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Gruppo Botanico AMINT

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Tutti i contenuti di Gruppo Botanico AMINT

  1. Pinus cembra L., Regione Trentino Alto Adige, Agosto 2008, foto di Mauro Cittadini. Lo strobilo con riflessi viola-bluastri.
  2. Pinus cembra L., Regione Trentino Alto Adige, Agosto 2008, foto di Mauro Cittadini. Coni femminili in formazione.
  3. Pinus cembra L., Regione Trentino Alto Adige, Agosto 2008, foto di Mauro Cittadini. Piante giovani.
  4. Pinus cembra L. Tassonomia Regno Plantae Divisione Pinophyta Classe Pinopsida Ordine Pinales Famiglia Pinaceae Nome italiano Cirmolo Etimologia Il termine generico "Pinus" deriva dal nome latino del pino, l'epiteto "cembra" deriva dal nome dialettale di questo albero "zembro". Descrizione Albero sempreverde, tipico delle vette sommitali, perenne, con apparato radicale molto sviluppato in grado di ancorare la pianta nelle fessure rocciose, la chioma è piramidale e slanciata nelle piante giovani, assume forma rotondeggiante in età adulta. Questo albero può raggiungere i 25 metri di altezza. Il tronco nella pianta adulta ha la corteccia di colore grigio, liscia e relativamente sottile; nei giovani esemplari si presenta rugosa e con la tendenza a fessurarsi durante la crescita. I rami principali sono robusti e piegati verso l'alto, i giovani rametti sono ricoperti da una peluria dai toni aranciati. Foglie Gli aghi di colore verde glauco sono disposti in fascetti di 5, non di rado anche 6-7, sono rigidi e lunghi fino a 9 cm, persistenti sui rami per alcuni anni, con stomi presenti sulle facce esterne. Fiori Fiorisce da giugno ad agosto a seconda dell'altitudine, da 1400 a 2400 m s.l.m. Frutti I coni maschili appaiono in amenti di colore violaceo, sessili e riuniti in gruppi di 3-4 esemplari, i coni femminili anch'essi in amenti, sono di color rosa-violaceo e si trovano singolarmente o a gruppetti alle estremità dei rametti, inizialmente sono verdastri, sviluppandosi si colorano di tinte violette, assumendo la definitiva colorazione viola-brunastra a maturazione, presentano squame di forma triangolare con striature longitudinali e sono avvolti da leggera peluria.Le pigne sono ricoperte da squame e ognuna porta due semi, a volte semialati, chiamati pinoli. Fruttifica generalmente non prima di 45-50 anni, caratteristico il periodo di riposo (annate di pasciona) ad intervalli di 5-10 anni. Territorio di crescita Nell'areale alpino formano anche boschi a se stanti o misti a Picea abies (L.) H.Karst., presente in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, naturalizzato in Friuli Venezia Giulia, dubbio in Liguria e Toscana. Nella regione Trentino Alto Adige esiste circa l'80% della popolazione Italica. Note e curiosità E' nota la difficoltà di propagazione di questa pianta per via della commestibilità dei grossi semi, infatti non sono solo cibo per gli animali, ma in un passato poco lontano era abitudine nelle popolazioni alpine conservare gli strobili e sgranarli durante i lunghi inverni. Un'altra causa della sua rarefazione è dovuto all'attacco in fase giovanile di Phacidium infestans P. Karst. micete dell'ordine delle Helotiales, che si manifesta sotto forma di piccoli corpi fruttiferi nerastri, disposti su due file, nella parte inferiore degli aghi. Specie simili La caratteristica presenza, di ciuffetti di aghi raccolti in mazzetti di cinque elementi, permette di distinguere questo pino dagli altri presenti nelle stesse zone dei diversi territori italiani. Nei parchi pubblici e privati delle nostre città, solamente il Pino dell’Himalaya e il Pino Strobo hanno mazzetti di aghi altrettanto numerosi, diversamente però hanno pigne molto più lunghe (15–30 cm) e gli aghi stessi sono più lunghi (8–16 cm). Il Cirmolo ha pinoli simili al Pino Domestico con il quale solo difficilmente può essere confuso in quanto occupano spazi molto diversi e presentano una struttura morfologica generale completamente dissimile, slanciato e conico il primo, aperto ad ombrello il secondo. Arte, cucina e natura Questa essenza arborea viene utilizzata per i rimboschimenti in altura con finalità di contenimento, protezione e consolidamento dei versanti esposti e maggiormente ripidi. Il suo legno è quello preferibilmente usato dagli artisti per realizzare intagli o per realizzare sculture artigianali tipiche di diversi territori del nord Italia e in particolare delle zone alpine e prealpine. Nelle zone più fredde del territorio italiano viene utilizzato nei parchi pubblici e nei giardini privati come pianta ornamentale. I pinoli dei suoi strobili vengono usati per la preparazione di ricette tipiche dei territori di diffusione, per esempio non possono mancare nella preparazione classica dello strudel tirolese. Funghi del Cirmolo Alcune essenze arboree si caratterizzano per realizzare simbiosi strettamente esclusive con determinate specie fungine, i principali funghi simbionti che presentano queste caratteristiche e sono quindi esclusivi del Pinus cembra L. sono: il Suillus sibiricus (Singer) Singer, Suillus placidus (Bonorden) Singer, Suillus plorans (Rolland) Kuntze. Altre specie fungine che diversamente crescono sotto questa essenza, per esempio Chroogomphus helveticus (Singer) Moser., le troviamo diffuse anche in altri boschi, in questo caso parliamo di simbionti non esclusivi del Cirmolo. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti, cartina realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT
  5. Trifolium medium L. (1759); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Gianni Bonini.
  6. Trifolium medium L. (1759); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Gianni Bonini.
  7. Trifolium medium L. (1759); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Gianni Bonini.
  8. Trifolium medium L. (1759); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Gianni Bonini. Pianta intera.
  9. Trifolium medium L. (1759) Sinonimi Trifolium flexuosum Jacq. (1776) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Fabales Famiglia: Fabaceae Nome italiano Trifoglio medio Etimologia L'epiteto generico deriva dal latino tres, tria = tre, composto col termine latino folium = foglia; in riferimento alle foglie che sono tipicamente composte da tre segmenti. L'epiteto specifico deriva dall'aggettivo medius = medio, in riferimento alla taglia intermedia rispetto a specie congeneri. Descrizione Erbacea perenne alta 15-40 cm, rizomatosa, provvista di fusto strisciante-ascendente, flessuoso e leggermente peloso. Foglie con tre lamine (trifogliate), picciolate con le superiori opposte; lamine 7-20 × 30-60 mm, ellittico-oblunghe, venate di chiaro con una caratteristica forma a "V", con 2 stipole strette e acuminate, saldate alla base dei piccioli. Capolini florali globosi, larghi circa 3 cm, comprendenti oltre 20 fiorellini posti su corti peduncoli. Calice di 5-8 mm, glabro, con denti villosi a 10 nervature; corolla lunga fino a 2 cm rosso-porpora-carminio. Fioritura in maggio-agosto, talvolta a settembre a quote elevate. Il frutto è un legume allungato non opercolato. Si può trovare in tutte le regioni italiane ad esclusione di Campania, Sicilia e Sardegna; più comune al Nord, gradisce prati anche aridi e margini boschivi. Diffusione altitudinale: 500-1800 m s.l.m.. Note Specie intermedia tra Trifolium pratense L., che possiede il tubo del calice peloso, foglie più larghe e senza la caratteristica venatura a "V" e Trifolium alpestre L. dotato di lamine acute più strette e tubo irsuto a 20 nervi. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Trifolium medium L. (1759); Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2008; Foto di Gianni Bonini.
  10. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  11. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  12. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  13. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  14. Sambucus ebulus L. - Regione Veneto, 1050 m s.l.m., settembre 2011, foto di Massimo Scandola.
  15. Sambucus ebulus L. - Regione Veneto, 1050 m s.l.m., settembre 2011, foto di Massimo Scandola. Stipole fogliari.
  16. Sambucus ebulus L. - Regione Veneto, 1050 m s.l.m., settembre 2011, foto di Massimo Scandola.
  17. Sambucus ebulus L. - Regione Veneto, 1050 m s.l.m., settembre 2011, foto di Massimo Scandola.
  18. Sambucus ebulus L. - Regione Veneto, 1050 m s.l.m., settembre 2011, foto di Massimo Scandola.
  19. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  20. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  21. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  22. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  23. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  24. Sambucus ebulus L. - Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
  25. Sambucus ebulus L. = Sambucus ebelus L. = Sambucus deborensis Kosanin = Sambucus humilis Miller = Sambucus paucijuga Steven Tassonomia Ordine Dipsacales Famiglia Adoxaceae Foto e descrizioni Pianta erbacea perenne che raggiunge e a volte supera l’altezza di 120 cm, glabra o glabrescente, fetida; fusto erbaceo, strisciante, robusto, internamente midolloso, bianco, semplice o poco ramificato; foglie imparipennate, con 7-11 lamine oblungo-lanceolate e acuminate all’apice, lunghe 6-15 cm, larghe 1,2-2,5 cm; segmenti brevemente picciolati, con 3-5 nervature evidenti e parallele, margine seghettato, pagina superiore verde e glabra, chiara e pubescente quella inferiore; stipole fogliacee disuguali, ovali; fiori bianchi o esternamente con toni rossastri, numerosissimi, disposti in ampi corimbi piani con 3 raggi principali; corolla a lobi acuto-ovali, antere rosso-violacee; fioritura maggio-luglio; i frutti sono drupe del diametro di 3-6 mm, verdi-rossastre prima, nere a maturità; cresce in terreni incolti, freschi, soprattutto argillosi-calcarei fino a 1300 m s.l.m.; in Italia è presente ovunque ad esclusione della Valle d’Aosta. Regione Marche, luglio 2008, foto di Pietro Curti.
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