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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Marzo 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L. Mericarpo.
  2. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Marzo 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L. Fiori e foglie con cilia ai margini.
  3. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Gennaio 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L. Peli sullo stilo.
  4. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Gennaio 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L. Pagina inferiore della foglia.
  5. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Gennaio 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L. Fiore di lato con epicalice.
  6. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Gennaio 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L. Bocciolo e tomentosità dei giovani rami.
  7. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Gennaio 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L. Bocciolo con l'epicalice di 3 segmenti in evidenza.
  8. Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso = Lavatera arborea L. Sinonimi Malva dendromorpha M. F. Ray. Althaea arborea (L.) Alef, Oestr. Malva fastuosa Salisb. Malva arborea (L.) P. Webb & Bertholet. Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Malvales Famiglia:Malvaceae Nome italiano Malvone maggiore, Malvone, Malva reale, Malvarosa. Etimologia Malva dal termine greco μαλακός (malakòs) = morbido, riferito alle proprietà emollienti e poi dal latino mollire alvum = ammorbidire il contenuto intestinale, con ovvio riferimento alle proprietà antistitiche; le prime fonti scritte in cui si menzioni la Malva sp. risalgono a M. Tullio Cicerone (I sec. a. C.); veneta è un epiteto che si presume sia dovuto alla presenza, in passato, della pianta nella zona del delta del Po. Lavatera è il nome dedicato al medico svizzero del XVII secolo J. H. Lavater; arborea dal latino arboreus = che ha il portamento di un albero, riferito alle dimensioni della pianta, maggiore di quello delle altre specie. Descrizione Pianta arbustiva decidua, biennale o annuale, alta fino a 3 metri, con fusto eretto, legnoso, nudo alla base, ramificato in alto. Inizialmente verdi, i fusti diventano soffusi di rosso, poi di color oliva e, infine, grigiastri, con distinte cicatrici fogliari. I giovani rami sono tomentosi. Foglie Le foglie, alterne, hanno un picciolo di circa 8 cm e sono palmato-lobate con 5-7 lobi poco profondi, tomentoso-vellutate (per peli stellati) su entrambe le facce, di colore verde superiormente e più chiaro inferiormente; il margine è dentato o crenato. Possono raggiungere un diametro di 15-20 cm. Le stipole, a lamina ovato-lanceolata acuta, sono lunghe 3-5 mm, sono patenti e hanno margine ciliato. Fiori I fiori sono riuniti in fascetti, terminali o ascellari, di 2-7 elementi e sono portati da pedicelli di 3-8 cm; epicalice persistente e accrescente alla fruttificazione, diviso in 3 segmenti ovati, quasi rotondi, saldati alla base e più grandi dei sepali, che sono 5 e di forma triangolare, anch'essi accrescenti alla fruttificazione; corolla di 5 petali di colore lilla o rosso-violaceo con venature radiali e con unghia più scure, lunghi da 2 a 3 volte più del calice e troncato-smarginati all'apice. Stami numerosi con antere chiare e filamenti saldati in un tubo entro cui sono inseriti gli stili, che sono ricoperti da numerosi peli; ovario supero, carpelli numerosi. Frutti Schizocarpo di 8-11 mm di diametro e con 6-8 mericarpi solcati, avvolto quasi completamente dai sepali. Periodo di fioritura Fiorisce da febbraio a maggio. Territorio di crescita Specie spontanea delle regioni costiere del Mediterraneo occidentale e della costa atlantica dell'Europa occidentale, con limite settentrionale in Irlanda, fino al 55° parallelo. In territorio italiano è totalmente assente al nord, tranne che in Veneto, si trova, allo stato spontaneo, a partire dalla Liguria fino al meridione comprese le isole maggiori. Habitat Cresce su rupi marine, luoghi aridi e sabbiosi, dal piano fino a circa 600 m s. l. m. Somiglianze e varietà La Flora italiana comprende varie specie di malvoni (ex Lavatera) a fusto lignificato (almeno alla base); quelle che possono essere maggiormente confuse con M. veneta sono: Malva multiflora (Cav.) Soldano, Banfi & Galasso [= Lavatera cretica L.] è caratterizzata, come M. veneta, da pelosità non ghiandolare, se ne differenzia per avere ciclo biologico annuale (solo di rado biennale), con dimensioni più ridotte (da 20 cm a oltre 1 m di altezza, raramente fino a 2 m) e fusti per lo più erbacei, e soprattutto per avere i segmenti dell'epicalice (lunghi 6-6,5 mm) generalmente più brevi del calice (lungo 6-10 mm) e la corolla di colore roseo o violaceo-chiaro (come in M. sylvestris L. e M. nicaeensis All., con le quali può essere più facilmente confusa); i fiori sono riuniti in fascetti di non più di 4 elementi (in M. veneta se ne possono contare fino a 7). Malva olbia(L.) Alef. [ = Lavatera olbia L.] e Malva subovata (DC) Molero & J. M. Monts. [Lavatera maritima Gouan] si distinguono essenzialmente per portare fiori solitari all'ascella delle foglie; altri caratteri distintivi secondari sono la lamina delle foglie superiori 3-5-lobata (in M. veneta e M. multiflora 5-7 lobata) con divisioni poco pronunciate o quasi nulle. M. olbia porta petali di un colore roseo-porporino, M. subovata roseo-violetto chiaro sulla lamina, violetto-purpureo sull'unghia e alla base della lamina. Specie protetta Protetta parzialmente in Liguria dalla LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 10-07-2009 REGIONE LIGURIA. Costituenti chimici La Malva contiene mucillagini, antociani, polisaccaridi, flavonoidi, vitamine (B, A), tannini, aminoacidi, zuccheri, sali minerali, fenoli (acido caffeico e acido clorogenico). Uso Alimentare Le foglie giovani possono essere consumate fresche o cotte, meglio in insalata mista poiché, anche se hanno un aroma piacevole, essendo villose, non sono gradevoli al palato se usate da sole. Uso Cosmetologico Con la Malva si possono preparare creme antirughe, maschere di bellezza e creme ammorbidenti per le mani. Gli infusi giovano nei casi di acne. Il decotto della pianta intera serve, applicato localmente, a combattere la forfora. Uso Farmacologico Come tutte le Malvaceae ha proprietà diuretiche, antipruriginose ed emollienti. La pianta rientra nella lista delle essenze anticancro, coltivate in aziende biologiche, come alternativa alla chemioterapia. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Le varie specie di Malva, principalmente Malva sylvestris, vengono utilizzate in fitoterapia per le proprietà antinfiammatorie, blandamente lassative, emollienti, protettive dei vasi sanguigni e delle mucose. Le indicazioni riduardano il trattamento delle gengive doloranti, mal di gola, laringiti, faringiti, tosse, irritazioni del tubo digerente, congiuntiviti. Foglie di Malva, con altri ingredienti, compaiono nella ricetta dell'olio di San Biagio, che fu vescovo di Sebaste alla fine del III secolo, per la preparazione del suo famoso rimedio per il mal di gola. Per le tonsille infiammate Plinio raccomandava gargarismi con latte di capra bollito con Malva e sale; per la dissenteria prescrive clisteri di formaggio vaccino fresco insieme a decotto di Malva. Un impiastro ricavato dalle foglie può essere utilizzato per trattare distorsioni e slogature. Note Orazio sosteneva che la Malva seminata sui sepolcri donasse la pace alle anime dei defunti. I Pitagorici la consideravano pianta sacra, col potere di liberare gli uomini dalla schiavitù delle passioni. Nell'antichità era denominata "omniaorba", cioè che serviva per tutti i mali. Nel linguaggio dei fiori è sinonimo di pacatezza. Conosciuta in Liguria a Genova col nome di Varma, a Savona è chiamata Varmelùn da cavalli. A Solto Collina (Bg), in occasione della manifestazione "A pranzo coi fiori", che si è svolta nel mese di Dicembre 2008, è stato fatto il risotto con la Malva veneta. Lo Scottish Seabird Centre, a North Berwick, ha lanciato negli anni scorsi l'SOS Puffin (Puffinus pacificus) o Berta, uccello che nidifica in colonie sulle isole, e che rischia l'estinzione a causa della Malva veneta (Mill.) Soldano, Banfi & Galasso (Lavatera arborea L.); pianta innocua, quanto invasiva, per via del cambiamento climatico, crescendo in prossimità dei nidi li intasa, rendendo impossibile l'ingresso agli uccelli, che restano così esposti ai predatori. Lo Scottish Seabird Centre, ha così ottenuto un finanziamento quinquennale per debellare questa sgradita pianta e salvaguardare la zona e le Berte dato che, nel giro di 7 anni, dalle 29.000 coppie, ne sono rimaste 3.000. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Malva veneta (Mill) Soldano, Banfi & Galasso, Regione Liguria, 10 m s.l.m., Marzo 2008, foto di Marika. Lavatera arborea L.
  9. Pedicularis verticillata L. - foto di Giuliano Gnata Si osservano, intercalate ai fiori, le foglioline bratteali di colore violaceo.
  10. Pedicularis verticillata L. - foto di Giuliano Gnata
  11. Pedicularis verticillata L. - foto di Giuliano Gnata
  12. Pedicularis verticillata L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi
  13. Pedicularis verticillata L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi
  14. Pedicularis verticillata L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi
  15. Pedicularis verticillata L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi
  16. Pedicularis verticillata L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi
  17. Pedicularis verticillata L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi
  18. Pedicularis verticillata L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi L'inizio della fioritura.
  19. Pedicularis verticillata L. Sinonimi Pediculariopsis verticillata (L.) A. & D. Love Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Scrophulariales Famiglia:Scrophulariaceae Nome italiano Pedicolare o Pedicularia a foglie verticillate o a ghirello Etimologia Il nome generico deriva dal latino pediculus=pidocchio, per la credenza che le piante di questo genere potessero prevenirne o, all'opposto, favorirne l'infestazione. L'attributo specifico si deve alla caratteristica disposizione delle foglie in verticilli. Descrizione Pianta erbacea perenne, per lo più dotata di numerosi fusti alti da 5 a 20 (30) cm circa. I fusti sono eretti, privi di ramificazioni, angolosi e ornati da 4 linee di peli. Foglie Le foglie sono pennatosette con segmenti debolmente crenati-dentati. Le basali disposte in rosetta, e le cauline, disposte in verticilli di 3-4 elementi di lunghezza progressivamente decrescente dal basso verso l'alto, sono picciolate, mentre le foglie bratteali sono sessili. Fiori I fiori zigomorfi, brevemente picciolati, sono disposti in racemo serrato e breve, ma progressivamente allungantesi col progredire della fruttificazione, e intercalati da piccole foglie bratteali soffuse di violaceo. Il calice, persistente alla fruttificazione, è ovoidale, rigonfio e provvisto di nervature violacee ed irsute; denti calicini appena accennati. La corolla è gamopetala, zigomorfa, di colore roseo-porporino. Il labbro superiore è arrotondato all'apice, privo di denti e di rostro, lungo 5-6mm; quello inferiore trilobato, con lobo mediano più stretto dei laterali. Il tubo corollino misura 7-8 mm. Ovario supero biloculare, stilo singolo incurvato ad uncino nella porzione apicale, stigma capitato; stami 4. Frutti Il frutto, lungo 15-20 mm, è una capsula di forma ovoidale, che si prolunga in un becco conoidale, lungo fino a due volte il calice. Periodo di fioritura Giugno - agosto Territorio di crescita La specie è presente alle alte latitudini in tutto l'emisfero boreale. In Italia è presente e diffusa nelle zone montuose del Centro e del Nord. Habitat Specie indifferente al substrato, cresce nei prati e pascoli d'alta quota {da (460)1400 a 2800(3089) m s.l.m.} sia su terreno calcareo, sia su terreno acidificato. Somiglianze e varietà Si distingue bene da tutte le altre Pedicularis (circa 25 le specie in Italia) per la caratteristica disposizione verticillata delle foglie. Specie protetta Non risultano notizie di protezione di questa pianta su tutto il territorio italiano. Costituenti chimici La composizione chimica delle Pedicularis, in quanto semiparassite, varia in relazione alle specie grazie alle quali crescono ed alle cui radici sottraggono minerali. Per intendersi, le piante che crescono sul Senecio assorbiranno gli alcaloidi in esso presenti e saranno tossiche, mente quelle che crescono grazie alle Querce mostreranno alti livelli di gallotannini, ecc. In linea generale in tutte le Pedicularis sono presenti, seppure in diversa misura, glicosidi, fenil propanoidi e monoterpeni ( iridoidi). Uno studio del Dipartimento di Chimica dell’Università di Lanzhou (Rep. Popolare Cinese) ha messo in evidenza in P. verticillata due nuovi glicosidi, denominati verticillatosidi A e B. Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa specie. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi cosmetici per questa specie. Uso Farmacologico Uno studio del Dipartimento di Biologia dell'Università di Canakkale, in Turchia, ha evidenziato negli estratti di varie specie appartenenti alle Scrophulariaceae, fra cui Pedicularis verticillata, una potente azione antimicrobica nei confronti dei batteri Gram-positivi. Non si conoscono tuttavia, al momento, usi farmacologici consolidati per questa specie, nella medicina occidentale. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Le specie appartenenti a questo genere sono state utilizzate, nella medicina popolare di vari paesi, per gli effetti tranquillanti, simili a quelli della Valeriana. Quelle spontanee nel Nord America sono state utilizzate contro l'insonnia e i dolori muscolari. Nel Nepal contro i dolori di stomaco. In genere l'effetto tranquillante e miorilassante sembra caratteristico di tutti gli utilizzi che attraversano le specie presenti in questo o quel paese. Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Annamaria Bononcini, G.B. Pau e Marika - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Pedicularis verticillata L. Regione Piemonte, Valsesia, m 2200 s.l.m., Luglio 2008 - foto di R.M. Fondi
  20. Platanthera algeriensis Batt. & Trab., Regione Sardegna, Giugno 2008 - foto Franco Sotgiu
  21. Platanthera algeriensis Batt. & Trab., Regione Sardegna, Giugno 2008 - foto Franco Sotgiu
  22. Platanthera algeriensis Batt. & Trab., Regione Sardegna, Giugno 2008 - foto Franco Sotgiu
  23. Platanthera algeriensis Batt. & Trab., Regione Sardegna, Giugno 2008 - foto Franco Sotgiu
  24. Platanthera algeriensis Batt. & Trab., Regione Sardegna, Giugno 2008 - foto Franco Sotgiu
  25. Platanthera algeriensis Batt. & Trab., Regione Sardegna, Giugno 2008 - foto Franco Sotgiu
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