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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Campanula patula L. subsp. patula, Sud Tirolo (Austria), Agosto 2008, foto di Marika. Vista laterale del fiore.
  2. Campanula patula L. subsp. patula, Sud Tirolo (Austria), Agosto 2008, foto di Marika. Fiore con foglia caulina crenata.
  3. Campanula patula L. subsp. patula, Regione Trentino Alto Adige, Agosto 2005, foto di Gianni Bonini.
  4. Campanula patula L. subsp. patula Tassonomia Ordine Campanulales Famiglia Campanulaceae Foto e Descrizioni Pianta erbacea bienne con radice verticale corta, il fusto è eretto e ramificato superiormente, glabro o con piccoli peli retrorsi; le foglie basali sono obovate, ottuse, crenate, attenuate al picciolo e caduche all'antesi, le cauline sono lanceolate, alterne, amplessicauli e diminuiscono verso l'apice, le brattee sono inserite oltre la metà del peduncolo fiorale. L'infiorescenza è panicolata e ampia, i fiori sono eretti prima dell'antesi e lungamente picciolati, il calice è glabro o leggermente ispido con denti lineari lanceolati, interi, occasionalmente col margine denticolato, la corolla di colore azzurro-lilla è campanulata, glabra, con lobi patenti divisi fino a metà, 5 stami, 1 stilo trifido. Il frutto è una capsula con porosità laterali. Fiorisce da maggio a agosto, da 200 a 1800 m s.l.m., in prati umidi, scarpate e pascoli allagati. Presente solamente in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, dubbia in Liguria e Sardegna. Regione Trentino Alto Adige, Agosto 2005, foto di Gianni Bonini.
  5. Tribulus terrestris L. (1753); Regione Lombardia; Luglio 2011; Foto di Elio Sacchi. Il frutto, vista dei tubercoli setolosi e delle spine tetraedriche.
  6. Tribulus terrestris L. (1753); Regione Sardegna; Agosto 2008; Foto di G.B. Pau. Il frutto.
  7. Tribulus terrestris L. (1753); Regione Sardegna; Agosto 2008; Foto di G.B. Pau.
  8. Tribulus terrestris L. (1753); Regione Sardegna; Agosto 2008; Foto di G.B. Pau.
  9. Tribulus terrestris L. (1753); Regione Sardegna; Agosto 2008; Foto di G.B. Pau. Le foglie e i frutti.
  10. Tribulus terrestris L. (1753); Regione Sardegna; Agosto 2008; Foto di G.B. Pau.
  11. Tribulus terrestris L. (1753) Sinonimi Tribulus lanuginosus L. (1753) Tribulus saharae A. Chev. (1920) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Sapindales Famiglia: Zygophyllaceae Nome italiano Tribolo comune; Caciarello Etimologia L'epiteto generico deriva dal latino tribulus = particolare strumento da guerra dell'antichità (e non solo), formato da 4 punte metalliche e aguzze, oggi conosciuto anche col nome di "Piede di Corvo". Strumento che, lanciato sul terreno, poteva ostacolare l'avanzata dei cavalli. In riferimento alla somiglianza con i frutti di questa pianta, muniti di spine in rilievo e pungenti. L'epiteto specifico deriva dal latino terrestris = terrestre, della terra; in riferimento al portamento strisciante e prostrato di questa specie. Descrizione Pianta erbacea annuale con fusti prostrati, rami flessuosi più o meno ramificati, canescenti cioè ricoperti da una fitta peluria corta e appressata. Le foglie, poco picciolate, sono verdi, pelose, formate da 8 paia di elementi di forma ovato-oblunga. I fiori sono singoli all'ascella fogliare, di colore giallo con 5 petali, 10 stami e 1 stigma pentalobato, persistente alla fruttificazione; anche il calice è peloso. Il frutto è uno schizocarpo tetraedrico portante 5 mericarpi con spine coriacee, ognuno contenente piccoli semi lisci e biancastri. Fiorisce da maggio a ottobre, da 0 a 1000 m s.l.m., nei bordi stradali, luoghi incolti o sabbiosi; presente in tutta Italia, naturalizzato in Trentino Alto Adige. Nota Il Tribulus terrestris L. è impiegato da tempo immemorabile nella tradizione erboristica asiatica, in particolare ayurvedica. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Tribulus terrestris L. (1753); Regione Sardegna; Agosto 2008; Foto di G.B. Pau.
  12. Lonicera etrusca Santi, Regione Marche, Agosto 2008, foto di Pietro Curti.
  13. Lonicera etrusca Santi, Regione Marche, Agosto 2008, foto di Pietro Curti. I frutti.
  14. Lonicera etrusca Santi, Regione Umbria, Luglio 2005, foto di Michelangelo Nitti.
  15. Lonicera etrusca Santi Tassonomia Ordine Dipsacales Famiglia Caprifoliaceae Foto e Descrizioni Arbusto rampicante alto fino a 2 metri, ramificato dalla base, i rami basali hanno la corteccia papiracea, glabrescente, che si stacca facilmente e ricoperta da numerose lenticelle puntiformi nerastre, quelli apicali sono verde-purpureo, a volte pelosetti; le foglie sono decussate e caduche, di colore verde scuro sulla pagina superiore, più chiare su quella inferiore, più o meno pelose su ambedue le facce ma glabre a maturità, quelle vicine all'infiorescenza sono ovate, connate, ottuse, le superiori dei rami fioriferi ovate, connate, ellittiche, quelle basali e dei rami sterili sono obovate, libere, cuneate, eccezionalmente attenuate in un corto picciolo. L'infiorescenza è più o meno condensata all'ascella di due foglie connate, peduncolata, composta da 5 a 25 elementi, i fiori sono zigomorfi col calice glabrescente, la corolla è bilabiata, inizialmente di colore rosa porpora o bianco-rosata poi giallastra o bianco-giallastra, il labbro inferiore è ricurvo a maturità, gli stami sono 5 su filamenti pelosi alla base con antere lineri-oblunghe, lo stilo è capitato; il frutto è una bacca globosa di colore rosso a maturazione, contenente semi ovoidali finemente papillosi. Fiorisce da maggio a giugno, da 0 a 1600 m s.l.m., nei bordi chiari dei querceti. Presente in tutta Italia tranne in Trentino Alto Adige. Regione Umbria, Luglio 2005, foto di Michelangelo Nitti.
  16. Anchusa officinalis L., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008, foto di Gianni Bonini.
  17. Anchusa officinalis L., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008, foto di Gianni Bonini.
  18. Anchusa officinalis L., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008, foto di Gianni Bonini.
  19. Anchusa officinalis L., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008, foto di Gianni Bonini.
  20. Anchusa officinalis L. Tassonomia Ordine Lamiales Famiglia Borraginaceae Foto e Descrizioni Erbacea biennale o perenne con apparato radicale a fittone; aspetto ispido dato dalla presenza di peli irsuti in ogni parte, portamento cespitoso con fusti eretto-ascendenti, che possono superare l'altezza di 80 cm; foglie lanceolate a margine ondulato, le basali picciolate e presto caduche, mentre le cauline sono sessili; fiori violaceo-purpurei posti in una cima scorpioide situata nella parte apicale dei fusti; fiori lunghi 7-12 mm e larghi fino a 8 mm, corolla a 5 lobi; fioritura maggio-settembre; il frutto è un achenio ovoide rugoso; cresce in terreni incolti, sassosi, zone antropizzate fino a 1500 m. s.l.m.; in Italia è presente in tutte le regioni del Nord, fino alla Toscana compresa. Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008, foto di Gianni Bonini.
  21. Cerastium utriense Barberis, Regione Liguria, Giugno 2009, foto di Davide Perata.
  22. Cerastium utriense Barberis Tassonomia Ordine Caryophyllales Famiglia Caryophyllaceae Foto e Descrizioni Pianta erbacea perenne, ricoperta da peli semplici, con portamento cespitoso, con fusto sottile, ascendente o eretto, foglie da lineari a ovate, quasi tutte basali, pubescenti e sessili lungo il fusto, fiori a lungo peduncolati, apicali, in numero da 3 a 7, con petali bianchi pentameri, bilobati, arrotondati all'apice e ristretti sull'unghia, calice rotondeggiante alla base, 10 stami glabri, 5 stigmi; il frutto è una capsula con semi castano rossicci. Fiorisce da maggio a luglio, da 200 a 1400 m s.l.m., su prati, garighe e substrati ofiolitici di Liguria e Piemonte, delle quali è un endemismo. Regione Liguria, Giugno 2008, foto di Marika.
  23. Scabiosa lucida Vill. subsp. lucida - Regione Veneto, 2000 m s.l.m., agosto 2008, foto di Francesca Scarpa.
  24. Scabiosa lucida Vill. subsp. lucida Tassonomia Ordine Dipsacales Famiglia Dipsacacaee Foto e Descrizioni Pianta perenne, erbacea, con rizoma legnoso; fusti alti 10-30 cm, glabri, cilindrici, un po’ striati, ramulosi, villosi nella parte apicale; foglie molto glabre e lucide, quelle basali spatolate 10-18 × 40-60 mm, pubescenti sulle nervature, ovato-lanceolate e a margine dentato; foglie cauline opposte, 2-4 × 8-16 mm, attraversate longitudinalmente da una nervatura chiara, con lamine lineari, appuntite, intere o poco incise verso l’apice; la terminale di dimensioni 7-13 × 20-38 mm anche questa acuminata; fiori terminali rosa, rosso, purpurei, violacei, posti su lunghi peduncoli tortuosi e pubescenti nella parte superiore; capolino 20-35 mm, involucro con squame libere, calice corto, campanulato; corolle laterali più grandi delle centrali, formate da un tubo conico, leggermente vellutato con un lembo diviso in 5 lobi ineguali; fioritura luglio-settembre; frutto ovoide contenente vari piccoli frutti villosi con caratteristico involucretto a 5 reste che ne facilita la dispersione e disseminazione; cresce in pascoli umidi, zone ombrose; in Italia è presente nelle regioni settentrionali, fino alla Toscana compresa, a quota 1300-2400 m s.l.m.. Note: simile a Scabiosa columbaria L., della quale è stata considerata per lungo tempo una subspecie, che presenta, macroscopicamente, foglie opache e non lucide. Regione Veneto, 2000 m s.l.m., agosto 2008, foto di Francesca Scarpa
  25. Urginea fugax (Moris) Steinh. (1834); Regione Sardegna, 2 m s.l.m.; Settembre 2008; Foto di G.B. Pau.
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