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Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure. -
Viola tricolor L. s.l.
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Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; 1 Maggio 2008; Foto di R.M. Fondi. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; 1 Maggio 2008; Foto di R.M. Fondi. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; 5 Aprile 2008; Foto di R.M. Fondi. -
Viola tricolor L. s.l.
Gruppo Botanico AMINT ha postato un topic nell'area Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Viola tricolor L. s.l. Sinonimi Jacea tricolor (L.) Opiz (1852) Mnemion tricolor (L.) Spach (1836) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Malpighiales Famiglia: Violaceae Nome italiano Viola del pensiero, Erba trinità, Suocera e nuora Etimologia I fiori del genere Viola hanno questo nome fin dall'antichità classica, e se si considera che il latino Viola e il greco Ion originano da una comune radice, si può supporre che già le popolazioni indoeuropee possedessero un termine ben preciso - e simile - per indicare questo genere di fiori. L'attributo specifico si rifà alla vistosa colorazione, con la frequente presenza di almeno tre colori diversi. Descrizione Viola tricolor è una comune pianta erbacea annua, spontanea in Europa e Asia, con fusti che possono raggiungere i 40 cm, e può talvolta prolungare il suo normale ciclo di vita diventando bienne o addirittura perenne. Da una radice a fittone si sviluppa il fusto epigeo, ascendente o eretto, per lo più glabro o poco peloso, foglioso agli internodi, ramoso e spesso ramificato fin dalla base. Foglie Le foglie hanno margine crenato, sono più o meno lungamente peziolate con picciolo alato, e sono dotate di stipole. Le inferiori hanno lamina ovale o cuoriforme, le superiori hanno lamina lanceolata; le stipole sono pennato-partite o pennatifide, divise in 5-11 segmenti di cui quello centrale lanceolato con margine crenato. Fiori I piccioli fiorali originano all'ascella delle foglie e recano un singolo fiore ermafrodito ed auto-fertile, zigomorfo, avente un diametro di circa 15-20 mm. Corolla dialipetala, petali 5 di colore molto variabile, spesso sfumato, interamente gialli o violetti oppure dissimili, quello inferiore usualmente giallo, ornato all'unghia da 5-7 lineette scure divergenti, i due laterali bianchi o gialli, anch'essi ornati all'unghia da due-tre lineette divergenti, i due superiori bianchi o azzurro-violetti, privi di ornamento e sempre più lunghi del calice; petalo inferiore prolungato in un sottile sperone, lungo 3-6 mm, che contiene il nettario costituito da appendici dei due stami inferiori; calice formato da 5 sepali revoluti. L'ovario è supero, uniloculare, formato da (2) 3 (5) carpelli saldati tra loro (sincarpico). Lo stilo è contorto, a forma di S, e lo stigma ha forma variabile. Stami 5, liberi, più brevi dell'ovario (ipogini), con antere erette, conniventi a formare un anello che circonda l'ovario. L'impollinazione è operata dagli insetti. Frutti Il frutto è una capsula loculicida di forma ellittica. I semi hanno colore bruno scuro. Periodo di fioritura (Febbraio) Maggio-Luglio (Settembre) Territorio di crescita Specie ad ampia diffusione eurasiatica, in Italia è presente soprattutto al Nord; la facilità di confusione con altre specie rende difficoltoso determinarne l'esatta distribuzione. Entrambe le sottospecie identificate nella flora italiana mancano in Umbria, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Inoltre Viola tricolor L. subsp. tricolor manca in Liguria e Basilicata, mentre Viola tricolor L. subsp. saxatilis (A.F.W. Schmidt) Jan manca in Molise ed è dubbia in Lazio e Basilicata. La cartina tiene conto della sovrapposizione delle due sottospecie. Habitat Predilige orti e terreni coltivati o abbandonati, suolo acido o neutro, dal piano alla regione subalpina (0-2100 m). Somiglianze e varietà Nel territorio italiano si distinguono le seguenti due sottospecie: Viola tricolor L. subsp. tricolor, priva di odore, con sperone poco più lungo delle appendici del calice; Viola tricolor L. subsp. saxatilis (A.F.W. Schmidt) Jan (= subsp. subalpina Gaudin), odorosa, con sperone lungo circa il doppio delle appendici del calice. Sono inoltre presenti altre due specie molto simili: Viola arvensis Murray s.l., presente e comune in tutte le regioni italiane, distinguibile da V. tricolor per il fusto ricoperto di brevi peli rivolti in giù; per la corolla più piccola (10-15 mm), con i petali superiori mai più lunghi del calice e per lo sperone più lungo delle appendici del calice. Si distinguono le due sottospecie V. arvensis Murray subsp arvensis, presente in Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Basilicata, e V. arvensis Murray subsp. megalantha Nauemb. presente solo in Friuli-Venezia Giulia. Viola kitaibeliana Schultes, dubbia in Piemonte ed assente in Trentino-Alto Adige, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Molise, Puglia, Sardegna, ben distinguibile da V. tricolor per la corolla molto più piccola (6-8 mm) e solitamente giallo-biancastra, nonché per l'accentuata tomentosità e la ramosità ridotta. Specie protetta Non risultano notizie di protezione di questa pianta su tutto il territorio italiano. Costituenti chimici Flavonoidi: rutina, violatina, scoparina, luteolin-7-O-glucosidi, ecc. Gomme, resine, mucillagine, saponine, metilsalicilati, umbelliferone. Uso Alimentare Le foglie giovani e i boccioli dei fiori possono essere consumati sia crudi che cotti. Aggiunti alle zuppe hanno un’azione addensante. I fiori freschi possono essere aggiunti alle insalate o usati per guarnire piatti di vario genere. Uso Cosmetologico Fiori e foglie esercitano un'azione depurativa sulla pelle e possono venire utilizzate sia per uso interno (infusi) che per uso esterno (impacchi) utili nell'acne e nelle foruncolosi. Gli estratti entrano come componenti in vari cosmetici, soprattutto indicati per pelli grasse. Uso Farmacologico La specie è stata, sostanzialmente, poco studiata da un punto di vista farmacologico anche se ne è dimostrata l'efficacia verso vari tipi di affezioni. Il contenuto in flavonoidi, specie in rutina, può spiegare l'attività antiflogistica, antiossidante e protettiva sui capillari. Le saponine giustificano l'attività espettorante e le mucillagini l'azione emolliente. L'attività antimicrobica di infusi, decotti ed estratti è stata verificata da una ricerca del dipartimento di Farmacologia dell'Università di Poznań, in Polonia. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Viola tricolor ha una lunga tradizione di uso, nella medicina popolare, per trattare vari tipi di disturbi, dalla crosta lattea, a varie forme di eczema, all'asma. Nella moderna erboristeria viene utilizzata, specie per uso interno, principalmente per l'effetto depurativo, antinfiammatorio (artrosi, reumatismi, infiammazioni ed infezioni urogenitali), diuretico (gotta), emolliente, espettorante e lassativo. Per uso esterno, sotto forma di cataplasmi, viene utilizzata per trattare eczemi, dermatosi, acne e seborrea e come riepitelizzante. Nel "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, Viola tricolor (Heartsease) è il magico fiore il cui succo, spremuto negli occhi di un dormiente, lo fa innamorare della prima persona che vedrà al risveglio. Note In Viola tricolor L. s.l., come in molte altre Viole, è possibile la cleistogamia, ossia la capacità del fiore di autoimpollinarsi. L'assenza del rimescolamento genetico, tipico della riproduzione sessuata, consente l'affermarsi di mutazioni genetiche casuali, originando un'ampia variabilità dei caratteri morfologici, anche nell'ambito di una stessa popolazione locale. Mentre in alcune "specie" (es. Alchemilla vulgaris) l'incapacità di riprodursi per via eterogamica fa sì che ogni singola mutazione genetica generi un clone che di fatto corrisponde alla classica definizione di specie, in V. tricolor questa variabilità viene controllata dalla dominanza dell'eterogamia, e la formazione di nuove specie può avvenire solo con il classico meccanismo della deriva genetica di popolazioni geograficamente isolate. Viola tricolor L. s.l. è anche fortemente suscettibile di formare ibridi naturali con alcune specie congeneri; in Italia ciò non accade a causa dell’isolamento geografico delle specie ibridogene; questa sua particolarità è stata tuttavia sfruttata dai floricultori che all'inizio dell'Ottocento hanno ibridato V. tricolor con V. altaica Ker-Gawl. con V. lutea Hudson e altre, dando origine all'infinita varietà di cultivar oggi in commercio col nome di "viole del pensiero". Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, G.B. Pau e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; fine Aprile 2006; Foto di R.M. Fondi. -
Campanula Excisa Schleicher
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Campanula excisa Schleicher - Regione Piemonte, Alpe Fum dEkku (Valsesia), 2100 m s.l.m., 4 agosto 2009 - Foto di R.M.Fondi -
Campanula Excisa Schleicher
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Campanula excisa Schleicher - Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2200 m s.l.m., 15 luglio 2008 - Foto di R.M.Fondi -
Campanula Excisa Schleicher
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Campanula excisa Schleicher - Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 28 luglio 2007 - Foto di R.M.Fondi -
Campanula Excisa Schleicher
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Campanula excisa Schleicher - Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 27 agosto 2008 - Foto di R.M.Fondi -
Campanula Excisa Schleicher
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Campanula excisa Schleicher - Regione Piemonte, Vallone di Olen (Valsesia), 2200 m s.l.m., 15 luglio 2008 - Foto di R.M.Fondi -
Campanula Excisa Schleicher
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Campanula excisa Schleicher ex Murith Sinonimi Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Campanulales Famiglia: Campanulaceae Nome italiano Campanula incisa Etimologia Campanula diminutivo di Campana per l'evidente forma che caratterizza la corolla delle specie appartenenti a questo genere; tale nome fu dato dal fisico e botanico tedesco Leonhart Fuchs -Fuchsius- (1501-1566) ad una pianta appartenente sicuramente a questo genere, poi ripreso da Tournefort e da Linneo; l'attributo specifico è participio passato del verbo latino excidere=tagliare, incidere, con riferimento alle profonde e particolari incisioni che separano i lobi della corolla Descrizione Campanula excisa Schleicher è una piccola pianta erbacea perenne rizomatosa, che si eleva fino a 10-12 cm dal terreno. Dal sottile rizoma epigeo strisciante si sviluppano fusti principali, terminanti in rosette sterili, all'ascella delle quali si sviluppano numerosi fusti fioriferi ascendenti, talvolta eretti, glabri e di colore almeno in parte rosso-violaceo, fogliosi e recanti un unico fiore, che ha generalmente il proprio asse di simmetria in posizione sub-orizzontale. Foglie Campanula excisa Schleicher è eterofilla, ossia possiede foglie di forma differente. Le basali, già scomparse all'antesi, sono cuoriformi; le cauline lineari 2 x 40-50 mm, disposte in modo alterno lungo il fusto. Fiori Il calice ha tubo brevissimo e di forma conica, dal quale si protendono 5 denti triangolari patenti, lunghi fino a 5 mm. La corolla, di colore azzurro pallido, misura in totale una quindicina di millimetri, con lobi corollini lunghi poco più di metà del tubo. I lobi, che hanno forma ovale con apice debolmente acuto e base ristretta, sono carenati e si toccano l'un l'altro nella parte più larga, formando alla base un’insenatura rotonda. Stami 5 con antere libere; ovario infero con stilo unico e stimma trifido, non sporgente dalla corolla. Frutti Il frutto è una capsula triloculare pendula, deiscente per pori basali. Periodo di fioritura Luglio-agosto Territorio di crescita Specie endemica delle Alpi dalle Graie alle Lepontine, è presente in Piemonte, Valle d'Aosta e Canton Ticino. Non si ha notizia di ritrovamenti nel settore lombardo delle A. Lepontine (dal P.so S. Bernardino al P.so Spluga). Habitat Rupi e macereti scarsamente inerbati, sfasciumi di rocce soprattutto gneissiche, su terreno siliceo, da 1500 a 2500 metri. Somiglianze e varietà I seni di forma circolare in cui terminano le incisioni tra i lobi corollini sono assolutamente peculiari e rendono questa specie inconfondibile tra le numerose congeneri di simile taglia. Specie protetta La specie, relativamente frequente nel proprio areale di crescita, è rigorosamente tutelata nella Regione Piemonte, a norma della LR n° 32 del 2/11/1982 "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale"; non è viceversa protetta in Valle d'Aosta, dove attualmente (giugno 2009) è in corso la revisione degli elenchi delle specie soggette a tutela. La specie figura anche tra quelle a raccolta regolamentata nella LR n° 10 del 31/3/2008 Lombardia, probabilmente a causa di una segnalazione erronea di presenza della pianta in regione e particolarmente nella zona di Bormio. Costituenti chimici Non sono noti studi riguardanti la biochimica di questa specie. Uso Alimentare Non sono noti utilizzi alimentari di questa pianta. Uso Cosmetologico Non sono noti utilizzi in campo cosmetico. Uso Farmacologico In campo farmacologico non è noto alcun utilizzo di questa pianta o di sostanze da essa derivate. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Questa pianta risulta del tutto trascurata nelle tradizioni delle popolazioni locali. In mancanza di segnalazioni circa un possibile effetto tossico, possiamo immaginare che ciò sia avvenuto per svariati altri motivi, tra i quali la relativa rarità, il ristretto areale di diffusione, l'habitat alto-montano e le stesse piccole dimensioni. Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Gian Battista Pau, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Campanula excisa Schleicher - Regione Piemonte, Alpe Faller (Valsesia), 2100 m s.l.m., 28 luglio 2007 - Foto di R.M.Fondi -
Ranunculus aquatilis L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Ranunculus aquatilis L. - Regione Piemonte, Valsesia, 2400 m s.l.m., agosto 2008 - foto di R.M. Fondi -
Ranunculus aquatilis L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Ranunculus aquatilis L. - Regione Piemonte, Valsesia, 2000 m s.l.m., agosto 2007 - foto di R.M. Fondi -
Ranunculus aquatilis L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Ranunculus aquatilis L. - Regione Piemonte, Valsesia, 2000 m s.l.m., agosto 2007 - foto di R.M. Fondi -
Ranunculus aquatilis L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Ranunculus aquatilis L. - Regione Piemonte, Valsesia, 2000 m s.l.m., agosto 2007 - foto di R.M. Fondi -
Ranunculus aquatilis L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Ranunculus aquatilis L. Regione Piemonte, 2000 m s.l.m., agosto 2007 foto di R.M. Fondi -
Ranunculus aquatilis L.
Gruppo Botanico AMINT ha postato un topic nell'area Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Ranunculus aquatilis L. Sinonimi Ranunculus heterophyllus Weber Batrachium radians (Revel) Dumort. Batrachium aquatilis (L.) Dumort. Ranunculus diversifolius Gilib. Ranunculus capillaceus Thuill. Batrachium gilibertii V.I.Krecz. Ranunculus godronii Gren. Ranunculus radians Revel Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Ranunculales Famiglia:Ranunculaceae Nome italiano Ranuncolo acquatico. In Toscana: Erba dolce (nel Padule di Fucecchio) Etimologia Il nome generico proviene dal latino ranunculus, col significato di ranocchio; l'attribuzione di questo nome al genere risale al Settecento, e si deve al fatto che molte specie di ranuncoli - come questa - prediligono ambienti acquatici o per lo meno umidi, così come le rane. R. aquatilis L., insieme alle congeneri acquatiche, fa parte del subgenere Batrachium, nome che deriva dal greco ed ha il medesimo significato di rana o ranocchio. L'attributo specifico fa riferimento all'habitat della specie. Descrizione Pianta acquatica perenne dotata di apparato radicale che si ancora al fondo limaccioso o sabbioso di specchi d'acqua tranquilli come stagni o laghetti alpini. E' provvista di lunghi fusti ramificati, flaccidi e fluttuanti appena sotto il pelo dell'acqua, dai quali si sviluppano le foglie e gli steli fioriferi eretti. I fusti sono anche radicanti ai nodi, con radici fibrose. Con le sue foglie e le sue fioriture, R. aquatilis L. è capace di coprire a tappeto ampie superfici d'acqua. Foglie La pianta presenta due diversi tipi di foglie: foglie natanti lungamente picciolate, laminate ossia a lamina espansa, reniforme a (3)5 lobi incisi fino a circa 2/3 e con margine crenulato-dentato; foglie sommerse laciniate ossia ridotte a fasci di lacinie filiformi lunghe da 5 a 40 mm, flaccide e tendenti a riunirsi a pennello, simili a radici avventizie, che grazie a questa forma non solo minimizzano la resistenza offerta al moto ondoso o allo scorrimento dell'acqua, ma anche massimizzano la superficie di contatto con l'acqua, facilitando lo scambio di ossigeno e anidride carbonica. Fiori Fiori solitari, bianchi con cinque petali (5-10 mm) assai più grandi dei sepali, per la maggior parte portati da robusti peduncoli eretti che si innalzano di 4-5 cm dalla superficie dell'acqua. L'impollinazione di questi fiori è affidata agli insetti. Altri fiori, che restano sommersi e chiusi, fanno ricorso allautofecondazione. Stami 14-22; carpelli in numero variabile 12-60(80). Fossetta nettarifera di forma circolare. Frutti Ogni fiore produce da 10 a 50 achenii ispidi ed appuntiti, lunghi 1,5-2,5 mm. La propagazione può avvenire anche per talee, grazie alla capacità dei frammenti di fusto di emettere radici. Periodo di fioritura Secondo Pignatti la fioritura va da maggio a giugno; in realtà il periodo di fioritura dipende sostanzialmente dalla situazione geografica ed altitudinale, estendendosi nelle zone più elevate tra i mesi di luglio e agosto. Territorio di crescita La specie è presente in tutto il territorio italiano. Habitat R. aquatilis L. è specie tipica di acque dolci povere di ossigeno e ricche di sali nutritivi, come stagni e laghetti alpini, ove spesso convive con Ranunculus trichophyllus Chaix. Secondo Pignatti il limite altitudinale è 400 m; lo stesso Pignatti ammette tuttavia che la distribuzione (anche altitudinale) del subgenere Batrachium è imperfettamente conosciuta. Gli esemplari fotografati provengono da laghetti alpini a 2000 m slm (Lago Larecchio in V. Vogna, comune di Valdobbia) e 2400 m slm (Laghetto alla Bocchetta delle Pisse, comune di Alagna Valsesia). Segnaliamo dunque l'opportunità di approfondire la conoscenza relativa ai limiti altitudinali della specie attraverso l'esame delle due - piccole - popolazioni succitate. Somiglianze e varietà R. aquatilis L. mostra somiglianze con tutte le specie attribuite al subgenere Batrachium. Importante carattere distintivo è la forma della fossetta nettarifera, che in questa specie è circolare, mentre nelle altre è ellittica o a mezzaluna. Oltre a ciò si distinguono per la completa assenza di foglie laminate: R. trichophyllus Chaix (tutto il Paese, Isole comprese); R. circinatus Sibth. (Emilia, Lombardia, Venezie, Puglia, Sicilia); R. fluitans Lam. (Piemonte, Lombardia, Venezie, Basilicata, Sardegna); e per altre caratteristiche: R. omiophyllus Ten., per la completa assenza di foglie laciniate (Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia); R. baudotii Godron per l'ambiente salmastro (Puglia, Sicilia, Sardegna); R. saniculifolius Viv. per la rigidità delle foglie laciniate (Puglia, Sicilia, Sardegna); R. peltatus Schrank, per la sola fossetta nettarifera, di forma ellittica (Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia, Sardegna); R. penicillatus (Dumort.) Bab., per la lunghezza (8-20 cm) delle foglie laciniate (acque correnti e grandi laghi, Lombardia, Piemonte, Sardegna) Specie protetta Costituenti chimici Un glucoside (protoanemonina) e un alcaloide ( ranuncolina). Uso Alimentare Come la maggior parte delle Ranunculaceae, il Ranuncolo acquatico contiene sostanze tossiche in tutte le sue parti. Le tossine vengono distrutte dalla cottura e dallessicazione e si conosce un uso alimentare, presso i nativi americani, della pianta intera bollita. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi cosmetici per questa specie. La protoanemonina presente ha effetto irritante su pelle e mucose. Uso Farmacologico Non si conoscono usi nella farmacologia occidentale per questa specie. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità In India la medicina tradizionale utilizza R. aquatilis per il trattamento di febbri intermittenti, reumatismi ed asma. In tempi antichi, prima della scoperta della cantaridina, veniva utilizzata come vescicante. Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi .... - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Ranunculus aquatilis L. Regione Piemonte, 2000 m s.l.m., agosto 2007 foto di R.M. Fondi -
Soldanella alpina L. 1753
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Soldanella alpina L. (1753); Regione Valle d'Aosta, 1300 m s.l.m.; Maggio 2009; Foto di Gianluigi Boerio. -
Soldanella alpina L. 1753
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Soldanella alpina L. (1753); Regione Valle d'Aosta, 1300 m s.l.m.; Maggio 2009; Foto di Gianluigi Boerio. -
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Soldanella alpina L. (1753); Regione Valle d'Aosta, 1300 m s.l.m.; Maggio 2009; Foto di Gianluigi Boerio. -
Soldanella alpina L. 1753
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Soldanella alpina L. (1753); Regione Lombardia; Maggio 2006; Foto di Massimo Biraghi. -
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Soldanella alpina L. (1753); Regione Lombardia; Maggio 2006; Foto di Massimo Biraghi. -
Soldanella alpina L. 1753
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Soldanella alpina L. (1753); Regione Lombardia; Maggio 2006; Foto di Massimo Biraghi. -
Soldanella alpina L. 1753
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Soldanella alpina L. (1753); Regione Lombardia, 1600 m s.l.m.; Aprile 2007; Foto di Massimo Biraghi.