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Bellis perennis L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Bellis perennis L.- foto di Pietro Curti -
Bellis perennis L.
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Bellis perennis L.- foto di Gianni Bonini -
Bellis perennis L.
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Bellis perennis L.- foto di Gianni Bonini -
Bellis perennis L.
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Bellis perennis L. - foto di Gianni Bonini -
Bellis perennis L.
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Bellis perennis L. Sinonimi Bellis hybrida Ten. Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Asterales Famiglia:Asteraceae Nome italiano Pratolina, margheritina, bellide dei prati. Etimologia Bell-is, -idis è il nome con cui, secondo Plinio il Vecchio, già gli antichi romani chiamavano le margheritine. Questo nome appare anche imparentato con il latino bellus (a sua volta derivato da bonus=buono) con il significato di grazioso, carino, bello; perennis per il ciclo vitale della pianta. Descrizione Piccola pianta erbacea, perenne, pubescente in ogni sua parte (ad eccezione dei singoli fiori), non più alta di 12-15 cm e con robusta radice fittonante. Foglie Le foglie, disposte di solito in rosetta basale aderente al suolo, sono di colore verde, talora glaucescenti, con picciolo alato, a lamina spatolata e margine crenato, con ben visibile la sola nervatura mediana. Fiori In capolini solitari raggiati, con diametro mediamente di 2 cm (carattere abbastanza costante) o leggermente maggiore, presenti quasi tutto l'anno, su scapi semplici, afilli, o portanti al più qualche foglia nella porzione basale fino ad un paio di cm d'altezza; le brattee involucrali, ovali ad apice arrotondato o ± acuto, sono disposte su due ranghi e sono pelose su tutta la lamina; su un ricettacolo conico insiste un disco di fiori ermafroditi tubulosi e attinomorfi, gialli, contornato da fiori ligulati (i cosiddetti "fiori del raggio") con ligule bianche ± sfumate di rosso-violetto all'apice. Il capolino si comporta come un unico fiore: di notte e quando il cielo è nuvoloso, oppure c'è molta umidità, si inclina e si richiude, mentre di giorno segue il corso del sole, orientandosi verso di esso. Frutti Frutto secco indeiscente (achenio) di forma ovale e contenente un seme privo di endosperma, sprovvisto di pappo; la sua superficie può essere pubescente; la dispersione avviene dopo la caduta, a contatto col terreno, per mezzo di formiche e altri insetti terricoli. Periodo di fioritura La fioritura avviene praticamente durante tutto l'anno nelle zone più fresche (montagna), con riposo vegetativo estivo altrove. Territorio di crescita Cresce su tutto il territorio italiano. Habitat Cresce nei prati umidi, negli incolti e nei giardini, dal piano fino a 2000 metri di quota. Somiglianze e varietà B. margaritifolia Huter, molto simile a B. perennis ma con fiori mediamente più grandi (fino a 3 cm in diametro) e non presenta pelosità sulle lamine, che sono più arrotondate e cocleariformi; è presente in Basilicata, Calabria e Sicilia. B. sylvestris Cirillo, con capolini vistosamente più grandi di B. perennis (diametro > 3 cm), e portanti squame acute (arrotondate o ottuse in B. perennis), foglie generalmente più allungate (oblanceolate) e restringentesi progressivamente (bruscamente in B. perennis) sul picciolo, manca in Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, dubbia in Friuli V. Giulia. B. annua L. subsp. annua fiorisce d'inverno e primavera, fino a giugno, si differenzia da B. perennis per essere pianta a ciclo annuale, per gli scapi fiorali portanti foglie nella porzione basale fino a metà altezza, e a volte anche ramificati, e per il capolino di dimensioni più ridotte (diametro generalmente inferiore, o di poco più grandi, alla metà di quello dei capolini di B. perennis); manca in Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, FriuliVeneziaGiulia, dubbia nelle Marche. B. pusilla (N. Terracc.) Pignatti, specie prettamente montana, presente nell'Appennino centrale (Toscana, Abruzzo, Molise, Marche e Umbria) oltre i 2000 metri di quota, di dimensioni molto ridotte e con capolini con diametro sempre < 2 cm. In ambiente alpino di alta quota sono presenti "margheritine", cioè asteracee di piccola taglia a ligule bianche che, a prima vista, possono essere scambiate per Bellis perennis L.. In particolare, Chrysanthemum alpinum L. si distingue facilmente per la forma delle foglie, profondamente divise in strette lacinie e non tutte basali ma presenti anche sullo scapo; viceversa Aster bellidiastrum (L.) Scop., volgarmente detto "falsa pratolina", richiede un esame più approfondito, distinguendosi da Bellis perennis L. per caratteri non immediatamente evidenti, ossia la presenza di pappo con setole persistenti, e la doppia serie di squame involucrali. Specie protetta Non ci sono notizie di protezione della pianta sul territorio italiano, anche se in alcune zone la sua presenza è rara. Costituenti chimici Acido ascorbico, malico, fumarico, tartarico, caffeico, acetico e ossalico, resine, olio essenziale, oli grassi, zuccheri, tannini, un principio amaro, inulina, mucillagini, poliine, una saponina, triterpeni. Uso Alimentare Possono essere utilizzate le foglie raccolte prima della fioritura, in insalata o per le zuppe; i capolini possono essere preparati sott'aceto. Uso Cosmetologico In cosmesi si utilizza per schiarire la pelle, detergere zone macerate dal sudore, decongestionare il viso attorno agli occhi. Uso Farmacologico La ricerca in campo fitofarmacologico sulla B. perennis ha confermato che la pianta è moderatamente attiva come astringente, per ridurre la produzione di muco e per l'azione antinfiammatoria. Sono in corso studi per accertare l'efficacia della saponina estratta dai fiori nell'inibire l'innalzamento del livello dei trigliceridi nell'organismo. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Le margheritine sono un popolare rimedio della medicina domestica e tradizionale, usate in una varietà di situazioni. Nel passato, cataplasmi di foglie bollite venivano applicati per trattare contusioni, ecchimosi, distorsioni, piaghe, foruncoli e flemmoni. Nella moderna erboristeria, per uso interno, i fiori e la pianta vengono utilizzati per le leggere proprietà lassative ma, soprattutto, per stimolare la diuresi e la sudorazione agendo, quindi, come disintossicanti. Per uso esterno, per ridurre la secrezione dei tessuti ed in funzione antinfiammatoria nelle irritazioni della bocca e della gola e per le palpebre arrossate. In genere viene riconosciuto che si tratta di una pianta utile per tosse e catarro, che può essere utilizzata liberamente e senza controindicazioni, anche come supporto alla terapia dell'artrite, nei disturbi di fegato e renali. Il famoso medico e naturalista senese Mattioli affermava che: "Le foglie in insalata o cotte nel brodo sono lassative, masticate guariscono le infiammazioni della bocca e della lingua; contuse attenuano quelle degli organi genitali." L'infuso delle foglie può essere usato come repellente per gli insetti. Note Il termine generico Bellis e quello volgare Bellide sono legati al mito greco secondo il quale una ninfa di nome Bellide, danzando con il suo amante Efigeo, suscitò il desiderio di Vertumno, guardiano della primavera. Questi, innamoratosi della ninfa e in preda alla gelosia, si scagliò sulla coppia. Efigeo, per difendere la fanciulla, lottò contro il dio ma ebbe la peggio. Si narra che Bellide, allora, per sfuggire alle brame dell`aggressore, si tramutò in margherita. Nel linguaggio dei fiori evoca innocenza, grazia e bontà, ma dice anche "prendo tempo": insomma il fiore di chi ama temporeggiare. Pare che in età medievale, con i capolini delle Bellis sp., si praticassero dei rituali per poter predire le sorti amorose delle persone, e dei quali il celebre gioco del "m'ama non m'ama" sarebbe una sfumata reminiscenza. Nella mitologia nordica è sacra alla dea della primavera. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Bellis perennis L. - foto di Pietro Curti -
Ophrys insectifera L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle Orchidee Italiane
Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Maggio 2008 - Foto di Annamaria Bononcini -
Ophrys insectifera L.
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Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Maggio 2008 - Foto di Annamaria Bononcini -
Ophrys insectifera L.
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Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Aprile 2008 - Foto di Gianni Bonini -
Ophrys insectifera L.
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Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Aprile 2008 - Foto di Gianni Bonini -
Ophrys insectifera L.
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Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Aprile 2008 - Foto di Gianni Bonini -
Ophrys insectifera L.
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Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Aprile 2008 - Foto di Gianni Bonini -
Ophrys insectifera L.
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Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Maggio 2008 - Foto di Annamaria Bononcini -
Ophrys insectifera L.
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Ophrys insectifera L. Sinonimi Ophrys muscifera Huds. Ophrys myodes Jacq. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Ofride insettifera Vesparia Fior di mosca Calabrone Pecchie Etimologia Il nome del genere deriva dal greco ophrys = sopracciglio, forse perché questo tipo di fiore veniva utilizzato per ricavare tinture per capelli e sopracciglia (come riferiva Plinio il vecchio), o forse per la forma dei tepali interni, simili appunto a sopracciglia. Il nome specifico dal latino fero = portare e insectus = insetto. Il significato globale è “ portatrice di insetti “, per l’evidente aspetto del fiore. Descrizione Pianta alta dai 20 ai 50 cm., con fusto esile e slanciato, dotata di due tubercoli ovoidali e di alcune radici. Foglie 3-5 foglie oblungo lanceolate, le inferiori addensate alla base senza formare una vera e propria rosetta, le superiori più strettamente lanceolate e avvolgenti il fusto. Brattee più lunghe dell’ovario. Fiori Infiorescenza lassa, con 3-15 fiori. Sepali giallo verdi, disposti a croce, leggermente concavi, ottusi, i laterali più lunghi del mediano. Petali filiformi, bruno porpora, pubescenti, più corti dei sepali. Labello vellutato, bruno scuro o violaceo, con lobi laterali divergenti, più corti e stretti del lobo mediano che è a sua volta bilobato, con macula centrale glabra, lucente, blu grigiastra. Cavità stigmatica stretta, provvista di due pseudo-occhi brillanti. Tipo corologico Centroeuropeo. Periodo di fioritura Da maggio a luglio. Territorio di crescita Presente in tutte le regioni, ad esclusione di Puglia e isole. Habitat Macchie, prati incolti, garighe, boscaglie, da 100 a 1000 mt. Somiglianze e varietà I caratteri di questa specie sono abbastanza stabilizzati; essa è difficilmente confondibile con altre specie e non risultano presenti, nel nostro paese, varietà e subspecie. Note L’impollinazione è entomofila ed avviene ad opera di Imenotteri Sfecidae del genere Argogorytes. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Ophrys insectifera L., Regione Emilia Romagna, Maggio 2008, foto di Annamaria Bononcini. -
Hypericum perforatum L.
Gruppo Botanico AMINT ha risposto alla discussione di Gruppo Botanico AMINT in Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Hypericum perforatum L., Regione Sardegna, 70 m s. l. m., 19-20/05/2009 - foto di G.B. Pau Le ghiandole nerastre sono presenti anche lungo il margine dei petali e sulle antere. -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L., Regione Sardegna, 70 m s. l. m., 19-20/05/2009 - foto di G.B. Pau Anche i fusti portano ghiandole nerastre ben evidenti e 2 brevissime alette longitudinali e opposte; queste alette (visibili in figura) hanno la particolarità di alternarsi di lato ad ogni internodo. -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L., Regione Sardegna, 70 m s. l. m., 19-20/05/2009 - foto di G.B. Pau Guardando le foglie in controluce appaiono evidenti, oltre le ghiadole nerastre, anche tantissime ghiandole traslucide distribuite all'incirca uniformemente e che appaiono come forellini; questa particolarità è valsa l'epiteto perforatum. -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L. - Foto di Pietro Curti -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L. - Foto di Pietro Curti -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L., Regione Sardegna, 70 m s. l. m., 19-20/05/2009 - foto di G.B. Pau -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L. – Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m slm, giugno 2008 - foto di R.M. Fondi -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L. – Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m slm, giugno 2008 - foto di R.M. Fondi -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L. – Regione Liguria, 100 m slm, fine maggio 2008 - foto di R.M. Fondi -
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Hypericum perforatum L. – Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m slm, giugno 2008 - foto di R.M. Fondi -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L. – Regione Piemonte, Valsesia, 1200 m slm, giugno 2008 - foto di R.M. Fondi -
Hypericum perforatum L.
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Hypericum perforatum L. – Regione Liguria, 100 m slm, fine maggio 2008 - foto di R.M. Fondi