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Mauro Cittadini

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  1. Particolare della cuticola del cappello... Mauro
  2. Particolare delle lamelle
  3. Trovati Domenica scorsa, presso Tivoli, (Monti Comunali) Riserva Naturale di Monte Catillo, all'interno della catena dei Monti Lucretili. Entoloma clypeatum (L.) P. Kumm.
  4. Forse qualcuno ci avrà fatto caso...nelle foto di S.tenacellus si vedono dei minuscoli puntini bianche che "sbucano" dal medesimo strobilo... Si tratta di Dasyscyphus virgineus sul quele vi allego una piccola "disamina" a cura di Matteo "Stinkhorn": "Il genere Dasyscyphus è adesso chiamato Lachnum. Le specie europee ascritte a questo genere sono circa 32 di cui 11 legate a steli o foglie di monocotiledoni e 14 a Robus idaeus o legno di faggio, frassino, nocciolo o raramente su altre latifoglie. delle 7 rimanenti ne abbiamo una gialla (L. pulverulentum), e le altre 5 legate a foglie di quercia, di acero, faggiole, ecc... L'unica riportata crescente su coni di pino (oltre ad altri vari substrati), è appunto L. virgineum! Nello specifico L. virgineum è l'unico che si presenta interamente bianco sia nella parte imeniale che excipolare. In realtà, ci sarebbe anche L. rhytismatis interamente bianco... ma è associato a Foglie di latifoglie ed occasionalmente sovracresce su Rhytisma acerinum."
  5. Premesso che sulla vicenda separazione/distinzione tra S.tenacellus e S.stephanocistis pare che ormai si debba arrivare a verificare tutti gli esemplari raccolti anche quelli sulla stessa pigna...(ma non stiamo rasentando il ridicolo???!!!), ed a farne la microscopia, queste foto sono realtive all'analisi dell'esemplare un pochino più grandicello che si vede in una foto precedente sulla sx, la forma dei cistidi, fusoide ed appuntita va nettamente nella direzione di S.tenacellus.
  6. Particolare delle lamelle e della parte alta del gambo...
  7. ... ancora loro...
  8. Termino la tornata...Vallombrosa Strobilurus tenacellus, su strobili di pino, molto presenti e frequenti in quei giorni...
  9. Particolare dell'apertura apicade dell'endoperidio... Mauro
  10. ...particolare della "tessellatura" delle lacinie
  11. Astraeus hygrometricus, rinvenuti proprio in prossimità dell'albergo La foresta.
  12. Due piccoli basidiomi "tremelloidi" rinvenuti su di un ramoscello in località Secchieta, durente il recente raduno. Una veloce occhiata al micro conferma Tremella mesenterica. Mauro
  13. Particolare della superficie pileica...particolarmente "irsuta" Mauro
  14. Qualche scatto di Domenica, Pineta di Castel Fusano ad una comunissima specie lignicola: Stereum hirsutum (Willd.) Pers.
  15. Si...il microscopio è un "buon microscopio" Si...al limite del campo!!! Mauro
  16. A quello che ti ha già detto Gianni aggiungo che è altrettanto fondamentale, nella rilevazione delle ornamentazioni sporali, prima una "giusta" colorazione...esempio se vuoi vedere bene le ornamentazioni di Russula e Lactarius, visto che sono amiloidi, le devi trattare con reattivo di Melzer, alcune ornamentazioni di spore di ascomiceti si rilevano soltanto trattando con Blu cotone-lattico. Secondo: avere una profondita di campo maggiore possibile, ovvero chiudere il diaframma del micro in modo che rimanga una quantità di luce sufficente all'osservazione ma il più concentrata possibile. Mauro
  17. Ciao Hans...qualcosa è stato FATTO, molto ancora c'è da fare...ma con la calma e la pazienza...anche l'elefante se....vabbè non finisco la battutaccia da trivio per decenza... Mauro
  18. ... e... Mauro
  19. Dalla stessa passeggiata del precedente, su di un area fortemente devastata da un incendio pochi anni orsono, in associazione con le piantine di muschio (Funaria Hygrometrica con il quale ha rapporto esclusivo). Piccolo ascomicete (max 8-9 mm) tipico delle aree bruciate, delimitabile con sicurezza solo da analisi micro. Octospora roxheimii var. aestivalis
  20. Altre foto, macro e micro e commenti a cura di Gianni "nebularis" Non ho trovato un asco neanche a pagarlo.........in conpenso ho visto la famosa "marea" di parafisi...........ve le mostro filiformi, non clavate, multisettate, non si ramificano da una base comune. ife delll'excipulum ectale (si tratta della parte esterna dell'apotecio altrimenti menzionato come pileo negli Ascomycetes) globose, settate, alcune allungate clavate sempre excipulum ectale
  21. Allora...una piccola precisazione, in passato era stato giustamente sollevato qualche dubbio sulla "identità" delle Sarcoscypha, che normalmente, come quelle postate da Gianni ritroviamo se legno di Quercus sp, ed altre latifoglie (NON Tilia !!!), ambito mediterraneo. Una analisi micro fatta ieri su alcuni di questi esemplari ha decretato senza ombra di dubbio Sarcoscypha coccinea. Archiviata questa questione veniamo a: Lungo un viale con lecci, pini, ginepri ed altre essenze med, diametro dell'esemplare più grande 8-9 mm. L'analisi micro rileva ascomi non ancora maturi, tantissime parafisi, lunghe (oltre 200 micron), filiformi, multisettate, pochissime aschi visibili con spore all'interno immature. Apotecio con carne piuttosto spessa e tenace per la grandezza complessiva, color grigio-brunastro, parte centrale dell'excipulum a comprendere il breve pseudostipite bianca alla sezione. cfr. Tarzetta cupularis (non è stato possibile verificare morfologia e dimensioni spore.
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