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Tomaso Lezzi

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Messaggi pubblicati da Tomaso Lezzi

  1. ciao Mc, Come ti suggerisce Claudio, l'habitat è importante per poter fare una determinazione corretta; cerca di fotografare le specie che trovi nel loro ambiente e aggiungi una descrizione più dettagliata dei caratteri, la discussione risulterà più interessante per tutti e sarà più facile determinare le specie postate! ;)

     

    ciao, aspettiamo i tuoi prossimi ritrovamenti,

    Tom :)

  2. Cortinarius rufo-olivaceus (Pers.) Fr.; Foto di Tomaso Lezzi

     

    Cortinarius rinvenuto in Sughereta, con presenza di Cisto, Lentisco ed altre essenze del sottobosco della macchia mediterranea; cappello macchiato di rosso scuro, soprattutto al centro, con presenza di piccole squamette; lamelle giallo verdastre, presto bruno ruggine per la sporata; gambo violetto nella parte alta, cortina abbondante, base del gambo con bulbo nettamente marginato, di colore rosso scuro. Odore complesso, aromatico difficile da definire. Carne leggermente violetta.

    NaOH sul cappello prima oliva, poi rosso marrone, poi sempre più scuro fino a quasi nero., NaOH sulla carne in sezione giallo verdastro.

    Spore verrucose, citriformi, amigdaliformi.

    Ci troviamo nel sottogenere Phlegmacium, gruppo a lamelle giallo, verde, oliva.

    Il simile Cortinarius splendificus Chevassaut & Rob. Henry ha la carne del gambo da giallo brillante a verde giallastro non viola, e il cappello col centro non rosso scuro.

    Cortinarius xanthophyllus (Cooke) Rob. Henry ha del giallo nel pileo e la carne nel gambo reagisce al KOH al giallo e poi al rosso;

    Cortinarius odorifer Britzelm. ha odore anisato, habitat sotto Abete, carne giallastra con sfumature verdastre;

    Cortinarius orichalceus (Batsch) Fr. ha habitat di montagna, sotto aglifoglie, stipite concolore alle lamelle.

     

    post-2993-0-48103200-1324893471.jpg

     

    Sul cappello NaOH, prima oliva, poi rosso marrone, poi sempre più scuro fino a quasi nero. NaOH sulla carne in sezione giallo verdastro.

     

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    Carne leggermente violetta. NaOH sulla carne in sezione giallo verdastro.

     

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    Lamelle giallo verdastre, presto bruno ruggine per la sporata, gambo violetto nella parte alta, cortina abbondante, base del gambo con bulbo nettamente marginato, di colore rosso scuro.

     

    post-2993-0-15312100-1324893479.jpg

  3. Melanoleuca exscissa (Fr.) Singer; Foto di Tomaso Lezzi

     

    Ritrovamento sotto Cupressus macrocarpa e Pinus pinea; esemplari con cappello marrone, umbonato, lamelle bianche, abbondanti lamellule, gambo fibrilloso, non striato, senza verruche.

    Cheilocistidi a pelo d'ortica, settati, con parte basale allargata e parte superiore stretta e allungata, con cristalli sulla parte apicale; Spore ellissoidali, verrucose.

     

    Melanoleuca-exscissa-03-4.jpg

  4. Russula fragilis (Pers.: Fr.) Fr.; Foto di Tomaso Lezzi

     

    Ritrovamento in Sughereta; sapore acre, odore di cocco, sporata bianca, lamella frastagliata. Reazione negativa al Guaiaco.

    La simile Russula atrorubens Quél differisce per la reazione positiva al Guaiaco.

     

    Sul gambo del campione a destra si può vedere la reazione negativa al Guaiaco.

     

    Russula-fragilis-01-2.jpg

     

    Russula-fragilis-01-2_Guaiaco.jpg

     

    Sporata bianca e lamelle frastagliate.

     

    Russula-fragilis-03.jpg

  5. Leratiomyces ceres (Cooke & Massee) Spooner & Bridge; Roma; Foto di Tomaso Lezzi

     

    Basidi tetrasporici.

     

    Leratiomyces-ceres-40-2-3-4-Basidi.jpg

     

    Spore ellissoidali con apicolo e evidente poro germinativo.

     

    Leratiomyces-ceres-65-Spore.jpg

     

    Cheilocistidi allungati, cilindrici, sinuosi, con estremità a volte leggermente allargata, a volte diverticolati.

     

    Leratiomyces-ceres-46-7-8-9-51-5-Cheiloleptocistidi.jpg

     

    Pleurocrisocistidi presenti (il contenuto diventa giallo in Ammoniaca), strutture caratteristiche che ci permettono di riconoscere questa specie dal simile Leratiomyces squamosus var. thraustus (Kalchbr.) Bridge & Spooner in cui i pleurocrisocistidi sono assenti. Foto di Mauro Cittadini.

     

    Leratiomyces-ceres-75-7--83-Pleurocrisocistidi.jpg

  6. Anche a Natale si trovano funghetti interessanti! :natale01:

     

    Leratiomyces ceres (Cooke & Massee) Spooner & Bridge; Roma; Foto di Tomaso Lezzi

    = Psilocybe ceres (Cooke & Massee) Sacc.

    = Nematoloma rubrococcineum Balletto

    = Hypholoma rubrococcineum (Balletto) Nonis

     

    Questa specie ha una storia curiosa: come riportato da Noordeloos (2011) Leratiomyces ceres, che probabilmente ha origine in Australia è comparso in Europa nei Kew Garden di Londra sulle cortecce usate per decorare le aiuole, e dal Nord Europa si è poi diffuso mano a mano in tutto il resto di Europa.

    La sua nomenclatura è molto travagliata e questa specie ha cambiato nome parecchie volte.

    Gli esemplari di questo ritrovamento hanno cappello rosso aranciato con tracce di velo bianco sul bordo del cappello, lamelle eteromorfe, con filo bianco, sterile, gambo slanciato con resti evanescenti di velo, basse rossa, il colore rosso si intensifica allo sfregamento del gambo; dal punto di vista microscopico abbiamo basidi tetrasporici, spore ellissoidali con apicolo e evidente poro germinativo, cheilocistidi allungati, cilindrici, sinuosi, con estremità a volte leggermente allargata, a volte diverticolati; pleurocrisocistidi presenti (il contenuto diventa giallo in Ammoniaca).

     

    Il simile Leratiomyces squamosus var. thraustus (Kalchbr.) Bridge & Spooner

    = Hypholoma squamosum var. thraustum (Kalchbr.) Hongo

    = Hypholoma thraustum (Kalchbr.) Urbonas

    = Psilocybe squamosa var. thrausta (Kalchbr.) Guzmán

    = Psilocybe thrausta (Kalchbr.) Bon

    =Stropharia squamosa var. thrausta (Kalchbr.) Massee

    = Stropharia thrausta (Kalchbr.) Sacc

    =Stropharia squamosa var. aurantiaca (Cooke) Massee

    = Stropharia aurantiaca (Cooke) S. Imai

    = Stropholoma squamosum var. thraustum (Kalchbr.) P.A. Moreau

    Si differenzia per la presenza di un anello più consistente e per la mancanza di pleurocrisocistidi

     

    Bibliografia

    NOORDELOOS, M.E., 2011. Strophariaceae s.l.. Fungi Europæi. Vol. 13. Alassio (SV): Ed. Candusso.

     

    Leratiomyces-ceres-05-6-7.jpg

     

    Leratiomyces-ceres-23.jpg

     

    Leratiomyces-ceres-27-8-9.jpg

     

    Primordio.

     

    Leratiomyces-ceres-02.jpg

  7. Ciao Niki, Ben arrivato nel Forum

     

    Ti hanno già spiegato tutto per qunto riguarda i pareri sulla commestibilità che possono essere dati solo dalle ASL.

    Per quanto riguarda i tuoi esemplari direi:

    Post #1 Russula sp.

    Post #2 e 3 Hygrophorus sp.

    Post #5 e 6 Lactarius sp. di sicuro non un galletto che NON ha lamelle, ma pliche imeniali.

    Post #7, 8, 10 Lactarius sp. forse Lactarius chrysorreus, viato che il latice bianco diventa rapidamente giallo zolfo

     

    Per i prossimi ritrovamenti apri una discussione separata per ogni specie che trovi sarà più facile discuterli ;) come ti ha detto Massimo, aggiungi una breve descrizione, odore, sapore (assaggi e poi sputi) soprattutto del latice dei Lactarius per dirci se è dolce o piccante, odem per le lamelle delle Russula, è importante conoscere odore e sapore.

     

    a presto con i tuoi prossimi ritorvamenti,

    Tom :)

  8. Concordo con Claudio!

    Oltre alle osservazioni già fatte prima adesso possiamo aggiungere che:

    1. Il gambo nella foto ravvicinata si vede che non ha reticolo
    2. la sezione vira al blu, ma soprattutto mostra alla base un bel color barbabietola

    questi elementi ci portano in direzione della specie Boletus queletii :)

    perché

    Il simile Boletus luridus ha reticolo a maglie allungate sul gambo e una sezi0one che diventa completamente blu.

    Il simile Boletus erithropus ha una puntinatura rossa sul gambo.

     

    Tom :)

    PS in realtà la mancanza di reticolo si vedeva già dalle prime foto, così come il color barbabietola che è presente anche all'esterno del gambo non solo all'interno della sezione, ma dobbiamo prendere l'abitudine di mostrare (osservare!) i caratteri tipici che in ogni genere ci aiutano a determinarne con più sicureza la specie ;)

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