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Dianthus superbus L.
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Dianthus superbus L., Regione Liguria, Luglio 2005, foto di Giorgio Venturini. Il fiore di lato con visione del calice. -
Dianthus superbus L.
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Dianthus superbus L., Regione Liguria, Luglio 2005, foto di Giorgio Venturini. -
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Dianthus superbus L., Regione Liguria, Luglio 2005, foto di Giorgio Venturini. -
Dianthus superbus L.
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Dianthus superbus L. Tassonomia Ordine Caryophyllales Famiglia Caryophyllaceae Foto e Descrizioni Pianta erbacea perenne con radice sotterranea ramificata, fusti eretti, glabri e a sezione rotondeggiante, ramificati verso l'alto, foglie lunghe e strette, opposte e aguzze, inguainate al fusto, le basali con 3 nervature, l'infiorescenza è apicale con 1 o 2 fiori profumati di grande dimensione, il calice è stretto al tubo fiorifero di colore violaceo, pentamero, fortemente nervato e l'epicalice ha brevi brattee, il fiore ha 5 petali profondamente frastagliati di colore rosato o lilla portanti una macchia di colore verde con sopra peli di colore scuro quasi nerastro; ha 10 stami e 2 stili, il frutto è una capsula cilindrica. Fiorisce da maggio ad agosto, dal piano fino a 2200 m s.l.m., in boschi e prati umidi. Presente solo in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. Nota: in Italia esistono 2 subsp.: il Dianthus superbus L. subsp. alpestris Celak. che ha petali più grandi ed è di colore verde grigiastro per la patina cerosa che la riveste, che è presente solo in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto e il Dianthus superbus L. subsp. superbus che ha petali più piccoli ed è presente solo in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Regione Liguria, Luglio 2005, foto di Giorgio Venturini. -
Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. (1753); Regione Liguria; Giugno 2009; Foto di Marika Ligure. Racemi fiorali e foglie cauline. -
Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. (1753); Regione Liguria; Giugno 2009; Foto di Marika Ligure. Fiori. -
Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. (1753); Regione Liguria; Giugno 2009; Foto di Marika Ligure. Foglia, pagina inferiore. -
Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. (1753); Regione Liguria; Giugno 2009; Foto di Marika Ligure. -
Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. (1753); Regione Liguria; Giugno 2009; Foto di Marika Ligure. Attaccatura delle foglie basali. -
Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. (1753); Regione Liguria; Giugno 2009; Foto di Marika Ligure. Pianta intera, vista d'insieme. -
Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. 1753
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Verbascum lychnitis L. (1753) Sinonimi Thapsus lychnitis (L.) Raf. (1838) Blattaria alba Medik. (1789) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Scrophulariales Famiglia: Scrophulariaceae Nome italiano Verbasco licnite Etimologia L’epiteto generico Verbascum è di etimo incerto. Termine che fu già impiegato da Plinio il Vecchio (23 – 79) e da Dioscoride (circa 40 – circa 90) per indicare questa o altre specie congeneri che venivano impiegate per curare problematiche respiratorie. Forse deriva, per assonanza fonetica, dal latino barbatum = barbuto, lanuginoso, per la sua diffusa pelosità. Forse deriva dal latino verber = verga, bastone, in quanto i fusti di tali piante potevano essere utilizzati in antichità come supporto per i ceri in varie cerimonie; d’altra parte sembra che tali piante, opportunamente trattate, venissero impiegate anche come stoppino per le lucerne o per i ceri. Da questi ultimi utilizzi segue comunque il nome popolare di “Candela regia”. L'epiteto specifico deriva dal greco antico λύχνoς (lýkhnos) = lampada; in riferimento alle sue foglie che potevano essere utilizzate per fare stoppini, ma anche in riferimento alla pianta nel suo complesso che può ricordare un candelabro. Descrizione Pianta erbacea biennale, a volte perennante. Il fusto è alto fino a 2 metri, è angoloso e pubescente, molto ramificato verso il terzo superiore. Le foglie basali, in rosetta, sono fortemente dentate o crenate; le giovani, pubescenti su ambedue le facce, sono alterne, le mediane sono ellitiche o lanceolate, intere o crenate, sessili o subsessili, non decorrenti. L'infiorescenza è panicoliforme con molti racemi su lunghi peduncoli eretti e angolosi; brattee lineari o lanceolate e più larghe dei pedicelli. Vi sono 2-7 fiori per ogni fascio bratteale; il fiore principale è fornito di 2 bratteole strettamente lanceolate, con i pedicelli più lunghi del calice che sono ascendenti; calice diviso alla base, tomentoso e fioccoso; sepali lineari-lanceolati, acuti e interi. La corolla è irregolare di colore giallo chiaro, eccezionalmente bianca, pelosa, con petali obovati; 5 stami con antere reniformi e trasversali, quelle inferiori coperte da peli biancastri, le superiori prive di peli verso l'apice; 1 stilo con stigma semisferico. Il frutto è una capsula più larga del calice, di forma ovoide, rostrata, con apicolo pubescente, contenente semi semiconici. Fiorisce da giugno ad agosto, da 0 a 2200 m s.l.m., in pascoli magri, bordi dei fossi, margini delle strade. Presente in tutta Italia ad esclusione di Puglia, Sicilia e Sardegna. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Verbascum lychnitis L. (1753); Regione Marche; Agosto 2008; Foto di Pietro Curti. -
Taxus baccata L. 1753
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Taxus baccata L. (1753); Regione Lazio; Agosto 2007; Foto di Giorgio Venturini. Bacca rossa e seme. -
Taxus baccata L. 1753
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Taxus baccata L. (1753); Regione Lazio; Agosto 2007; Foto di Giorgio Venturini. Giovane rametto con formazione dei coni maschili. -
Taxus baccata L. 1753
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Taxus baccata L. (1753); Regione Marche; Agosto 2008; Foto di Pietro Curti. Rametto con le foglie e la bacca rossa che racchiude il seme legnoso. -
Taxus baccata L. 1753
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Taxus baccata L. (1753) Sinonimi Cephalotaxus adpressa Beissn. (1891) Cephalotaxus tardiva Siebold ex Endl. (1847) Verataxus adpressa (Carrière) Carrière (1867) Taxus jacksonii K.Koch (1873) Tassonomia Divisione: Pinophyta Classe: Pinopsida Ordine: Pinales Famiglia: Taxaceae Nomi italiani Tasso; Tasso comune; Albero della morte Etimologia L'epiteto generico, il latino Taxus, è lo stesso nome con cui gli antichi romani indicavano questa pianta. A sua volta tale termine sembra derivare dal greco tóxon = arco; in riferimento alle caratteristiche di resistenza ed elasticità del suo legno che, pertanto, era impiegato per la fabbricazione di ottimi archi e balestre, e anche per le relative frecce o dardi. E tale impiego del legno di Tasso per la fabbricazione di archi e/o frecce risale a periodi molto più antichi, tant'è vero che anche l'arco ritrovato presso Ötzi ("Uomo di Similaun", la cui mummia risale a circa 5300 anni fa) era stato costruito con tale materiale. Per altri deriva dal greco taxis = fila, in riferimento alla regolarità con cui le sue foglie si dispongono sui rami: in due file opposte e spiralate. L'epiteto specifico deriva dal latino baccatus = munito di bacche; dal latino bacca. L'appellativo popolare "Albero della morte" può derivare sia dal suo impiego per la costruzione delle armi suddette, sia dalla sua riconosciuta tossicità (foglie e semi) oppure dal fatto che veniva utilizzato, in siepi o alberature, per adornare i cimiteri. Descrizione Albero o arbusto dioico sempreverde, può raggiungere l'altezza di 20 metri, ha fusto eretto con ramificazioni irregolari, corteccia rossiccia che si sfalda in squame con l'età, le foglie sono di colore verde superiormente e verde-giallastro sulla pagina inferiore, sono piane e disposte su 2 file spiralate, con apici terminanti in punte cornee morbide. I coni maschili sono ascellari e disposti sulla pagina inferiore dei rami, solitari e di forma globosa con squame a forma di scudo e peduncolati, i coni femminili solitari di colore verdastro sono disposti agli apici dei rami e danno origine ad una bacca carnosa che a maturità è di colore rosso a protezione del seme che è di consistenza legnosa. Fiorisce da marzo a maggio, da 300 a 2100 m s.l.m., nei boschi misti, gole, pendii e scogliere. Presente in tutta Italia ma la sua presenza è naturalizzata in regione Veneto. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Taxus baccata L. (1753); Regione Marche; Agosto 2008; Foto di Pietro Curti. -
Bistorta vivipara (L.) Delarbre
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Bistorta vivipara (L.) Delarbre,Regione Valle d'Aosta, Luglio 2011, foto di Giovanni Malvicino. L'infiorescenza con i bulbilli. -
Bistorta vivipara (L.) Delarbre
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Bistorta vivipara (L.) Delarbre,Regione Valle d'Aosta, Luglio 2011, foto di Giovanni Malvicino. La foglia. -
Bistorta vivipara (L.) Delarbre
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Bistorta vivipara (L.) Delarbre, Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2005, foto di Mauro Cittadini. -
Bistorta vivipara (L.) Delarbre
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Bistorta vivipara (L.) Delarbre, Regione Piemonte, Luglio 2008, foto di Renato Fondi. -
Bistorta vivipara (L.) Delarbre
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Bistorta vivipara (L.) Delarbre, Regione Piemonte, Luglio 2008, foto di Renato Fondi. -
Bistorta vivipara (L.) Delarbre
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Bistorta vivipara (L.) Delarbre Tassonomia Ordine Polygonales Famiglia Polygonaceae Foto e Descrizioni Pianta erbacea perenne con radice rizomatosa e carnosa, tuberiforme, il fusto è eretto e glabro, poco foglioso, le foglie basali sono di colore glaucescente inferiormente e verde lucido superiormente, sono alterne con picciolo allungato, le cauline sono sessili, oblungo-lanceolate, coriacee e a volte pelose inferiormente, con margine intero e leggermente revoluto, sono avvolte in un involucro membranoso dapprima verdastro poi brunastro, lungo fino a 5 cm. L'infiorescenza è terminale, spiciforme, lassa alla base e densa all'apice, i fiori sono di colore rosato o bianchi, sostituiti alla base o fino a metà da bulbilli di colore marroncino o nerastri utriculiformi con brattee ovato-acuminate e semitrasparenti, hanno 8 stami con antere piccole e 3 stili liberi e sporgenti. Il frutto è un achenio ovoide, leggermente trigono di colore testa di moro. Fiorisce da giugno a settembre, da 1500 a 3000 m s.l.m., in prati umidi e vicino alle rocce. Presente in tutta Italia ad esclusione di Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2005, foto di Mauro Cittadini. -
Chelidonium majus L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Chelidonium majus L. - Regione Valle d'Aosta, Aprile 2009 - Foto di Giovanni Malvicino.