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Malva moschata L.
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Malva moschata L. Regione Marche, Agosto 2008, foto di Pietro Curti. -
Malva moschata L.
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Malva moschata L., Regione Emilia-Romagna, 1300m s.l.m., Luglio 2008, foto di Annamaria Bononcini. -
Malva moschata L.
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Malva moschata L., Regione Emilia-Romagna, 1300m s.l.m., Luglio 2008, foto di Annamaria Bononcini. -
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Malva moschata L., Regione Emilia-Romagna, 1300m s.l.m., Luglio 2008, foto di Annamaria Bononcini. -
Malva moschata L.
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Malva moschata L. Sinonimi Malva geranifolia Gay Malva laciniata Desr. Alcea pinnatifida Gilib. Bismalva moschata Medik. Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Malvales Famiglia:Malvaceae Nome italiano Malva moscata Etimologia Malva dal termine greco μαλακός (malakòs) = morbido, riferito alle proprietà emollienti e poi dal latino mollire alvum = ammorbidire il contenuto intestinale, con ovvio riferimento alle proprietà antistitiche; le prime fonti scritte in cui si menzioni la Malva sp. risalgono a M. Tullio Cicerone (I sec. a. C.); moschata dal profumo di muschio che emanano le sue foglie da secche. Descrizione Piante erbacea perenne con fusto angoloso e ricoperto da peluria semplice, alta fino a 80 cm, difficilmente scende sotto la linea del castagno. Foglie Le foglie sono alterne e picciolate palmato-lobate le inferiori con 5 lobi poco profondi, le cauline palmate con 5-7 segmenti divisi in lacinie dritte. Fiori I fiori sono riuniti in fascetti o singoli, terminali o ascellari, di 2-7 elementi e sono portati da pedicelli di 3-8 cm di colore rosa violetto, con unghia più chiara e bordo smarginato, 5 sepali ovato-triangolari fusi per ¼ con l’epicalice di 3 segmenti lineari più lunghi che larghi e ciò la distinguono da altre specie. Stami numerosi con antere chiare e filamenti saldati in un tubo entro cui sono inseriti gli stili, che sono ricoperti da numerosi peli. Frutti Il frutto è costituito da circa 15 mericarpi racchiusi nel calice fino a maturità, dopo sono neri e ricoperti da peluria. Periodo di fioritura Fiorisce da giugno a settembre. Territorio di crescita Presente su quasi tutto il territorio italiano, assente in Lombardia, Val d’Aosta e Sardegna, naturalizzata in Veneto e TrentinoAltoAdige. Habitat Nasce nei territori rupestri e montani fino a 1500m s.l.m., negli ambienti freschi e umidi si sviluppa di più. Somiglianze e varietà •Malva sylvestris L., pianta erbacea a portamento cespuglioso che raggiunge il metro di altezza, a volte con portamento strisciante, fiori violetto-rosato con 5 petali striati di scuro, racchiusi a mazzetti, l’epicalice con segmenti lanceolati più corti del calice, foglie disposte a ventaglio, con 5 o 7 lobi, con forma rotondeggiante o dentata, portate da un lungo picciolo, frutti piccoli, tondi e reticolati, di forma schiacciata e contengono un unico seme. •Malva alcea L., pianta erbacea inodore che arriva fino a 150 cm, con steli ricoperti da peli stellati, le foglie basali picciolate a lobi dentati, le cauline profondamente divise,dentate e con corto picciolo, i fiori di colore rosa-violetto con 5 petali e calice a lobi triangolari, epicalice con segmenti più larghi che lunghi ovali alla base. Specie protetta Non ci sono note di protezione sul territorio italiano. Costituenti chimici Glicoside antocianidina. Acido ascorbico, Acido cloragenico, Calcio, Carotene, Fosforo, Tannini, Acido tannico, Ferro, Acido caffeico Malvidina, Malvina, Polifenoli, Mucillagini, Tiamina, Riboflavina, Oli essenziali. Uso Alimentare Le foglie, ricche di mucillagini e dal sapore delicato, possono venire consumate in insalata e costituiscono una eccellente alternativa alla comune lattuga: Si consumano anche cotte, lessate e condite a piacere. Anche i fiori, dall’aroma delicato, possono venire aggiunti alle insalate estive. Sono commestibili anche i semi, prima che giungano alla completa maturazione: hanno sapore di nocciola. Uso Cosmetologico Foglie e fiori hanno proprietà emollienti: Possono essere utilizzati per impacchi ed impiastri contro lividi, infiammazioni e punture di insetti. Con questa pianta si possono anche preparare creme e maschere ammorbidenti ed antirughe. Il decotto di malva nell’acqua del bagno ha effetto idratante ed emolliente. Uso Farmacologico La specie è effettivamente ricca di principi attivi la cui efficacia conferma l’uso medicinale che, tradizionalmente, ne viene fatto in erboristeria. La ricerca medica e fitofarmacologica ha, in particolare, verificato l’attività antibatterica degli estratti di Malva moschata L. e la presenza, nei pigmenti, di principi antiossidanti. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Tutte le parti della pianta possiedono proprietà astringenti, emollienti, diuretiche, espettoranti, lassative. Foglie e fiori, in tisana per uso interno, vengono utilizzati nel trattamento delle malattie a carico dell’apparato respiratorio o nelle infiammazioni del sistema digestivo e di quello urinario. Un infuso di fiori di malva costituisce un ottimo e leggero lassativo, anche per i bambini. Note Dalla pianta e dai semi si ottiene una tintura che, a seconda di come vengono trattati può essere color crema, gialla o verde. Dai fusti si ricava una fibra che viene utilizzata per ricavarne cordame, tessili e per fare la carta. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Malva moschata L., Regione Liguria, 1500m s.l.m., Luglio 2009, foto di Marika -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Trentino, Passo Lavazè; m 1900 s.l.m.; Luglio 2008; Foto di Gianni Bonini. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Val d'Otro (Valsesia); m 1900 s.l.m.; 13 Giugno 2009; Foto di R. M. Fondi. Ma, di tanto in tanto, è possibile osservare una foglia leggermente acuta all'apice. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Trentino, Passo Lavazè; m 1900 s.l.m.; Luglio 2008; Foto di Gianni Bonini. Foglie cordate alla base, margine debolmente crenato, apice per lo più rotondato. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Val d'Otro (Valsesia); m 1900 s.l.m.; 13 Giugno 2009; Foto di R. M. Fondi. Pianta poco esigente, la violetta gialla si accontenta di poco terriccio capace di trattenere un minimo di umidità. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Valsesia; m 1100 s.l.m.; 20 Maggio 2009; Foto di R. M. Fondi. Il tipico habitat di Viola biflora L.: un angolo umido e riparato tra le pietre di un greto o di un sentiero. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Valle Artogna (Valsesia); m 1350 s.l.m.; 2 Luglio 2009; Foto di R. M. Fondi. Ogni loggia contiene numerosi piccoli semi sferici bianchi. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Valle Artogna (Valsesia); m 1350 s.l.m.; 2 Luglio 2009; Foto di R. M. Fondi. Il frutto è una capsula triloculare deiscente. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Valle dell'Olen (Valsesia); m 2200 s.l.m.; 15 Luglio 2008; Foto di R. M. Fondi. I fiori si presentano spesso appaiati sullo stesso scapo. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Valle Artogna (Valsesia); m 1350 s.l.m.; 2 Luglio 2009; Foto di R. M. Fondi. Le foglie sono reniformi e debolmente crenate, leggermente più larghe che lunghe. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte, Alagna Valsesia; m 1450 s.l.m.; 19 Maggio 2009; Foto di R. M. Fondi. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753); Regione Piemonte; m 1250 s.l.m.; 13 Maggio 2007; Foto di R. M. Fondi. Pianta rizomatosa, estende le sue fioriture anche su ampi tratti di terreno, purché umido e riparato dalla luce eccessiva. -
Viola biflora L. 1753
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Viola biflora L. (1753) Sinonimi Viola kanoi Sasaki (1929) Chrysion biflorum (L.) Spach (1836) Viola tayemonii Hayata (1916) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Malpighiales Famiglia: Violaceae Nome italiano Violetta gialla Etimologia I fiori del genere Viola hanno questo nome fin dall'antichità classica, e se si considera che il latino Viola e il greco Ion originano da una comune radice, si può supporre che già le popolazioni indoeuropee possedessero un termine ben preciso - e simile - per indicare questo genere di fiori. L'epiteto specifico, biflora, fa riferimento al fatto che, frequentemente anche se non sempre, lo scapo fiorale reca due fiori. Descrizione Viola biflora L. è una pianta erbacea perenne provvista di un sottile rizoma strisciante da cui si partono brevi fusti ascendenti (8-20 cm) recanti 2-4 piccole foglie e da uno a tre peduncoli fiorali inseriti all'ascella delle foglie. Foglie Le foglie sono dotate di picciolo, lungo all'incirca quanto la lamina fogliare, e accompagnate da due piccole stipole lanceolate, lunghe 3-4 mm, appressate al fusto. La lamina è reniforme (3-4 cm), glabra su entrambe le pagine, ed ha margine finemente dentellato. È leggermente più larga che lunga, generalmente rotonda all'apice; non manca tuttavia qualche rara foglia - di solito tra le superiori - con apice angoloso. Fiori Il fiore, pentamero, è zigomorfo e ha un diametro di 10-15 mm. I sepali sono lineari, sottili, patenti. Il petalo inferiore si prolunga in uno sperone ottuso lungo 2-3 mm contenente il nettario. I petali laterali sono orientati in modo da avvicinarsi a quelli superiori; la corolla è di colore giallo intenso, con il petalo inferiore percorso, dall'unghia fino a 2/3 della sua lunghezza, da numerose striature brune. L'androceo è costituito da cinque stami liberi. L'ovario è supero, uniloculare, formato da tre carpelli; lo stilo è contorto a S; lo stimma è capitato e debolmente bilobo ed ha colore verde chiaro. Frutti Il frutto è una capsula loculicida. Periodo di fioritura La fioritura inizia ad aprile alle più basse altitudini e si protrae fino ad agosto alle più elevate. Territorio di crescita Viola biflora L. è pianta tipica delle regioni montuose dell'emisfero nord e dell'area artica. In Italia, Viola biflora L. è diffusa nelle regioni del Nord fino alla Toscana. Segnalata ma non confermata la sua presenza in Abruzzo. Habitat Viola biflora L. predilige stazioni poco o per nulla esposte al sole e ricche di umidità, tra le pietre lungo i sentieri, nei macereti consolidati e coperti da vegetazione arborea, nelle schiarite dei boschi, nelle cavità sotto i massi, presso sorgenti e ruscelli su suolo acido (silice), con limiti altitudinali tra (260) 1500 e 3000 metri. Somiglianze e varietà Viola biflora L. si differenzia nettamente da tutte le sue congeneri, per la coesistenza di questi caratteri: forma delle foglie, reniformi e debolmente crenate, leggermente più larghe che lunghe; colore dei petali giallo carico, con striature brune nel petalo inferiore; disposizione dei petali laterali, rivolti lievemente all'insù e quindi ravvicinati ai petali superiori. In assenza di fiori potrebbe essere confusa con V. palustris L., che però possiede fiori di tonalità lilacina, foglia cuoriforme ad apice rotondato leggermente più lunga che larga, ed è reperibile in luoghi umidi aperti come prati e torbiere. Altre viole presentano fiori con tonalità gialle; esemplari a corolla interamente gialla sono noti ad esempio per V. tricolor L.; tuttavia queste viole hanno foglie di forma assai diversa e difficilmente potranno essere scambiate per V. biflora L. Specie protetta La specie è protetta nella Regione Liguria (L.R. 10 Luglio 2009 n. 28, "Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità" e tabella allegata) Costituenti chimici Olio essenziale, glucoside (violaquercitina), un alcaloide (violina), mucillagini, tannini, gomme, antociani, acido malico. Uso Alimentare Sono commestibili sia i fiori che le foglie. Le foglie ed i boccioli non ancora schiusi possono essere consumati sia freschi che cotti. I fiori aperti si consumano freschi, con qualche cautela a non ingerirne in grandi quantità poiché possono causare diarrea. Dalle foglie si ricava un infuso simile al tea. Uso Cosmetologico Le foglie contengono sostanze emollienti e possono venire utilizzate per ricavarne impacchi e lozioni utili ad addolcire la pelle irritata. Uso Farmacologico Studi in campo farmacologico e biomolecolare hanno individuato Viola biflora come una ricca fonte di ciclotidi: sostanze dotate di un potente effetto citotossico, anti-HIV, antimicrobico ed emolitico. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Le radici esercitano attività emetica. I fiori sono antispastici, diaforetici, emollienti e tossifughi. Le foglie sono emollienti e lassative. Le essenze estratte dal fiore possono venire utilizzate in profumeria. Note Dai semi si ricava un buon incenso. Alcune popolazioni eschimesi usavano riporre i fiori secchi insieme ad abiti e biancheria, per profumarli. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Gian Battista Pau, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Viola biflora L. (1753); Regione Trentino, Passo Lavazè; m 1900 s.l.m.; Luglio 2008; Foto di Gianni Bonini. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Emilia Romagna; 1100 m s.l.m.; Giugno 2006; Foto di Gianni Bonini. -
Viola tricolor L. s.l.
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Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Emilia Romagna; 1100 m s.l.m.; Giugno 2006; Foto di Gianni Bonini. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Emilia Romagna; 1100 m s.l.m.; Giugno 2006; Foto di Gianni Bonini. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Emilia Romagna; 1100 m s.l.m.; Giugno 2006; Foto di Gianni Bonini. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Emilia Romagna; 1100 m s.l.m.; Giugno 2006; Foto di Gianni Bonini. -
Viola tricolor L. s.l.
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Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, prov. Verbania; 800 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Giovanni Baruffa. -
Viola tricolor L. s.l.
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Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure. Fiore in primo piano. -
Viola tricolor L. s.l.
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Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure. Di profilo.