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Tomaso Lezzi

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Messaggi pubblicati da Tomaso Lezzi

  1. Scleroderma verrucosum (Bulliard ex Persoon) Persoon; Isole Azzorre (Portogallo); Foto e descrizione di Tomaso Lezzi.

    I campioni raccolti presentano breve pseudogambo, con poco micelio attaccato, peridio abbastanza sottile (<1 mm), sottili verruche sull' esoperidio, superficie areolata, che arrossa e carne che arrossa abbastanza vistosamente al taglio.

    La microscopia realizzata evidenzia spore spinose echinulate, 8,0-12,8 × 8,0-12,6; GAF non osservati.
    Habitat: nella lettiera di aghi sotto Juniperus sp., un albero di circa 3 m di altezza.
    Il genere Scleroderma viene suddiviso dai principali studiosi in tre morfotipi, di cui uno suddiviso in due gruppi:
    1. Spore spinose, assenza di GAF
    1.1 Spine echinulate (profilo allungato e appuntito)
    1.2 Spine verrucose (profilo corto e arrotondato)
    2. Spore sub-reticolate (reticolo incompleto), GAF presenti
    3. Spore reticolate (reticolo completo), GAF presenti

    Specie simili
    Nel gruppo a Spine echinulate (profilo allungato e appuntito) sono presenti:
    Scelroderma leptopodium Har. & Pat., che ha peridio coperto con velo vellutato persistente.
    Scelroderma columnare Berk. & Br. che ha peridio coperto con velo vellutato persistente.
    Scelroderma uruguayense Guzmán, che ha spessore del peridio maggiore di 1 mm.
    Scelroderma cepa Pers.,che ha spessore del peridio maggiore di 1 mm.
    Scelroderma texense Berk. che ha spessore del peridio maggiore di 1 mm.
    Scelroderma albidum Pat. & Trab., non ha mai viraggio al rosa-rosso.
    Scelroderma laeve Lloyd, non ha mai viraggio al rosa-rosso.
    Scelroderma areolatum Ehrenb. ha peridio areolato, spore 11-15 µm, spore con misure più grandi di quelle rilevate.

    Commestibilità e tossicità
    Tossico. Provoca, come tutti gli Scleroderma, intossicazione gastroenterica.

    Bibliografia consultata
    SIMS, K., WATLING, R. & JEFFRIES, P., 1995. A revised key to the genus Scleroderma. Mycotaxon 56:403-420

    Scleroderma verrucosum (Bulliard ex Persoon) Persoon; Isole Azzorre (Portogallo); Foto e descrizione di Tomaso Lezzi
    (Exsiccata TL20111008_02) 

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    Sezioni in cui sono visibili la gleba matura, lo pseudogambo e la carne arrossante al taglio

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  2. Una breve introduzione a questo topic:

    Le Isole Azzorre si trovano in mezzo all'Oceano Atlantico, in una delle poche zone della Terra in cui la dorsale medio-oceanica arriva in superficie.

    La loro origine è vulcanica, il clima è umido e ventoso, temperato per la durata di tutto l'anno.

    L'originale copertura vegetale, la Laurisilva è ormai ridottissima, quasi completamente distrutta dal disboscamento effettuato per realizzare coltivazioni e soppiantata dalle piante che nei secoli sono state importate da Asia, Australia, Africa e dal resto d'Europa. L'albero più diffuso è la Cryptomeria japonica, che forma estese foreste, ma che non ha praticamente simbiosi con nessuna specie fungina! Alcuni lignicoli si sviluppano sul legno degradato dei tronchi abbattuti.

    Proprio per la posizione di queste isole, che si trovano in mezzo all'Oceano Atlantico, alcune delle specie fungine rinvenute risultano essere tipiche del continente europeo, alcune sono tipiche del continente americano, mentre altre ancora sono comuni su entrambi.

    Tom :)

  3. Concordo anche io, se riguardi le foto dove sono visibili le lamelle, ti accorgerai che stanno cominciando a maturare e si indovina già la sporata ruggine dei Bolbitius, mentre Coprinus la avrebbe nera ;)

    Non è necessario che ci siano escrementi e tutto sommato neanche che il terreno sia molto ricco di humus, mi è capitato di trovarli anche in un prato con un deposito di calcinacci (che poesia, ricco sì, ma di monnezza!!!)

     

    Tom :)

  4. Ciao Giò, Sìììììììììì, è proprio lui il Cistus era presente nel sottobosco!, Me lo ha fatto vedere mio fratello, su un libro di specie mediterranee che abbiamo a casa e lo descrive esattamente come hai detto e come è nel mio ritrovamento.

    Ha numerosi piccoli fiori che si aprono nella parte centrale e che ho letto sono diversi di colore a seconda della specie di Cisto parassitata: Su Cisto a fiori bianchi ipocisto a fiori giallo dorati (ssp. ochraceus), su quelli a fiori rosa sono di colore arancione (ssp. kermesinum).

     

    Adesso mi toccherà tornare quando sono fioriti per controllare! :)

    grazie, :thumbup: Tom :)

  5. Coprinus auricomus Pat.; Regione Marche; Aprile 2012; Foto di Tomaso Lezzi.

     

    Giovani esemplari.

     

    Coprinus-auricomus--001-2.jpg

     

    Coprinus-auricomus--011.jpg

     

    Coprinus-auricomus--005.jpg

     

    Esemplari in vari stadi di maturazione.

     

    Coprinus-auricomus--003.jpg

     

    Attacco delle lamelle che aiuta a distinguere questa specie da Coprinus leiocephalus P.D. Orton e da Coprinus plicatilis (Curt.: Fr.) Fr. in cui le lamelle sono sempre libere, ma distanti dallo stipite.

     

    Coprinus-auricomus--006.jpg

     

    Particolare.

     

    Coprinus-auricomus--006b.jpg

  6. Coprinus auricomus Pat.; Regione Marche; Aprile 2012; Foto di Tomaso Lezzi.

     

    Coprinus auricomus Pat. differisce da Coprinus leiocephalus P.D. Orton per avere nel centro del cappello gli sclerocistidi (setae), cioè delle ife allungate > 200 µm di lunghezza, di colore giallo-bruno, per le spore che hanno profilo ellissoidale, arrotondate, non spigolose, non a cuore e per avere il poro germinativo centrale.

     

    Metto qualche foto micro seguono con calma info dettagliate!

    Tom :)

     

    Spore ellissoidali, con poro germinativo centrale.

     

    Coprinus-auricomus-19-Spore.jpg

     

    Pileocistidi clavati.

     

    Coprinus-auricomus-29-Pileocistidi.jpg

     

    Coprinus-auricomus-34-Pileocistidi.jpg

     

    Setae della cuticola.

     

    -Coprinus-auricomus-44-Cuticola-setae.jpg

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