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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Anemonoides nemorosa L., Regione Liguria, 800 m. s.l.m., Marzo 2008 - foto di Marika
  2. Anemonoides nemorosa L., Regione Liguria, 800 m. s.l.m., Marzo 2008 - foto di Marika
  3. Anemonoides nemorosa L. - foto Gianni Bonini
  4. Anemonoides nemorosa L. - foto Gianni Bonini
  5. Anemonoides nemorosa L. - foto di Pietro Curti
  6. Anemonoides nemorosa L. - foto di Pietro Curti
  7. Anemonoides nemorosa L. - foto di Pietro Curti
  8. Anemonoides nemorosa L. - foto di Pietro Curti
  9. Anemonoides nemorosa L. - foto di Massimo Biraghi
  10. Anemonoides nemorosa L. - foto di Massimo Biraghi
  11. Anemonoides nemorosa L. - foto di Massimo Biraghi
  12. Anemonoides nemorosa L. - foto di Massimo Biraghi
  13. Anemonoides nemorosa (L.) Holub Sinonimi Ranunculus sylvarum Clus. Anemanthus morosus (L.) Fourr. Anemonanthea nemorosa (L.) S.F. Gray Anemone pentaphylla Hooker fil. ex Pritzel Anemone quinquefolia L. Anemone nemorosa L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Ranunculales Famiglia: Ranunculaceae Nome italiano Anemone dei boschi, Anemone bianca, Silvia Etimologia Il nome generico deriva dal greco ἄνεμος (anemos) = vento, e ricorda la delicatezza di questi fiori, che oscillano al più piccolo rèfolo d'aria. L'attributo specifico invece deriva dal latino nemus = bosco, con chiaro riferimento all'habitat. Descrizione Anemonoides nemorosa (L.) Holub è una pianta erbacea perenne, alta fino a 30 cm, con rizoma orizzontale di colore brunastro e dotato di squamosità effimera scura, dal quale, ogni anno, si originano numerose nuove radichette, che si immergono profondamente nel terreno, e nuovi fusti fiorali glabri, eretti e monocefali. Nelle ore serali o quando piove, A. nemorosa reclina i fiori, e li richiude parzialmente in modo da proteggere le parti fertili. Foglie Foglie radicali decidue, assenti all'antesi, con picciolo eretto e lamina palmatosetta o bipalmatosetta, divisa in 3-5 lobi lanceolati irregolari, a loro volta più o meno profondamente divisi. Foglie cauline picciolate, con lamina come sopra, raggruppate in un verticillo di 3 situato all’altezza di circa i 4/5 del fusto, con indumento sericeo. Fiori Fiore ermafrodito singolo su un peduncolo di 2-3 cm lievemente peloso. I (5) 6 (12) sepali petaloidei sono ellittici e bianchi (più di rado bianco-rosei o bianco-celestini), spesso con striature roseo-violette nella faccia inferiore, lunghi da (10) 12-15 a 20-22 mm. Stami numerosissimi con antere gialle. Gineceo formato da numerosi carpelli liberi. Impollinazione entomofila. Frutti Infruttescenza (poliachenio) globosa composta da tanti piccoli acheni ovoidali ricoperti da fitta pelosità sericea, ciascuno derivante dalla fecondazione e maturazione di un singolo carpello, il cui stilo persistente va a formare un piccolo rostro apicale. Periodo di fioritura (Gennaio) febbraio - maggio. La fioritura inizia precocemente sui suoli appena abbandonati dalla neve. Territorio di crescita Specie spontanea del Continente Europeo, Medio Oriente e America Settentrionale. Presente, allo stato spontaneo, in tutta Italia - isole escluse - dal piano basale a quello montano, con frequenza decrescente da Nord a Sud, dove la sua presenza è limitata alla zona montana ed è dubbia per la Calabria. Habitat Predilige sottoboschi chiari di latifoglie (soprattutto querce e faggi) e radure ombrose, con terreni ricchi di humus e freschi, neutri o calcarei, dal livello del mare fin oltre i 1600 m di quota. Somiglianze e varietà Il genere Anemone, che ha subito una recente riclassificazione dando origine ai generi Anemonoides e Anemonastrum, comprendeva circa 70 - 100 specie di cui solo 11 presenti in Italia. Di queste, l'unica simile per dimensioni e portamento è Anemonoides trifolia L. che si distingue per avere antere bianche e foglie tri-palmatosette, con segmenti delle foglie cauline non divisi ma regolarmente dentellati. Specie protetta A. nemorosa, insieme ad alcune specie congeneri, risulta protetta in tutta la Lombardia. Non risultano notizie di protezione di questa pianta sul resto del territorio italiano. Costituenti chimici Contiene un glicoside del lattosio (ranunculoside) che, per idrolisi, si trasforma in protoanemonina, la quale, a sua volta, genera anemonina. Flavonoidi (delfinina, pelargonidina, quercetina) saponine (ederagenina), triterpeni. Uso Alimentare La pianta non è commestibile. Uso Cosmetologico Nessun uso cosmetico è conosciuto: tutte le parti della pianta fresca contengono protoanemonina, una sostanza che può provocare serie irritazioni topiche. Uso Farmacologico Non esiste un uso farmacologico moderno di questa specie che, al momento attuale, è trascurata anche dalla ricerca in campo fitochimico e farmacologico. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Trascurata dalle moderne terapie naturali la specie ha tuttavia un passato di discreta fama nella medicina popolare: è stata usata per le sue proprietà antireumatiche, rubefacienti (iperemizzanti ) e toniche, nel trattamento di bronchiti ed emicranie. In effetti la protoanemonina (che può causare serie irritazioni gastriche e topiche ) è instabile e l'essiccazione la trasforma nell’innocua anemonina, il che dà motivo del suo uso medicinale nella medicina tradizionale. Per uso esterno la pianta è stata utilizzata soprattutto per il suo effetto iperemizzante, per trattare i dolori reumatici. Nella moderna omeopatia si ricava, dalle foglie, un rimedio per rendere più abbondante il flusso mestruale. Un'analisi del terreno nei siti di sepolture risalenti al tardo Neolitico, nel Sud della Svezia, ha rivelato che sopra i corpi dei defunti venivano, ritualmente, deposti fiori di Anemonoides nemorosa. Gli antichi egizi fecero di Anemonoides nemorosa il simbolo della malattia, in Cina veniva chiamata "Fiore della morte" ed in alcuni paesi europei il ritrovamento del fiore veniva considerato, dagli agricoltori, presagio di malanni. Invece, nell'antica Roma, il primo fiore di questa pianta, colto e conservato, veniva considerato un talismano contro la febbre e le malattie. Note La pianta è soggetta all'attacco di molti funghi parassiti quali Puccinia sp. e Tranzschelia anemones (Pers.) Nannf. Queste micoinfezioni provocano modificazioni morfologiche dei fusti e deformazione delle foglie. Comune è anche l'attacco da parte di un Ascomycetes dell'Ordine Helotiales, Dumontinia tuberosa (Bull.) L.M. Kohn; quest'ultima si lega ai rizomi della pianta, alla base della quale, in primavera, spunteranno le fruttificazioni del fungo. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Gian Battista Pau e AnnaMaria Bononcini, con il contributo di Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Anemonoides nemorosa L. - foto di R.M.Fondi
  14. Ajuga reptans L., Regione Liguria, 1350m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika Particolare della struttura del fusto quadrata.
  15. Ajuga reptans L., Regione Liguria, 1350m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika
  16. Ajuga reptans L. - foto di Pietro Curti
  17. Ajuga reptans L., Regione Marche, 500m s.l.m., Maggio 2007 - foto di Pietro Curti Ai margini di una stradina interna, macchia mediterranea, 500 mt.
  18. Ajuga reptans L., Regione Liguria, 400m s.l.m., Ottobre 2007 - foto di Marika Rosetta basale.
  19. Ajuga reptans L., Regione Liguria, 400m s.l.m., Ottobre 2007 - foto di Marika Peletti sul 1/3 superiore della foglia.
  20. Ajuga reptans L., Regione Liguria, 400m s.l.m., Ottobre 2007 - foto di Marika Pagina inferiore della foglia.
  21. Ajuga reptans L., Regione Liguria, 400m s.l.m., Ottobre 2007- foto di Marika Stolone.
  22. Ajuga reptans L. - foto di Gianni Bonini
  23. Ajuga reptans L. - foto di Gianni Bonini
  24. Ajuga reptans L. - foto di Gianni Bonini
  25. Ajuga reptans L. - foto di Gianni Bonini
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