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Per la seconda direi anche io di sì, controlla anche l'odore, in Lepiota cristata è forte, pungente, come di solvente.
Tom
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Tom, la sporata di R. torulosa è crema carico (IId) e se togliamo un po' del blu della foto, l'ipotesi di Stefano potrebbe anche starci. D'altra parte non saprei quale altra russula, così robusta, potremmo trovare in pineta in questa stagione.
Ciao
Emilio
Ciao Emilio, hai ragione Russula torulosa è una IId, mi ricordavo male, allora direi che il quadro va bene
Tom
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Ciao Stefano, lamelle troppo chiare per una Russula torulosa, che ha sporata giallo carico. Al momento non mi viene in mente che cosa potrebbe essere sentiamo anche altri pareri...
Tom
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Ciao Agata e Konrad,
abituatevi a controllare la tipologia della base delle Macrolepiota, anche se non è questo il caso, è importante controllare che alla base non ci sia arrossamento.
Tom
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ciao Burgher con le caratteristiche che hai descritto direi Bolbitius vitellinus, con sporata marrone.
Tom
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OK per Clitocybe nebularis
Tom
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Bene direi che con le spiegazioni di Adry sei arrivato alla conclusione corretta, così abbiamo fatto tutti un ripasso (me compreso!)
Tom
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Ciao Stefano, quando incontri nuovamente questa specie ripeti l'assaggio, non è solo leggermente piccante, ma piuttosto piccante!
Tom
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Puoi cercare nel nostro archivio!
Ecco il llink all'indice, ti basta immettere nella prima riga il genere e/o la specie per vedere tutte le specie con i link alle schede che corrispondono alla tua ricerca.
http://funghi.funghiitaliani.it/
Tom
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Ciao Franchì, Sicuramente non è una Macrolepiota procera (la mazza di tamburo) che ha anello doppio, non attaccato ma libero sul gambo, colori bruni e non rossicci, zebratura sul gambo.
I tuoi campioni hanno una calza sul gambo che termina in un anello, decorazioni a squame su gambo, anello e cappello.
In questo caso direi che ci troviamo in presenza di Lepiota aspera = Echinoderma asperum oppure di Lepiota echinacea = Echinoderma echinaceum viste le squame che si trovano sul gambo e sulla parte inferiore dell'anello. Entrambe specie NON commestibili.
Ti ricordo che alcune Lepiota sono seriamente velenose, attenzione a non fare errori.
Tom
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Ciao Glacial,
Anche per me Leucopaxillus gentianus, con sapore decisamente amaro e non commestibile.
Non c'è bisogno di raccogliere una quantità considerevole di esemplari di una specie che non si conosce, per imparare a riconoscere un tipo di fungo bastano 2-3 campioni in vari stadi di crescita (i funghi nel bosco hanno una loro funzione importante, se non serve evitiamo di raccoglierli...) se poi impari che è una specie commestibile fai sempre a tempo a raccoglierli la prossima volta che andrai nel bosco.
Per imparare meglio a riconoscere i funghi sentine l'odore e il sapore, in questo caso sarebbe bastato l'assaggio di un pezzetto (decisamente amaro) per evitare di raccoglierne tanti.
Tom
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Concordo con Gyro, Tricholoma fracticum cresce solo sotto aghifoglia, Pino. ha un piccolo cercine glutinoso, che si può anche sentire al tatto, sulla separazione del colore da marrone a bianco.
Sotto latifoglia con lo stacco netto, ma senza glutine: Tricholoma ustaloides.
Tom
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Concordo con Nicola per Marasmius wynneae, colori bianchi diffusi, gambo coriaceo appiattito e scuro, comune in faggeta (si vede dalle foglie a terra, però cerca di abituarti a guardarti intorno per vedere quali piante sono presenti e a elencarle insieme ai caratteri dei funghi che ci presenti).
Tutti i Marasmius sono revivescenti cioè non marciscono facilmente, ma tendono ad asciugarsi e quando piove si reidratano per tornare in perfetta forma!
Tom
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Concordo con te e con Max per Agaricus praeclaresquamosus, specie tossica.
Nota la carne ingiallente di colore molto intenso: giallo cromo, l'odore di fenolo (inchiostro) si sente soprattutto alla base del gambo.
Gli Agaricus ingiallenti commestibili, hanno invece un colore giallo più delicato e odore gradevole, di anice o mandorle amare.
Tom
2011.11 - Lazio - Tutor Tomaso Lezzi
in Funghi trovati Anno 2011
Inviato
Pluteus chrysophaeus (Schaeff.) Quél., Regione Lazio, Foto di Tomaso Lezzi
Il Pluteus chrysophaeus è una specie poco comune, con il cappello giallo.
I campioni del nostro ritrovamento mostrano una cuticola formata da ife sferiche e in alcuni casi leggeremente piriformi (celluloderma). I cistidi sono pochi, ma di grandi dimensioni; le spore sono subglobose.
Il simile Pluteus leoninus, ha la cuticola formata da ife disposte con struttura a trichoderma, cioè con ife allungate e rialzate.