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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Phytolacca americana L. - Foto di Giovanni Baruffa
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  12. Phytolacca americana L. Sinonimi Phytolacca decandra L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Caryophyllales Famiglia: Phytolaccaceae Nome italiano Uva turca, Cremesina, Amaranto Etimologia Il nome generico significa colorante vegetale, con evidente riferimento all’utilizzo del succo ricavato dai frutti, e deriva dalla combinazione del termine greco φυτόν (phyton) =pianta e del termine lacca di origine araba. L’attributo specifico fa riferimento al continente d’origine. L’attributo decandra del sinonimo deriva dal greco δεκα (deka) = dieci e ἀνήρ, ἀνδρός, ἀνδρὁ (anér, andròs, andrò) = uomo, maschio, e indica la presenza di dieci stami. Descrizione P. americana è una pianta erbacea perenne, con un grosso fittone fusiforme, e con fusto eretto lignificato alla base, succulento in alto, che si sviluppa in altezza fino a 3,5 m con ramificazioni regolari. Fusto principale a sezione tetragonale e rami subcilindrici (o leggermente tetragonali), lisci, glabri, e di colore che varia dal verde chiaro ad un rosso violaceo brillante che diviene il colore dominante con l’avanzare della stagione. Foglie Grandi foglie alterne, brevemente picciolate (picciolo sottile, lungo 1-2 cm), ovali- (o ellittico-) -lanceolate, a margine intero o ondulato, apice acuto e spesso mucronato, base cuneata o arrotondata, lunghe fino a 25 cm e larghe fino a 10 cm. Pagina superiore di colore verde chiaro e lucido, che tende ad ingiallire nelle stazioni più soleggiate, e pagina inferiore opaca con nervatura rilevata e, non di rado, arrossata. Fiori Riuniti in racemi eretti e lassi, subcilindrici, lunghi fino a 15 cm e larghi 2,5-3 cm, inseriti nei fusti in posizione opposta alle foglie; fiori minuti, ermafroditi, su brevi peduncoli patenti o sub-patenti da bianco-verdastri a rosati a porporini, a seconda dello stadio di sviluppo; perianzio attinomorfo del diametro di 6-7 mm formato da 4-5 (6) elementi sepaloidi bianchi, verdastri o rosa, persistenti e riflessi alla maturazione dei frutti. Stami mediamente 10; ovario supero verdastro costituito da 10 carpelli concresciuti al centro del fiore, stili brevi e persistenti. Frutti Durante la maturazione dei frutti, i racemi da eretti diventano penduli. Il frutto immaturo, originato dall’insieme dei carpelli, ha colore verde e forma simile a quella di una zucca; sono ancora ben visibili le commessure tra i dieci carpelli originari. Giunto a maturazione, è una bacca lucida, globosa ± appiattita, con un diametro di 7-8 mm, e di colore porpora molto scuro, quasi nero. Ogni frutto contiene 10 semi lucidi e neri, di forma lenticolare. La spremitura del frutto produce un succo fortemente colorante in viola. Periodo di fioritura Luglio-Ottobre Territorio di crescita Originaria delle regioni orientali del Nordamerica dove cresce spontanea, risulta naturalizzata in tutto il territorio italiano. Habitat P. americana è pianta ruderale, che cresce di preferenza in terreni incolti, bordi di strade, massicciate ferroviarie, terrapieni, rive dei corsi d'acqua, in pianura e in collina; predilige terreni freschi e ricchi di humus, dal livello del mare ai 350 (400) m di quota. Somiglianze e varietà Il genere Phytolacca comprende circa 35 specie perenni arbustive, erbacee e arboree originarie delle regioni tropicali e subtropicali. Oltre a P. americana, è presente in Italia (limitatamente alla sola Sicilia) anche la congenere P. dioica L., pianta arborea originaria del continente sudamericano. Oltre al differente portamento, P. dioica (che, come suggerisce il nome, è specie dioica, e non ermafrodita come P. americana) si distingue da P. americana anche per avere racemi fioriferi penduli anziché eretti. Specie protetta Non risultano notizie di protezione di questa pianta su tutto il territorio italiano. Costituenti chimici La chimica di questa specie è alquanto complessa e particolarmente interessante per l'utilizzo farmacologico. I costituenti principali noti e studiati sono molteplici: proteine, grassi, carboidrati, minerali (calcio, fosforo, ferro), vitamine (A, tiamina, riboflavina, niacina, C), saponine triterpeniche (fra cui acido oleanolico, fitolaccoside B ), glucosidi, glicoproteine, un alcaloide (fitolaccina), fitolaccigenina, cariofilene, lectina, tannino, amido. Principi tossici: fitolaccatossina e le saponine triterpeniche ad essa collegate, alcaloide fitolaccina, istamine. Uso Alimentare Malgrado la tossicità della pianta è diffuso l'uso alimentare di alcune sue parti. Le foglie si mangiano lessate come gli spinaci, con l'indicazione di cambiare almeno una volta l'acqua della bollitura e di utilizzare solo foglie giovani poiché l'effetto tossico aumenta con l'età. I giovani getti vengono cotti e utilizzati come gli asparagi ed anche molto apprezzati: questo utilizzo alimentare, diffuso soprattutto nei paesi di cultura anglosassone come gli USA, è comunque da guardare con diffidenza a causa della tossicità confermata di tutta la pianta. Anche i frutti vengono utilizzati per fare dolci o come colorante alimentare: poiché sono fra le parti più tossiche, sembra saggio astenersi dal loro consumo. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi cosmetologici per questa specie: alcuni componenti tossici possono facilmente attraversare la barriera cutanea e, in particolare, la linfa può provocare dermatiti da contatto in soggetti sensibili. Uso Farmacologico Da un punto di vista fisiologico la fitolacca è attiva sulla pelle, sulle strutture ghiandolari, specie del cavo orale, sul sistema sessuale e, con particolare efficacia, sulle ghiandole mammarie. Inoltre è attiva sui tessuti fibrosi e sierosi e sulle mucose degli apparati digestivo ed urinario. Esercita attività antinfiammatoria, antivirale, immunostimolante, antitumorale, espettorante, emetica, catartica, ipnotica, purgativa, antiepatotossica. Attualmente la ricerca su questa specie si concentra, con speciale interesse, sull'effetto di alcuni componenti su diverse forme di cancro, come la leucemia e i carcinomi e sulla Sindrome da Immunodeficienza Acquisita. In particolare dalla Fitolacca è stata isolata una proteina (PAP) che è attualmente usata per inibire la replicazione del virus HIV nelle cellule umane. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Fitolacca americana è stata usata dalla medicina naturale soprattutto per il trattamento di malattie legate ad un sistema immunitario compromesso: contiene potenti agenti antinfiammatori ed antivirali e sostanze che incidono sulla divisione cellulare. Tali componenti risultano tossici per molti organismi che causano malattie all'organismo umano, inclusi i vermi trematodi del genere Schistosoma che provocano la Schistosomiasi. Poiché tutte le parti della pianta sono tossiche anche per l'uomo e l'uso eccessivo provoca diarrea e vomito, i rimedi da essa ricavati devono essere assunti sotto stretto controllo medico. Le parti più utilizzate sono le radici secche (raccolte in autunno), per uso interno come antinfiammatori in caso di malattie autoimmuni (come l'artrite reumatoide), tonsilliti, infiammazioni ghiandolari, catarro cronico, bronchiti ecc. Con le radici fresche si fanno impiastri da applicare su contusioni, distorsioni e slogature e contro dolori reumatici. Dalla radice fresca si ricava un rimedio omeopatico che agisce sulla gola, sul torace, sui tessuti muscolari e sulle giunture. I frutti hanno un'azione simile ma più leggera di quella delle radici. Le foglie sono emetiche, espettoranti e favoriscono l'evacuazione. Secondo alcuni la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti fu scritta con un inchiostro ricavato da bacche fermentate di Fitolacca. Note Dai frutti si ottengono un inchiostro rosso ed una tintura, dal bel colore ma poco persistenti. Costituiscono una buona pittura per il corpo poiché, col lavaggio, questa viene facilmente cancellata. La radice ha un alto contenuto di saponine e, tagliata in piccoli pezzi e bollita in acqua, è stata utilizzata come sapone. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Gian Battista Pau e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Phytolacca americana L. - Regione Lombardia, sponde del Po, novembre 2007 - Foto di R.M. Fondi
  13. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Sardegna; 21 Febbraio 2009; Foto di Gian Battista Pau.
  14. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Sardegna; 21 Febbraio 2009; Foto di Gian Battista Pau.
  15. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Sardegna; 21 Febbraio 2009; Foto di Gian Battista Pau. Deiscenza dei follicoli.
  16. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi.
  17. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi.
  18. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi.
  19. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi.
  20. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi.
  21. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi.
  22. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi. Nelle regioni dove l'inverno è più freddo, la pianta deve essere adeguatamente protetta.
  23. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Emilia Romagna; Novembre 2008; Foto di Nino Bertozzi. Le foglie sono piuttosto variabili sia per forma sia per dimensioni.
  24. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Sardegna; 29 Settembre 2008; Foto di Gian Battista Pau. Alla base del frutto, si mantiene integro il calice fiorale composto da 5 sepali rivoltati in basso verso il peduncolo a mo' di riccioli.
  25. Trachelospermum jasminoides (Lindl.) Lem. (1851); Regione Sardegna; 29 Settembre 2008; Foto di Gian Battista Pau.
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