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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Lilium martagon L., Regione Umbria, Monti Sibillini, Giugno 2010, Foto di Tomaso Lezzi.
  2. Lilium martagon L., Regione Trentino Alto Adige, 1200 m s.l.m., Luglio 2009, Foto di Annamaria Bononcini.
  3. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 28 settembre 2009, Foto di R.M.Fondi. Dalla capsula matura si liberano numerosi semi brunastri, appiattiti, dalla forma 'a goccia'.
  4. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 20 agosto 2009, Foto di R.M.Fondi.
  5. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 20 agosto 2009, Foto di R.M.Fondi. Il frutto è una capsula piriforme eretta, a sei logge, ciascuna delle quali ornata da una cresta.
  6. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 20 agosto 2009, Foto di R.M.Fondi. Durante la fruttificazione, il peduncolo si allunga lievemente e si piega verso l'alto, conferendo alla pianta un aspetto "a candelabro".
  7. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 5 luglio 2009, Foto di R.M.Fondi.
  8. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 28 giugno 2009, Foto di R.M.Fondi. I tepali revoluti danno al fiore l'aspetto di un turbante.
  9. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1300 m s.l.m., 10 luglio 2007, Foto di R.M.Fondi.
  10. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 28 giugno 2009, Foto di R.M.Fondi. Lo stilo, lungo e incurvato verso l'alto, rappresenta un espediente evolutivo atto a sfavorire l'autoimpollinazione.
  11. Lilium martagon L., Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., 1 maggio 2008, Foto di R.M.Fondi. Già nelle giovani piante si riconosce la disposizione verticillata delle foglie, fondamentale per la determinazione in mancanza dei fiori. [
  12. Lilium martagon L. Sinonimi Lilium verticillatum Dulac Lilium hirsutum Miller Lilium villosum Cavara Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Liliales Famiglia: Liliaceae Nome italiano Giglio martagone, turbante di turco, giglio a turbante. Etimologia Lilium è termine di origine incerta: per alcuni sembra che derivi dal greco leirion e questo dal persiano laleh, mentre per altri è originato dal celtico li = bianco, candido; il nome specifico sembra derivare dal turco martagān = turbante, per la forma del fiore. Descrizione Pianta erbacea perenne, dotata di un grosso bulbo squamoso, da cui si origina un unico fusto che può superare l'altezza di 150 cm. Foglie Le foglie sono lanceolate, larghe 25 mm circa e lunghe fino a 15 cm, le inferiori e mediane disposte in verticilli di 4-15 elementi, le superiori alterne, le bratteali in coppie. Fiori L'infiorescenza è un racemo lasso che porta fino a 20 fiori penduli o nutanti all'apice di lunghi peduncoli ricurvi. I fiori, che hanno un diametro di 5 cm, sono rosei o violacei, maculati di porpora, ed hanno aspetto lucido e ceroso. I sei tepali, che misurano 13-15 mm di larghezza e fino a 45 di lunghezza, sono ricurvi all'indietro, dando al fiore l'aspetto che giustifica il nome popolare "turbante di turco". Sei stami biancastri, lungamente sporgenti, con antere di colore arancio-bruno. Ovario supero, esacarpellare, verde; stilo bianchiccio, sfumato di rosa all'apice, con stimma capitato, trilobo, di colore bruno chiaro. Frutti Il frutto è una capsula loculicida a forma di fuso o di pera, divisa in sei logge. Durante la fruttificazione, i peduncoli si allungano e assumono un assetto a squadra, con la porzione prossimale (cioè più vicina allo scapo) in posizione orizzontale, e la porzione distale orientata verticalmente verso l'alto. I frutti si presentano dunque eretti, e la pianta prende una forma "a candelabro". Periodo di fioritura Giugno-luglio Territorio di crescita E' presente in quasi tutto il territorio italiano. Fanno eccezione la Puglia, la Basilicata, la Calabria e le Isole. Habitat Lilium martagon L. predilige le radure e le zone più chiare dei boschi di latifoglie, in particolare di faggio, ma è possibile incontrarlo anche nei prati alpini, in pieno sole. Lo si trova per lo più fra 300 e 1600 metri di altitudine. Somiglianze e varietà La flora italiana annovera altri due Lilium a fiore pendulo e con petali revoluti: L. carniolicum Bernh., che si distingue da L. martagon L. per avere scapo unifloro, foglie alterne, fiore giallo-arancio; L. pomponium L., che si distingue da L. martagon L. per avere foglie lineari e fiori di colore rosso. Specie protetta Lilium martagon L. è compreso negli elenchi delle piante protette in tutte le Regioni in cui è presente. Costituenti chimici Flavonoidi, kaempferol, quercetina, composti azotati, saponine. Uso Alimentare I bulbi, ricchi di amido, sono commestibili, una volta cotti, un po' come le patate. Poiché la specie è protetta in tutte le regioni del nostro paese (vedi sopra), è opportuno astenersi dal coglierla. Uso Cosmetologico Non sono noti usi cosmetologici per questa specie. Uso Farmacologico Non risulta un utilizzo farmacologico per questa pianta o per le sostanze attive in essa contenute. La specie è protetta in tutte le regioni del nostro paese e lo studio e l'utilizzo dei componenti attivi è opportunamente dirottato su altre specie che li contengono, non rare e coltivabili. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità I bulbi freschi sono stati utilizzati, nella medicina popolare, per fare un cataplasma per medicare piaghe e curare scottature. Un decotto o un macerato in olio dei tepali ha proprietà diuretiche, antireumatiche e antiatritiche ed espettoranti. Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Giovanni Baruffa, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Lilium martagon L., Regione Piemonte, Val d'Otro (Valsesia), 1900 m s.l.m., 30 luglio 2009, Foto di R.M.Fondi. Una pianta in piena fioritura, ben al di sopra del suo limite altitudinale.
  13. Geranium sanguineum L., Regione Trentino Alto Adige, 600 m s.l.m., Maggio 2010, foto di Bepi Lovato.
  14. Geranium sanguineum L., Regione Liguria, 340 m s.l.m., Maggio 2010, foto di Marika
  15. Geranium sanguineum L., Regione Liguria, 340 m s.l.m., Maggio 2010, foto di Marika
  16. Geranium sanguineum L., Regione Liguria, 340 m s.l.m., Maggio 2010, foto di Marika
  17. Geranium sanguineum L., Regione Liguria, 340 m s.l.m., Maggio 2010, foto di Marika
  18. Geranium sanguineum L., Regione Liguria, 340 m s.l.m., Maggio 2010, foto di Marika
  19. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di Alessandro Remorini Fiore
  20. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di R.M. Fondi I petali, debolmente bilobi, sono percorsi da 5-7 venature più scure.
  21. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di R.M. Fondi La corolla ha colore rosa-carminio, che sbianca intorno all'unghia dei petali; le antere sono violacee e lo stilo è purpureo.
  22. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di R.M. Fondi Anche i sepali, come tutte le parti verdi della pianta, sono provvisti di peli semplici, che qui si dispongono lungo le nervature.
  23. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di R.M. Fondi I sepali, lanceolati, terminano in un acutissimo mucrone.
  24. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di R.M. Fondi I lunghi peduncoli fiorali, cosparsi di peli sericei patenti, sono interrotti a metà della loro lunghezza da una coppia di piccole brattee triangolari.
  25. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di R.M. Fondi La foglia è 7-partita in segmenti trifidi, talvolta provvisti di una o due lacinie addizionali; è fittamente tomentosa ed ha margine liscio.
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