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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Geranium sanguineum L., Regione Piemonte, Valsesia, 1150 m s.l.m., agosto 2008, Foto di R.M. Fondi I fusti sono densamente pelosi per peli semplici patenti.
  2. Geranium sanguineum L. Sinonimi Geranium grandiflorum Gilb Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Geraniales Famiglia: Geraniaceae Nome italiano Geranio dei boschi, geranio sanguigno, sanguinaria, malvaccina, geranio dei morti. Etimologia I gerani erano conosciuti già al tempo dei greci e dei romani, e il nome Geranium - citato nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio - deriva dal greco γεράνιον (geranion), da γέρανος (geranos) = gru, in riferimento al fatto che i frutti portano un becco simile a quello delle gru (uccelli). L'attributo specifico, sanguineum, significa "sanguigno" e allude al brillante colore autunnale del fogliame. Descrizione Geranium sanguineum L. è una pianta erbacea perenne fornita di un grosso rizoma. Il fusto riccamente foglioso è ascendente, molto ramificato fin dalla base e peloso per peli semplici e patenti lunghi 2-3 mm. Nei punti di diramazione si presenta ingrossato; i nodi sono ornati da tre brattee di forma triangolare lunghe 3-4 mm. La pianta raggiunge un'altezza di 30-50 cm. Foglie Le foglie radicali si disseccano assai presto; le cauline sono opposte, finemente tomentose, tutte peziolate con picciuoli di 1-2 cm. La lamina ha contorno circolare con un diametro di 4-5 cm, è palmatopartita e divisa in 7 segmenti larghi 3-4 mm, a loro volta trilobati con l'eventuale presenza di una o due lacinie addizionali. I lobi hanno apice acuto. Il margine fogliare è liscio. Fiori Il peduncolo, peloso come tutte le parti verdi della pianta, misura 6-7 cm, reca una coppia di brattee a metà della sua lunghezza e porta un singolo fiore pentamero e attinomorfo, completo di tutti gli organi fiorali. Il calice è dialisepalo, con sepali lanceolati (3x9 mm), ornati da peli semplici lungo le nervature e terminanti in un mucrone di colore violaceo sottile e lungo circa 2 mm. La corolla dialipetala è a forma di coppa ed ha un diametro di 25-35 mm. I petali, di colore dal rosa carico (carminio) al porpora, sfumato nel bianco verso l'unghia, sono percorsi da 5-7 nervature di colore più intenso, hanno forma ovale e sono poco profondamente bilobati. I dieci stami misurano 8 mm; le antere, di colore violaceo, sono lunghe 2 mm. L'ovario è supero, 5-carpellare e sormontato da uno stilo purpureo lungo 7 mm. Frutti Il frutto è un schizocarpo costituito da 5 mericarpi lisci, contenuti nella parte inferiore avvolta e protetta dal calice accrescente, e da un becco, residuo dello stilo, che sporge dal calice. A maturazione, questo becco si divide in reste provocando la separazione dei 5 acheni. Periodo di fioritura Geranium sanguineum L. fiorisce da maggio a ottobre. Territorio di crescita Nativa dell'Europa e delle zone temperate dell'Asia, la specie è presente in tutto il territorio italiano, con l'eccezione della Sardegna. Habitat Geranium sanguineum L. è pianta calcifila che vegeta in prati magri, boschi radi e radure più asciutte, dal piano basale fino a circa 1200 (1900) metri. Somiglianze e varietà Il genere Geranium conta in Italia circa 30 specie spontanee. La particolarità di presentare fiori isolati, anziché riuniti in infiorescenze corimbose, a ombrella o a coppie sul medesimo peduncolo, distingueGeranium sanguineum L. dalla maggior parte delle congeneri. Condividono questo carattere due sole specie, G. sibiricum L., che è pianta gracile, ha fiori piccoli (10-12 mm) e possiede foglie 5-partite a contorno triangolare; e G. argenteum L. che condivide con Geranium sanguineum L. anche la forma della foglia, profondamente divisa in sottili segmenti trilobi, ma oltre a foglie 7-partite presenta anche foglie 5-partite. G. argenteum L., che differisce per habitat, in quanto colonizza il materiale di disgregazione delle creste rocciose calcaree, si differenzia inoltre per la taglia inferiore e per il colore rosa delle corolle, la cui tonalità tende all'arancio-vermiglio. Di Geranium sanguineum L. sono state selezionate numerose cultivar. Specie protetta Nessuna Amministrazione Regionale italiana indica Geranium sanguineum L. tra le specie sottoposte a tutela. Costituenti chimici Tannini, pectine, flavonoidi, catechine. Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa specie. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi cosmetici per questa specie. Uso Farmacologico La ricerca farmacologica su questa specie è particolarmente attiva in Bulgaria ed attesta che un complesso polifenolico ricavato dalle radici di G sanguineum si è dimostrato efficace nell'inibire la riproduzione di alcuni ceppi del virus influenzale. Estratti delle radici hanno mostrato un ampio spettro di attività antimicrobiche. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità La medicina tradizionale utilizza le radici come astringente e antinfiammatorio nel trattamento di diarrea, gastroenteriti e dissenteria. La pianta viene altresì utilizzata per trattare ferite e come antiemorragico. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Annamaria Bononcini, Giovanni Baruffa - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Geranium sanguineum L., Regione Liguria, 340 m s.l.m., Maggio 2010, Foto di Marika Pianta ramosissima e dal fogliame abbondante, Geranium sanguineum L. presenta fiori numerosi ma isolati, non riuniti in infiorescenze come nella gran parte delle congeneri.
  3. Achillea nana L., Regione Valle d'Aosta, 2770 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino. La pianta.
  4. Achillea nana L., Regione Valle d'Aosta, 2770 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino. Fiori.
  5. Achillea nana L., Regione Valle d'Aosta, 2770 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino. Foglie basali.
  6. Achillea nana L., Regione Valle d'Aosta, 2770 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino. Corimbo di lato.
  7. Achillea nana L., Regione Lombardia, 2500 m s.l.m., Luglio 2010, foto di Alessandro Federici.
  8. Achillea nana L., Regione Lombardia, 2500 m s.l.m., Luglio 2010, foto di Alessandro Federici.
  9. Achillea nana L., Regione Valle d'Aosta, 2700 m s.l.m., Settembre 2009, foto di Giovanni Malvicino.
  10. Achillea nana L., Regione Piemonte, Valsesia, V.ne di Olen, m 2400 s.l.m., 24 agosto 2007, foto di R.M. Fondi
  11. Achillea nana L., Regione Piemonte, Valsesia, V.ne di Olen, m 2400 s.l.m., 24 agosto 2007, foto di R.M. Fondi Pianta fiorita.
  12. Achillea nana L., Regione Piemonte, Valsesia, V.ne di Olen, m 2400 s.l.m., 24 agosto 2007, foto di R.M. Fondi Infiorescenza.
  13. Achillea nana L., Regione Piemonte, Valsesia, V.ne di Olen, m 2400 s.l.m., 24 agosto 2007, foto di R.M. Fondi Infiorescenza.
  14. Achillea nana L., Regione Piemonte, Valsesia, V.ne di Olen, m 2400 s.l.m., 24 agosto 2007, foto di R.M. Fondi Un'infiorescenza prossima all'antesi.
  15. Achillea nana L., Regione Piemonte, Valsesia, V.ne di Olen, m 2400 s.l.m., 24 agosto 2007, foto di R.M. Fondi
  16. Achillea nana L. Sinonimi Ptamica nana (L.) D.C. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae) Classe: Magnoliopsida (Dicotyledones) Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae (Compositae tubuliflorae) Nome italiano Millefoglio nano, Erba iva. Etimologia Già nell'antichità il nome Achillea veniva attribuito alla congenere A. millefolium, ritenendo che quest'ultima, per le sue presunte proprietà vulnerarie, avesse curato le ferite di Achille, l'eroe del poema omerico, o fosse stata usata dallo stesso Achille per curare le ferite dei suoi compagni. L'attributo specifico, nana, è evidentemente legato al portamento della pianta. Descrizione Pianta erbacea perenne di piccola dimensione (5-12 cm), fortemente aromatica e ricoperta di un tomento bianco grigiastro, con scapi fiorali prostrato-ascendenti e getti basali sterili. Foglie Le foglie bipennatosette, di colore verde-grigio a causa del tomento, hanno forma lanceolata e risultano profondamene incise a formare i segmenti del primo ordine, larghi 1 mm circa, a loro volta interi oppure divisi, fino a circa metà lunghezza, in sottili lacinie ad apice acuto. Le foglie basali e quelle dei getti sterili, lunghe fino a 4-5 cm, sono prive di segmenti laterali per circa un terzo della loro lunghezza a partire dalla base, sicché la loro porzione prossimale, fortemente ristretta e non alata, simula un picciolo che in realtà non esiste come organo differenziato. Lo scapo fiorale porta al più una o due foglie cauline sessili (ossia con segmenti laterali presenti fin dalla porzione prossimale), di dimensioni progressivamente ridotte dal basso verso l'alto. Fiori Come in tutte le Asteraceae, i fiori sono riuniti in capolini. Caratteristica di molte specie del genere Achillea è l'infiorescenza corimbosa che riunisce numerosi capolini. In Achillea nana L. il corimbo è denso e porta (6) 8-10 (15) capolini. Ogni capolino è costituito da fiorellini pentameri, una quindicina dei quali sono fiori tubulosi del disco, attinomorfi ed ermafroditi, con diametro di 1 mm circa e colore bianchiccio, e 6-8 sono fiori ligulati del raggio, zigomorfi e femminili o sterili, dotati di ligule bianche lunghe circa 3 mm e di poco più larghe, ottuse e debolmente crenate all'apice per la presenza di tre piccolissime incisioni. L'involucro, dal diametro che raggiunge i 5-6 mm, ha forma ovoidale ed è composto da squame involucrali dal contorno nerastro. Nei singoli fiori, il cui diametro misura circa 1 mm, la corolla è gamopetala, ossia i petali sono saldati alla base a formare un tubo da cui sporgono cinque dentelli di forma triangolare; i sepali sono ridotti a semplici squame sottili; gli stami, in numero di 5, sono liberi, ma le antere gialle si saldano ad anello intorno allo stilo che a sua volta reca uno stigma bifido; l'ovario, infero, è uniloculare e composto da due carpelli. Frutti I frutti sono acheni appiattiti privi di pappo. Periodo di fioritura Luglio - Settembre Territorio di crescita La specie è endemica del settore occidentale dell'arco alpino, dalle Alpi Marittime a parte delle Alpi Retiche. Il confine orientale in territorio italiano passa attraverso Val Rendena, Val Meledrio, Val di Sole, Val di Non, Passo della Mendola, Val Venosta. A est di questo confine si trova la vicariante Achillea clavenae L. Habitat E' possibile rinvenire Achillea nana L. su terreni silicei, in fessure di rupi, pietraie, detrito morenico da 1800 a 3000 metri di altitudine. Somiglianze e varietà I caratteri più evidenti di Achillea nana L., sono portamento nano, intensa tomentosità, aroma forte e gradevole, rendono questa pianta facilmente distinguibile da tutte le congeneri presenti nel suo areale di crescita; c'è tuttavia possibilità di confusione con la vicariante Achillea clavenae L., presente nel settore alpino-orientale, se la pianta cresce nella zona di confine tra i due distinti areali. Achillea clavenae L. si distingue tuttavia per il colore intensamente giallo dei fiori tubulosi del disco, per la maggior larghezza delle lacinie fogliari, che hanno apice ottuso anziché acuto, nonché per la rachide fogliare alata. Specie protetta Come tutte le piante che vegetano nel difficile ambiente dell'alta montagna, anche Achillea nana L., pur non essendo tra le specie protette in senso assoluto, è soggetta a limitazioni di raccolta stabilite dalla legislazione locale nei territori di crescita. Costituenti chimici I principali componenti delle Achillea, fra cui Achillea nana L., sono: Olio essenziale, flavonoidi, acidi fenolici, lattoni sesquiterpenici, composti azotati, curarine, tannini, triterpeni e steroli. Uso Alimentare Al pari di altre Achillea, Achillea nana L. può essere impiegata nella preparazione anche domestica di liquori ed amari, grazie al suo intenso aroma; a questo scopo si utilizzano le parti aeree. Dalle foglie e dai fiori essiccati si ricava un tè calmante contro i dolori di stomaco e depurativo. Uso Cosmetologico Le foglie tritate possono essere utilizzate come un detergente per le pelli grasse. Uso Farmacologico Il principio attivo Achilleina è stato utilizzato, nel XIX secolo, in Francia ed altre regioni europee, come sostituto del chinino, per trattare febbri intermittenti. Possiede inoltre proprietà antinfiammatorie ed emostatiche. I sesquiterpeni ed i lattoni presenti sono amari e tonici ed esercitano un effetto stimolante sulla digestione. I tannini esercitano azione astringente. In sintesi è all’alto contenuto in oli essenziali delle Achillea, che si devono le proprietà diuretiche, espettoranti e digestive degli estratti della pianta. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nell’antichità le specie di Achillea erano tenute in grande considerazione per le loro proprietà curative. I succhi venivano usati contro le ragadi, per curare ferite, varici ed emorroidi. Nella moderna erboristerie gli infusi vengono utilizzati nei disturbi digestivi, per favorire la regolarizzazione del ciclo mestruale e nella leucorrea. Si utilizzano le parti fiorite, fatte essiccare. Note E’ consigliabile esercitare una qualche cautela nell’uso di questa pianta in quanto un’assunzione molto frequente o in alte dosi può creare reazioni allergiche e rendere la pelle fotosensibile. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Annamaria Bononcini, Giovanni Baruffa, Marika - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Achillea nana L., Regione Piemonte, Valsesia, V.ne di Olen, m 2400 s.l.m., 24 agosto 2007, foto di R.M. Fondi
  17. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  18. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  19. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  20. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  21. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  22. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  23. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  24. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
  25. Anemonoides baldensis L., Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2300 m s.l.m., 19 luglio 2009, foto di R.M. Fondi
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