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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Paederota bonarota L. Regione Veneto, 1700 m s.l.m., giugno 2008, foto di Giuliano Gnata.
  2. Paederota bonarota L. Regione Veneto, 1700 m s.l.m., giugno 2008, foto di Giuliano Gnata.
  3. Paederota bonarota L. Regione Veneto, 1700 m s.l.m., giugno 2008, foto di Giuliano Gnata.
  4. Paederota bonarota L. = Veronica bonarota L. Tassonomia Ordine:Scrophulariales Famiglia:Scrophulariaceae Nome italiano Bonarota comune. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, alta fino a 15 cm, fusto eretto e lignificato alla base; foglie opposte, di forma ovale-rotonda, dentate e pelose; fiori zigomorfi, gamopetali, tetrameri, 5 lacinie calicine lineari lungamente ciliate, corolla bilabiata con labbra subeguali e tubo rigonfio, colore blu-violetto, 2 stami, ovario supero sincarpellare con stilo lungo; il frutto è una capsula pelosa e allungata; in Italia è presente in Lombardia,Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia; pianta rupestre, cresce quasi esclusivamente nelle fessure delle rocce e nei macereti calcareo-dolomitici, fiorisce in giugno-luglio da 700 a 2600 m s.l.m.. Note: La Paederota bonarota L., nelle Alpi orientali, condivide lo stesso habitat della Paederota lutea Scop., queste due specie a volte si incrociano formando degli ibridi dalla corolla viola o rosea, tali ibridi sono indicati come Paederota x churchillii Huter. Regione Veneto, 1700 m s.l.m., giugno 2008, foto di Giuliano Gnata.
  5. Xanthium spinosum L. (1753); Regione Lazio; 400 m s.l.m.; Ottobre 2006; Foto di Giorgio Venturini.
  6. Xanthium spinosum L. (1753); Regione Lazio; 400 m s.l.m.; Ottobre 2006; Foto di Giorgio Venturini.
  7. Xanthium spinosum L. (1753); Regione Lazio; 400 m s.l.m.; Ottobre 2006; Foto di Giorgio Venturini.
  8. Xanthium spinosum L. (1753) Sinonimi Acanthoxanthium ambrosioides (Hook. & Arn.) D.Löve (1975) Acanthoxanthium spinosum (L.) Fourr. (1869) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nome italiano Nappola spinosa Etimologia L’epiteto Xanthium deriva dal greco xanthós (ξανϑóς) = giallo, per il colorante giallo che si può estrarre dalla pianta. L'epiteto spinosum deriva dal latino spina = spina, per le spine poste alla base delle foglie. Descrizione Pianta esotica naturalizzata, erbacea, annuale, con portamento eretto, alta fino a 60 cm; fusto pubescente, prostrato-ascendente e ramoso fin dalla base, munito di lunghe spine gialle a 3 branche alla base delle foglie; foglie di forma pennato-partita, intere o con 3-5 lobi, lobo terminale lungamente lanceolato, picciolate, molli, alterne, di colore bianco tomentoso nella pagina inferiore, verde lucido con nervature bianco tomentose nella pagina superiore, ristrette alla base; fiori tubulosi, involucro con brattee uncinate, calice aderente all’ovario; frutto di forma ellittico-oblunga, lungo 10-15 mm, irto di fini spine rossastre uncinate all’apice; fiorisce da luglio a ottobre, cresce in luoghi incolti e aridi, macerie e terra smossa; in Italia risulta assente in Valle d’Aosta e Marche, dubbia in Piemonte, presente nelle restanti regioni da 0 a 1000 m s.l.m.. Xanthium spinosum L. (1753); Regione Lazio; 400 m s.l.m.; Ottobre 2006; Foto di Giorgio Venturini.
  9. Asplenium onopteris L. Nome italiano Asplenio maggiore Tassonomia Famiglia: Aspleniaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Da splenon, milza, per il suo uso medicamentoso; onopteris deriva dal greco pteris (felce, originato da pteron penna, per la forma delle foglie) e onos (asino) quindi felce degli asini. 10-50 cm, boschi ombrosi soprattutto di lecci.
  10. Asperula taurina L. Nome italiano Stellina cruciata Tassonomia Famiglia: Rubiaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Rezzoaglio, Maggio. Rubiacea. Da asper, aspro, per i peli rigidi presenti in alcune specie, e da Torino. Pianta stolonifera, fusto quadrangolare, foglie verticillate. Fiori profumati. Ambienti ombrosi e umidi. Rara.
  11. Asperula cynanchica L. Nome italiano Stellina comune Tassonomia Famiglia: Rubiaceae Foto e testo di Giorgio Venturini M. Puzzillo, Agosto. Rubiacea. Da asper, aspro, per i peli rigidi presenti in alcune specie. Cynanchica dal greco kynankhos = tosse canina (kyon, cane e ankho, strangolo): questa pianta era ritenuta efficace contro la tosse canina, o convulsa. Foglie lineari, verticillate. Fiori rosa o bianchi . Prati e pascoli aridi e pietraie, fino a 2000 m.
  12. Asperula aristata L. Fil. Nome italiano Stellina a tubo allungato Tassonomia Famiglia: Rubiaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Rubiacea. S. Stefano d'Aveto (M. Aiona, M. Penna) Luglio. Pianta minuta (10-50 cm), si riconosce da Asperula cynanchica per la maggiore lunghezza della parte tubulare del fiore. Pendii aridi e sassosi.
  13. Artemisia verlotorum Lamotte Nome italiano Assenzio dei fratelli Verlot Tassonomia Famiglia: Asteraceae Foto e testo di Giorgio Venturini Rezzoaglio Agosto. Composita. Il nome Artemisia deriverebbe da Artemide (Diana, protettrice delle vergini ) o dalla Regina Artemisia, che per prima avrebbe scoperto le proprietà ginecologiche di queste piante, cui si attribuivano proprietà emmenagoghe, cioè di far comparire le mestruazioni. Verlotorum per i fratelli Verlot, botanici francesi dell'800. Pianta eretta, fino a 120 cm, comune lungo le strade. Sotto le radici della pianta, nella notte di San Giovanni, si celerebbe un carbone capace di proteggere dai fulmini. Da piante dello stesso genere si ricava l'Assenzio e il Genepy.
  14. Artemisia glacialis L. Nome italiano Genepi nero Tassonomia Famiglia: Asteraceae Foto e testo di Giorgio Venturini Composita. Val Maira (>2500 m s.l.m.) Genepi nero. Simile alla Artemisia genipi. 5-15 cm, con densa pelosità biancastra, molto aromatica. Rupi e pietraie, oltre i 2000 m. Il nome Artemisia deriverebbe da Artemide (Diana, protettrice delle vergini ) o dalla Regina Artemisia, che per prima avrebbe scoperto le proprietà ginecologiche di queste piante, cui si attribuivano proprietà emmenagoghe, cioè di far comparire le mestruazioni.
  15. Artemisia absinthium L. Nome italiano Assenzio vero Tassonomia Famiglia: Asteraceae Foto e testo di Giorgio Venturini Composita. Val Maira, Agosto, Vico, Settembre. Assenzio vero. Pianta di 30-130 cm, ramificata, biancastra, fortemente aromatica. Incolti e luoghi aridi, comune. Veniva utilizzata per produrre un liquore, l'assenzio, bevanda tipica dei poeti maledetti dell'800. Contiene un alcaloide tossico, che insieme al forte contenuto alcolico del liquore e all'abitudine di produttori senza scrupoli di utilizzare per l'infuso alcool metilico, molto tossico, determinò numerosissime intossicazioni, con insorgenza di pazzia, fino a che il liquore venne proibito. Uno dei primi produttori fu la ditta Pernod. Recentemente sta tornando di moda un liquore a base di assenzio.
  16. Cerastium uniflorum Clairv. Regione Trentino Alto Adige, 2400 m s.l.m., agosto 2008, foto di Mauro Cittadini.
  17. Cerastium uniflorum Clairv. Regione Trentino Alto Adige, 2400 m s.l.m., agosto 2008, foto di Mauro Cittadini.
  18. Cerastium uniflorum Clairv. Regione Trentino Alto Adige, 2400 m s.l.m., agosto 2008, foto di Mauro Cittadini.
  19. Cerastium uniflorum Clairv. Regione Trentino Alto Adige, 2400 m s.l.m., agosto 2008, foto di Mauro Cittadini.
  20. Cerastium uniflorum Clairv. Regione Trentino Alto Adige, 2400 m s.l.m., agosto 2008, foto di Mauro Cittadini. Foglie ricoperte da una densa peluria glandulosa.
  21. Cerastium uniflorum Clairv. Regione Valle d'Aosta, 3000 m s.l.m., agosto 2009, foto di Giomalvi. Petali bilobati profondamente incisi.
  22. Cerastium uniflorum Clairv. Regione Valle d'Aosta, 3000 m s.l.m., agosto 2009, foto di Giomalvi. Pulvino.
  23. Cerastium uniflorum Clairv. Tassonomia Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nome italiano Peverina dei ghiaioni. Foto e Descrizioni Pianta erbacea perenne alta fino a 10 cm, fusti leggermente legnosi alla base, striscianti, ricoperti da densa peluria, rami fiorieri ascendenti, gli steli mantengono le foglie appassite delle stagioni precedenti formando un piccolo cuscinetto emisferico; foglie sessili, opposte, margine intero, hanno lamina obovata-ellittica con apice arrotondato, densamente pelose, di colore verde, lunghe 1-1,5 cm; fiori solitari o riuniti in infiorescenze povere 1-2 flore; corolla campanulata, bianca, attinomorfa, formata da 5 petali profondamente bilobati e separati tra loro (dialipetali), 5 sepali acuti con apice membranoso, lunghi circa la metà del petalo, ovario supero; il frutto è una capsula ricurva contenente numerosi semi; fiorisce in luglio-agosto, cresce su macereti, rupi e morene prevalentemente con substrato siliceo, in Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, dubbio in Liguria, da 1700 a 3500 m s.l.m.. Note: Molto simile morfologicamente al Cerastium latifolium L., che però non mantiene le foglie appassite alla base e predilige suoli calcarei. Regione Valle d'Aosta, 3000 m s.l.m., agosto 2009, foto di Giomalvi.
  24. Centaurea rupestris (L.) Regione Toscana, 500 m s.l.m., agosto 2009, foto di Nello Venturini.
  25. Centaurea rupestris (L.) = Centaurea arachnoidea Viv. subsp. arachnoidea. Tassonomia Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Foto e Descrizioni Pianta perenne, erbacea, eretta, alta da 20 a 70 cm, dalla radice rizomatosa partono uno o più getti, pluricefala; l’angoloso ed esile fusto è semplice oppure con poche ramificazioni che formano corimbi; le foglie inferiori sono bipennatosette a contorno oblanceolato, le superiori, pennatosette, sono ridotte a lacinie lineari di colore verde, rigide e scabre al tocco per peli corti e rigidi e terminano con una callosità o con un mucrone setoso; l’infiorescenza è formata da un capolino solitario sorretto da un lungo peduncolo; l’involucro è ovato, piriforme con squame giallo-verdastre dalle corte ciglia laterali ed una pungente spinula apicale; i fiori sono tubulosi, di colore giallo, più raramente aranciati; il frutto è un achenio bruno-grigiastro con pappo biancastro; pianta xerofila, cresce in boschi e praterie termofile, fiorisce in giugno-luglio, in Italia e presente nelle seguenti regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Molise, Lazio; da 0 a 1200 m s.l.m.. Regione Toscana, 500 m s.l.m., agosto 2009, foto di Nello Venturini.
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