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Gruppo Botanico AMINT

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Tutti i contenuti di Gruppo Botanico AMINT

  1. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Sardegna, 20 m s. l. m., gennaio 2010, foto di Gian Battista Pau
  2. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Sardegna, 20 m s. l. m., gennaio 2010, foto di Gian Battista Pau
  3. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Sardegna, 20 m s. l. m., gennaio 2010, foto di Gian Battista Pau
  4. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Sardegna, 150 m s. l. m., 13 febbraio 2010, foto di Gian Battista Pau
  5. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Liguria, 250 metri s.l.m., Marzo 2009 - Foto di Gianni Bonini
  6. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Sardegna, 150 m s. l. m., 13 febbraio 2010, foto di Gian Battista Pau
  7. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Sardegna, 150 m s. l. m., 13 febbraio 2010, foto di Gian Battista Pau
  8. Anemone hortensis L. subsp. hortensis - Regione Sardegna, Sarcidano, 750 metri s.l.m., Marzo 2008 - foto di Franco Sotgiu
  9. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Liguria, 250 metri s.l.m., Marzo 2009 - Foto di Gianni Bonini
  10. Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Liguria, 250 metri s.l.m., Marzo 2009 - Foto di Gianni Bonini
  11. Anemone hortensis L. subsp. hortensis Sinonimi Anemone stellata Lam. Anemone versicolor Salisb. Anemone hortensioides H.Lév. Anemone coronarioides H.Lév. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae) Classe: Magnoliopsida (Dicotyledoneae ) Ordine: Ranunculales Famiglia: Ranunculaceae Nome italiano Anemone stellato Etimologia Anemone deriva dal greco ἄνεμος (anemos) = vento, per una credenza, risalente ai tempi dell'antica Grecia, che ci espone Plinio il Vecchio (I sec. d. C.): flos numquam se aperit, nisi vento spirante: unde et nomen accepere [Plin., Nat. hist. lib. XXI: cap. XCIV (XXIII)] [trad.: il fiore si apre solo quando soffia il vento, per tal motivo ha preso questo nome]; anche Dioscoride (I sec. d. C.) chiama questo genere di piante ἀνεμώνη (anemone), e ne identifica due distinti generi: uno ἄγρια (agria) = selvatico, l'altro ἥμερος (emeros) = coltivato, di quest'ultimo cita altresì alcune specie (Diosc., Mat. med., lib II: CCVII). L'attributo hortensis deriva dal latino hortus = orto, giardino, in riferimento alla facilità con cui questa specie ripopola i terreni bonificati, quali, appunto, giardini, pascoli e uliveti, nonché i bordi delle strade. Descrizione Pianticella tuberosa perenne a portamento erbaceo; tubero ± allungato, legnosetto, lungo da 1 a 5 cm, bruno-nerastro; scapi densamente pubescenti, per pelosità semplice perlopiù eretta e appressata allo stelo, lunghi fino a 30-35 cm, generalmente incurvati durante l'accrescimento, all'antesi all'incirca eretti, spesso arrossati, portanti un singolo fiore e foglie disposte in un unico verticillo di 3; le restanti foglie sono tutte radicali. Il riposo vegetativo avviene durante la stagione arida (estate), col disseccamento di tutte le parti aeree, la ripresa vegetativa avviene durante il periodo autunnale con la riemissione delle foglie basali. Foglie Foglie basali con picciolo lungo fino a 10 cm, spesso arrossato e con indumento simile a quello dello scapo fiorale; lamina palmata, divisa in 3 segmenti, di cui i 2 laterali profondamente 2-lobati, con lobi a loro volta 2-/3-lobati o 2-/3-laciniati (in questo caso tali divisioni possono essere intere o ulteriormente 2-/3-forcate) o interi, mentre quello centrale 3-lobato, con lobi a loro volta 2-/3-forcati o interi. Foglie cauline disposte in un unico verticillo di (2) 3 (4), sessili, da ellittico-lanceolate o ovato-lanceolate a sublineari, e da intere-acuminate a 2-/3-forcate, in quest'ultimo caso con lobo mediano che può essere ulteriormente diviso. Sia le foglie basali che quelle caulinari hanno margine variamente ciliato e portano, di norma, un mucrone all'apice di ciascuna divisione. Fiori I fiori, in posizione apicale, sono singoli, attinomorfi, ermafroditi; perianzio composto da numerosi (generalmente da 10, o poco meno, a 20, o poco più) sepali petaloidi di norma violaceo-chiari, molto più di rado rosati o bianchi, sempre con venature scure ben evidenti, da lungamente ellittici a oblunghi, perlopiù ottusi (a volte acuti), con facce leggermente discolori, in genere embriciati perché disposti in (1) 2-3 verticilli; stami numerosi, con filamenti bianco-cerulei e antere ceruleo-scure e lucide; gineceo formato da numerosi carpelli liberi, ciascuno con stilo lineare persistente, ma non accrescente. Frutti Poliachenio; acheni oblungo-ovoidali lanosi e portanti un lungo rostro apicale (che poi corrisponde allo stilo che non si allunga, ma si ingrossa con la maturazione di ciascun frutto). Periodo di fioritura Fiorisce da febbraio ad aprile; in Sardegna e nelle Regioni più meridionali, alle quote più basse, l'antesi inizia a gennaio. Territorio di crescita Specie esclusiva del Mediterraneo centro-settentrionale, dalla Provenza, Corsica e Sardegna, fino alla Grecia e Isole Egee [a Creta e Karpathos è presente la sottospecie endemica A. hortensis subsp. heldreichii (Boiss.) Rech. f.]. In Italia è presente, allo stato spontaneo, dal Sud fino al Centro-Nord, Isole comprese, assente nelle Regioni a nord di Emilia Romagna e Liguria. Habitat Cresce in prati incolti, schiarite dei boschi o della macchia, giardini, pascoli o coltivi abbandonati, uliveti, bordi stradali, dal livello del mare fino a circa 1200 m di quota. Somiglianze e varietà Anemone pavonina Lam., da alcuni autori considerato come una varietà di A. hortensis [A. hortensis L. var. pavonina (Lam.) Gren. et Godr.]; si differenzia da questo per avere perianzio con un numero mediamente minore (da 7 a 12) di elementi, che sono in proporzione più larghi, da lanceolati a oblanceolato-spatolati, generalmente acuti, con varie colorazioni che vanno dal rosso al violetto-chiaro al roseo, al bianco, spesso sbiancati, o con una chiazza giallastra, alla base; sono possibili ibridazioni con A. hortensis. In Italia è specie avventizia, introdotta nei giardini a fini colturali-ornamentali; naturalizzata, ma non frequente, in Liguria e Toscana; sporadica, sotto forma di piccole popolazioni sfuggite alla coltivazione in Emilia Romagna e, probabilmente, anche in altre Regioni. Pianta protetta in Toscana dalle LL. RR. n. 39 del 21/03/2000 e n. 56 del 06-04-2000. Specie protetta Protetta in Molise, L. R. n. 9 del 23/02/1999, "norme per la tutela della flora in via di estinzione e di quella autoctona ed incentivi alla coltivazione delle piante del sottobosco e officinali": art. 5; protezione totale. Costituenti chimici Come Anemonoides nemorosa L., contiene un glicoside del lattosio (ranunculoside) che, per idrolisi, si trasforma in protoanemonina la quale, a sua volta, genera anemonina. Flavonoidi (delfinina, pelargonidina, quercetina) saponine (ederagenina), triterpeni. Uso Alimentare La pianta non è commestibile. Uso Cosmetologico Nessun uso cosmetico è conosciuto: tutte le parti della pianta fresca contengono protoanemonina, una sostanza che può provocare serie irritazioni topiche. Uso Farmacologico Non esiste un uso farmacologico moderno di questa specie che, al momento attuale, è trascurata anche dalla ricerca in campo fitochimico e farmacologico, per quanto riguarda il suo impiego medicinale. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità La protoanemonina, contenuta nella specie ed in altre congeneri, ha azione rubefacente o vescicatoria, a seconda dell'intensità e della durata dei cataplasmi ricavati dalle parti verdi della pianta. In passato questo rimedio veniva utilizzato, nella medicina popolare, per lenire i dolori articolari ma già da tempo è caduto in disuso. Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika e Annamaria Bononcini- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Anemone hortensis L. subsp. hortensis, Regione Marche, 20 mt s.l.m., Aprile 2008, foto di Pietro Curti
  12. Allium schoenoprasum L., Regione Piemonte, 2200 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Renato M. Fondi Le infiorescenze, in boccio, sono completamente avvolte dalla spata.
  13. Allium schoenoprasum L., Regione TrentinoAltoAdige, 1900 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Gianni Bonini
  14. Allium schoenoprasum L., Regione TrentinoAltoAdige, 1900 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Gianni Bonini
  15. Allium schoenoprasum L., Regione TrentinoAltoAdige, 1900 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Gianni Bonini Fiore visitato da ape.
  16. Allium schoenoprasum L., Regione TrentinoAltoAdige, 1900 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Gianni Bonini
  17. Allium schoenoprasum L., Regione TrentinoAltoAdige, 1900 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Gianni Bonini Piante in fiore.
  18. Allium schoenoprasum L Regione Emilia-Romagna, Bologna 50 m s.l.m., marzo 2009 - foto di Nino Bertozzi
  19. Allium schoenoprasum L Regione Emilia-Romagna, Bologna 50 m s.l.m., marzo 2009 - foto di Nino Bertozzi
  20. Allium schoenoprasum L Regione Emilia-Romagna, Bologna 50 m s.l.m., marzo 2009 - foto di Nino Bertozzi
  21. Allium schoenoprasum L Regione Emilia-Romagna, Bologna 50 m s.l.m., marzo 2009 - foto di Nino Bertozzi
  22. Allium schoenoprasum L Regione Emilia-Romagna, Bologna 50 m s.l.m., marzo 2009 - foto di Nino Bertozzi Cespi di erba cipollina fra i filari di cedri.
  23. Allium schoenoprasum L. Sinonimi Cepa schoenoprasa (L.) Moench Cepa tenuifolia Gray Schoenissa schoenoprasa Salisb. Schoenissa rosea Salisb. Ascalonicum schoenoprasum P. Renault Schoenoprassum vulgare Fourr. Allium sibiricum L. Porrum sibiricum (L.) Schur Allium schoenoprasum var. sibiricum (L.) Garcke Allium schoenoprasum L. var. vulgare Alef. Allium scorodoprasum L. subsp. scorodoprasum var. alvarense Hyl. Allium foliosum Clarion ex DC. Allium gredense Rivas Mateos Allium schoenoprasum L. var. gredense (Rivas Mateos) Rivas Mart. Allium schoenoprasum L. subsp. gredense (Rivas Mateos) Rivas Mart. Allium schmitzii Cout. var. duriminum Cout. Alium schoenoprasum var. duriminum (Cout.) Cout. Allium schoenoprasum L. subsp. schoenoprasum var. duriminium (Cout.) Cout. Allium montanum Schrank, non F.W.Schmidt Allium riparium Opiz Allium schoenoprasum subsp. riparium (Opiz) Celak. Allium alpinum (DC.) Hegetschw. Allium purpurascens Losa Allium buhseanum Regel Allium acutum Spreng. Allium punctulatum Schltdl. Allium lusitanicum Link ex Regel Allium foliosum Clar. ex DC. Allium carneum Hort. ex Schult. f. Allium glaucum Hort. Par. ex Ledeb. Allium tenuifolium Pohl Allium tenuifolium Salisb. Allium reflexum F. Dietr. Allium palustre Pourr. ex Lag. Allium palustre Chaix Allium palustre Salisb. Allium roseum Krock. Allium purpurascens Losa Allium schoenoprasum L. subsp. orosiae P. Monts. Allium schoenoprasum L. var. latiorifolium Pau Allium schoenoprasum L. subsp. latiorifolium (Pau) Rivas Mart. Allium schoenoprasum L. var. pumilum Bunge Allium schoenoprasum L. var. schoenoprasoides Briq., nom. illeg. Allium coloratum Dulac, nom. illeg. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae) Classe: Liliopsida (Dicotyledones) Ordine: Liliales (Asparagales - APG) Famiglia: Liliaceae (Alliaceae - APG) Nome italiano Erba cipollina, Aglio ungherese, Porro sottile. Etimologia Il nome del genere è lo stesso usato dagli antichi Romani: allium = aglio, delle cui specie parlano ampiamente Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia e Columella nella Res Rustica (entrambi I sec. d. C.); l'origine di questo nome è ignota e lascia spazio solo a congetture: per alcuni affonderebbe le radici nel verbo greco άλλεσθαι (allesthai) = saltar fuori, sbalzare, in riferimento alla crescita repentina degli scapi fioriferi o da un altro verbo greco ἀλέω (aleo) = fuggire, per l'odore repellente per tanti animali e poco gradito anche dall'uomo, ma il fatto che in lingua greca gli Allium sp. venissero chiamati con tutt'altro nome σχόροδον (scorodon) - secondo Caspar Bauhin derivato da σχαῖον ρόδον (scaion rodon) = "rude rosa" , per l'odore sgradevole [rudis rosa, propter odorem gravem (C. Bauh., Pin: 73 (ed. 1671)] - alimenta solo dubbi su tale derivazione; per altri ancora allium non sarebbe altro che la storpiatura, dovuta a una errata pronuncia da parte dei latini, di una parola greca che dovrebbe indicare la testa (il bulbo) dell'aglio: potrebbe trattarsi della parola άγλιθας (aglithas) con cui, secondo Dioscoride, i greci chiamavano gli spicchi (bulbilli) delle teste dell'aglio coltivato; ulteriori autori ritengono che la radice ALL- derivi da una parola celtica che significa "acre", "che brucia", in riferimento alla particolare sensazione che dà l'aglio quando viene messo in bocca. Il nome schoenoprasum fu dato a questa specie da Dodoens: quasi dicas, Junceum Porrum: unde nomen illi facere ausi σχοινόπρασον, Schœnoprasum appellavimus [trad.: come che dica Porro dalle fattezze di giunco, per cui ho voluto renderlo (in greco) σχοινόπρασον (scoinoprason), (che in latino) abbiamo definito (come) Schoenoprasum] [Dod., Pempt.: 689 (ed. 1616)], indi formato dalle parole greche σχοϊνος (scoinos) = fune fatta con giunchi, o, per estensione, giunco, con evidente riferimento alle foglie che somigliano a giunchi, e πράσον (prason) = porro, in riferimento all'odore che emanano le foglie quando vengono tagliate, simile a quello della pianta del porro. Lo stesso termine (σχοινόπρασο) è utilizzato, ancor oggi, nel greco moderno per indicare questa medesima specie. Descrizione Pianticella bulbifera erbaceo-scaposa, perenne; per riproduzione agamica (per mezzo di bulbilli) tende a formare gruppi isolati di numerosi esemplari, assumendo l'aspetto di cespi ampi e molto fitti. Bulbo ovoidale (12-15 x 15-20 mm), con tuniche papiracee grigio-brunastre, dapprima intero, a maturità composto da numerosi spicchi (bulbilli); scapo fiorale singolo, cilindrico (diametro 2-4 mm), cavo, glauco, lungo fino a 40 cm. Foglie Le foglie, 3-4 per esemplare, sono cilindrico-fistolose (come lo stelo), glabre, lisce, guainanti lo scapo fiorale alla base, ad esso concolori e di questo poco più sottili e poco più brevi o al più di egual lunghezza; al taglio emanano un caratteristico aroma che ricorda quello del porro o delle foglie di cipolla. Fiori Fiori ermafroditi, riuniti in dense infiorescenze apicali a ombrella, da globose a emisferiche, larghe fino 3-4 cm, senza bulbilli. Spata divisa in 2-3 valve ovate, scariose, brevemente apicolate, all'antesi più brevi dell'infiorescenza (e quindi la avvolgono solo nella prima porzione basale), generalmente persistenti alla fruttificazione. Peduncoli di lunghezza variabile, ma subeguali in una stessa infiorescenza, privi di brattee; tepali 6 (in 2 verticilli di 3) liberi, ellittici, acuti, spesso con breve apicolo, eretti in modo da conferire al perigonio una forma sub campanulata, da roseo-porporini a rosei, con linea longitudinale mediana più scura, raramente bianchi; stami inclusi, con filamenti semplici (non tricuspidati come in altre specie congeneri); ovario supero 3-loculare. Frutti. Il frutto è una capsula loculicida portante 1-2 semi spigolosi e nerastri in ciascun loculo. Periodo di fioritura Giugno - agosto. Territorio di crescita Specie diffusa nella fascia temperato-fredda dell'emisfero boreale; spontanea in tutta l'Italia settentrionale, Toscana, Lazio e Abruzzo. Habitat Allium schoenoprasum trova il suo ambiente d'elezione nei prati umidi e ricchi di nutrienti, popolando spontaneamente anche terreni coltivati, sia in pianura sia in montagna fino a 2600 metri s.l.m. Somiglianze e varietà Le entità un tempo definite come A. schoenoprasum subsp. sibiricum (L.) Hartm. e subsp. schoenoprasum (quest'ultima indicata come alloctona e spontaneizzata in aree marginali nell'Italia settentrionale) sono oggi considerate semplici forme prive di valore tassonomico e ricondotte al taxon principale Allium schoenoprasum L. Tra le numerosissime congeneri presenti in Italia, la specie che condivide con Allium schoenoprasum L. la maggior parte dei caratteri distintivi, e quindi potrebbe con quella essere confusa, è Allium moschatum L., noto per Toscana, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia, dubbio per il Lazio. Questa specie si distingue tuttavia per l'infiorescenza più lassa e assai meno ricca di fiori, questi con tepali esterni di lunghezza < 8 mm (in A. shoenoprasum > 8 mm), per le foglie molto più sottili (larghezza sempre < 1 mm, in A. schoenoprasum sempre > 1mm), filiformi, non fistolose, e per il bulbo intero (a maturità non suddiviso in spicchi). Oltre a condividere solo una piccola parte dell'areale di distribuzione, questa specie è anche adattata ad un habitat differente, prediligendo ambienti aridi e rocciosi. Specie protetta La specie risulta protetta in Friuli Venezia Giulia dall'art. 6 della L.R. n° 34 del 03/06/1981, "Norme per la tutela della natura e modifiche alla legge regionale 27 dicembre 1979, n. 78" - consentita la raccolta di non più di 1kg/die di parti edibili per persona. Costituenti chimici I principali sono proteine, grassi, carboidrati, fibre, minerali (calcio, fosforo, ferro, potassio), composti organici solforati (alliina, alliacina), vitamine (A, C e del gruppo B: tiamina, riboflavina, niacina), flavonoidi, acido glicolico, polifenoli, antocianine nei fiori. Uso Alimentare Sono commestibili sia i bulbi, che le foglie, che i fiori. Le foglie, che spesso vengono prodotte dalla pianta fino alle soglie dell'inverno, hanno un leggero aroma di cipolla. Costituiscono un eccellente complemento per insalate miste o una guarnizione per zuppe e tartine. Seccate o surgelate perdono gran parte delle qualità organolettiche e quindi è consigliabile utilizzarle fresche. I piccoli bulbi, colti a primavera insieme alle foglie, possono essere usati come un più delicato sostituto delle comuni cipolle, in varie ricette e preparazioni. Anche i fiori possono essere utilizzati per guarnire le insalate ma risultano piuttosto secchi e meno gradevoli al consumo di quelli di altre specie. Uso Cosmetologico Le proprietà antisettiche e battericide della pianta fresca consentono di utilizzarla per ricavarne cataplasmi, da applicare sulla pelle per curare l'acne, i foruncoli, per lenire le punture di insetti e per l'effetto cheratolitico. Uso Farmacologico La ricerca in campo fitofarmacologico ha dimostrato l'efficacia degli estratti metanolici della pianta come vasodilatatori ed ipotensivi. Uno studio in ambito universitario, condotto in Iugoslavia, ha indicato che gli estratti della pianta intera, ma soprattutto delle foglie, hanno anche proprietà antiossidanti. Dimostrata è inoltre l'efficacia diuretica della specie, che è fra quelle che sono in grado di aumentare l'eliminazione dell'urea. I bulbi freschi contengono il glucoside alliina, che ha azione antibatterica, antielmintica, ipotensiva, diuretica e stimolante per la mucosa gastrica. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Questa specie è stata tradizionalmente usata, insieme ad altre congeneri, nella medicina popolare, per i suoi effetti benefici sul sistema digestivo, come ipotensivo e come tonico. Il succo, unito a zucchero, veniva usato in passato per curare la tosse e i disturbi da raffreddamento nei bambini. Un cataplasma, ricavato dai bulbi arrostiti, veniva impiegato per far suppurare le otiti. Un impacco dalla pianta fresca, applicato per svariati giorni, serve a curare brufoli e fistole. Per le proprietà antibatteriche la pianta è stata inoltre a lungo usata come antibiotico naturale, per trattare svariati tipi di infezioni e come disinfettante. Si racconta che i soldati, durante la Grande Guerra, ne facessero un uso sistematico per disinfettare le ferite. Un altro utilizzo tradizionale di confermata efficacia è quello sulle micosi cutanee, candida e vaginite, per le proprietà antisettiche e fungicide. Nell'uso interno qualche cautela è consigliata nelle persone che soffrono di gastrite e di ulcera, poiché alcuni dei principi attivi presenti hanno l'effetto di aumentare la produzione dei succhi gastrici. Nella medicina tradizionale cinese Allium schoenoprasum L. è un rimedio disintossicante, stomachico, antifebbrile, antiparassitario ed antidissenterico. Il succo della pianta fresca può essere utilizzato come repellente per gli insetti. Questo uso non è mai diventato molto popolare a causa dell'odore forte, che finisce per respingere anche l'uomo. Note La specie può venire utilizzata, negli orti, per allontanare insetti e le talpe. Il taglio ripetuto delle foglie ne garantisce un approvvigionamento continuo ed impedisce la fioritura delle piante. Si sono verificati casi di intossicazione in alcuni mammiferi, dovuti all'ingestione di grandi quantità di specie appartenenti a questo genere. Pare che a questa disavventura vadano soggetti soprattutto i cani. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Nino Bertozzi, Annamaria Bononcini, Marika- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Allium schoenoprasum L Regione Emilia-Romagna, Bologna 50 m s.l.m., marzo 2009 - foto di Nino Bertozzi
  24. Ophrys sphegodes subsp. panormitana (Tod.) Kreutz, Regione Sicilia, Marzo 2009 - Foto di Nino Giacalone
  25. Ophrys sphegodes subsp. panormitana (Tod.) Kreutz,Regione Sicilia, Marzo 2009 - Foto di Nino Giacalone
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