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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Mandragora autumnalis Bertol, Regione Sicilia, 550 m s.l.m., Novembre 2010, foto di Antonio Giacalone. I frutti.
  2. Mandragora autumnalis Bertol Tassonomia Ordine: Solanales Famiglia: Solanaceae Nome italiano Mandragora. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne acaule con radice a fittone ramificato dal quale ogni anno spuntano da 1 a 3 rosette foliari di odore sgradevole. Le foglie sono di colore verde, hanno forma spatolata con bordo ondulato e con la nervatura centrale molto marcata sulla pagina inferiore che termina su un picciolo alato. L'infiorescenza è un gruppo di fiori singoli al centro della rosetta fogliare. I fiori sono singoli, raggiati e monoclini, portati da corti piccioli ricoperti da morbida peluria, hanno il calice a forma di cono rovesciato molto corto e con i 5 denti oblungo-triangolari; la corolla è di forma campanulata con 5 petali ottusi di colore viola chiaro, 5 stami villosi alla base con le antere di colore giallo, 1 stilo con stigma bilobo. Il frutto è una bacca subsferica di colore arancio-rossiccio, nerastro da secco, contenente numerosi semi con la faccia piana e reticolata. Fiorisce da settembre a novembre, da 0 a 600 m s.l.m., nelle scarpate e pendii assolati, sui bordi dei sentieri e dei ruscelli. Presente in Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, non più ritrovata in Lazio, Campania e Abruzzo. Note: Mandragora autumnalis Bertol è simile a Mandragora officinarum L. che si differenzia per avere fioritura primaverile, radice chiara, corolla biancastra. Assente sul territorio italiano, presente solo negli orti botanici. Regione Sicilia, 550 m s.l.m., Ottobre 2008, foto di Antonio Giacalone.
  3. Iris lutescens Lam., Regione Toscana, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  4. Iris lutescens Lam., Regione Toscana, 200 m s.l.m., Febbraio 2011, foto di Gianni Bonini.
  5. Iris lutescens Lam., Regione Toscana, 200 m s.l.m., Marzo 2009, foto di Gianni Bonini.
  6. Iris lutescens Lam., Regione Toscana, 200 m s.l.m., Marzo 2009, foto di Gianni Bonini.
  7. Iris lutescens Lam., Regione Toscana, 200 m s.l.m., Marzo 2009, foto di Gianni Bonini.
  8. Iris lutescens Lam., Regione Toscana, 200 m s.l.m., Marzo 2009, foto di Gianni Bonini.
  9. Iris lutescens Lam. = Iris chamaeiris Bertol., Iris italica Parl., Iris olbiensis Hénon, Iris sabina N. Terracc. Tassonomia Ordine: Asparagales Famiglia: Iridaceae Nome italiano Giaggiolo tirrenico. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne non più alta di 25 cm, con radice a rizoma poco carnoso di colore marrone, dal quale partono numerose radici fibrose e fini. Il fusto è eretto e cilindrico. Le foglie sono di colore verde, con simmetria bilaterale ed ensiformi, con nervature poco evidenti; le basali sono diritte e di colore ceruleo, le cauline scarse e le superiori bratteiformi. L'infiorescenza, più corta delle foglie, è singola e spunta da una brattea oblungo-lanceolata con il dorso carenato e aguzzo, a volte tinta di color porpora sui margini che sono membranacei. Il fiore è solitario e profumato, portato da un corto picciolo liscio, l'involucro è cilindrico e un po' svasato all'apice; i 3 tepali esterni sono eretto-patenti con i lembi obovati, svasati alla base e incurvati, il colore varia dall' azzurro-violetto al violetto-nerastro o giallo, raramente bianco, hanno nervature centrali più scure, con un'area basale chiara, percorse da una barba bianca con apici gialli che si prolunga fino alla fauce; i 3 tepali interni hanno lo stesso colore degli esterni ma sono eretti e conniventi; gli stami sono 3 e nascosti dai 3 rami petaloidi dello stilo. Il frutto è una capsula contenente semi rugosi di colore marrone rossiccio. Fiorisce da aprile a maggio, da 100 a 1300 m s.l.m., in garighe e zone costiere assolate. Presente in Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio e Abruzzo, non più ritrovata in Campania. Note: Iris lutescens Lam. è pianta protetta in Liguria. Regione Toscana, 200 m s.l.m., Marzo 2009, foto di Gianni Bonini.
  10. Veronica beccabunga L. (1753); Regione Friuli Venezia Giulia, 150 m s.l.m.; Agosto 2011; Foto di Nicolò Parrino. Vista di un nodo da cui partono le nuove radichelle.
  11. Veronica beccabunga L. (1753); Regione Friuli Venezia Giulia, 150 m s.l.m.; Agosto 2011; Foto di Nicolò Parrino.
  12. Veronica beccabunga L. (1753); Regione Friuli Venezia Giulia, 150 m s.l.m.; Agosto 2011; Foto di Nicolò Parrino.
  13. Veronica beccabunga L. (1753); Regione Friuli Venezia Giulia, 150 m s.l.m.; Agosto 2011; Foto di Nicolò Parrino.
  14. Veronica beccabunga L. (1753); Regione Liguria, 150 m s.l.m.; Giugno 2010; Foto di Giorgio Venturino.
  15. Veronica beccabunga L. (1753) Sinonimi Veronica tenerrima F.W.Schmidt (1791) Cardia beccabunga (L.) Dulac (1867) Beccabunga vulgaris Fourr. (1869) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Erba grassa; Veronica beccalunga Etimologia L'origine del nome Veronica, almeno riferito a questo genere di piante, è abbastanza oscura e soggetta a varie attribuzioni controverse. Secondo l'ipotesi più accreditata deriverebbe semplicemente dall'erronea pronuncia, da parte degli antichi studiosi di botanica, di Vetonica e in cui la "t" veniva pronunciata come "r"; il nome Vetonica, o Vettonica, o anche Betonica o Bettonica stava ad indicare la provenienza dalla Vettonia (o Vetonia), antica Regione della Lusitania, l'attuale Portogallo. Altra ipotesi è che invece derivi dall'unione di "vera" e "unica" in riferimento alle presunte proprietà medicinali uniche in alcune di queste specie. L'epiteto specifico ha etimo incerto. Forse deriva da qualche espressione popolare in lingua tedesca o fiamminga in riferimento al suo habitat in zone umide o in riferimento alle sue foglie che sono un po' piccanti all'assaggio. Descrizione Pianta erbacea perenne molto ramificata, ha i fusti basali prostrati dai quali partoni nuove radichelle e nuovi getti erbacei eretti, anch'essi ramificati. Le foglie sono di colore verde brillante e portate da un corto picciolo cuneato alla base, di forma ovata o ellittica con i bordi dentati. L'infiorescenza è composta da un racemo che porta fino a 25-30 elementi fioriferi, che spuntano all'ascella delle foglie, le brattee sono corte e lineari, il calice ha 4 sepali oblungo lanceolati. I fiori hanno 4 lobi di colore azzurro carico di forma ovale e irregolare con la fauce bianca, hanno 2 stami e 1 stilo. Il frutto è una capsula subsferica liscia contenente numerosi semi di colore marrone giallastro. Fiorisce da aprile a ottobre, da 0 a 2500 m s.l.m., sui bordi chiari dei torrenti, delle fonti e nelle cunette umide. Presente in tutta Italia. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Veronica beccabunga L. (1753); Regione Liguria, 150 m s.l.m.; Giugno 2010; Foto di Giorgio Venturino.
  16. Polypodium vulgare L. Regione Friuli Venezia Giulia, 200 m s.l.m., dicembre 2010, foto di Nicolò Parrino. Foglia con sporangi maturi (in alto), a confronto con sporangi non maturi (in basso).
  17. Polypodium vulgare L. Regione Friuli Venezia Giulia, 200 m s.l.m., dicembre 2010, foto di Nicolò Parrino. Foglia con sporangi non maturi.
  18. Polypodium vulgare L. Regione Friuli Venezia Giulia, 200 m s.l.m., dicembre 2010, foto di Nicolò Parrino.
  19. Polypodium vulgare L. Regione Friuli Venezia Giulia, 200 m s.l.m., dicembre 2010, foto di Nicolò Parrino.
  20. Polypodium vulgare L. Regione Friuli Venezia Giulia, 200 m s.l.m., dicembre 2010, foto di Nicolò Parrino.
  21. Polypodium vulgare L. Regione Valle d'Aosta, 400 m s.l.m., marzo 2011, foto di Giomalvi. Sporangi pedicellati.
  22. Polypodium vulgare L. Regione Valle d'Aosta, 400 m s.l.m., marzo 2011, foto di Giomalvi. Rizoma ricoperto da scaglie rossastre.
  23. Polypodium vulgare L. Regione Valle d'Aosta, 400 m s.l.m., marzo 2011, foto di Giomalvi. Sori lenticolari.
  24. Polypodium vulgare L. Regione Valle d'Aosta, 400 m s.l.m., marzo 2011, foto di Giomalvi.
  25. Polypodium vulgare L. Regione Valle d'Aosta, 400 m s.l.m., marzo 2011, foto di Giomalvi. La pagina inferiore, vista degli sporangi.
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