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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Ranunculus ficaria L.- Regione Emilia Romagna, pianura, marzo 2008 - foto Gianni Bonini Macro del fiore.
  2. Ranunculus ficaria L. - Regione Liguria, 5 m s.l.m., Marzo 2008 - foto di Marika Macro del fiore.
  3. Ranunculus ficaria L.- Regione Emilia Romagna, pianura, marzo 2008 - foto Gianni Bonini Macro del fiore.
  4. Ranunculus ficaria L. - Regione Lombardia, Rodano, (MI) alt. m. 100 s.l.m., Aprile 2006 - Foto di Giovanni Baruffa
  5. Ranunculus ficaria L. – Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., inizio aprile 2008 – foto di R.M. Fondi
  6. Ranunculus ficaria L. – Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., inizio aprile 2008 – foto di R.M. Fondi Alle quote più elevate la stagione ritarda. Nelle faggete intorno ad Alagna il Ranuculus ficaria sboccia all’inizio di aprile.
  7. Ranunculus ficaria L.- Regione Emilia Romagna, pianura, marzo 2008 - foto Gianni Bonini
  8. Ranunculus ficaria L. - Regione Lombardia, Rodano, (MI) alt. m. 100 s.l.m., Aprile 2006 - Foto di Giovanni Baruffa
  9. Ficaria verna Huds. Sinonimi Ficaria degenii Hervier Ficaria vulgaris A.St.-Hil. Ficaria ranunculoides Roth Ranunculus ficaria L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Ranunculales Famiglia: Ranunculaceae Nome italiano Favagello, erba fava, erba da emorroidi. Etimologia Il nome generico Ranunculus è un termine latino che significa "ranocchio" e si deve al fatto che molte specie di ranuncoli prediligono ambienti acquatici o per lo meno umidi, così come le rane; la prima attribuzione di questo nome in riferimento a Ranunculus sp. pl. risale a Plinio il Vecchio (I sec. a. C.), e fu poi adottato da J. P. Tournefort (1656 - 1708) nel Settecento, e poi da Linneo (1707 - 1778), a cui è attribuito il genere (1753). L'attributo specifico viene invece dal latino ficus = fico, in relazione alla forma dei piccoli tuberi radicali rigonfi, dall'aspetto simile a dei fichi; ficaria significa, giustappunto, "che produce fichi". Il fatto che R. ficaria porti generalmente 3 sepali (anziché i 5 che caratterizzano le altre specie del genere Ranunculus), portò J. J. Dillen (Dillenius, 1687 – 1747) a collocarlo sistematicamente in un genere separato, che denominò Ficaria, ora considerato semplice sottogenere di Ranunculus. Descrizione Ranunculus ficaria L. è una pianta erbacea perenne, glabra, con radici fascicolate e carnose, biancastre, e con tuberetti radicali bianco-brunastri (4,5 x 10 mm) a forma di fico oppure di dimensioni maggiori, oblunghi (lunghezza fino a 3 cm); fusti con asse cavo, prostrato-ascendenti e radicanti ai nodi, che si ergono solo con scapi uniflori alti fino a un massimo di 30 cm e con diametro max di 5 mm. Foglie Le foglie sono picciolate, subcarnose e glabre; picciolo slargato alla base; lamina da ovata a reniforme, con base sempre cordata, sulla pagina superiore di colore verde intenso e lucido, spesso con maculatura biancastra fra le nervature principali e/o scuramente brunastre a cavallo del nervo mediano (a volte anche di alcuni nervi laterali), pagina inferiore di un verde più opaco; nervatura radiato-reticolata evidente su entrambe le pagine; margine da subintero a ondulato, a volte lobato nella porzione basale, apice ottuso. Foglie radicali con lamina mediamente 5 x 6,5 cm, lungamente (7-11 cm) picciolate; quelle cauline di dimensioni ridotte (2 x 2,5cm), con picciolo decisamente più breve e portante, generalmente, dei bulbilli all'ascella (che consentono la propagazione agamica della pianta). Fiori Caratteristica del genere Ranunculus è la disposizione verticillata degli elementi perianziali (calice e corolla) e spiralata degli elementi sessuali (stami e carpelli). Calice generalmente costituito da 3 sepali (raramente 4 o 5) ovati e ± scariosi, di colore verde-biancastro o verde-giallastro. Corolla dialipetala con (6)8-11(14) petali da ellittici o obovati a lungamente ovati o oblunghi, di colore giallo vivo e lucente, alla base dei quali si trova una squama nettarifera di colore dorato. In popolazioni geograficamente separate si è riscontrata una cospicua differenza nel numero medio di petali (da circa 9 a circa 11) per esemplare, differenza che non sembra però avere implicazioni sistematiche. Stami in numero molto elevato, come in tutte le piante del genere Ranunculus; antere gialle; gineceo apocarpico, cioè costituito da numerosi carpelli non saldati tra loro. Frutti Poliachenio, ossia infruttescenza costituita da numerosi achenii, in R. ficaria lunghi mediamente 2,5 mm, pubescenti o irsuti. Periodo di fioritura R. ficaria L. fiorisce da gennaio a maggio (con variazioni altitudinali e regionali). Territorio di crescita R. ficaria L. è specie spontanea dell'Europa, Medio Oriente e Africa settentrionale; presente in tutto il territorio italiano, isole comprese, con popolamenti aventi, in qualche caso, il carattere di tribù locali. Habitat Zone fresche e umide dei prati ai margini dei boschi, o lungo i corsi d'acqua, nei piani basale e montano fino a 1300 m s.l.m. Somiglianze e varietà R. ficaria è facilmente distinguibile dagli altri ranuncoli a fiori gialli per avere generalmente 3 sepali (infatti le altre specie hanno sempre 5 sepali) e un numero variabile di petali (8-14; nelle altre specie sempre 5, eccetto R. bullatus L. che ne può contare da 5 a 12). In Italia questa entità è rappresentata da 3 sottospecie, la cui chiave per distinguerle è la seguente: 1. Piante con fusto fiorifero poco sviluppato (< 8-10 cm), diametro dei fiori generalmente < 20 mm: R. ficaria subsp. calthifolius (Rchb.) Arcang. [= R. ficaria subsp. nudicaulis (Kerner) Hegi = Ficaria calthifolia Rchb. = R. calthifolius (Rchb.) Rchb.], presente in Piemonte, Veneto, Friuli V. G., Toscana, Abruzzo, Campania, Basilicata, presenza incerta nelle Marche. 1. Piante con fusto fiorifero ben sviluppato (10-30 cm), diametro dei fiori generalmente > 20 mm: 2 2. Fusti radicanti ai nodi, diametro dei fiori generalmente 20-30 mm: R. ficaria subsp. ficaria [include anche il taxon R. ficaria subsp. bulbilifer Lambinon], presente in tutte le Regioni italiane, eccetto Puglia e Basilicata. 2. Fusti non radicanti ai nodi, diametro dei fiori generalmente 30-50 mm: R. ficaria subsp. ficariiformis (F. W. Schultz) Rouy et Foucaud [= R. ficariiformis F. W. Schultz = Ficaria grandiflora Robert = R. ficaria subsp. grandiflorus (Robert) Cout.], manca in Val d'Aosta, Piemonte, Trentino A. A. e Veneto. Specie protetta Non vi sono leggi a carattere locale, regionale, o nazionale, o direttive internazionali che tutelino questa specie. Costituenti chimici Acidi fenolici, flavonoidi (camferolo, quercetina, apigenina, luteolina), minerali, vitamina C. Nei tuberi saponine triterpeniche, aminoacidi, un disaccaride (genziobiosio). Nella pianta fresca ranuncolina (glicoside), protoanemonina (alcaloide) dopo la fioritura. Uso alimentare Questa pianta entra nella lista del Ministero della Salute per l'impiego non ammesso nel Settore degli Integratori Alimentari. Malgrado alcuni dei componenti le conferiscano un variabile grado di tossicità, è considerata commestibile, anche se soltanto prima della fioritura, durante e dopo la quale si sviluppa la protoanemonina, una sostanza irritante per le mucose e per la pelle. Le foglie giovani possono essere utilizzate fresche, in insalata, o cotte e consumate come gli spinaci. I tuberi sono nutrienti e possono essere cotti ed usati come contorno vegetale. I boccioli, ancora chiusi, in alcune culture vengono messi in conserva e utilizzati come i capperi. E' comunque consigliabile molta cautela nel consumo. Uso cosmetologico I componenti attivi rendono questa pianta irritante per pelle e mucose e non si conoscono usi cosmetici per essa. Uso Farmacologico Per uso topico, le saponine presenti esercitano attività antiemorrodale, fungicida e, insieme al tannino, hanno potere astringente. La protoanemonina presente nella pianta fresca ha proprietà antibatteriche, rubefacienti, vescicatorie e revulsive. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nel nostro paese questa specie è compresa nell’elenco delle piante di esclusiva utilizzazione medicamentosa, vendibili solo in farmacia. Nella medicina popolare Ranunculus ficaria è stata tradizionalmente utilizzata nel trattamento topico di ulcere, emorroidi, ragadi anali, e per favorire la guarigione dell'episiotomia, dopo il parto. Per l'uso interno se ne conoscono utilizzi tradizionali, in varie culture, come astringente. I petali sono stati utilizzati per sbiancare i denti. La presenza di principi tossici rende consigliabile l'utilizzo terapeutico esclusivamente sotto controllo medico. Note L'azione irritante della pianta era sfruttata dai soldati di leva per prodursi ulcerazioni ai piedi ed evitare le marce. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Annamaria Bononcini, G.B. Pau - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Ranunculus ficaria L. - Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m s.l.m., inizio maggio 2008 - foto di R.M. Fondi Questo ranuncolo ha la tendenza ad espandersi, formando tappeti erbosi di discreta estensione.
  10. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Emilio Pini
  11. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Giuliano Gnata
  12. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Emilio Pini
  13. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Giacomino
  14. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Friuli Venezia Giulia, Luglio 2009 - foto di Luciano Regattin
  15. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Giuliano Gnata
  16. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Giacomino
  17. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Giacomino
  18. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettst.) K. Richt. Sinonimi Nigritella miniata (Crantz) Janch. Gymnadenia rubra Wettst. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Nigritella rossa Etimologia Il nome del genere deriva dal latino niger = nero e fa riferimento al colore rosso scuro, quasi nero, della specie più diffusa. Il nome specifico dal latino ruber=rosso, in riferimento al colore dei fiori di questa specie. Descrizione Pianta di piccole dimensioni, da 5 a 30 cm., con fusto angoloso, a volte spruzzato di rosso, dotata di tuberi digitati. Foglie Foglie numerose, in gran parte raggruppate alla base, strette, lineari, canicolate, erette, con bordi finemente denticolati, le superiori bratteiformi e con bordi arrossati. Brattee verdi, strette ed acute, dentellate ai bordi, con sfumature porporine, le inferiori lunghe all'incirca come il fiore. Fiori Infiorescenza allungata, dapprima conica poi ovato-cilindrica; fiori rosso rubino ; sepali larghi quasi come petali. Labello grossolanamente ovato, ristretto da una strozzatura vicino alla base, con margini laterali più o meno curvati all'insù, talvolta fino quasi a toccarsi. Sperone corto, ovario allungato. Tipo corologico Europeo artico-alpino Periodo di fioritura Giugno-Luglio Territorio di crescita Presente sulle Alpi, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, manca in Val d'Aosta. Habitat Praterie alpine, da 1300 a 2600 mt., su terreno calcareo asciutto o moderatamente umido. Somiglianze e varietà Nigritella nigra subsp. austriaca Teppner & E. Klein. Presente in Trentino Alto Adige e Veneto, che si distingue da Nigritella rubra subsp. rubra per gli orli delle brattee inferiori lisci o un po' ondulati e per l'infiorescenza semisferica. Nigritella rubra subsp. buschmannae (Teppner & Ster) H. Baumann & R. Lorenz. Presente solo in trentino Alto Adige, che si distingue da Nigritella rubra subsp. rubra per il fusto più robusto e angoloso, per le brattee con margine biancastro e denticolato, per l'infiorescenza più arrotondata e corta e per i fiori rosso brillante, più chiari alla base dell'infiorescenza. Nigritella cenisia G. Foelsche & Gerbaud . Presente in Val d'Aosta e Piemonte, che si distingue da Nigritella rubra subsp. rubra per il colore rosso scuro dei fiori. Nigritella corneliana (Beauverd) Golz & H.R. Reinhard. Presente in Piemonte e Liguria, che si distingue da Nigritella rubra subsp. rubra per il labello con la parte superiore più larga della parte basale, e per il fatto che le piante sono generalmente non più alte di 15 cm. Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Kunkele & R. Lorenz che si distingue da Nigritella rubra subsp. rubra per il labello privo di strozzatura, per l'infiorescenza più corta e compatta e per il colore dei fiori da rosso scuro fin quasi a nerastri e per la fioritura che è un paio di settimane più tardiva. Nigritella rubra subsp. widderi (Teppner & E. Klein) H. Baumann & R. Lorenz. Presente esclusivamente nelle Marche, in Umbria, nel Lazio, nell'Abruzzo e nel Molise. Si tratta di piante generalmente non più alte di 15 cm. che si distinguono per il labello con strozzatura a metà della lunghezza. I fiori sono rosa più o meno chiaro. Note La specie è poliploide, a riproduzione apomittica. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Nigritella rubra subsp. rubra (Wettstein) Richter, Regione Veneto, Luglio 2009 - foto di Emilio Pini
  19. Chamorchis alpina (L.) Rich., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2009 - Foto di Gianni Bonini
  20. Chamorchis alpina (L.) Rich., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2009 - Foto di Gianni Bonini
  21. Chamorchis alpina (L.) Rich. Sinonimi Herminium alpinum (L.) Lindl. Orchis alpina (L.) Scop. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea nana alpina Gramignola alpina Etimologia Il nome del genere deriva dal greco “khamaì”= a terra, nano, per evidenziare le piccole dimensioni della pianta. Il nome specifico con evidente riferimento al suo habitat alpino. Descrizione Pianta nana con fusto eretto, glabro, provvista di 2 rizotuberi ellissoidali. Foglie 4-8 foglie riunite in rosetta basale, lanceolate, graminiformi, scanalate, suberette, con brattee verdi più lunghe dei fiori. Fiori Infiorescenza breve e lassa, con 3-12 fiori piccoli, giallognoli-verdastri, con sfumature esterne bruno-violacee. Sepali ovati e petali più piccoli conniventi a casco; labello intero o appena trilobo, lungo 3-4 mm, con fossetta nettarifera alla base; privo di sperone. Ginostemio breve, con 2 retinacoli contigui e borsicola rudimentale; ovario sessile e piegato all’apice ad angolo retto. Tipo corologico Artico-alpina (esclusivamente Europa). Periodo di fioritura Luglio-Agosto Territorio di crescita Presente in italia su tutta la catena alpina. Habitat Prati magri, ambienti aridi e ventosi, preferibilmente su suoli calcarei, dai 1600 a 2600 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Il genere è monospecifico. Note L’impollinazione avviene ad opera di piccoli insetti, quasi sempre a ditteri o formiche. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Chamorchis alpina (L.) Rich., Regione Veneto, Agosto 2009 - Foto di Giuliano Gnata
  22. Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (O.F. Mull.) P.D. Sell Sinonimi Dactylorhiza cruenta (O.F. Mull.) Soò Dactylorchis incarnata var. cruenta (O.F. Müll.) Verm. Dactylorhiza incarnata subsp. haematodes (Rchb.) Soó Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea sanguigna Etimologia Il genere dactylorhiza deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome subspecifico per le macchie "rosso sangue" sulle foglie. Descrizione Pianta piuttosto tozza max. 30 cm, con fusto foglioso e cavo. La parte sotterranea è costituita da due rizotuberi palmati, profondamente divisi. Foglie 3-5 foglie ovato lanceolate, le inf. patenti, le sup. eretto patenti, con apice mai a cappuccio, normalmente maculate di rosso scuro o finemente punteggiate su ambo le facce. Fiori Infiorescenza densa, cilindrica e allungata, più di rado ovoide, composta da piccoli fiori di colore rosso porporino. Sepali laterali lanceolati, eretti, sepalo mediano diretto in avanti, connivente coi petali a formare un cappuccio. Labello intero o appena trilobato, più o meno romboidale, uguale o poco più lungo dei petali, percorso da striature porporine più marcate. Sperone robusto e conico, leggermente arcuato e diretto verso il basso, più corto dell'ovario. Tipo corologico Artico-alpina (eurasiatica) Periodo di fioritura Giugno-Luglio Territorio di crescita Presente in Italia su tutta la catena alpina. Habitat Torbiere, acquitrini, luoghi paludosi, dai 1400 ai 2300 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò, presente in italia settentrionale e centrale, che si distingue per l'altezza superiore 15-80, foglie generalmente non maculate, brattee verdastre molto più lunghe dei fiori. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (O.F. Mull.) P.D. Sell, Regione Lombardia, Giugno 2013 - Foto di Emilio Pini
  23. Crocus minimus DC., Regione Sardegna, 1100 m s. l. m., 31 gennaio 2009 - Foto di G.B. Pau.
  24. Crocus minimus DC., Regione Sardegna, 1100 m s. l. m., 31 gennaio 2009 - Foto di G.B. Pau.
  25. Crocus minimus DC., Regione Sardegna, 1100 m s. l. m., 31 gennaio 2009 - Foto di G.B. Pau.
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