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Gruppo Botanico AMINT

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Tutti i contenuti di Gruppo Botanico AMINT

  1. Lunaria annua L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2008 - foto di Marika
  2. Lunaria annua L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2008 - foto di Marika Pianta a fiori bianchi.
  3. Lunaria annua L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2008 - foto di Marika Fiori con frutti in formazione.
  4. Lunaria annua L.- foto di Paolo Benelli
  5. Lunaria annua L. - foto di Gianni Bonini
  6. Lunaria annua L. Sinonimi Lunaria biennis Moench Lunaria inodora Lam. Lunaria ovalis Stokes Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Capparales Famiglia:Brassicaceae Nome italiano Monete del papa, erba luna, medaglie di Giuda. Etimologia Nonostante le silique argentee di questa pianta possano ricordare la forma e il colore del nostro satellite, sembra che il nome Lunaria sia stato attribuito da Tournefort in quanto nome già in uso presso gli alchimisti, i quali ritenevano questa pianta capace di cambiare in argento il mercurio, da essi chiamato "luna". L'attributo annua fu invece attribuito da Linneo, che riteneva la pianta annuale; in seguito Dumont De Cousset, piantando dei semi e vedendo che la pianta fioriva al secondo anno di vita, la chiamò biennis, sbagliando anche lui; così L. biennis divenne sinonimo di L. annua. Descrizione Pianta erbacea perenne, con fusto peloso ramificato, alto fino ad un metro, con radici carnose. Foglie Le foglie sono verdi brillanti, caduche, opposte; picciolo molto allungato nelle foglie inferiori, diminuente di lunghezza verso l'apice del fusto fino a diventare nullo o subnullo; lamina ovata a base cordata e apice acuminato, lunga 10-15 cm, margine con dentelli triangolari senza mucrone. Fiori Fiori ermafroditi attinomorfi, dialipetali, inodori, con 4 sepali arrossati o concolori alla corolla, 4 petali grandi spatolati, di colore porpora, rosato e più raramente bianchi (in tal caso il calice è verde), lunghi 1-2 cm, riuniti in mazzetti; stami 6 di cui 4 centrali lunghi e 2 laterali brevi (tetradinami); ovario supero con 2 carpelli fertili. Frutti Il frutto è una siliqua di grosse dimensioni (lunga da 2 fino ad oltre 6 cm) deiscente, appiattita e di forma ellittica o subrotonda, arrotondata o leggermente smarginata all'apice, di colore dapprima verdastro e poi argentato, eretta o appena pendente, con 2 valve e una membrana centrale contenente i semi, che sono visibili in controluce. Lo stilo, persistente e filiforme, va a formare una resta all'apice di ciascun frutto. Periodo di fioritura Fiorisce da aprile a giugno. Territorio di crescita Specie spontanea dell'Europa sud-orientale. Ad esclusione della Lombardia, Puglia e Sardegna, è presente su tutto il territorio italiano allo stato spontaneo anche se in alcune Regioni è naturalizzata. Habitat Cresce in luoghi umidi e a mezz'ombra, o nei margini boschivi, dal livello del mare fino ad oltre 900 m di quota. Somiglianze e varietà Le due sottospecie L. annua L. subsp. annua e L. annua L. subsp. pachyrhiza (Borbás) Hayek sono state incluse nell'unico taxon L. annua L.: queste differivano solamente per le radici che, nella subsp. pachyrhiza risultavano essere più ingrossate e carnose; studi approfonditi hanno rivelato che tale carattere non giustifica la distinzione fra le due sottospecie, che risultano identiche per tutti gli altri caratteri. Lunaria rediviva L. si differenzia per le foglie tutte picciolate e con denti regolari e mucronati, per i fiori odorosi e per le silique oblungo-lanceolate acute alle estremità. Manca in Puglia. Specie protetta Non ci sono notizie di protezione della pianta sul territorio italiano. Costituenti chimici Nei semi: acidi grassi (palmitico, stearico, oleico, linoleico, erucico, nevronico) e un alcaloide (lunarina) enzimi, glicosidi. Nelle radici: glucosidi solforati. Nella pianta: glucosidici, vitamina C e antiossidanti naturali. Uso Alimentare I semi, dall'aroma pungente, si utilizzano per fare una sorta di senape. Il gusto piccante si sviluppa per una reazione enzimatica, 10-15 minuti dopo aver messo acqua fredda sui semi. Se si desidera ottenere una senape meno piccante è necessario usare acqua calda o aceto, o aggiungere sale, in modo da inibire la reazione dell’enzima. Le radici e le foglie si usano bollite o in insalata. Le radici vanno utilizzate prima che la pianta produca fiori. Uso Cosmetologico Non sono noti usi cosmetologici. Uso Farmacologico I glucosidi solforati, presenti nella pianta, hanno azione diuretica e proprietà antiscorbutiche. L'acido nevronico, presente in questa specie e in alcune altre brassicacee, ha dimostrato di essere molto importante per mantenere il nostro cervello in buona salute, da cui il crescente interesse per questa sostanza, nel trattamento di malattie neurologiche quali l'Alzheimer, la Sclerosi multipla e l'Adrenoleucodistrofia. Sono in corso esperimenti per ottenere una maggior percentuale di acido nevronico da piante geneticamente modificate. L'acido nevronico, naturalmente presente nel latte materno, è anche utilizzato per integrare la dieta dei bambini nati con parto prematuro o nelle situazioni in cui il latte materno non ne fornisca in sufficiente misura. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità In fitoterapia la tintura madre ricavata dalle parti aeree si utilizza per le proprietà stomachiche e antiscorbutiche. Nella medicina tradizionale la pianta è stata utilizzata per curare la gotta. Note Nella tradizione anglosassone la lunaria veniva usata nei riti magici, per fare incantesimi atti a procurare prosperità, per scacciare mostri e personaggi del male. I frutti, le silique, opportunamente seccati, vengono inseriti in composizioni decorative. La "moneta del papa" è stata ispirazione per molti artisti che l'hanno dipinta su vasi o vetrate di ville e case nobiliari, in Francia. Nel linguaggio dei fiori la specie è associata all'incostanza negli affetti e alla dimenticanza. Si racconta che Renato Duca di Bar e Lorena, rimasto prigioniero nella battaglia di Tulongeon, dipinse di propria mano un ramoscello di Lunaria e lo inviò ai parenti, per rimproverarli della loro negligenza nel liberarlo. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Lunaria annua L. - foto di Gianni Bonini
  7. Dactylorhiza maculata subsp. saccifera (Br.) Dik. Sinonimi Orchis saccifera Brongn. Orchis macrostachys Tineo Dactylorhiza saccifera (Brongn.) Dactylorhiza gervasiana (Tod.) H. Baumann & Kùnkele Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea saccifera Etimologia Il nome generico, dactylorhiza, deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico maculata con riferimento alle foglie macchiate, il secondo nome specifico in riferimento alla forma sacciforme dello sperone. Descrizione Pianta con rizotuberi palmati e profondamente divisi, alta 25-90 cm, con fusto slanciato e flessuoso. Foglie Foglie lineari-lanceolate, disposte in modo alterno, con la parte superiore fittamente maculata. Brattee lunghe più lunghe del fiore, specialmente le inferiori. Fiori Infiorescenza più o meno densa, allungata, con numerosi fiori di colore rosa-liliacino più o meno scuro. Fiori grandi, labello trilobato, largo, decorato di punti porpora o viola. Sperone grosso, sacciforme, uguale o più lungo dell'ovario. Tipo corologico Stenomediterraneo Periodo di fioritura Maggio-Luglio Territorio di crescita Prevalente in Appennino centro-meridionale e Sicilia. Segnalata in Emilia. Habitat Prati e boschi umidi, prevalentemente su terreno calcareo, dai 200 ai 1850 mt. Somiglianze e varietà Dactylorhiza maculata (L.) subsp. fuchsii (Druce) Hyl., che si differenzia per l'altezza della piante mediamente inferiore, per le brattee corte e lo sperone tozzo, conico e più corto che in Dactylorhiza maculata (L.) subsp. saccifera. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza maculata subsp. saccifera (Br.) Dik. , Regione Campania, Giugno 2008 - foto di Felice Di Palma
  8. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello triangolare-subtrilobo e disegno ridotto a U (fiore ancora in rotazione, all'incirca perpendicolare all'asse del caule).
  9. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello intero e disegno a H articolato alla base, apicolo ridottissimo.
  10. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello intero e disegno a H articolato.
  11. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello intero e disegno a 2 bande leggermente articolate.
  12. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello intero e disegno a H esteso, tepali interni giallastri.
  13. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello intero e disegno ridotto a H.
  14. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello intero e disegno ridotto a U.
  15. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) del Prete, Regione Sardegna, marzo-aprile 2009 - foto di G.B. Pau Esemplare con labello intero e disegno ridotto a U, molto somigliante a O. crabronifera Mauri, se ne differenzia essenzialmente per l'apicolo, che in O. morisii è sempre triangolare e di dimensioni più ridotte.
  16. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) Del Prete, Regione Sardegna, Marzo 2008 - foto Gian Battista Pau
  17. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) Del Prete, Regione Sardegna, febbraio 2008 - foto Franco Sotgiu
  18. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) Del Prete, Regione Sardegna, febbraio 2008 - foto Franco Sotgiu
  19. Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) Del Prete, Regione Sardegna, febbraio 2008 - foto Franco Sotgiu
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