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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  2. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  3. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  4. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  5. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  6. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  7. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  8. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  9. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008.
  10. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008; si nota l'inizio dello sviluppo verso l'alto.
  11. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Sorgenti della Muzzetta, Sud-Est Milano; fine Marzo 2008; si nota l'inizio dello sviluppo verso l'alto.
  12. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Zona Sud-Est Milano; 20 Marzo 2008; un angolino più caldo e le piante sono più avanti nello sviluppo. Notare come le foglie ora siano praticamente sessili.
  13. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Periferia sud Milano; 20 Marzo 2008; ricco tappeto.
  14. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Periferia sud Milano; 20 Marzo 2008; le piante si sono sviluppate molto ma sono ancora adagiate sull'acqua.
  15. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Periferia sud Milano; 24 Gennaio 2008; le tenere foglie, pagina inferiore e superiore. Notare come il picciolo sia ben sviluppato ed evidente.
  16. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Periferia sud Milano; 24 Gennaio 2008; pianta con le nuove radici ed i nuovi getti, sviluppatisi ad ogni nodo.
  17. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Periferia sud Milano; 24 Gennaio 2008; in questo stadio di sviluppo parte della pianta è completamente sommersa.
  18. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Periferia sud Milano; 24 Gennaio 2008; tappeto galleggiante.
  19. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. Periferia sud Milano; 24 Gennaio 2008, tendenza a colonizzare tutto lo specchio di acqua.
  20. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Periferia sud Milano; 24 Gennaio 2008; Foto di Giovanni Baruffa. L'acqua scorre lentamente:
  21. Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa. L'ambiente di crescita, poco distante da una risorgiva. Hinterland sud Milano; 24 Gennaio 2008.
  22. Veronica anagallis-aquatica L. (1753) Sinonimi Veronica brittonii Porter ex Pennell (1919) Veronica lysimachioides Boiss. (1856) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Crescione (in senso generico); Veronica acquatica; Veronica d'acqua Etimologia L'origine del nome Veronica, almeno riferito a questo genere di piante, è abbastanza oscura e soggetta a varie attribuzioni controverse. Secondo l'ipotesi più accreditata deriverebbe semplicemente dall'erronea pronuncia, da parte degli antichi studiosi di botanica, di Vetonica e in cui la "t" veniva pronunciata come "r"; il nome Vetonica, o Vettonica, o anche Betonica o Bettonica stava ad indicare la provenienza dalla Vettonia (o Vetonia), antica Regione della Lusitania, l'attuale Portogallo. Altra ipotesi è che invece derivi dall'unione di "vera" e "unica" in riferimento alle presunte proprietà medicinali uniche in alcune di queste specie. Il termine latino anagallis, citato sia da Plinio il Vecchio che da Dioscoride (ἀναγαλλὶς), e che verosimilmente era il nome greco di Anagallis arvensis e Anagallis foemina, deriverebbe dal greco ἀνὰγελάω (anaghelao), che significa "rido a dismisura" e sarebbe dovuto al fatto che alle anagallidi venissero attribuite proprietà esilaranti, o, comunque, di eliminare quegli elementi che, prodotti dal fegato, inducevano tristezza; altre fonti indicano la derivazione da ἀνὰ-ἀγάλλω (ana-agallo), che significa "adorno sopra", forse in riferimento al fatto che le anagallidi venissero impiegate come particolare ornamento. Aquatica è un aggettivo latino con ovvio riferimento all'ambiente che predilige Veronica anagallis-aquatica; l'epiteto completo è quindi riferito sia alla somiglianza (soprattutto delle foglie) alle anagallidi, che al suo habitat ideale (luoghi inondati dall'acqua). Descrizione È una pianta erbacea perenne (di rado biennale o annuale) che può raggiungere l'altezza di 110 cm, con apparato radicale fascicolato; in primavera emette nuovi getti che si sviluppano adagiandosi sull'acqua; in ogni nodo di sviluppano nuove radici e nuovi getti che tendono a tappezzare la superficie dello specchio d'acqua; successivamente la pianta emette gli scapi su cui si sviluppano le infiorescenze. Presenta fusti glabri, di colore verdastro, più o meno quadrangolari, internamente cavi. È specie polimorfa. Foglie Le foglie sono opposte. La lamina è glabra, color verde-chiaro, ellittica o lanceolata o oblungo-ellittica o leggermente spatolata, con margine finemente dentato, e apice da ottuso ad acuto. È presente un breve picciolo nelle foglie basali e nei racemi bassi, mentre quelle superiori sono sessili. Fiori Riuniti in racemi ascellari con numerosi fiori (fino a 60). Calice gamosepalo profondamente diviso in 4 (raramente 5) lacinie glabre più o meno lanceolate, persistente. Corolla rotato-zigomorfa di 6÷12 mm di diametro, divisa in 4 lacinie largamente lanceolate di colore variabile da un tenue lillà a delicati toni azzurro-bluastri, con venature longitudinali più scure. Stami 2, simili fra loro; ovario supero sincarpico 2-loculare; stilo lungo mediamente 2 mm, persistente anche dopo la maturazione dei frutti. Frutti Capsula globosa (2,5÷4 mm) 2-lobata (ciascun lobo racchiude un loculo) con rada e breve pelosità ghiandolare, e portante all'apice, nell'insenatura fra i lobi, lo stilo, vistosamentee sporgente da detta insenatura; ciascuna capsula è più breve delle lacinie calicine, mentre il peduncolo è, a sua volta, ben più lungo della brattea alla cui ascella è inserito; semi numerosi con eleosoma; l'eleosoma è una sorta di corpuscolo pluricellulare, visibile sotto forma di piccola appendice sulla superficie esterna del tegumento dei semi di varie specie a dispersione zoocora, contenente sostanze nutritive oleose; queste sostanze sono assai gradite ad alcune specie di insetti (ed in particolar modo alle formiche) che, prelevando i semi per potersene cibare, provvedono alla loro dispersione. Periodo di fioritura La fioritura avviene da maggio a settembre-ottobre. Territorio di crescita Pianta subcosmopolita, ben diffusa all'incirca su ogni continente, ad eccezione delle regioni più fredde. In Italia è comune e spontanea in tutte le Regioni. Habitat Cresce rigogliosa nell'acqua di ruscelli, torrenti, risorgive, lanche di fiumi con acqua pura e non eccessivamente stagnante, dal livello del mare fin oltre i 1000 m di quota. Somiglianze e varietà Talvolta condivide lo stesso ambiente di crescita di Veronica anagalloides e Veronica catenata con le quali è facile che si ibridi, rendendo difficile la distinzione; gli ibridi risultano generalmente sterili (in tal caso si riproducono per via vegetativa); essenzialmente queste specie si differenziano per i seguenti caratteri: Veronica catenata Pennel possiede foglie tutte sessili, fiori biancastri o rosati, e vive in acque più stagnanti, si distingue da Veronica anagallis-aquatica soprattutto per la forma del frutto, che è visibilmente oblungo-ovoidale. Presente in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo e Puglia, presenza dubbia in Trentino Alto Adige. Veronica anagalloides Guss. anche questa possiede tutte le foglie sessili, si distingue da Veronica anagallis-aquatica essenzialmente per avere il peduncolo fruttifero mai più lungo della brattea ascellante, la capsula è parimenti globosa, ma è sempre eccedente, anche se di poco, in altezza, dalle lacinie calicine. Assente in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e Umbria, non più ritrovata nelle Marche. Altra specie che può essere confusa con Veronica anagallis-aquatica è Veronica beccabunga L., pianta dal portamento strisciante, con fusto prettamente cilindrico, foglie tutte (brevemente) picciolate, la corolla assume tonalità generalmente più cariche rispetto a Veronica anagallis-aquatica, e sempre tendenti verso l'azzurro, le capsule sono completamente glabre. Presente in tutte le Regioni. Specie protetta Non risultano norme a carattere generale, regionale, locale, orientate alla salvaguardia di questa specie. Costituenti chimici Acidi aromatici (benzoico, caffeico, protocatechuico) glucosidi iridoidi, acidi fenolici, acido ferulico, acido isoferulico, acido cumarico, zuccheri, vitamina C. Uso Alimentare Le foglie, ricche di vitamina C, possono essere consumate sia cotte che fresche, in insalata. Nelle insalate, piuttosto che con l’aceto, è consigliabile condirle con il succo di limone poiché questo meglio si accorda al loro sapore delicatamente acidulo Uso Cosmetologico Non si conoscono usi cosmetologici per questa specie. Uso Farmacologico Gli studi sull’attività antinfiammatoria ed antinocicettiva (che diminuisce la percezione del dolore ) degli estratti di Veronica anagallis-aquatica ne hanno dimostrato già da tempo l’efficacia. Più recentemente la ricerca si è occupata in maniera approfondita degli iridoidi contenuti nella specie, che hanno manifestato un vasto campo di bioattività come neuroprotettivi, antinfiammatori, immunomodulatori, epatoprotettivi e cardioprotettivi. Sono riferite inoltre, per queste sostanze, proprietà antimicrobiche, antiossidanti, antitumorali, ipoglicemizzanti, coleretiche (stimolanti la produzione di bile ), antispastiche e purgative. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nella medicina popolare, per uso interno, le radici e le foglie sono state utilizzate per l’azione aperitiva e diuretica. Le foglie come antiscorbutiche e per curare le impurità del sangue. Per uso esterno l’intera pianta, pestata, è stata utilizzata come impiastro su bruciature, ulcere e giradito. Note Molti chiamano questa specie "crescione" ma la definizione è impropria, in quanto il vero "crescione" è il "Nasturtium officinale". Altre piante del genere Veronica (così come Lepidum sativum e Cardamine sativum) vengono anche esse chiamate in questo modo. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, G.B. Pau, Annamaria Bonancini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Veronica anagallis-aquatica L. (1753); Foto di Giovanni Baruffa.
  23. Iberis sempervirens L. - foto di Marika Fiori candidi totalmente aperti.
  24. Iberis umbellata L. - foto di Marika Pianta molto simile ma con fiori rosati .
  25. Iberis sempervirens L. - foto di Marika
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