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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Veronica persica Poir. (1808); Regione Marche, 20 m s.l.m.; 15 Marzo 2009; Foto di Pietro Curti.
  2. Veronica persica Poir. (1808) Sinonimi Veronica byzantina (Sibth. & Sm.) Britton, Sterns & Poggenb. (1888) Pocilla persica (Poir.) Fourr. (1869) Veronica tournefortii C.C. Gmel. pro parte, non Vill. (1805) Veronica buxbaumii Ten., non F.W. Schmidt (1811) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Veronica comune; Veronica di Persia Etimologia L'origine del nome Veronica, almeno riferito a questo genere di piante, è abbastanza oscura, e soggetta a varie attribuzioni controverse; secondo l'ipotesi più accreditata deriverebbe semplicemente dall'erronea pronuncia, da parte degli antichi studiosi di botanica, di Vetonica e in cui la "t" veniva pronunciata come "r"; il nome Vetonica, o Vettonica, o anche Betonica o Bettonica stava ad indicare la provenienza dalla Vettonia (o Vetonia), antica Regione della Lusitania, l'attuale Portogallo. Altra ipotesi è che derivi semplicemente dall'unione di "vera" e "unica" in riferimento alle presunte proprietà medicinali uniche in alcune di queste specie. L'epiteto specifico, persica, è riferito all'area geografica di origine di questa specie, che comprendeva la Regione caucasica e l'Asia sudoccidentale. Descrizione Pianta erbacea annuale con fusticini prostrati o ascendenti, arrossati, lunghi fino a 50 (70) cm, poco ramificati (con rametti semplici spesso non ulteriormente ramificati) ed emettenti radici dalla base fino all'ultimo nodo ramifero, in particolar modo su tali nodi, ma anche (non sempre) agli internodi; pelosità semplice generalmente di lunghezza > 0,8 mm (fino ad oltre 2 mm). Foglie Alterne, brevemente picciolate, lamina da subrotonda a lungamente ovata, lunga (6) 10-20 (35) mm, con sparsa pelosità su entrambe le facce, più breve che nei fusticini, margine profondamente crenato-seghettato, apice (sub-)acuto. Fiori In racemi apicali semplici, brattee indifferenziate dalle foglie, pedicelli da poco a molto più lunghi della brattea ascellante. Calice zigomorfo, persistente, di 4 sepali ovato-lanceolati, sub-acuti e saldati alla base, poco o sparsamente pelosi (per peli semplici < 0,7 mm in lunghezza) con margine intero e ciliato. Corolla simpetala, 4-mera, zigomorfa, con diametro massimo generalmente > 8 mm (fino a 14-15 mm) e di poco superante quello del calice, divisa in 3 lacinie (1 superiore e 2 laterali) da largamente ovato-spatolate a subrotondo-spatolate e 1 lacinia inferiore ovato-spatolata più piccola, a volte più chiara delle altre, tutte ad apice arrotondato, bianco-azzurrognole con strisce longitudinali azzurre su quasi tutta la lamina, bianche alla base; fauce giallastra, densamente pelosa. Stami 2 con filamento biancastro ingrossato nella porzione alto-mediana e ristretti all'apice, antere glabre bluastre, a deiscenza longitudinale, grani pollinici biancastri. Ovario supero 2-loculare, stilo da bianco a roseo generalmente di lunghezza > 2 mm (solo molto raramente più breve), fino a 3,5 mm, persistente, stigma capitato biancastro. Frutti Capsula obcordiforme, compressa, divisa in 2 lobi ellissoidali divergenti in modo da formare fra loro un angolo da retto ad ottuso, sempre più breve del calice, stilo non superante, o al più eguagliante, in altezza i lobi, pelosità sparsa, semplice o ghiandolare, concentrata soprattutto sulla carenatura suturale (lungo il margine). Semi giallastri a contorno ellittico, con una faccia grossolanamente concava, irregolarmente rugosi; diametro minore (0,8) 1-1,5 mm, maggiore (1,2) 1,5 - 2,2 mm. Periodo di fioritura Nelle giuste condizioni climatico-ambientali la si può trovar fiorita tutto l'anno. Territorio di crescita Specie originaria della Regione caucasica e mediorientale, ora subcosmopolita; in Italia è presente e assai comune come entità alloctona, naturalizzata in tutte le Regioni. Habitat Prati, coltivi, bordi stradali, sempre in ambienti ben antropizzati, dal livello del mare fino a 1800 (2000) m di quota. Somiglianze e varietà V. persica fa parte di un gruppetto di entità molto simili fra loro: V. agrestis L., presente in tutte le Regioni, ad eccezione di Valle d'Aosta, Umbria, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna, incerta la presenza in Molise; V. opaca Fr., specie abbastanza rara, presente in Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto; V. polita Fr., presente, allo stato spontaneo, in tutte le Regioni; la si distingue per: il diametro della corolla nelle 3 specie citate è sempre < 8 mm; la lunghezza dello stilo nelle 3 specie citate ha sempre lunghezza < 2 mm; i lobi della capsula nelle 3 specie citate sono disposti in modo di formare tra loro un angolo sempre acuto. V. filiformis Sm., pianta perenne, si differenzia da V. persica per i fusticini con pelosità sia semplice che ghiandolare (da 0,1 a 1,2 mm di lunghezza), la forma della lamina foliare, sempre tondeggiante, con dentellatura meno profonda rispetto a V. persica e base sempre cordata (in V. persica di solito cuneata, più di rado cordata o troncata), pedicelli fioriferi sempre molto più lunghi della brattea ascellante (almeno il doppio e fino a 5 volte tanto), calice con sepali propriamente lanceolati, in proporzione più stretti rispetto a V. persica, stilo ben allungato, generalmente > 3,5 mm, alla fruttificazione sempre più lungo dei lobi della capsula, capsula con lobi arrotondati disposti in modo da formare fra loro un angolo da largamente acuto a retto; specie coltivata, ora naturalizzata in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Specie protetta Non è previsto alcun programma di protezione per questa specie. Costituenti chimici Glicosidi iridoidi (persicoside, verbascoside), flavonoidi, una sostanza amara (calendina), acido fenolico (tyrosol), acidi benzoici, sostanze tanniche, saponina. Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa specie. Uso Cosmetologico Con le cime di varie specie di Veronica, lasciate in infusione in acqua bollente, filtrate e raffreddate, si ottiene una lozione tonica per il viso, utilizzabile anche come dopobarba e che può essere conservata per qualche giorno in frigorifero. Uso Farmacologico Una serie di studi farmacologici del 2002, svolti in Giappone, su cinque specie di Veronica, fra cui Veronica persica, ha messo in evidenza l’attività antinfiammatoria e citotossica degli estratti. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità La saponina, contenuta in questa come in altre congeneri, conferisce proprietà espettoranti ed anticatarro, nelle affezioni delle vie aeree. La sostanza amara esercita azione tonica e stomachica. Nella medicina popolare della Turchia varie specie di Veronica, fra cui V. persica, sono utilizzate come blando diuretico, antireumatico e per lavare le ferite. I piccoli fiori azzurri che fanno capolino fra il fogliame hanno meritato a questa specie il nome popolare di “Occhi della Madonna” e sono diffuse varie leggende che fanno riferimento alla pia Veronica, che asciugò il sudore dal volto del Cristo, sulla via del Calvario. Un’altra storia tradizionale racconta che, se qualcuno calpesta e distrugge i fiori della piccola pianta, subirà l’ira degli uccelli, che si vendicheranno beccando i suoi occhi o quelli di sua madre. Note Veronica persica è considerata l’infestante a diffusione più massiccia fra le specie appartenenti a questo genere, assai dannosa per gli effetti di competizione che esercita, specie sul frumento, anche perché nasce molto presto, in autunno, ed è già in completo rigoglio vegetativo a fine inverno. Scheda di proprietà AMINT realizzata da G. B. Pau, Annamaria Bononcini e Renato M. Fondi - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Veronica persica Poir. (1808); Regione Sardegna, 70 m s.l.m.; 23 Febbraio 2009; Foto di G.B. Pau.
  3. Pulmonaria officinalis L., Regione Marche, Marzo 2008, foto di Pietro Curti.
  4. Pulmonaria officinalis L., Regione Marche, Marzo 2008, foto di Pietro Curti.
  5. Pulmonaria officinalis L., Regione Emilia Romagna, Febbraio 2008, foto di Gianni Bonini. Particolare della foglia maculata.
  6. Pulmonaria officinalis L., Regione Emilia Romagna, Febbraio 2008, foto di Gianni Bonini.
  7. Pulmonaria officinalis L., Regione Emilia Romagna, Febbraio 2008, foto di Gianni Bonini.
  8. Pulmonaria officinalis L., Regione Emilia Romagna, Febbraio 2008, foto di Roberto Tosi.
  9. Pulmonaria officinalis L., Regione Emilia Romagna, Febbraio 2008, foto di Roberto Tosi.
  10. Pulmonaria officinalis L. Tassonomia Ordine Lamiales Famiglia Boracinaceae Foto e Descrizioni Pianta erbacea perenne, pelosa e ghiandolosa, i fusti eretti, le foglie basali in rosetta leggermente dentate e le cauline alterne presentano macchie bianche diffuse sulla pagina superiore, i fiori riuniti in racemi radi sono da rosati a violaceo-azzurro, fiorisce da febbraio a maggio in boschi freschi e ombrosi. I frutti sono acheni. Cresce in tutte le regioni dell'arco alpino compresa la Liguria e l'Emilia Romagna ma la sua presenza è dubbia in Valle d'Aosta e Lazio. Regione Emilia Romagna, Febbraio 2008, foto di Roberto Tosi.
  11. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Milano, 100 m s.l.m. - Foto di Giovanni Baruffa. Primavera.
  12. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, 90÷100 m s.l.m. - Foto di Giovanni Baruffa. Risveglio.
  13. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, 90÷100 m s.l.m. - Foto di Giovanni Baruffa. Primi tepori e qualcosa si muove.
  14. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, 90÷100 m s.l.m. - Foto di Giovanni Baruffa.
  15. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, 90÷100 m s.l.m. - Foto di Giovanni Baruffa. Inverno.
  16. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, 90÷100 m s.l.m. - 23-09-2008 - Foto di Giovanni Baruffa. Le olivelle.
  17. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, 90÷100 m s.l.m. - 23-09-2008 - Foto di Giovanni Baruffa. Frutti.
  18. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, 90÷100 m s.l.m. - 23-09-2008 - Foto di Giovanni Baruffa. A settembre l'olivello si presenta così.
  19. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Interland Est Milano, 110 m s.l.m. - 06-06-2008 - Foto di Giovanni Baruffa. Cespuglio: si notano i rami spinosi privi di foglie (afilli).
  20. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Interland Est Milano, 110 m s.l.m. - 06-06-2008 - Foto di Giovanni Baruffa. Spine.
  21. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Fiume Adda, 95 m s.l.m. - Giugno 2008 - Foto di Giovanni Baruffa. Pagina superiore ed inferiore delle foglie.
  22. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Fiume Adda, 95 m s.l.m. - 02 Marzo 2009 - Foto di Giovanni Baruffa. Fiori maschili (ingrandimento 20x)
  23. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Fiume Adda, 95 m s.l.m. - 2 Marzo 2009 - Foto di Giovanni Baruffa. Infiorescenze (fiori maschili).
  24. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Milano, Sorgenti della Muzzetta, 100 m s.l.m. - Febbraio 2009 - Foto di Giovanni Baruffa. Le foglioline verdi che si notano, corrispondono ad altrettanti nuovi rametti spinosi.
  25. Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Milano, Sorgenti della Muzzetta, 100 m s.l.m. - Febbraio 2009 - Foto di Giovanni Baruffa. Antesi.
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