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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Vicia cracca L. (1753); Regione Lombardia; Giugno 2010; Foto di Giovanni Baruffa.
  2. Vicia cracca L. (1753); Regione Lombardia; Giugno 2010; Foto di Giovanni Baruffa.
  3. Vicia cracca L. (1753); Regione Lombardia; Giugno 2010; Foto di Giovanni Baruffa.
  4. Vicia cracca L. (1753); Regione Marche; Giugno 2005; Foto di Pietro Curti.
  5. Vicia cracca L. (1753); Regione Marche; Luglio 2011; Foto di Pietro Curti.
  6. Vicia cracca L. (1753) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Fabales Famiglia: Fabaceae Nome italiano Veccia montanina; Veccia cracca Etimologia L'epiteto generico, Vicia, deriva dal verbo latino vincìre = legare, avvincere. In riferimento alla maggior parte delle specie di questo genere che, tramite i propri cirri o viticci terminali, si avvinghiano a sostegni di varia natura. L'epiteto specifico, cracca, era il nome popolare che in antichità (Plinio e altri) veniva dato a questa specie e ad altri tipi di veccia selvatiche. Descrizione Pianta rampicante, erbacea, perenne, con radice fascicolata, alta fino a 150-200 cm. Fusto di colore verde, scandente, cioè che si arrampica avvalendosi del sostegno di altre piante o di oggetti, striato, glabrescente o con pochi peli. Foglie imparipennate, lanceolate e mucronate all'apice, composte da 10-24 segmenti, gli ultimi dei quali trasformati in organi di attacco filiformi; stipole verdi, laciniate e falciformi. Infiorescenza a racemo, lunga fino a 10 cm, è composta da 10-30 fiori che si aprono dal basso verso l'alto, formando così un grappolo triangolare oblungo e fitto, di lunghezza pari o di poco superiore alle foglie. Fiore zigomorfo lungo fino a 12 mm, papilionaceo, ovvero con la parte superiore più sviluppata e ripiegata a formare un vessillo, di colore blu purpureo o, più raramente, chiaro o bianco. Calice gamosepalo con fauce obliqua a 5 denti ineguali. Il frutto è un legume piatto lungo 10-25 mm, lanuginoso al suo interno e contenente fino a 6 semi. Fioritura da maggio ad agosto, da 0 a 1800 m s.l.m.; cresce in prati, scarpate e ambienti ruderali; presente in tutto il territorio italiano ma forse assente in Sicilia. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Vicia cracca L. (1753); Regione Marche; Luglio 2011; Foto di Pietro Curti.
  7. Lupinus polyphyllus Lindl., Sud Tirolo (Austria), Agosto 2009, foto di Marika. I frutti ricoperti da pelosità.
  8. Lupinus polyphyllus Lindl., Sud Tirolo (Austria), Agosto 2009, foto di Marika. Foglie e spiga ancora chiusa.
  9. Lupinus polyphyllus Lindl., Sud Tirolo (Austria), Agosto 2009, foto di Marika.
  10. Lupinus polyphyllus Lindl., Sud Tirolo (Austria), Agosto 2009, foto di Marika. La foglia divisa in segmenti.
  11. Lupinus polyphyllus Lindl., Sud Tirolo (Austria), Agosto 2009, foto di Marika.
  12. Lupinus polyphyllus Lindl., Sud Tirolo (Austria), Agosto 2009, foto di Marika.
  13. Lupinus polyphyllus Lindl., Sud Tirolo (Austria), Agosto 2008, foto di Marika.
  14. Lupinus polyphyllus Lindl. Tassonomia Ordine Fabales Famiglia Fabaceae Foto e Descrizioni Pianta erbacea perenne alta circa 90 cm, con fusto eretto, poco ramificato e cavo internamente, le foglie sono di colore verde, carnose, glabre o eccezionalmente con peli larghi sulla pagina superiore, pelose su quella inferiore, divise fino a 15 segmenti, portate da un picciolo molto lungo, con stipole lanceolate e acute. L'infiorescenza è una spiga lunga fino a 40 cm, i fiori sono disposti in spirale irregolare lungo l'asse con l'aspetto di falsi verticilli, le brattee sono lineari-lanceolate, le bratteole lineari; il calice è pubescente e bilabiato, il superiore ampiamente ovato, l'inferiore uguale ma più corto; la corolla è di colore variabile dal rosa, al viola o viola bluastro ma con il vessillo sempre più chiaro o biancastro. Gli stami sono monadelfi (saldati fra loro) e dilatati agli apici con antere cilindriche, lo stilo è sormontato da una massa gelatinosa semisferica e papillosa. Il frutto è un baccello peloso che contiene 6-10 semi marroncini. Fiorisce da aprile a luglio, da 400 a 2200 m s.l.m., in prati montani, rive dei ruscelli e pascoli estensivi, la sua presenza è naturalizzata solo in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Lombardia. Note: La pianta è originaria dell'America del Nord, principalmente coltivata ad uso ornamentale o per uso foraggiero. Sud Tirolo (Austria), Agosto 2008, foto di Marika.
  15. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo. Semi.
  16. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo.
  17. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo.
  18. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo.
  19. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo.
  20. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo.
  21. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo.
  22. Dianthus barbatus L. subsp. compactus (Kit.) Heuff. - Regione Molise, 800 m s.l.m., Luglio 2011, foto di Donato Palermo.
  23. Dianthus barbatus L. subspecie barbatus - Regione Friuli Venezia Giulia, 1000 m s.l.m., giugno 2010, foto di Nicola Parrino
  24. Dianthus barbatus L. subspecie barbatus - Regione Friuli Venezia Giulia, 1000 m s.l.m., giugno 2010, foto di Nicola Parrino
  25. Dianthus barbatus L. subspecie barbatus - Regione Friuli Venezia Giulia, 1000 m s.l.m., giugno 2010, foto di Nicola Parrino
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