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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Silene vallesia L. (1759); Regione Valle d'Aosta, 1500 m s.l.m.; Giugno 2011; Foto di Giovanni Malvicino.
  2. Silene vallesia L. (1759); Regione Valle d'Aosta, 1500 m s.l.m.; Giugno 2011; Foto di Giovanni Malvicino.
  3. Silene vallesia L. (1759) Sinonimi Silene vallesia subsp. graminea (Vis. ex Rchb.) Nyman (1878) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nome italiano Silene del Vallese Etimologia L'epiteto generico, Silene, è di etimo incerto. Potrebbe derivare greco Σειληνός (Seilenós) = Sileno (in latino Silenus), che la mitologia greco-antica ricorda come padre adottivo e compagno di Bacco. Sileno viene spesso raffigurato sotto sembianze umane ma anche con attributi animaleschi come orecchie, coda e zoccoli equini, e coperto di schiuma dovuta alla vinificazione. Forse quest'ultima caratteristica può giustificare la scelta dell'epiteto generico: infatti molte specie di Silene sono cosparse da una tipica secrezione vischiosa che può ricordare una sorta di schiuma. Oppure può derivare sempre da Sileno che viene raffigurato anche con una gran pancia rotonda: in tal caso ricordando la tipica forma a palloncino dei fiori di molte specie di Silene. Altra origine può riscontrarsi nella parola greca σίαλον (sialon) = saliva, sputo; in riferimento alla tipica secrezione vischiosa e attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie di Silene. L'epiteto specifico, vallesia, deriva dal nome latino (Valesia) che veniva attribuito alla zona delle Alpi Pennine in Svizzera (attuale Cantone Vallese); zona in cui era frequente reperire questa specie. Descrizione Pianta erbacea perenne, pubescente, viscosa, alta fino a 15 cm; fusti fioriferi posti all’ascella delle rosette basali, ascendenti, semplici o poco ramosi, di colore rosso tenue nella parte superiore; foglie basali lanceolate, raggruppate, formano lassi cespuglietti, foglie del caule opposte, sessili, lanceolato-lineari; infiorescenza a racemo paucifloro, con 1-3 fiori; fiori eretti, attinomorfi e dialipetali; calice ghiandoloso, allungato, rigonfio, clavato, di colore rosa, con venature evidenti più scure, 5 denti calicini lanceolati; corolla pentamera con petali bilobati, di colore rosa pallido o biancastri, arrotolati all’apice, unghia e pagina inferiore più scure e corona di corte scaglie alla fauce; 5 stami con filamenti rosei e antere bianche, 3 stilo; il frutto è una capsula ovoidale. Cresce su affioramenti rocciosi, detriti e praterie sassose, preferibilmente con substrato siliceo. In Italia è presente, rara, in Valle d’Aosta e Piemonte; fiorisce da giugno ad agosto, da 1000 a 2500 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Silene vallesia L. (1759); Regione Valle d'Aosta, 1500 m s.l.m.; Giugno 2011; Foto di Giovanni Malvicino.
  4. Polygonatum verticillatum (L.) All., Regione Veneto, 1090 m s.l.m., settembre 2011, foto di Massimo Scandola. I frutti.
  5. Polygonatum verticillatum (L.) All., Regione Lombardia, 1000 m s.l.m., maggio 2010, foto di Alessandro Federici. Particolare dei boccioli e del fusto macchiato di rosso-violetto.
  6. Polygonatum verticillatum (L.) All. Regione Liguria, 800 m s.l.m., luglio 2007, foto di Giorgio Venturini. Perigonio cilindrico rigonfio alla base, con 6 denti verdastri.
  7. Polygonatum verticillatum (L.) All. Regione Liguria, 800 m s.l.m., luglio 2007, foto di Giorgio Venturini. Fiori e foglie disposti in verticilli.
  8. Polygonatum verticillatum (L.) All. = Convallaria verticillata L. Tassonomia Ordine: Liliales Famiglia: Asparagaceae Nome italiano Sigillo di Salomone verticillato. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, alta fino a 60 cm, la radice è uno spesso rizoma orizzontale fibroso; fusto semplice, glabro, eretto, di sezione angolosa, dotato di foglie solo nella sua parte superiore, di colore verde a volte macchiato di rosso-violetto; 3-5 foglie generalmente disposte in verticilli sessili o subsessili, di forma lanceolata-lineare, bruscamente attenuate alla base, solcate da nervature quasi parallele, ciliate nella pagina inferiore, occasionalmente qualche foglia isolata alterna; infiorescenza composta da 1-3 fiori sorretti da un peduncolo ascellare, questi ultimi disposti in modo multi laterale attorno al fusto e penduli; fiori di colore bianco-verdastro, piccoli, inodori, perigonio di forma tubulosa, lievemente rigonfio alla base, filamento lineare, glabro con antera gialla, ovario supero; il frutto è una bacca di 4-12 mm di diametro, inizialmente verdastra, rosso-violacea a maturazione, contenente semi globosi, lisci, di colore bianco-giallastro. Cresce in boschi chiari di montagna e megaforbieti. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio e Basilicata; fiorisce da maggio a luglio, da 700 a 2000 m s.l.m.. Regione Liguria, 800 m s.l.m., luglio 2007, foto di Giorgio Venturini. Foglie solcate.
  9. Sixalix atropurpurea (L.) Greuter et Burdet (1985), con Vanessa cardui L.; Regione Sardegna, 70 m s. l. m.; Giugno 2009; Foto di Gian Battista Pau.
  10. Sixalix atropurpurea (L.) Greuter et Burdet (1985); Regione Sardegna, 70 m s. l. m.; Maggio 2009; Foto di Gian Battista Pau.
  11. Sixalix atropurpurea (L.) Greuter et Burdet (1985); Regione Sardegna, 70 m s. l. m.; Maggio 2009; Foto di Gian Battista Pau.
  12. Sixalix atropurpurea (L.) Greuter et Burdet (1985); Regione Sardegna, 70 m s. l. m.; Maggio 2009; Foto di Gian Battista Pau.
  13. Sixalix atropurpurea (L.) Greuter et Burdet (1985) Sinonimi Scabiosa atropurpurea L. (1753) Spongostemma maritimum (L.) Tiegh. (1909) Scabiosa maritima L. (1756) Cyrtostemma atropurpureum (L.) Spach (1841) Asterocephalus maritimus (L.) Spreng. (1824) Asterocephalus acutiflorus Rchb. (1831) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Dipsacales Famiglia: Dipsacaceae Nomi italiani Vedovina marittima Etimologia Non è nota l'etimologia del nome del genere, Sixalix. L'epiteto specifico è parola composta: dal latino ater, atra, atrum = scuro; e dal purpureus = purpureo. Quindi di colore porpora-scuro. Descrizione Pianta erbacea annuale, ma anche con frequenza bienne o perenne, con radice a fittone e fusto che si ramifica dal terzo superiore con rami eretto-patenti, a volte ricoperta da una fitta peluria; le foglie basali sono riunite in rosetta, verdi, lanceolate, spatolate e attenuate al picciolo, a volte le prime sono dentate ma più frequentemente lirate-pennatopartite con 3-5 paia di lobi oblunghi con il terminale crenato o inciso-dentato (alcune di queste foglie sono secche all'antesi), le cauline sono ellittiche, le mediane sono lirate con 8-11 paia di lobi lineari e le superiori intere. L'infiorescenza è un capolino con un gambo lungo fino a 40 cm, l'involucro è formato da 9 brattee disuguali, lanceolate e ricoperte da una fitta peluria su ambedue le facce e peli setosi rigidi ai margini, disposte in una unica fila, che generalmente non sorpassano il fiore; il calice è formato da una guaina con 5 appendici brunastre e ruvide che sorpassano la corona della corolla, i fiori sono pentameri con il lobo centrale più grande, sono di colore lilla, azzurro o roseo-biancastro, hanno il tubo a volte peloso internamente; hanno 4 stami con antere bilobe e uno stigma, il frutto è un achenio più o meno peloso. Fiorisce da aprile a novembre, da 0 a 1300 m s.l.m., nei prati, nei terreni incolti e lungo i sentieri. Presente in tutta Italia ad esclusione della Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Sixalix atropurpurea (L.) Greuter et Burdet (1985); Regione Sardegna, 70 m s. l. m.; Maggio 2009; Foto di Gian Battista Pau.
  14. Narcissus papyraceus Ker Gawl., Regione Liguria, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  15. Narcissus papyraceus Ker Gawl., Regione Liguria, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  16. Narcissus papyraceus Ker Gawl., Regione Liguria, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  17. Narcissus papyraceus Ker Gawl., Regione Liguria, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  18. Narcissus papyraceus Ker Gawl., Regione Liguria, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  19. Narcissus papyraceus Ker Gawl. Tassonomia Ordine: Liliales Famiglia: Amaryllidaceae Foto e descrizione Pianta erbacea perenne con bulbo subgloboso ricoperto da tuniche membranacee di colore castano scuro che si prolungano in una guaina, lo scapo è compresso, striato e fistoloso con la sezione di forma ellittica, le foglie sono lineari e con il margine liscio e strette alla base da 1-2 guaine scariose e troncate che restano più o meno coperte dal prolungamento delle tuniche basali del bulbo. La spata è lanceolata, inguainata alla base, plurinervia di consistenza membranacea e di colore castano chiaro. I fiori sono su un peduncolo eretto a sezione triangolare, il tubo del perianzio si restringe gradualmente all'apice, i 6 tepali sono ovati o ampiamente ovati e patenti, i 3 esterni sono apicolati e i 3 interni ottusi, tutti di colore bianco, la corona è cupuliforme, da subintera a crenulata e di colore bianco; i filamenti degli stami sono di colore bianco, gli inferiori inclusi e i superiori inclusi e adnati, le antere sono gialle, lo stilo è bianco. Il frutto è una capsula ovoide o subtrigona contenente i semi ovoidi di colore nero brillante. Fiorisce da dicembre a marzo, da 0 a 400 m s.l.m., in prati umidi, luoghi incolti o fessure rocciose. Presente in Liguria, Toscana, Campania, Sicilia, Sardegna, segnalato per errore nelle Marche. Regione Liguria, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  20. Persicaria amphibia (L.) Gray. Regione Valle d'Aosta, 850 m s.l.m., giugno 2011, foto di Giomalvi.
  21. Persicaria amphibia (L.) Gray. Regione Valle d'Aosta, 850 m s.l.m., giugno 2011, foto di Giomalvi.
  22. Persicaria amphibia (L.) Gray. Regione Valle d'Aosta, 850 m s.l.m., giugno 2011, foto di Giomalvi.
  23. Persicaria amphibia (L.) Gray. = Polygonum amphibium L. Tassonomia Ordine: Polygonales Famiglia: Polygonaceae Nome italiano Poligono anfibio. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, acquatica; radice rizomatosa con radici accessorie agli internodi; fusto sommerso lungo fino a 3 m, cavo, fistoloso, prostrato o eretto, poco ramificato; foglie galleggianti, oblunghe o lanceolate, cuoriformi alla base, appuntite all’apice, lucide, glabre, munite di lungo picciolo con ocrea membranosa alla base; infiorescenza terminale a spiga, sorretta da un peduncolo eretto lungo fino a 9 cm, cilindrica, solitaria, compatta, formata da numerosi fiori rosa o più raramente bianchi con 5 lobi; 5 stami con filamenti e antere che fuoriescono dalla corolla, 2 stili uniti tra loro alla base; il frutto è un achenio lucido, marrone, subgloboso. Cresce invasiva in laghi, pozze di acqua stagnante, zone fangose periodicamente inondate; se il terreno si prosciuga si trasforma nella forma terrestre, con foglie più piccole e picciolo corto o assente. Pianta presente su tutto il territorio italiano; fiorisce da giugno ad agosto, da 0 a 2000 m s.l.m.. Regione Valle d'Aosta, 850 m s.l.m., giugno 2011, foto di Giomalvi.
  24. Valeriana montana L. (1753); Regione Lombardia, 1700 m s.l.m.; Giugno 2011; Foto di Massimo Scandola.
  25. Valeriana montana L. (1753); Regione Lombardia, 1700 m s.l.m.; Giugno 2011; Foto di Massimo Scandola.
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