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Gruppo Botanico AMINT

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Tutti i contenuti di Gruppo Botanico AMINT

  1. Parnassia palustris L. subsp. palustris, Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008, foto di Gianni Bonini.
  2. Parnassia palustris L. subsp. palustris, Sud Tirolo (Austria), Agosto 2009, foto di Marika. Fiore con e senza petali.
  3. Parnassia palustris L. subsp. palustris, Sud Tirolo (Austria), Agosto 2008, foto di Marika.
  4. Parnassia palustris L. subsp. palustris, Sud Tirolo (Austria), Agosto 2008, foto di Marika.
  5. Parnassia palustris L. subsp. palustris, Sud Tirolo (Austria), Agosto 2008, foto di Marika.
  6. Parnassia palustris L. subsp. palustris, Regione Trentino Alto Adige, Agosto 2008, foto di Mauro Cittadini. Macro su stami e staminoidi.
  7. Parnassia palustris L. subsp. palustris Tassonomia Ordine Rosales Famiglia Saxifragaceae Foto e Descrizioni Pianta erbacea perenne rizomatosa alta fino a 40 cm, il fusto è eretto, glabro e leggermente angoloso, di forma pentagonale, le foglie sono in rosetta basale, picciolate, cuoriformi o reniformi con nervature convergenti, sul fusto c'è un'unica foglia caulina nel terzo inferiore abbracciante il caule. L'infiorescenza è singola, apicale, regolare e pentamera, ha 5 sepali persistenti e leggermente saldati alla base, di forma ovata, con nervature, la corolla ha petali ellittico-ovati, di colore bianco solcati da nervature evidenti. Ha 5 stami sterili posizionati di fronte ai petali e sfrangiati in numerose ghiandole gialle e 5 stami fertili con antere curvate perpendicolarmente all'ovario, 4 stimmi sessili. Il frutto è una capsula che a maturità si fessura rilasciando piccoli semi piani. Fiorisce da giugno ad agosto, da 300 a 2000 m s.l.m., in prati umidi, torbiere o luoghi perennemente allagati. Presente dalle Alpi al centro Italia ad esclusione di Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, in Sardegna è presente naturalizzata ma rara. Regione Trentino Alto Adige, Agosto 2006, foto di Mauro Cittadini.
  8. Eritrichium nanum (L.) Schrad ex Gaudin - Valle d'Aosta, 2300 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino.
  9. Eritrichium nanum (L.) Schrad ex Gaudin - Valle d'Aosta, 2300 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino.
  10. Eritrichium nanum (L.) Schrad ex Gaudin - Valle d'Aosta, 2300 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino.
  11. Eritrichium nanum (L.) Schrad ex Gaudin - Valle d'Aosta , 2300 m s.l.m., Agosto 2011, foto di Giovanni Malvicino.
  12. Eritrichium nanum (L.) Schrad ex Gaudin - Regione Lombardia, 1400 m s.l.m., luglio 2010, foto di Alessandro Federici.
  13. Eritrichium nanum (L.) Schrad ex Gaudin - Regione Friuli-Venezia Giulia, agosto 2009, foto di Francesca Scarpa.
  14. Eritrichium nanum (L.) Schrad ex Gaudin - Regione Piemonte, agosto 2008, foto di Matteo Benassi
  15. Eritrichium nanum (L.) Schrad.ex. Gaudin. = Eritrichium nanum Vill. var. terglouense Tassonomia Ordine Lamiales Famiglia Boraginaceae Foto e Descrizioni Erbacea perenne con portamento pulvinato, alta 2-7 cm e formante densi e piccoli cuscinetti frondosi larghi 4-10 cm; fusti prostrati e legnosi; foglie sessili, oblungo-lanceolato-spatolate; foglie basali disposte a rosetta e dimensioni medie 3×12 mm, foglie cauline alterne 1,8×7 mm; margine fogliare setoloso, pagina inferiore verde e glabra con peli solo sulla nervatura centrale, pagina superiore biancastra per la presenza di fitta villosità sericea; infiorescenza racemosa con scapi portanti 1-2 fino a sei fiori di colore azzurro-blu intenso e fauce gialla; calice fino a 3 mm con lacinie villose, corolla formata da petali saldati tra loro e con fauce e antere gialle; fioritura luglio-agosto; specie tipica delle alte vette, cresce nelle fenditure delle rocce, delle rupi, morene, coste e creste anche ventose, su substrato siliceo e, più raramente, calcareo, quote (1500) 2300-3200 m s.l.m. e superiori; in Italia è presente in tutto l’arco alpino, Liguria esclusa. Note: Specie rara, protetta in varie regioni, in particolare Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia. La simile Myosotis alpestris F.V. Schmidt ha dimensioni maggiori e foglie pelose su entrambe le pagine. Regione Piemonte, 2900 m s.l.m., Agosto, foto di Renato M. Fondi.
  16. Trifolium alpinum L. (1753); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  17. Trifolium alpinum L. (1753); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  18. Trifolium alpinum L. (1753); Regione Liguria; Giugno 2006; Foto di Marika Ligure. Particolare dei denti calicini.
  19. Trifolium alpinum L. (1753) Sinonimi Lupinaster alpinus (L.) C. Presl Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Fabales Famiglia: Fabaceae Nome italiano Trifoglio alpino Etimologia L'epiteto generico deriva dal latino tres, tria = tre, composto col termine latino folium = foglia; in riferimento alle foglie che sono tipicamente composte da tre segmenti. L'epiteto specifico deriva dal latino alpinus = alpino (dal latino Alpes = Alpi); in riferimento all'habitat in cui vegeta questa pianta, inteso tuttavia in senso lato. Quindi non necessariamente riferito alle Alpi in senso stretto ma piuttosto ad un ambiente generalizzato montano o di alta montagna. Descrizione Pianta erbacea perenne cespitosa, con radice legnosa a fittone. I fusti sono ricoperti alla base da resti fibrosi delle vecchie stipole; le foglie sono picciolate e alterne, in numero di tre più lunghe che larghe. L'infiorescenza è portata da un lungo peduncolo in un racemo apicale, che porta fino a 20 fiori riuniti in verticilli. I fiori sono di colore rosato o porporino con alla base brattee membranacee. Il frutto è un legume contenente fino a due semi di colore verdastro. Fiorisce da luglio ad agosto, da 1400 a 2800 m s.l.m., nei prati alpini e su terreni ricchi di materia organica. Presente solo in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Liguria, Emilia Romagna e Toscana, dubbio nel Lazio. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Trifolium alpinum L. (1753); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  20. Ruscus hypoglossum L., Regione Sicilia, Marzo 2011, foto di Antonio Giacalone. I turioni.
  21. Ruscus hypoglossum L., Regione Friuli Venezia Giulia, Marzo 2009, foto di Nicolò Parrino. Il fiore.
  22. Ruscus hypoglossum L., Regione Marche, Agosto 2008, foto di Pietro Curti. Nascita del fiore alla base della brattea.
  23. Ruscus hypoglossum L., Regione Marche, Agosto 2008, foto di Pietro Curti. Particolare delle foglie con la brattea erbacea.
  24. Ruscus hypoglossum L., Regione Marche, Marzo 2011, foto di Marco Agostini.
  25. Ruscus hypoglossum L. Tassonomia Ordine Liliales Famiglia Liliaceae Foto e Descrizioni Arbusto sempreverde alto fino a 60 cm, la radice è un rizoma strisciante e robusto dal quale spuntano numerosi fusti che sono gracili, in parte schiacciati e con intaccature profonde, di colore verde, le foglie o meglio i cladodi sono grandi, ovali e di colore verde brillante, senza il mucrone acuminato, generalmente più lunghi di 4 cm, nella pagina inferiore spuntano i fiori di colore giallastro, peduncolati, in numero variabile fino a 6, con alla base una brattea erbacea. Il frutto è una bacca di colore rosso vivo contenente da 1 a 4 semi. Fiorisce da dicembra ad aprile, da 0 a 1400 m s.l.m., il luogo di nascita è prevalentemente mediterraneo ma si può spingere all'interno, nelle valli umide e specialmente nelle faggete. Presente in tutte le regioni italiane ad eccezione di Val d'Aosta, Trentino Alto Adige, Puglia, Basilicata e Calabria, in Sardegna è avventizia. Note: nelle regioni in cui è presente vengono usati i turioni per uso culinario, benchè sia pianta protetta da leggi regionali in Campania, Liguria, Molise, Piemonte e Toscana. Regione Marche, Marzo 2011, foto di Marco Agostini.
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