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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Lonicera alpigena L. subsp. alpigena Tassonomia Ordine: Dipsacales Famiglia: Caprifoliaceae Nome italiano Madreselva alpina, Caprifoglio alpino. Foto e descrizione Pianta arbustiva, legnosa, alta fino a 2,5 m con radici profonde e robuste; steli adulti glabri, ramificati fin dalla base, poco contorti, con corteccia fibrosa dal colore grigio-biancastro, rami giovani pelosi di colore verde; foglie caduche, grandi, opposte, dalla forma oblungo-acuminata, vellutate ai bordi e sulla pagina inferiore, sorrette da un corto picciolo e con nervature prominenti; infiorescenza portata da peduncoli glabri, ascellari alle foglie 3-4 volte più lunghi dei fiori, spesso appoggiati alla nervatura centrale della foglia; un solo peduncolo porta due fiori appaiati, corolla bilabiata di colore rosso o rosa carneo e numerosi stami pelosi alla base con antere violacee; il frutto è una bacca color rosso porpora, ovoidale, che ricorda una piccola ciliegia contenente 3-4 semi; presente su tutto il territorio italiano escluse le isole maggiori e la Puglia, cresce in faggete e boschi umidi con suolo prevalentemente calcareo da 500 a 2200 m s.l.m.. Regione Valle d'Aosta, 1300 m s.l.m., maggio 2011, foto di Giomalvi.
  2. Asplenium trichomanes L. Nome italiano Asplenio tricomane Tassonomia Famiglia: Aspleniaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Felce, Aspleniacea. Rezzoaglio, aprile, ottobre. Da splenon, milza, per il suo uso medicamentoso e thrix, capello, per l'aspetto finemente ramificato. Luoghi umidi e freschi. Qui associato con Saxifraga cuneifolia.
  3. Asphodelus microcarpus Salzm.& Viv. Nome italiano Asfodelo mediterraneo Tassonomia Famiglia: Lilaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Il nome deriva dal greco "non sostituisco", insostituibile per la sua bellezza). Liliacee - Asfodelo. 50-120 cm. Fiori bianchi con venatura marrone o verdastra. Fusto in genere ramificato. Fioritura primaverile, spesso in gruppi abbondanti e maleodoranti. Comune nei terreni poveri. (Campagna romana, aprile). Nella tradizione greca asphodelos era il fiore dell'Ade, quindi dei morti. Forse questo collegamento deriva dal fatto che i bulbi dell'asfodelo, commestibili (Pitagora ne era ghiotto), venivano considerati come il cibo dei poveri e posti sulle tombe come cibo per i morti. I greci lo consideravano un contravveleno e una panacea universale.
  4. Armeria alpina Willd. Nome italiano Spillone alpino Tassonomia Famiglia: Plumbaginaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Val Maira (> 2000 m s.l.m.), Agosto, Rezzoaglio, maggio. 5-30 cm, foglie simili a quelle delle graminacee, riunite in rosette basali. Capolini formati da fiori rosa o violetti strettamente appressati. Pianta molto resistente ai terreni aridi e poveri grazie alle lunghe radici. Coltivata a scopo ornamentale. Pascoli, rupi e ghiaioni alpini fino a 2700 m. Armeria è forse l'unica pianta per la quale non vengano invocate miracolose attività curative. Dal celtico ar mor, il mare.
  5. Anthyllis vulneraria L. Nome italiano Antillide Tassonomia Famiglia: Fabaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Leguminosa. Il nome anthyllis significa fiore lanoso (anthos = fiore, oulos = vello, lana). Il termine vulneriaria si riferisce alle supposte proprietà cicatrizzanti. I fiori possono essere gialli, arancio, porpora e bianchi. Per la ristrettezza dei calici, solo pochi insetti riescono a penetrare. Lagovivo e Terminillo, maggio, giugno, Rezzoaglio, Luglio. Le forme prostrate con petali bianco giallastri tipiche di quote verso i 1800-2000 m possono essere attribuite alla sottospecie pulchella.
  6. Anemone narcissiflora L. Nome italiano Anemone narcissino, Anemone a fiore di narciso Tassonomia Famiglia: Ranunculaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Fusti eretti, ricoperti di peli lanosi, 20÷50 cm. Le foglie suddivise in 3 segmenti profondamente partiti. I fiori in ombrelle apicali di 3-8 fiori peduncolati, del diametro di 20-30 mm. Specie comune in quasi tutto l’arco alpino, più rara al centro, assente al sud. Pascoli alpini e subalpini, ambienti semirupestri soprattutto su cenge erbose, 1.000÷2.500 m. preferibimente su substrato calcareo. Gran Sasso (Campo Pericoli), Giugno.
  7. Anchusa italica Retz. Nome italiano Buglossa azzurra Tassonomia Famiglia: Boraginaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Cerveteri (Roma) Giugno, Licenza (Roma), Maggio. Borraginacea. (Dal greco anchusa, vernice, per le proprietà tintorie della radice). In italiano buglossa, lingua di bue, per la forma delle foglie. 20-70 cm, incolti, margini di strade. Pianta ispida, con fiori blu intenso a gruppo scorpioide (a spirale, o a coda di scorpione).
  8. Lactuca serriola L., Regione Valle d'Aosta, 350 m s.l.m., luglio 2012, foto di Giomalvi. Radice a fittone con radichette secondarie
  9. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. Grandezza del fiore in rapporto a 1 cent di €
  10. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika.
  11. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. Vista dei fiori e del calice.
  12. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. Bocciolo e piccoli pappi in formazione.
  13. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. Bocciolo all'ascella di una foglia caulina.
  14. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. Macro sui denti calicini.
  15. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. Particolare delle spine sulla nervatura centrale della pagina inferiore.
  16. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. La foglia, vista inferiore.
  17. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. La foglia, vista superiore.
  18. Lactuca serriola L., Regione Liguria, 110 m s.l.m., agosto 2012, foto di Marika. Il fusto e le foglie cauline.
  19. Lactuca serriola L., Regione Valle d'Aosta, 350 m s.l.m., luglio 2012, foto di Giomalvi.
  20. Lactuca serriola L., Regione Valle d'Aosta, 350 m s.l.m., luglio 2012, foto di Giomalvi.
  21. Lactuca serriola L., Regione Valle d'Aosta, 350 m s.l.m., luglio 2012, foto di Giomalvi. Acheni con pappo bianco
  22. Lactuca serriola L., Regione Valle d'Aosta, 350 m s.l.m., luglio 2012, foto di Giomalvi. Foglie del caule sessili con orecchiette laterali
  23. Lactuca serriola L. Tassonomia Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nome italiano Lattuga selvatica, Erba bussola, Lattona. Foto e descrizione Pianta bienne alta anche più di 100 cm contenente un tossico lattice bianco dal sapore amaro, radice a fittone con numerose radichette laterali; fusto eretto, ispido alla base, quasi legnoso, coriaceo, di colore bianco osseo e ramificato nella parte alta; foglie glauche a portamento eretto spesso deviate obliquamente alla base, bordo e dorso della nervatura centrale spinulose, le caulinari sono sessili con due orecchiette all'attaccamento del fusto, lanceolate con lobi incisi fin quasi alla nervatura centrale (ronciniate); infiorescenza composta da numerosi capolini con fiori di colore giallo, tutti ligulati, involucro piriforme composto da più serie di squame sovrapposte; il frutto è un achenio obovale grigio munito di pappo biancastro; pianta comune in tutto il territorio italiano, cresce in luoghi incolti, bordi di strade da 0 a 800 m s.l.m.. Regione Valle d'Aosta, 350 m s.l.m., luglio 2012, foto di Giomalvi.
  24. Anchusa cretica Miller Nome italiano Buglossa cretese Tassonomia Famiglia: Boraginaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Tolfa aprile, Vico, Aprile. (Dal greco anchusa, vernice, per le proprietà tintorie della radice). Simile ad A. variegata. Fino a 50 cm, foglie ondulate e pelose.
  25. Anchusa barrelieri (All.) Vitman Nome italiano Buglossa di Barrelier Tassonomia Famiglia: Boraginaceae Foto e testo di Giorgio Venturini Ocre, giugno, M. Lepini, Aprile (Dal greco anchusa, vernice, per le proprietà tintorie della radice). Foglie allungate, fiori blu elettrico, con centro chiaro. Barrelier era un frate botanico ed erborista francese del '600.
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