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Hygrophorus persoonii Arnolds 1979

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Hygrophoraceae
Genere Hygrophorus
Sezione Olivaceoumbrini

Sinonimi
Hygrophorus dichrous Kükner & Romagnesi - (Non Hygrophorus dichrous Hongo). 1953
Hygrophorus dichrous var. fuscovinosus (M. Bon) è sinonimo della varietà Hygrophorus persoonii, var. fuscovinosus (M.Bon) M.Bon 1975

Etimologia
Hygrophorus: dal greco hugros (umido) e fero (io porto) = portatore d' acqua.
persoonii: latinizzazione di nome proprio in onore del grande micologo C.H. Persoon.

Cappello
3-7(8) cm, da emisferico e appena conico a convesso-espanso con umbone centrale, largo e ottuso; il margine è inizialmente involuto e chiuso sul gambo, poi espanso. Tutto il cappello è ricoperto da uno spesso glutine, soprattutto al centro; la superficie è liscia, fibrillosa e striata, dai colori bruni, grigio fuligginosi, olivastri, che, con l'età, tendono a schiarirsi verso il margine; il glutine reagisce al blu-verdastro in presenza di ammoniaca o idrossido di potassio.

Imenoforo
Le lamelle sono adnate o appena decorrenti, arcuate, ceracee, larghe e rade, di colore biancastro grigio con qualche lieve riflesso carnicino-olivastro.

Gambo
5-12 × 0,5-1,5 cm, di forma cilindrica appena obesa, un po' attenuato alla base, pieno e poco fistoloso in età, a volte subradicante; la superfice del gambo è ricoperta da uno spesso glutine a macchie o pseudo cercini bruni, grigio-olivastri, a partire dalla base e fino a circa 1 cm dall'apice, dove forma uno pseudoanello; la parte superiore del gambo appare assottigliata, bianca e fioccosa, e la base è spesso macchiata di giallo ruggine.

Carne
Compatta in gioventù, poi diventa leggermente spugnosa e un po' fibrosa nel gambo, con debole odore indefinito e sapore tenue, gradevole, anche dolciastro.

Habitat
Cresce soprattutto in associazione alla Quercia e, nei paesi nordici, anche ai Faggi.

Microscopia :
Spore 9-12 (13,5) × 6,5-7,5 (8) µm ovoidali, lisce, con apicolo grosso e basso. Basidi claviformi, 60-75 × 8-11 µm. Epicute glutinosa, con ife 3-4,5 µm.

Commestibilità e Tossicità
Si tratta di un discreto fungo commestibile, ma poco considerato a causa della sua viscosità.

Specie simili
Gli è molto simile Hygrophorus olivaceoalbus (Fries: Fries) Fries, che macroscopicamente ha dimensioni più ridotte con cappello 2-3,5 cm, gambo 10-15 × 0,5-0,8 cm; la carne del cappello è sottilissima e quasi inesistente, inodore e insapore, le lamelle sono un po' anastomosate sul fondo mentre il gambo diventa presto cavo, l'habitat di crescita è in associazione a Abete rosso (Picea abies), tra il muschio e gli aghi. Hygrophorus latitabundus Britzelmayr, con taglia nettamente superiore e robusta, ha cappello 5-10(15) cm, carnoso e con colorazioni più tenui, gambo 6-13 × 1,5-3(6) cm, con abbondante glutine, colorato solo in età, carne inodore e insapore spessa e soda. Cresce esclusivamente in associazione a Pini (Pinus nigra o Pinus pinea). Sul gambo si ha una reazione al KOH giallo limone in alto, giallo-arancio e poi bruno cioccolato alla base.

Osservazioni
Tra le Hygrophoraceae, per avere una sicura ipotesi determinativa, spesso occorre effettuare delle reazioni chimiche:
1) con NaOH (Idrossido di Sodio) si hanno le seguenti reazioni:
Hygrophorus latitabundus = giallo-ocraceo nel gambo;
Hygrophorus olivaceoalbus = rosso-arancio nel gambo;
2) con NH3 (Ammoniaca) si ha la seguente reazione:
Hygrophorus persoonii = verde sul cappello.
Talvolta, dopo intense pioggie, perde tutto il glutine, il cappello schiarisce e il gambo appare bianco sporco.

Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi

Regione Umbria; Novembre 2012; Foto di Stefano Rocchi.

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Hygrophorus persoonii Arnolds; Regione Marche; Anno 2004; Foto di Pietro Curti.

Cresce a folti gruppi nel tardo autunno, stupisce il candore delle lamelle contrastato dal brunastro del cappello e da un gambo con tonalità brune, anche se lascia in alto un ampia zona candida e fioccosa.

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Hygrophurus personii var. fuscovinosus; Regione Sardegna; Gennaio 2008; Foto di Giovanni Satta.

Variante xerofila e tipica della lecceta mediterranea, si distingue dalla specie tipo per la taglia relativamente più piccola e per le colorazioni rosa-vinose che si alternano e si fondono alle più classiche tonalità verde-oliva.

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Particolare colorazione del pileo.

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