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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Fagus sylvatica L. - Foto di Marika Foglie.
  2. Fagus sylvatica L. - Foto di Marika Foglie.
  3. Fagus sylvatica L. - Foto di Marika Cupole in fase di accrescimento.
  4. Fagus sylvatica L. - Foto di Marika Particolare di tronco adulto.
  5. Fagus sylvatica L. - Foto di Marika Tronchi di giovani piante.
  6. Fagus sylvatica L. - Foto di Marika faggeta in autunno
  7. Fagus sylvatica L. Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Fagales Famiglia:Fagaceae Nome italiano Faggio comune Etimologia Il termine latino Fagus (italiano = Faggio) trae origine dal sostantivo greco-dorico Phāgós (greco classico = Phēgós), che stava ad indicare una particolare quercia i cui frutti erano edibili anche dall'uomo; sylvatica dal latino silvaticus = che vive nei boschi. Descrizione Pianta decidua, che può raggiungere i 40 metri di altezza, fusto di colore grigio cenere, liscio, con chioma folta e globosa, può costituire boschi monospecifici (faggete), o foreste in associazione ad altre latifoglie o ad abeti e pecci. Ha un lento accrescimento, ma è molto longevo, potendo superare i 200 anni di età. Foglie Le foglie sono alterne, di un colore verde-lucido, ovate, con margine ondulato e apice appuntito, glabrescenti a maturità e con ciuffi di peli rossastri all'ascella delle nervature della pagina inferiore . Fiori F. sylvatica è una specie monoica, cioé sulla stessa pianta sono presenti sia i fiori maschili, in amenti penduli e di colore giallastro, sia quelli femminili, disposti in infiorescenze biflore, verdastri, eretti, contornati da una cupola formata da tante brattee lineari-acute concresciute alla base. Frutti I frutti sono acheni coriacei chiamati faggiole o faggine, bruni a maturità, di solito portati in numero di due entro la medesima cupola che avvolgeva l' infiorescenza femminile, e le cui brattee diventano spinescenti (a volte nella cupola è presente un unico achenio per aborto di uno dei due fiori); a maturità la cupola si apre in 4 valve per liberare i frutti in essa contenuti. Le faggiole sono cibo ben gradito dagli scoiattoli. Periodo di fioritura Il faggio fiorisce verso maggio. Territorio di crescita Specie spontanea dei Paesi dell'Europa occidentale, fino alla Polonia e al Mar Nero. Cresce allo stato spontaneo in tutte le Regioni italiane, fino a 2000 metri di quota, ad esclusione della Sardegna, dove, in limitate aree, si sta naturalizzando. Habitat Condivide il territorio: col castagno, pini, betulle, oppure da solo, forma faggete immense. Somiglianze e varietà Fagus purpurea (Ait.) Schneid Specie protetta In alcune regioni italiane, il Corpo Forestale delle Stato, ha censito alcuni faggi secolari e li ha decretati "flora protetta". Specie presente nell'elenco all'art. 7 della L. R. 15 novembre 1974, n. 53 della Regione Veneto tra le specie di cui è vietata la raccolta quando sono allo stato arbustivo. Specie compresa tra gli alberi sottoposti a tutela dall'art. 12 della L. R. 19 novembre 2001, n.28 della Regione Umbria. Costituenti chimici Sostanze fenoliche, flavonoidi, creosoli, mucillagini, inulina, potassio, ferro, calcio, solfati, tannini. Uso Alimentare Le foglie di faggio bollite, sono al pari, delle foglie di cavolo, ma non danno odore in cucina, e si possono fare ottimi risotti. Le gemme bollite in aceto, si possono conservare, sott'olio. Le "fagiole" sono usate come mangime per i suini e bovini. I frutti del faggio, le faggiole, possono essere mangiati crudi o leggermente tostati. Possono essere anche usati come un surrogato del caffè. La prudenza, tuttavia, sconsiglia un intenso uso alimentare del frutto, specie crudo, vista la presenza di saponine e tiaminasi e di un alcaloide, la fagina, la cui assunzione presenta un certo grado di tossicità,, soprattutto per i bambini Le faggiole contengono anche un’alta percentuale di un olio di buona qualità di cui, in passato, si è tentata la produzione per usi commerciali ma che è risultata economicamente poco conveniente da un punto di vista concorrenziale. Uso Cosmetologico Dall’estratto di gemme di faggio si ottiene la gatulina, una sostanza che entra in svariati prodotti cosetici e alla quale è riconosciuta un’azione ossigenante per i tessuti della pelle, valida a mantenerne l’elasticità e a ridurre il processo di invecchiamento. Uso Farmacologico Dalla distillazione a secco del catrame di faggio si ottiene il creosoto, una potente sostanza antisettica che venne usata, per parte dell’ottocento, come balsamico e antisettico nelle affezioni dell’apparato respiratorio e nella tubercolosi polmonare, prima dell’avvento dei farmaci antitubercolari di sintesi. Si tratta di una sostanza irritante, usata anche come conservante del legno, per esempio nelle traversine ferroviarie, di cui la Comunità Europea ha vietato l’utilizzo, nel 2001, poiché presenta un significativo rischio di insorgenza di tumori. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità In gemmoterapia”, la pianta viene usata per la sua azione sui reni ed è indicata per insufficienza renale, litiasi e obesità da ritenzione idrica. Il macerato di gemme viene anche usato per stimolare le difese organiche e per favorire la produzione di gammaglobuline. Nella tradizone popolare del Casentino la polvere di legno di Fagus sylvatica, prodotta dall’azione dei tarli, veniva impiegata per uso topico, nella cura e nella prevenzione delle piaghe da decubito. Il decotto di corteccia, dei giovani tronchi, veniva usato come febbrifugo ed ottimo succedaneo della china. Nei fiori di Bach, è usata l'essenza per curare l'arroganza e l'intolleranza verso gli altri e che, in genere, manifestano atteggiamenti di censura nei confronti degli altri. Nel folklore britannico ed irlandese questa pianta simboleggia la buona fortuna, la sagezza e la stabilità. Una antica credenza recita che scrivendo il proprio nome su un pezzo di corteccia di faggio e poi seppellendolo nella terra si ottiene che il desiderio del proprio core venga esaudito. Note In Liguria, dal colle del Melogno fino a Calizzano, si osserva uno spettacolo straordinario, cioè ci si addentra , quella che è definita:la faggeta più bella d'Europa, con le piante che fiancheggiano la strada, in uno scenario cangiante, a seconda delle stagioni.In estate i rami, partendo dai bei tronchi, si intrecciano, a formare fittissime cupole, tanto da non vedere il sole, e danno origine ad una frescura e ombra, davvero unica, ma sotto non c'è ombra di vegetazione, ed i nonni raccontano che una volta, le streghe ci danzavano, calpestando talmente il suolo, che lo resero sterile e ostile perfino all'erba. Nel comune di Mallare ci sono faggi monumentali e di valore storico, chiamati “faggi di Benevento”, di oltre 34 metri di altezza. Il legno, molto duro, viene usato per produrre mobili e pavimenti, oggetti torniti quali:forme per scarpe, calcinato, fornisce un carbone, valido come antiacido; distillato, produce catrame vegetale,( ottimo nella cura di molte malattie della pelle), successivamente il creosato, potente disinfettante, delle vie respiratorie, un tempo usato, anche nella tubercolosi. Viene usato anche per l'affumicazione dei pesci e insaccati. Le fagiole forniscono anche olio per illuminazione o per saponi. La terra intorno ai faggi è molto ricca di humus, e molti fioristi ed agricoltori, la usano come fertilizzante. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika, da Annamaria Bononcini e G.B. Pau - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Fagus sylvatica-foto di Marika faggeta in estate
  8. Popolus tremula L. - Foto di Marika Pianta.
  9. Populus tremula L. - Foto di Giovanni Baruffa Pianta.
  10. Populus tremula L. - Foto di Giovanni Baruffa Foglie: pagine inferiori nelle due foglie di sinistra, mentre le due di destra mostrano la pagina superiore. Si può notare il picciolo sottile e molto più lungo della foglia.
  11. Populus tremula L. - Foto di Giovanni Baruffa Particolare della base dei fusti: si nota l'unione tra i fusti e la perdità della caratteristica corteccia liscia e bianca.
  12. Populus tremula L. - Foto di Giovanni Baruffa Dai residui di un enorme esemplare tagliato, sono nati e cresciuti 3 esemplari i cui tronchi superano ciascuno 50 ÷ 60 cm di diametro e sono tutti uniti alla base.
  13. Populus tremula L. - Foto di Giovanni Baruffa Foglie.
  14. Populus tremula L. - Foto di Giovanni Baruffa Maestoso esemplare fotografato nel Vergante (NO).
  15. Populus tremula L. - Foto di Giovanni Baruffa Pianta in habitat.
  16. Popolus tremula L. - Foto di Marika Giovani virgulti attaccati da Metcalfa.
  17. Popolus tremula L. - Foto di Marika Tronco giovane.
  18. Popolus tremula L. - Foto di Marika Zona superiore del tronco.
  19. Popolus tremula L. - Foto di Marika Base del tronco.
  20. Popolus tremula L. - Foto di Marika Pagina inferiore delle foglie.
  21. Popolus tremula L. - Foto di Marika Foglie.
  22. Populus tremula L. Sinonimi Populus australis Ten Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Salicales Famiglia: Salicaceae Nome italiano Pioppo tremulo Etimologia Populus, in latino classico: è il nome usato già dagli antichi Romani per questa pianta, poi contratto in Pop-lus = Pioppo, in latino volgare Ploppu (m), tremula da tremolio, il modo in cui le foglie e i rami si comportano con la brezza. Descrizione Albero dioico deciduo, alto fino a 25 metri, chioma irregolare, con tronco grigio-verde negli esemplari giovani, con l'età tendente a scurirsi e a fessurarsi nella porzione basale. Foglie Le foglie sono semplici e alterne, di colore verde, con tonalità un po' più chiare nella pagina inferiore, di forma arrotondata e irregolarmente dentata o crenata, portate su un picciolo lungo e schiacciato ai lati, e che col vento permette loro di vibrare, dando l'impressione che stia cadendo una leggera pioggia. Fiori I fiori (maschili e femminili portati da piante diverse), sono riuniti in grappoli; quelli maschili sono di colore verde, diventando giallastri con l'emissione del polline, i femminili sono di colore rossastro. Frutti I frutti sono capsule che, aprendosi, lasciano cadere i semi, avvolti in una sorta di bambagia che ne favorisce la dispersione per mezzo del vento. Periodo di fioritura Fiorisce, prima di emettere le foglie, da marzo a maggio. Territorio di crescita Specie spontanea in tutta Europa (escluso il Portogallo), settore algerino dell'Atlante e lungo la fascia temperata e fredda dell'Asia, fino al Giappone. Cresce su tutto il territorio italiano. Habitat Cresce da solo o in gruppo nei boschi di montagna, anche in associazione con latifoglie; comune dai 200 ai 2000 metri di quota, più raro in pianura. Somiglianze e varietà Popolus alba L. Popolus canescens (Aiton) Sm. Popolus nigra L. Costituenti chimici Glucosidi fenolici ( populina, salicina, salicortina ), flavonoidi, tannini. Uso Alimentare L’interno della corteccia disseccato e polverizzato può essere mescolato alla farina e il composto usato per fare il pane. E’ un alimento per tempi di carestia e quando ogni altra cosa viene a mancare. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi propriamente cosmetici di questa pianta. Tuttavia le gemme possono venire usate in unguento su escoriazioni, piaghe, bruciature e per la cura delle emorroidi. Uso Farmacologico Studi e ricerche in campo fitochimico confermano l’effettiva azione antiinfiammatoria ed antireumatica degli estratti ricavati dalla corteccia, che possono essere utilizzati efficacemente, da un punto di vista farmacologico. Si è scoperto che i nodi del legno di questa specie, spesso scartati dall’industria del legname e della carta, rappresentano un ottimo materiale grezzo da cui ottenere polifenoli, antiossidanti naturali presenti nelle piante Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nei fiori di Bach, viene usato come rimedio naturale per combattere l'ansia, l'apprensionee la paura dell’ignoto, per cui è utile per infondere coraggio e sicurezza. Il Pioppo (Wagachun) era albero sacro nella tradizione del popolo dei Sioux Dakota ed aveva un ruolo nella cerimonia sacra, chiamata Danza del Sole: simboleggiava l’Albero Cosmico, l’Asse del mondo che unisce la terra al cielo ed alle regioni sotterranee. Di esso Alce Nero dice che “anche la brezza più sottile è in grado di fargli sussurrare una preghiera all’orecchio del Grande Spirito”. Il movimento costante delle foglie di quest’albero ispira anche un detto proveniente dalla Russia: “c’è un albero maledetto che trema anche quando il vento non soffia”: Si dice infatti che le sue foglie continuino ad oscillare da quando vi si impiccò Giuda. Oggi sappiamo che il suo “termolìo” cura la febbre. La corteccia e le foglie sono blandamente diuretiche, espettoranti e stimolanti. Dalla corteccia si ricavano preparazioni con proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e febbrifughe, usate soprattutto per trattare reumatismi, febbre e dolori mestruali. Nei rimedi florali di Bach la pianta, Aspen, è indicata per chi soffre di vaghe paure di origine sconosciuta, ansia ed apprensione. Ha l’effetto di aumentare la fiducia in sé stessi ed aiuta ad affrontare le situazioni temibili. Populus tremula è una delle specie arboree con le quali cresce in simbiosi Tuber magnatum , col quale condivide esigenze di suolo e di clima. Presso gli antichi Greci, il Pioppo tremolo era un albero degli Inferi, simbolo del lamento dei morti. Nell’antico folklore scozzese Aspen era un albero legato agli eroi, ai quali una corona di foglie di pioppo dava il potere di visitare i regni d’Oltretomba e di tornarne sani e salvi. Presso i celti il suo legno leggero e facile a rompersi era, ciononostante, il favorito per fare gli scudi. Quegli scudi erano ben più che semplici barriere materiali fra il guerriero e i suoi nemici; erano infatti pervasi di magiche qualità protettive nei confronti delle ferite, sia fisiche che psichiche. Note Il legno tenero, non ha gran pregio, viene utilizzato in ebanisteria e per la produzione di carta, per imballaggi e fiammiferi. Nella tradizione popolare cristiana,col legno del pioppo tremulo, sarebbe stata costruita la croce, è per questo l'albero tremerebbe per il ricordo angoscioso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika, Annamaria Bononcini e G.B. Pau - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Popolus tremula L. - Foto di Marika Pianta intera, dove si nota, la corteccia più chiara, verso l'alto.
  23. Asparagus acutifolius L. - Foto e commento di G.B. Pau Altre due foglie lignificate; il rostro acuto, alla base, diventa una sorta di aculeo rivolto verso il basso (per il quale è valso l'appellattivo acutifolius della specie), ed è una strategia di difesa: assieme agli apici aculeati dei cladofilli rendono la pianta intoccabile da chiunque ne osi afferrare una qualsiasi parte, e impenetrabile al muso di molti mammiferi erbivori; alla spinescenza della pianta si aggiunge inoltre la coriacità dei fusti/rami, anche di quelli giovani; l'unica parte vulnerabile sono i giovani turioni (gli "asparagi"), che però sono spesso nascosti e protetti dai fusti, segno che la suddetta funzione prottettiva è soprattutto dedicata acché i medesimi turioni possano rimanere integri nella fase di accrescimento più critica.
  24. Asparagus acutifolius L. - Foto di G.B. Pau Idem, particolare con risalto sui cladofilli.
  25. Asparagus acutifolius L. - Foto di G.B. Pau Porzione di ramo d'annata.
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