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Gruppo Botanico AMINT

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Tutti i contenuti di Gruppo Botanico AMINT

  1. Campanula barbata L. - Regione Alto Adige, Val Venosta, 1900 m slm - foto di Mauro Cittadini L'impollinazione
  2. Campanula barbata L. - Regione Trentino Alto Adige, 1700 m slm, luglio 2008 - foto di Gianni Bonini
  3. Campanula barbata L. - Regione Trentino Alto Adige, 1700 m slm, luglio 2008 - foto di Gianni Bonini
  4. Campanula barbata L. - Regione Trentino Alto Adige, 1700 m slm, luglio 2008 - foto di Gianni Bonini
  5. Campanula barbata L. - Austria - Agosto 2007- 2100 m s.l.m.- foto di Marika Rosetta basale.
  6. Campanula barbata L. - Austria - Agosto 2007- 2100 m s.l.m. - foto di Marika Fiore con dittero.
  7. Campanula barbata L. - Regione Piemonte, Valsesia, agosto, 1100 m slm - foto di R.M. Fondi
  8. Campanula barbata L. - Regione Piemonte, Valsesia, luglio, 1400 m slm - foto di R.M. Fondi
  9. Campanula barbata L. - Regione Piemonte, Valsesia, luglio, 1400 m slm - foto di R.M. Fondi
  10. Campanula barbata L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Campanulales Famiglia: Campanulaceae Nome italiano Campanula barbata o barbuta, Campanella pelosa Etimologia Il nome generico deriva dalla forma a campana della corolla (dal latino campanula = piccola campana); l'attributo specifico dalla abbondante presenza di peli che ornano il bordo e la fauce del fiore. Descrizione La Campanula barbata è pianta erbacea perenne, alta da 10 a 30-40 cm, dotata di un robusto rizoma e più o meno villosa-ispida in tutte le sue parti aeree. Il fusto è angoloso ed eretto, generalmente semplice ma talvolta scarsamente ramificato, sempre provvisto di peli ispidi. Foglie Le foglie sono grossolanamente pelose su entrambe le pagine; quelle basali, riunite in rosetta, sono di forma oblungo-lanceolata e ristrette alla base; quelle cauline, di grandezza decrescente verso l'alto, sono sessili e lanceolate-lesiniformi; il margine fogliare è intero o lievemente crenato. Fiori L'infiorescenza, costituita da fiori penduli e brevemente picciolati, in numero da 1 a 12, si presenta in racemo semplice e unilaterale, cioè con tutti i fiori disposti dalla stessa parte. Fiori ermafroditi, attinomorfi, con verticilli perianziali pentameri. Il calice è gamosepalo, irsuto, costituito da un breve tubo con 5 denti acuti; i seni tra i denti del calice sono dotati di appendici arrotondate e riflesse, di lunghezza maggiore o uguale al tubo calicino. La corolla gamopetala, tubuloso-campanulata, è lunga 15-30 mm e i suoi 5 lobi sono fortemente villosi sia all'interno, sia sul margine; il colore varia da un bianco quasi puro (forma 'alba') ad un celeste-violaceo molto carico. L'androceo è costituito da 5 stami liberi, con filamenti staminali membranosi alla base; le antere sono libere. Gineceo: l'ovario è infero e triloculare; i 3 loculi sono opposti ai lobi calicini; lo stilo è cilindrico, mentre lo stimma è trilobo. L'impollinazione avviene ad opera degli insetti. Frutti Il frutto è una capsula dalla forma che ricorda una pera, ed è avvolto dai residui essiccati della corolla. Periodo di fioritura Giugno - agosto Territorio di crescita Alpi, Carpazi occidentali, Norvegia meridionale. In Italia è presente e molto diffusa su tutto l'arco alpino a quote che vanno da (800)1000 a 2300(3000) m s.l.m. Habitat La C. barbata è specie che predilige terreni acidi e poveri di nutrienti, come quello del pascolo di alta quota tipicamente colonizzato da cespuglieti nani (Vaccinium e Rhododendron). Somiglianze e varietà Specie protetta Nonostante la L. R. 27/07/1977, n. 33 Lombardia prevedesse la protezione di tutte le specie del genere Campanula, la L. R. 31/03/2008, n. 10 e il D. G. R. 24/07/2008, n. 8 non riportano più C. barbata né tra le specie a protezione totale né tra quelle a raccolta regolamentata. Costituenti chimici Catechina, flavonoidi, fenilpropanoidi. Uso Alimentare Non risultano usi alimentari per questa specie. Uso Cosmetologico Non risultano usi cosmetologici per questa specie. Uso Farmacologico Un recente studio ( 2001 ) dell'Istituto di Farmacologia e Fitochimica dell'Università di Losanna riferisce che 4 nuovi fenilpropanoidi derivati ed una nuova catechina sono stati isolati dalla pianta di C. barbata. I fenilpropanoidi sono allo studio come potenziali analgesici ed antinfiammatori e le catechine per l'eventuale attività antimutagenica. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Annamaria Bononcini, G.B. Pau e Gianni Baruffa - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Campanula barbata L. - Regione Alto Adige, Val Venosta, 1900 m slm - foto di Mauro Cittadini
  11. Neotinea maculata (Desf.) Stearn Sinonimi Satyrium maculatum Desf. Orchis intacta Link Neotinea intacta (Link) Rchb. fil. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide macchiata Satirione macchiato Etimologia Il nome del genere deriva dall'aggettivo greco neòs = nuovo e dal nome del botanico siciliano V. Tineo, cui è dedicato. Il nome specifico dal latino macula = macchia, in riferimento alle piccole macchie brune presenti su foglie, fusto ed ovario della pianta Descrizione Pianta alta da 10 a 30 cm., con fusto esile, talvolta maculato di bruno, dotata di due tubercoli ovoidali ed alcune radici. Foglie 3-6 foglie di colore verde-grigio o verde scuro con sfumature rossastre, talvolta maculate, le basali oblunghe e mucronate; le caulinari più strette e acute, guainanti il fusto. Brattee acute, sensibilmente più corte dell'ovario. Fiori Infiorescenza densa, composta da molti piccoli fiori addossati e poco aperti, biancastri o rosati, screziati e punteggiati di rosso, profumati di vaniglia. Petali e sepali conniventi a formare un casco allungato. Labello profondamente trilobo, con lobo mediano bifido e più lungo dei laterali, con un dentino all'apice. Sperone molto corto, conico e diretto verso il basso. Ovario semitorto. Tipo corologico Stenomediterraneo. Periodo di fioritura Da marzo a giugno. Territorio di crescita Presente in tutte le regioni dell'Italia Centrale e Meridionale, nelle Isole, in Liguria ed Emilia-Romagna. Habitat Boschi aperti, pinete, prati asciutti o freschi, garighe, cespuglieti, in piena luce o mezz'ombra, su suoli calcarei o acidi, dai 400 fino a 1500 mt. Somiglianze e varietà Il genere è monospecifico. Note Pianta autogama, a volte cleistogama. Cionondimeno è stata segnalata la possibilità di impollinazione da parte di minuscoli coleotteri, della famiglia Malachiidae, che a volte risalgono lungo l'infiorescenza, per introdursi nel bottone florale. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Neotinea maculata (Desf.) Stearn, Regione Sardegna, Aprile 2008 - Foto di Gian Battista Pau
  12. Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Kunkele & R. Lorenz, Regione Trentino A.A., Luglio 2008 - Foto di Gianni Bonini
  13. Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Kunkele & R. Lorenz, Regione Trentino A.A., Luglio 2005 - Foto di Mauro Cittadini
  14. Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Kunkele & R. Lorenz, Regione Trentino A.A., Luglio 2005 - Foto di Mauro Cittadini
  15. Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Kunkele & R. Lorenz, Regione Trentino A.A., Luglio 2008 - Foto di Gianni Bonini
  16. Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein ) H. Baumann, Kunkele & R. Lorenz Sinonimi Gymnadenia nigra (L.) Rchn. Nigritella nigra (L.) Rchn. Nigritella rhellicani Teppner & E. Klein Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Nigritella comune Etimologia Il nome del genere deriva dal latino niger = nero e fa riferimento al colore rosso scuro, quasi nero, della specie più diffusa. Il nome specfico da Johannes Müller, detto Rhellicanus, naturalista svizzero. Descrizione Pianta di piccole dimensioni, da 5 a 30 cm., con fusto angoloso, a volte spruzzato di rosso, dotata di tuberi digitati. Foglie 7-11 foglie, in gran parte raggruppate alla base, strette, lineari, canicolate, erette, con bordi finemente denticolati, le superiori bratteiformi e con bordi arrossati. Brattee verdi, strette ed acute, dentellate ai bordi, con sfumature porporine, le inferiori lunghe all'incirca come il fiore. Fiori Infiorescenza densa, dapprima conica poi alquanto allungata; fiori da rosso scuro fino a nerastri, più raramente rosso chiaro o rosa o arancio o quasi bianco o bicolore, emananti profumo di vaniglia. Sepali lanceolati ed acuti, petali simili nella forma ma più stretti. Labello cuoriforme, rivolto verso l'alto (fiore non resupinato), alquanto concavo. Sperone corto e sacciforme; ovario più lungo che largo. Tipo corologico Europeo artico-alpino Periodo di fioritura Da giugno ad agosto. Territorio di crescita Zone alpine e Appennino settentrionale, fino all'Emilia-Romagna. Habitat Praterie alpine, preferibilmente su substrato calcareo asciutto, dai 1000 ai 2800 mt. Somiglianze e varietà Nigritella nigra subsp. austriaca Teppner & E. Klein Presente in Trentino Alto Adige e Veneto, che si distingue da Nigritella nigra subsp. rhellicani per gli orli delle brattee inferiori lisci o un po' ondulati e per l'infiorescenza semisferica. Nigritella rubra subsp. buschmannae (Teppner & Ster) H. Baumann & R. Lorenz. Presente solo in trentino Alto Adige, che si distingue da Nigritella nigra subsp. rhellicani per il labello con strozzatura presso la base. A fiori rosso brillante. Nigritella cenisia G. Foelsche & Gerbaud. Presente in Val d'Aosta e piemonte, che si distingue da Nigritella nigra subsp. rhellicani per il labello con strozzatura presso la base. A fiori rosso scuro. Nigritella corneliana (Beauverd) Golz & H.R. Reinhard. Presente in Piemonte e Liguria, che si distingue da Nigritella nigra subsp. rhellicani per il labello con strozzatura presso la base, con la parte superiore del labello pù larga della parte basale, e per il fatto che le piante sono generalmente non più alte di 15 cm. Nigritella rubra subsp. rubra (Wettst.) K. Richt. Presente in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria. Anch'essa ha il labello con una strozzatura e il colore dei fori è rosso rubino. L'infiorescenza è allungata. Nigritella rubra subsp. widderi (Teppner & E. Klein) H. Baumann & R. Lorenz Presente esclusivamente nelle Marche, in Umbria, nel Lazio, nell'Abruzzo e nel Molise. Si tratta di piante generalmente non più alte di 15 cm. che si distinguono per il labello con strozzatura a metà della lunghezza. I fiori sono rosa più o meno chiaro. Note La specie è diploide ed a riproduzione sessuata. Viene impollinata da numerosi insetti diversi, specialmente Ditteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Kunkele & R. Lorenz, Regione Trentino A.A., Luglio 2008 - Foto di Gianni Bonini
  17. Aruncus dioicus (Walter) Fernald - foto di Giovanni Baruffa. Pianta fotografata a metri 1603 slm - Alpe Fum Bitz (Valsesia).
  18. Aruncus dioicus (Walter) Fernald - foto di Giovanni Baruffa. Pianta fotografata a metri 1603 slm - Alpe Fum Bitz (Valsesia).
  19. Aruncus dioicus (Walter) Fernald - foto di Giovanni Baruffa. Pianta fotografata a metri 1603 slm - Alpe Fum Bitz (Valsesia).
  20. Aruncus dioicus (Walter) Fernald - foto di Luis. Giovane piantina.
  21. Aruncus dioicus (Walter) Fernald – foto di Luis. Dal rizoma, a primavera, spuntano rossi i nuovi germogli.
  22. Aruncus dioicus (Walter) Fernald – foto di Luis. L'infruttescenza.
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