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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Lloydia serotina (L.) Rchb., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 15 luglio 2008, foto di R. M. Fondi.
  2. Lloydia serotina (L.) Rchb., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 15 luglio 2008, foto di R. M. Fondi
  3. Lloydia serotina (L.) Rchb. Sinonimi Gagea serotina (L.) Ker-Gawl Bulbocodium serotinum L. Lloydia alpina Salisb. Ornithogalum serotinum (L.) Rchb. Cronyxium serotinum (L.) Raf Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Liliales Famiglia: Liliaceae Nome italiano Falangio alpina. Etimologia Il nome Lloydia serotina, venne assegnato da Richard Salisbury nel 1830 in sostituzione del nome originale Bulbocodium serotinum L. con il quale Linneo aveva denominato la pianta nel 1753. Il nome generico, Lloydia venne dato in onore del botanico Edward Lloyd, 1660-1709, curatore del museo della università di Oxford e scopritore di questa pianta nel Galles. L'attributo specifico, dal latino seròtinus = tardivo, autunnale, allude al fatto che il periodo di fioritura, che si colloca tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, è relativamente tardivo rispetto alle altre bulbose. Descrizione Lloydia serotina Salisb. è una piccola pianta erbacea perenne alta 5-15 (19) cm, dotata di un bulbo cilindrico dal quale si sviluppano lunghe foglie basali e uno scapo fiorale recante un solo fiore (al massimo 2 in una insignificante percentuale di casi). Un recente studio congiunto italo-francese (D. Manicacci & L. Després - Male and hermaphrodite flowers in the alpine lily Lloydia serotina) ha dimostrato che la specie è andromonoica, ossia costituita da individui funzionalmente ermafroditi e da individui funzionalmente maschili (ossia con gineceo presente ma sterile), questi ultimi caratterizzati da uno scapo più breve. Nei rari esemplari a due fiori che è stato possibile osservare (qualche unità su varie migliaia), il fiore apicale era ermafrodito, mentre il fiore ascellare era maschile. Foglie Le foglie basali, da 2 a 4, sono lineari, e in assenza dei fiori possono essere scambiate per semplici fili d'erba. Di sezione triangolare, misurano in larghezza 0,8-1 mm, mentre con una lunghezza di 4-10(20) cm superano di norma lo scapo fiorale. I loro resti essiccati vanno a formare di anno in anno un manicotto intorno al bulbo. Le foglie cauline, anch'esse da 2 a 4, sono lanceolato-lineari e si riducono progressivamente dal basso verso l'alto, con una lunghezza che varia tra 10 e 50 mm ed una larghezza tra 1 e 2 mm. Fiori Il fiore di Lloydia serotina Salisb. è attinomorfo, costituito da 6 tepali (4-5 × 9-14 mm) bianchi, gialli alla base e venati di rosso o di porpora (talvolta di verdognolo), disposti in due verticilli. Gli stami sono 6 (3+3), eretti con filamento giallo lungo da 3 a 8 mm e antere bianche lunghe 0,6-1 (1,2) mm; tre carpelli costituiscono un ovario supero, con stilo unico e stimma capitato. Frutti Il frutto è una capsula tondeggiante (diametro 6-8 mm) a tre lobi più o meno pronunciati. Periodo di fioritura Giugno-luglio. Territorio di crescita Il genere Lloydia possiede la massima concentrazione di specie nell'Asia centro-orientale. Lloydia serotina (L.) Rchb. è pianta circumboreale che si colloca al di fuori di quest'area, con un areale che comprende l'America settentrionale dall'Alaska al Nuovo Messico, le alte latitudini e le catene europee delle Alpi e dei Carpazi, nonché una piccola regione del Galles (lo Snowdonia Park) in Gran Bretagna. Per quanto riguarda le Alpi, la sua presenza è accertata su tutta la catena, con l'eccezione del settore ligure delle A. Marittime, dove tale presenza non è stata confermata. Habitat Specie silicicola, amante dei substrati neutri, vegeta nei pascoli sassosi d'alta quota, specie se battuti dal vento e precocemente liberi dalla neve, tra 1600 e 3000 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Oltre alla specie qui descritta, classificata come Lloydia serotina (L.) Rchb. var. serotina, è citata una var. flava a perianzio giallo, con venature giallo-verdastre, non menzionata per la flora italiana. In Italia esiste una sola specie congenere, Lloydia graeca L. Rchb., presente nella sola Sicilia e quindi ad areale completamente disgiunto rispetto a Lloydia serotina (L.) Rchb.; per la distinzione di materiale essiccato e di provenienza ignota, si consideri che in L. graeca L. lo scapo reca in genere fino a 5-6 fiori in racemo lasso, ed è più lungo delle foglie basali. Specie protetta Nonostante la relativa rarità, in Italia Lloydia serotina(L.) Rchb. non è considerata specie a rischio di estinzione, anche perché l'aspetto modesto, la piccola taglia e l'assenza di particolari proprietà la proteggono da raccolte indiscriminate. Per tale ragione non compare negli elenchi delle piante protette in nessuna delle regioni in cui è presente. Tuttavia richiamiamo l'attenzione sulla particolare sensibilità di questa pianta ai mutamenti climatici, tanto che a causa del riscaldamento globale si ritiene prossima l'estinzione delle popolazioni britanniche, già fortemente ridotte rispetto all'epoca in cui vennero scoperte. Costituenti chimici Nei semi sono contenuti fitoecdisteroidi, composti steroidei di origine vegetale. Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa specie. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi in cosmetica per questa specie. Uso Farmacologico Non si conoscono usi farmacologici per questa specie. In natura i fitoecdisteroidi, presenti in alcune specie vegetali, fra cui Lloydia serotina (L.) Rchb., agiscono come acceleratori della muta negli insetti, con effetti letali: inducendo una muta precoce agiscono, sostanzialmente, come difesa contro gli insetti fitofagi. In alcuni paesi dell'ex Unione Sovietica, sono in corso studi sulle piante ad alta produzione di ecdisteroidi per ricavarne tonici in grado di stimolare le attività fisiologiche e di svilippare la muscolatura. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Studi sulla medicina tradizionale della Nubra Valley, una zona fredda e arida dell'Himalaya, hanno stabilito che I bulbi di questa specie venivano utilizzati da alcune popolazioni come purificatori del sangue. Note Secondo recenti studi filogenetici i due taxa Lloydia e Gagea sembra che potrebbero essere riuniti. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Giovanni Baruffa, Annamaria Bononcini, Marika - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica. Lloydia serotina (L.) Rchb., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 15 luglio 2008, foto di R. M. Fondi.
  4. Saxifraga oppositifolia L. subsp. oppositifolia, Regione Valle d'Aosta, 2800 m s.l.m., luglio 2012, foto Giovanni Malvicino.
  5. Campanula cochleariifolia Lam. Regione Valle d'Aosta, 2200 m s.l.m., luglio 2012, foto Giovanni Malvicino. Vista laterale del fiore, calice e denti calicini.
  6. Campanula cochleariifolia Lam. Regione Valle d'Aosta, 2200 m s.l.m., luglio 2012, foto Giovanni Malvicino.
  7. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Liguria, 1700 m s.l.m., Giugno 2009, foto di Marika
  8. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Liguria, 1700 m s.l.m., Giugno 2009, foto di Marika
  9. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Liguria, 1700 m s.l.m., Giugno 2009, foto di Marika
  10. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Liguria, 1700 m s.l.m., Giugno 2009, foto di Marika
  11. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 25 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  12. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 25 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  13. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 25 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  14. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 25 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  15. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 25 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  16. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 25 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  17. Campanula scheuchzeri Vill. subsp. scheuchzeri Sinonimi Campanula scheuchzeri Vill. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Campanulales Famiglia: Campanulaceae Nome italiano Campanula di Scheuchzer. Etimologia Campanula diminutivo di Campana per l'evidente forma che caratterizza la corolla delle specie appartenenti a questo genere; tale nome fu dato dal fisico e botanico tedesco Leonhart Fuchs-Fuchsius (1501-1566) ad una pianta appartenente sicuramente a questo genere, poi ripreso da Tournefort e da Linneo; con l'attributo specifico viene ricordato Johann Scheuchzer (1684-1738), botanico di Zurigo. Descrizione Campanula scheuchzeri Vill. subsp. scheuchzeri è una pianta erbacea perenne, dai sottili fusti eretti o ascendenti alti da 10 a 40 cm, generalmente uniflori, ma talvolta recanti un racemo terminale unilaterale con 2-6 fiori. Foglie La pianta è provvista di piccole foglie basali cuoriformi di dimensioni fino a 2 × 35 mm che, però, sono già scomparse al momento della fioritura; le foglie cauline sono tutte lineari e sessili, di dimensioni maggiori, fino a 3 × 70 mm, nella regione mediana dello scapo, mentre sono più strette e più brevi, circa 1 × 20 mm, nelle regioni inferiore e superiore. Fiori Il fiore, lungamente peduncolato, è pendulo nel boccio, eretto all'antesi e quindi nuovamente pendulo. Il calice è glabro, con 5 sottili lacinie lineari erette o patenti; la corolla, lunga fino a 2,5 cm, è di forma campanulata e di colore azzurro-violaceo più o meno intenso; l'androceo comprende 5 stami, con filamento poco più breve delle antere; l'ovario è supero, liscio, con un lungo stilo bianco che presenta i tre stimmi revoluti a livello della fauce corollina. Frutti Il frutto è una capsula fusiforme, lunga 6-7 mm. Periodo di fioritura Luglio-agosto. Territorio di crescita Piante tipica delle zone montuose dell'Europa meridionale, in Italia è diffusa su tutto l'arco alpino e sull'Appennino centro-settentrionale, incluse le Alpi Apuane. I rilievi montuosi dell'Italia meridionale e la zona delle Madonie in Sicilia sono colonizzati dalle Campanula scheuchzeriL. subsp pseudostenocodon (Lacaita) Bernardo, Gargano & Peruzzi e Campanula scheuchzeri L. subsp. pollinensis (Podlech) Bernardo, Gargano & Peruzzi. Habitat Specie debolmente acidofila, e quindi prevalentemente silicicola, vive nei pascoli alpini e nelle brughiere a rododendro, tra 1400 e 2600 m s.l.m.. Somiglianze e varietà - Campanula scheuchzeri Vill. subsp. scheuchzeri fa parte di un gruppo di entità subspecifiche molto simili, ad areale parzialmente disgiunto, insieme a: - Campanula scheuchzeri Vill. subsp. pollinensis (Podlech) Bernardo, Gargano & Peruzzi (= C. pollinensis Podlech), presente in Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, esclusivamente su substrato calcareo; rispetto a C. scheuchzeri Vill. subsp. scheuchzeri ha statura mediamente inferiore e foglie completamente glabre. - Campanula scheuchzeri L. subsp pseudostenocodon (Lacaita) Bernardo, Gargano & Peruzzi (= Campanula pseudostenocodon Lacaita), dell'Appennino centro-meridionale (Marche, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria); si distingue da C. scheuchzeri Vill. subsp.scheuchzeri per la presenza di un rizoma ingrossato e per la forma quasi cilindrica del fiore. Sono molte le specie di Campanula a foglie cauline lineari. L'assenza di foglie basali, dovuta al precoce essiccamento, è un primo elemento da valutare, per restringere il campo d'indagine; l'analisi delle foglie cauline è il secondo importante elemento. In C. scheuchzeri Vill. subsp.scheuchzeri tutte le foglie cauline sono lineari, le superiori più brevi delle mediane; C. apennina Podlech è molto simile, ma le foglie superiori sono lunghe quanto le mediane. Un terzo elemento sono i fiori, disposti in modo unilaterale in C. scheuchzeri Vill. subsp.scheuchzeri, mentre sono orientati in ogni direzione in C. marchesettii Witasek. Specie protetta La specie è tutelata nel territorio della Regione Umbria con Legge Regionale n° 40/1978, e in quello della Regione Lombardia, dove la Legge Regionale n° 10/2008 pone sotto protezione anche tutte le specie congeneri. Costituenti chimici Non si conoscono studi fitochimici su questa specie. Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa specie. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi cosmetici per questa specie. Uso Farmacologico In campo farmacologico non è noto alcun utilizzo di questa pianta o di sostanze da essa derivate. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Non risulta un uso medicinale per questa specie, né nella medicina popolare, né nella moderna fitoterapia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Giovanni Baruffa, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica. Campanula scheuchzeri Vill., Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 25 luglio 2009, foto di R.M. Fondi.
  18. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Valsesia, 1100 m s.l.m., 8 luglio 2009, Foto di R.M. Fondi. Particolare di una foglia caulina superiore, sessile e provvista alla base delle due orecchiette.
  19. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Val Vogna (Valsesia), 1900 m s.l.m., 16 luglio 2008, Foto di R.M. Fondi. Particolare delle espansioni fogliari.
  20. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Val Vogna (Valsesia), 1900 m s.l.m., 16 luglio 2008, Foto di R.M. Fondi. Le foglie cauline inferiori mostrano due caratteristiche espansioni (orecchiette) all'inserzione del picciuolo.
  21. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Vallone dell'Olen (Valsesia), 2000 m s.l.m., 25 luglio 2008, Foto di R.M. Fondi. Le foglie basali, cuoriformi, sono irregolarmente dentate.
  22. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Val Vogna (Valsesia), 1900 m s.l.m., 16 luglio 2008, Foto di R.M. Fondi.
  23. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Vallone dell'Olen (Valsesia), 2000 m s.l.m., 25 luglio 2008, Foto di R.M. Fondi.
  24. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Vallone dell'Olen (Valsesia), 2000 m s.l.m., 25 luglio 2008, Foto di R.M. Fondi. Infiorescenza.
  25. Adenostyles alliariae (Gouan) A. Kern. subsp. alliariae, Regione Piemonte, Val Vogna (Valsesia), 1900 m s.l.m., 16 luglio 2008, Foto di R.M. Fondi.
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