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Gruppo Botanico AMINT

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Tutti i contenuti di Gruppo Botanico AMINT

  1. Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis commutata Tod. Orchis conica Guss. Orchis tridentata Scop. Orchis variegata All. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide screziata Orchide tridentata Orchidea a tre denti Etimologia Il nome del genere deriva dall'aggettivo greco neòs = nuovo e dal nome del botanico siciliano V. Tineo, cui è dedicato. Il nome specifico deriva dal latino tri=tre e dens=dente, con riferimento alla forma del casco. Descrizione Pianta robusta alta 15-40 cm. Foglie Foglie 4-11 oblungo lanceolate, riunite in rosetta basale, suberette e caulinari abbraccianti il fusto. Fiori Infiorescenza densa, globosa, conica, multiflora, con brattee lanceolate e acuminate, di colore verde chiaro con la punta porporina. Fiori piuttosto piccoli, sepali ovato-lanceolati, accuminati, conniventi con i petali a formare un casco, lilacino venato da linee longitudinali porpora; labello trilobo,concolore, ma più chiaro, ai tepali, punteggiato di rosa porpora; lobo mediano più lungo, allargato e bilobato, spesso con un piccolo dente mediano; sperone chiaro, cilindrico, lungo come l'ovario, ricurvo verso il basso. Tipo corologico Euromediterranea Periodo di fioritura Marzo-giugno Territorio di crescita Presente su tutto il territorio Italiano. Habitat Prati e pascoli magri, cespuglieti e radure boschive, preferibilmente su terreni calcarei. Somiglianze e varietà Neotinea commutata (Tod.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase (presente solo in sicilia) che si distingue per l'ifiorescenza più corta, pochi fiori e cappuccio molto allungato; labello dentellato ai margini, lobi molto larghi. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase, Regione Toscana, Aprile 2007 - foto di Gianni Bonini
  2. Anacamptis papilionacea (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis decipiens Tod. Orchis expansa Ten. Orchis papilionacea L. Orchis rubra Jacq. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Lliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Cipressino Orchidea farfalla Etimologia La definizione del Genere è derivata dal greco anakamptein=ripiegarsi, probabilmente riferito ai tepali incurvati verso l'alto, o forse ai due segmenti eretti posti sul labello. Il nome specifico deriva dal latino papilio=farfalla, per la forma del labello, simile alle ali di una farfalla. Descrizione Pianta alta fino a 15-50 cm, con fusto robusto e rigido. Foglie Foglie basali distese o semierette, lineari-lanceolate; le cauline guainanti il fusto. Fiori Infiorescenza lassa, più o meno densa, con brattee membranacee soffuse di porpora. Fiori vistosi, con sepali e petali nettamente venati di rosso-porpora con strie scure, conniventi in casco piuttosto lasso; di colore rosa-rosso violaceo; labello intero, con il bordo crenulato, di colore più chiaro e brillante rispetto ai tepali, la base ed il centro più chiari; sperone conico, lungo come l'ovario, orizzontale o lievemente piegato in basso. Tipo corologico Euromediterranea Periodo di fioritura Marzo-giugno Territorio di crescita Presente su tutto il territorio Italiano (escluso il Trentino A.A.) Habitat Prati magri e incolti, garighe, boschi aperti. Somiglianze e varietà Anacamptis papilionacea var. grandiflora (Boiss.) H. Baumann che si differenzia principalmente per i fiori più grandi, ed il labello a ventaglio con striature purpuree. Note La specie, ma questo dato vale solo per l'Italia, sembra impollinata da una piccola vespa, Eucera-tuberculata, i cui maschi, attratti da un inganno visivo (la specie non è nettarifera) lasciano i loro fermoni sul labello, questi attireranno le femmine della stessa specie. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Anacamptis papilionacea (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, Regione Sardegna, Febbraio 2008 - foto di Gian Battista Pau
  3. Carpinus betulus L. - Foto di Vittorio Verri e Giovanni Baruffa. Girare in un bosco di carpini è gratificante per gli occhi....
  4. Carpinus betulus L. - Foto di Vittorio Verri e Giovanni Baruffa. Quì, tra gli splendidi carpini, si nota la presenza anche di una quercia.
  5. Carpinus betulus L. - Foto di Vittorio Verri e Giovanni Baruffa. Carpineto brianzolo, uno degli ultimi residui degli antichi boschi padani. Quì l'associazione Querco-carpineto è quasi scomparsa per il taglio selettivo operato dai proprietari per ricavare dalle querce ottima legna da ardere.
  6. Carpinus betulus L. - Foto di Simone Orsenigo Colori autunnali di Carpini in uno degli ultimi relitti degli antichi boschi planiziali della Pianura Padana: Riazzolo.
  7. Carpinus betulus L. - Foto di Simone Orsenigo Notare i bellissimi tronchi dei carpini sulla parte sinistra. Fusione tra C. betulus e Quercus robur, oltremodo significativa per illustrare l'associazione Querco-Carpineto.
  8. Carpinus betulus L. - Foto di Giovanni Baruffa Foglie: pagine superiore ed inferiore.
  9. Carpinus betulus L. - Foto di Simone Orsenigo Infiorescenze maschili.
  10. Carpinus betulus L.- Foto di Giovanni Baruffa Arbusti in Settembre.
  11. Carpinus betulus L.- Foto di Giovanni Baruffa Nuove foglie.
  12. Carpinus betulus L.- Foto di Giovanni Baruffa Nuove foglie.
  13. Carpinus betulus L.- Foto di Giovanni Baruffa Nuovi germogli.
  14. Carpinus betulus L.- Foto di Giovanni Baruffa Emissione contemporanea di amenti e foglie.
  15. Carpinus betulus L.- Foto di Giovanni Baruffa Risveglio.
  16. Carpinus betulus L. - Foto di Giovanni Baruffa In Febbraio la maggioranza delle foglie secche dell'anno precedente sono ancora sulla pianta.
  17. Carpinus betulus L. Sinonimi Carpinus caucasica Grossh. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Fagales Famiglia: Betulaceae Nomi italiano Carpino bianco, Carpino comune. Etimologia Il termine latino Carpinus sembra derivi dal Celto; altra ipotesi è che si tratti dell’unione tra Car (=legno) e Pinus (= capo, estremità); una ulteriore ipotesi riconduce alla radice Kar (= essere duro). Descrizione Splendida specie arborea, eliofila, decidua, che può raggiungere l’altezza di 20-:-25 metri; poco longevo, difficilmente raggiunge i 200 anni di età; fusto eretto, scanalato-costoluto, talvolta contorto; spiccatamente pollonifera, è specie molto importante nei boschi decidui; rami giovani rossastri e pubescenti. Foglie Alterne, a lamina ellittica, apice acuto, base tronco-cordata e asimmetrica, dimensioni: fino a 10 cm di lunghezza, per una larghezza massima di 4 cm; pagina superiore di colore verde scuro, giallastra in autunno, pagina inferiore più chiara con evidente nervatura costale (fino a 15 paia di costole); margine con doppia dentatura; picciolo lungo fino a 15 mm. Fiori Fioritura contemporanea alla emissione delle foglie; amenti maschili e femminili sulla stessa pianta, ma su rami diversi; amenti maschili giallastri, penduli, lunghi fino a 6 cm; quelli femminili lunghi anche 3 cm: inizialmente eretti, di colore crema, assumono successivamente una posizione pendula e toni più giallastri. Frutti Il frutto, detto rucula, è un alchenio duro e solcato, di forma ovoidale, posto su una brattea trilobata con il lobo centrale lungo mediamente il doppio dei laterali; queste brattee sono riunite in ciuffi. Per la germinazione dei semi occorrono molto spesso anche 18-:-20 mesi, in quanto necessitano di un lungo periodo di freddo (vernalizzazione). Periodo di fioritura Fiorisce in Aprile-Maggio Territorio di crescita Specie spontanea dell'Europa centrale, dai Pirenei all'Ucraina, e del Medio Oriente; in Italia è spontanea in tutte le Regioni ad eccezione di Valle D'Aosta, Sicilia e Sardegna. Habitat Specie resistente alle variazioni climatiche, gradisce terreni sciolti, leggeri e freschi; cresce molto bene vicino a piante più alte che lo mantengono fresco ed in penombra; spesso è associato a castagno, varie querce, faggi, olmi, frassini, aceri ecc. Cresce dalla bassa collina sino a raggiungere talvolta i 1400 metri slm. Somiglianze e varietà Può essere confuso con: -Fagus sylvatica L. che possiede un tronco più lineare e robusto, foglie ondulate e a margine intero. -Ostrya carpinifolia Scop. , cioè il carpino nero, di taglia inferiore e più esile, che possiede una corteccia bruna con placche in rilievo e foglie ovali-allungate con apice arrotondato e non acuto. Specie protetta L. R. 18/04/1995, n. 33 Veneto,"Tutela del patrimonio genetico delle specie della flora legnosa indigena nel Veneto"; vd art. 1 e all. A. L. R. 10/01/1987, n. 8 Marche, "Modificazioni alla LR 13 marzo 1985, N. 7 riguardante: Disposizioni per la salvaguardia della flora marchigiana"; vd. art. 1. L. R. 23/02/2005, n. 6 Marche, "Legge forestale Regionale"; vd. art. 20. Costituenti chimici Acido gallico (foglie antiemorragico), biostimoline (gemme), flavonoidi (foglie), betulina, tannini, saponine Uso Alimentare Non si conoscono usi alimentari per questa specie. Le foglie sono un buon foraggio per gli animali. Uso Farmacologico L’acido gallico, contenuto nelle foglie, è un principio attivo che può essere usato nel trattamento di bronchiti e angine. Le biostimoline, contenute nelle gemme, hanno un’azione specifica a livello della mucosa sinusale. Medicina alternativa e Curiosità In fitoterapia e gemmoterapia la pianta è usata nelle affezioni delle vie respiratorie e per la sua azione di stimolo nella produzione delle piastrine. A livello delle prime vie aeree esercita azione antinfiammatoria, antispastica e cicatrizzante. A livello polmonare ha proprietà antispasmodiche ed antitussigene. Il macerato di gemme è inoltre un rimedio contro le emorragie ed aiuta a correggere l’insufficienza epatica, caratterizzata da piastrinopenia. Viene anche utilizzato per abbassare il livello di colesterolo. Nella terapia coi fiori di Bach Hornbeam (Carpinus Betulus) è indicato per coloro che non si sentono abbastanza forti per affrontare i problemi e le attività quotidiane, benché di solito riescano a portare a termine i propri compiti. Nell’astrologia celtica, che lega uno speciale albero alla data di nascita, Hornbeam è la pianta di coloro che sono nati fra il 4 ed il 13 di giugno. Dona bellezza algida, buon gusto, rende attenti a condurre una vita confortevole, coscienziosi, gentili ma alquanto insicuri delle proprie decisioni Note Il legno, di particolare durezza, è spesso usato per realizzare manici e strumenti agricoli; pianta molto pollonifera, si presta egregiamente per la realizzazione di siepi ed è apprezzata anche come legna da ardere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, G.B. Pau, Pietro Curti, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Carpinus betulus L. - Foto di Giovanni Baruffa
  18. Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Gianni Russi Potrebbero sembrare fiori , ma sono.... semi!
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