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Archivio Micologico

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  1. Meottomyces dissimulans (Berk. & Broome) Vizzini; Regione Lombardia; Aprile 2005; Foto e commento di Massimo Biraghi.

    Ritrovamento su lettiera di foglie di Pioppo, Cappello viscoso, igrofano da bruno, bruno/olivaceo a ocraceo grigio/ocraceo.
    Nei giovani esemplari è presente un orlo fioccoso biancastro molto fugace. Lamelle da biancastre nei primordi a bruno-argilla.
    Gambo delicato, molliccio con anello membranoso più o meno evidente.

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    Regione Lombardia; Marzo 2008; Foto di Massimo Biraghi

    Hemipholiota oedipus = Phaeogalera dissimulans.

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  2. Meottomyces dissimulans (Berk. & Broome) Vizzini 2008

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Cortinariacea

    Sinonimi
    Pholiota oedipus (Sacc.) P.D. Orton 1960
    Phaeogalera medullosa (Bres.) M.M. Moser 1978
    Phaeogalera oedipus (Sacc.) Romagn. 1980
    Hemipholiota oedipus (Sacc.) Bon 1986
    Phaeogalera macrospora (Velen.) Bon 1991
    Phaeogalera nybergii (A.H. Sm.) Bon 1991
    Phaeogalera dissimulans (Berk. & Broome) Holec 2003

    Foto e Descrizioni
    Regione Lombardia; Dicembre 2009; Foto e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Spore 7-8,5 × 4-5,5 µm. Basidi tetrasporici.

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    Presenza di giunti a fibbia.

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    Cheilocistidi 40-55 × 5-8 µm, apice fino a 10 µm.

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  3. Hemimycena ochrogaleata (J. Favre) M. M. Moser 1978

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Foto e Descrizioni
    Passo dello Stelvio, Valle dei Vitelli, prateria alpina a 2400 m s.l.m.. Altra piccola e delicata entità che sembrerebbe essere legata unicamente alla presenza di Cirsium spinossimus, crescendo alla base dei fusti o tra le foglie marcescenti.

    Regione Lombardia; Settembre 2012; Foto e commento di Massimo Mantovani.

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  4. Hemimycena mairei (Gilbert) Singer 1943

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Foto e Descrizioni
    Cappello minuto di colore biancastro, al margine bianco e sempre più colorato verso il disco. Lamelle molto spaziate e larghe, ricche di lamellule e con colore biancastro, quasi sempre decorrenti, sottili e minute. Gambo minuto e attenuato alla base, carne quasi inesistente, il fungo è visibile in trasparenza. Odore e sapore poco significativi, cresce nei prati e nelle radure aperte dei boschi, prevalentemente in Autunno.

    Foto e descrizione di Pietro Curti.

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  5. Hemimycena cucullata (Pers. : Fr.) Singer 1961

    Tassonomia 
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Foto e Descrizioni
    Crescita su muschio e lettiera di aghi di Cupressus sempervirens, Cupressus arizonica e Pinus pinaster. Si riconosce dalle specie simili per il colore bianco candido, l'assenza di pileocistidi, l'allungamento sporale elevato Q > 2,3; il numero elevato delle lamelle > 25.

    Ottobre 2016; Foto commenti e microscopia di Tomaso Lezzi.

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    Spore. 600×, Rosso Congo.

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  6. Hemimycena cephalotricha (Joss. ex Redhead) Singer 1986

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Foto e Descrizioni
    Piccolissimo basidioma, 2-6 mm. in media, bianco con leggerissime sfumature crema sul gambo, cresce sulle cortecce muschiose e non di Quercus spp. (Q,ilex, Q.robur, Q.suber) in ambiente mediterraneo spesso nel tardo autunno ed in inverno. Il cappello appare (lente!) finemente feltrato così come il gambo. Alcuni esemplari mostrano una distinta pelosità bianca, arruffata, come una sorta di velo avvolgente che tiene intrappolate delle minuscole goccioline molto evidenti a tempo umido.

    Microscopia
    Sporata in massa bianca, spore ialine al m.o., citriformi, in alcune proiezioni sub-amigdaliformi, normalmente guttulate. Dimensioni 6-8,5 × 3,6-4,5 micrometri. Cheilocistidi numerosi, cilindrico flessuosi, soventemente sub-capitulati, dimensione max. lunghezza = 38 micrometri. Pileocistidi simili ai cheilo, ma distinatmente più sub-capitulati. Caulocistidi presenti, abbondanti normalmente capitulati.

    Note
    Basidioma con un complesso di caratteri molto indicativi, da un punto di vista macroscopico si segnala la pelosità arruffata e le goccioline ialine, da un punto di vista microscopico la presenza di cheilo, pleuro e caulocistidi da sub-capitulati a capitulati e le singolari spore citriformi.
    Ico & Biblio: ANTONIN & NOORDELOOS – A Monograph of the genera Hemimycena, Delicatula, Fayodia, Gamundia, Myxomphalia,
    Resinomicena, Rickenella, Xeromphalina in Europe. Bollettino AMER N°33, Giuliano Lonati, Funghi rari o poco conosciuti p.33.

    Regione Lazio; Dicembre 2008; Foto, descrizioni e microscopia di Mauro Cittadini.

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    Cheilocistidi.

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    Pileocistidi.

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    Spore.

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    Caulocistidi.

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  7. Helvella solitaria P. Karst.; Regione Lombardia, bosco Doneda, località Brembate; Aprile 2012; Foto di Massimo Biraghi.

    Bosco con prevalenza di Populus nigra e Populus alba.

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    Microscopia.
    Aschi e parafisi.

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    Sezione della carne, vista allo stereomicroscopio, excipulum differenziato.

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    Osservazione 10×.

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    Excipulum medullare a textura intricata, osservazione in Rosso Congo.

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    Osservazione in Fucsina acquosa.

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    Excipulum ectale a textura globulosa-angularis con peli ifoidi clavati, settati.

    Osservazione in acqua.

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    Excipulum ectale a textura globulosa-angularis con peli ifoidi clavati, settati.

    Osservazione in Rosso Congo.

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    Spore ellissoidali con grossa guttula globosa centrale e piccole guttule oleose presenti ai poli.

    Long. :N =30 ; dMd ; (18,07)18,293 - 18,95 - 20,568(21,93)
    Larg. : N =30 ; dMd ; (11,80)12,145 - 12,5166666666667 - 13,557(14,31)
    Q : N =29 ; dMd ; (1,35)1,39 - 1,5 - 1,63(1,69)

    N° Long. Larg. Q
    Moy 19,35 12,83 1,51
    Min 18,07 11,80 1,35
    Max 21,93 14,31 1,69
    Media 19,35 12,71 1,51

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  8. Helvella solitaria P. Karst.; Regione Lombardia, colline bergamasche; Ottobre 2006; Foto di Massimo Biraghi.
    (Exsiccatum MB20061028-02)

    Piccola Helvella fruttificante dalla primavera avanzata all'autunno. Presenta una mitra normalmente a forma di cupola allargata con margine ricurvo ed ondulato, superficie interna da marrone a grigio più o meno scuro, superficie esterna grigiastra-ocra-biancastra, leggermente pruinosa-fioccosa verso il margine. Gambo cilindico o ricordante una clava, solcato irregolarmente, lacunoso, di colore biancastro.
    Spore lisce ellissoidali, con presenza di una guttula, 15-19 x 11-13 µm.

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  9. Helvella solitaria P. Karst. 1871

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae

    Sinonimi
    Helvella queletii Bresadola 1883

    Commestibilità e tossicità
    È sospettata di essere velenosa, come tutte le Helvella e di essere responsabile della sindrome giromitrica.

    Foto e descrizioni
    Ascoma a forma di coppa compressa lateralmente, presenta un imenoforo su toni bruno camoscio-bruno baio, superficie esterna leggermente vellutata su toni più chiari con sfumature grigiastre, margine spesso arrotolato verso l'interno, poi più o meno disteso e lacerato. lo stipite è generalmente solcato per tutta la sua lunghezza, moderatamente lacunoso, biancastro o con sfumature ocra chiaro. Cresce in primavera generalmente sotto Populus sp. in terreni di matrice ghiaioso-sabbiosi.

    Regione Lombardia; Maggio 2010; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Spore 20-22 × 12-13 µm.largamente ellittiche, ialine, con grossa guttula centrale e presenza di guttule oleose di piccole dimensioni verso i poli, uniseriate nell'asco. Ingrandimento 1000×.

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    Aschi cilindrici, ottosporici 220-250 µm, ingrandimento 400×.

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    Parafisi cilindriche, leggermenti allargate all'apice (7µm), ingrandimento 400×.

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    Settate (1-2 setti) solo verso la base, non forcate.

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  10. Helvella leucophaea (Battarra) Pers. 1799

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae

    Sinonimi
    Helvella crispa var. lutescens Fr. : Fr. 1822
    Helvella pityophila Boud. 1887
    Helvella pithyophila Boud. 1887
    Helvella crispa var. pithyophila (Boud.) Donadini 1975

    Foto e Descrizioni
    Differisce da Helvella crispa essenzialmente per l'habitat marcatamente mediterraneo, xerofilo, sotto Pini e Lecci, per le dimensioni inferiori, la mitra costantemente color giallo ocra, ed il gambo grigiastro con nuances violacee. La microscopia è pressoché identica. Alcuni autori la considerano come sinonimo di Helvella crispa, con quest'ultimo nome prioritario.

    Commestibilità e tossicità
    È sospettata di essere velenosa, come tutte le Helvella e di essere responsabile della sindrome giromitrica.

    Regione Toscana; Novembre 2019; Foto di Manuel Atzeni.

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    Aschi e parafisi. Osservazione in Rosso Congo a 200×.

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    Aschi e parafisi. Osservazione in Rosso Congo a 400×.

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    Spore. Osservazione in acqua a 400×.

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    Excipulum ectale. Osservazione in Rosso Congo a 200×.

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  11. Helvella macropus (Pers. : Fr.) P. Karst.; Regione Lombardia; Giugno 2012; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

    Piccola Helvella reperibile nei boschi di latifoglia, si riconosce per il cappello a forma di coppa schiacciata ai lati, l'imenio liscio di colore ocra-grigiastro, la superficie esterna grigiastra ricoperta da peluria, presenta un gambo slanciato, cilindrico, a volte allargato alla base e ricoperto come la parte esterna del cappello da peluria. Microscopicamente presenta spore di 21-27 × 10-12 µm, fusiformi, con grossa guttula centrale e in modo irregolare con una-due guttule più piccole disposte alle estremità. Come altre Helvella si osservano spore nettamente gibbose che non sono un carattere importante ai fini determinativi. Aschi 250-300 × 12-17 µm, pleurorinchi, cilindrico-clavati, ottosporici, inamiloidi. Parafici cilindriche, dilatate all'apice anche oltre i 10 µm. Excipulum ectale composto da elementi concatenati.

    Colline Bergamasche, ritrovamento di Massimo Mantovani, fotografia e analisi microscopica di Massimo Biraghi.

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    Foto e commento di Massimo Mantovani.
    Luogo del ritrovamento un castagneto nelle vicinanze di Trescore Balneario.

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    Alcuni dettagli.

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    Visione delle spore a 400×.
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    Spore 400×.
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    Parafisi in blu lattico.
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    Excipulum ectale.
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  12. Helvella macropus (Pers. : Fr.) P.Karst. 1871

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae

    Foto e Descrizioni
    Bosco appenninico di Castagno e Cerro.

    Commestibilità e tossicità
    Velenosa, responsabile di sindrome giromitrica.

    Specie simili
    Helvella dissingii Korf = Helvella villosa (Hedw.) Dissing & Nannf = Helvella macropus var villosa (Hedw.) Pers. è difficilmente distinguibile macroscopicamente specialmente da giovane, l'analisi al microscopio ottico è l'unico modo per separarle, infatti Helvella dissingii presenta spore che misurano solo 16-22 × 9-12 µm, di forma ellissoidale e con grossa guttula centrale.

    Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Aschi ottosporici leggermente ingrossati alla sommità 260-280(300) µm.

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    Parafisi con apice da 6 a 12 µm.

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    Spore lisce, fusiformi, appuntite mediamente alle estremità, grossa guttula centrale e con guttule più piccole ai poli, misuranti 22-24(25) x (9)10-11 µm.

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  13. Helvella leucopus Pers. 1822

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae
    Genere Helvella
    Sezione Elasticae

    Sinonimi
    Phallus monachella Scop. 1772
    Helvella albipes Fuckel 1864

    Etimologia
    Dal latino leucopus = dal piede bianco, riferito al gambo.

    Descrizione originale
    Persoon (1822): Mycologia Europaea I: 213. 8. leucopus, pileo utrinque deflexo adnato, demum spadiceo, stipite glabro albo laevi. Novam hanc speciem inveni, Aprilis initio ad aggeres sub arboribus, prope Parisios. Habitu Helvellae Mitrae, paullo tamen minor. Pileus cum sub terra adhuc latet, est plumbeo-lividus, fungi adulti badius, exsiccati fere nigrescit. Stipes vix unc. altus, 3 - 4 lin. crassus, cylindricus, versus basin plerumque magna lacuna pertusa distinctus.

    Ascoma
    Generalmente a forma di sella, superficie con lobi disuguali, dimensioni che variano da 3 a più di 10 cm, colorazione della superficie esterna (imenio) tipicamente bruno scuro, bruno-nerastro, fino a nero pece, tende a diventare bruno dattero con la maturazione o a decolorarsi per igrofaneità, di aspetto opaco-vellutato, margine spesso più chiaro. Superficie interna da bianca a grigiastra, tende a macchiarsi di bruno in vecchiaia.
    Gambo da 2-3 cm fino a 10-15 cm, eccezionalmente fino a 20, generalmente cilindrico e allargato alla base, liscio o leggermente solcato, biancastro nella prima fase dello sviluppo, leggermente ocraceo a maturazione o per eccesso di umidità.

    Carne
    Odore gradevole, leggermente terroso, sapore non caratteristico, tenace per il genere, elastica, di colore biancastro.

    Microscopia
    Spore (16)18-22(23) × 12-15 µm, uniseriate nell'asco, lisce, munite di una grossa guttula centrale e di un numero variabile di minute guttule localizzate alle estremità (poli).
    Aschi 300-330(350) × 15-20 µm, ottasporici, cilindrici, con tendenza ad allargarsi verso l'apice, non reagenti al Melzer (non amiloidi).
    Parafisi cilindriche, larghe fino a 9 µm, irregolarmente allargate verso l'apice e spesso munite di incrostazioni di diverso spessore localizzate nella parte terminale, plurisettate.
    Excipulum ectale rappresentato da una palizzata formata da ife strette e ramificate ed altre leggermente a forma di clava nella parte finale, concatenate tra di loro.

    Commestibilità e tossicità
    Potenzialmente letale. È da evitare assolutamente, infatti nelle Helvella, al pari delle Gyromitra sono state riscontrate sostanze tossiche responsabili della sindrome giromitrica.

    Habitat
    Cresce in primavera, raramente in autunno, abbastanza comune lungo i boschi fluviali in presenza di Populus spp. su terreno di matrice sabbiosa, comune nelle pianure dove è anche segnalata nei pioppeti coltivati, presente anche nei litorali.

    Somiglianze e varietà
    La morfologia e la crescita in habitat ben circoscritto dovrebbero fugare ogni dubbio per la determinazione di questa specie. Gli esemplari lussureggianti particolarmente grandi e robusti sono stati ultimamente descritti come Helvella leucopus var. populina (Arroyo e Calonge, 1990). Una possibile confusione potrebbe insorgere ai neofiti con alcune specie del genere Gyromitra ed in particolare con Gyromitra infula (Schaeff.) Quél. che si differenzia per avere un cappello a sella di colore bruno scuro o bruno-rossastro con riflessi violacei, lo stipite mai biancastro e con sfumature rosso-violacee. Questi elementi insieme al periodo autunnale di crescita e all'habitat prettamente montano su legno deteriorato di conifera dovrebbero essere elementi sufficienti per il riconoscimento.

    Osservazioni e note tassonomiche
    Helvella leucopus è specie abbastanza comune nei terreni di matrice sabbiosa e con tutta probabilità simbionte di Populus spp. (ectomicorriza). La particolare morfologia dell’ascoma di per sé non crea problemi di determinazione, al contrario delle vicissitudini tassonomiche, dovute con tutta probabilità alla assenza o sporadicità dei ritrovamenti nei paesi del Nord Europa. Dissing (1966) nella sua monografia sul genere Helvella in Europa afferma: “It is remarkable that H. leucopus has never been found in Great Britain, nor in Norden. Helvella leucopus è presente in tutta l'Europa centro meridionale e il typus proviene dalla Francia, è segnalata anche in Asia, Cina, Nord Africa, nelle Americhe viene segnalata in Messico e in California. Il sinonimo Helvella monachella è un binomio ricavato da Phallus monachella Scop. (1772) la cui diagnosi, seppur succinta, descrive in un passaggio: "habitat in truncis e stipes rubellus”, ricombinato e sanzionato da Fries (1823) e in seguito usato da altri Autori. La descrizione di Scopoli indiscutibilmente non si addice ad una Helvella tipica dei pioppeti sabbiosi, invero rappresenta un habitat e una morfologia ben identificabili con una Gyromitra sp. Anche l'interpretazione di Fries “pileus demum crispus & undulatus" in combinazione con il colore “violaceus” presente nella colorazione dell’imenio ben poco si identifica con una Helvella e con tutta probabilità rappresenta ancora una Gyromitra sp., che ai tempi di Fries era un taxon compreso in Helvella; infatti nella descrizione di Fries (1823) viene indicato come habitat "in silvis montosis arenosis, vere. (v. v.)”. Occorre comunque precisare che lo stesso Fries dichiarò erroneamente la sinonimia in una nota nel suo "Systema Mycologicum" che è stata riportata nel nuovo lavoro di Persoon "Mycologia Europea" (1822) “Antiquitus nota H. monachella: dicitur H. leucopus, grandis & quinqueloba”. Se osserviamo le tavole di Schaeffer illustrate nel secondo volume del suo "Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu" (1763) esse rappresentano chiaramente delle Gyromitra sp., e lo stesso Schaeffer susseguentemente sostituì i binomi delle sue tavole assegnandogli i taxa di Elvela infula (Typus di Gyromitra infula) e di Elvela mitra. Scopoli riferisce anche di una quarta tavola di Schaeffer nominata come H. monachella ma che rappresenta chiaramente una Helvella lacunosa Afz. :Fr. s.l. Helvella spadicea Schaeffer nell’illustrazione tipificata rappresenterebbe verosimilmente una Gyromitra sp, come ben evidenziato dalla forma dell’apotecio e dalle colorazioni lilacino-rossastro dello stipite. La scelta in questa sede del binomio Helvella leucopus pare abbastanza logica. In attesa di una tipificazione di Helvella monachella, come stabilisce il Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica, consideriamo quindi attendibile la definizione di Persoon poi ripresa da Dissing nella sua monografia.

    Bibliografia
    AA.VV., 2000. Nordic Macromycetes. Ascomycetes. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 1. Ed. Nordsvamp.
    ARROYO, I., & CALONGE, F.D., 1990. Pseudombtophila misturae (Phill.) Svrcek y Helvella leucopus Pers. var. populina Arroyo & Calonge, nuevas para Espana. Boletin de la Societad Micològica de Madrid. 14: 197-199.
    ARROYO, I., & CALONGE, F.D., 1990. Notes on the genus Helvella in Spain. Mycotaxon. Vol. xxxix, pag. 203-217.
    DISSING. H., 1966. The Genus Helvella in Europe with special emphasis on the species found in Norden. København.
    HÄFFNER. J.,1987. Die Gattung Helvella. Morphologie und Taxonomie. Beiheift Zur Zeitschrift Fur Mykologie.
    MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB.
    MOËNNE-LOCCOZ. P., 1986. Helvella leucopus (= H. monachella Scop.:Fr.). Bulletin de la Fédération Mycologique. Dauphiné-Savoie 100: 21-22.
     

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

    Regione Lombardia; Aprile 2013, località Rivolta d'Adda; Fotografia di Massimo Biraghi.

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    Aprlile 2013, Brembate, località parco Doneda, giovani esemplari, fotografia di Massimo Biraghi.

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    Maggio 2013, Brembate, località Doneda, fotografia e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Esemplari maturi e lussureggianti, secondo Arroyo e Calonge (2000) sarebbero da interpretare come Helvella leucopus var. leucopus, l'analisi microscopica non ha rivelato nessuna differenza con le precedenti.

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    Variazioni cromatiche nei vari stadi di maturazione.

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    Palizzata di aschi dell'imenio.

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    Parafisi,curioso il setto alla base delle parafisi la cui ramificazione simula a volte un giunto a fibbia.

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    Spore (16)18-22(23) × 12-15 µm, uniseriate nell'asco, lisce, munite di una grossa guttula centrale e di un numero variabile di minute guttule localizzate alle estremità.

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    Excipulum ectale.

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  14. Dissingia leucomelaena (Pers.) K. Hansen & X.H. Wang; Regione Lombardia; Aprile 2013; Foto, descrizione e microscopia di Angelo Mariani.

    Gera d’Adda, al margine di una cava sotto un filare di Pini.
    Apotecio stipitato, 15-40 mm di diametro, subgloboso, poi a forma di coppa e infine disteso; margine sottile, lobato, denticolato, fessurato a maturità.
    Sperficie imeniale liscia, ocra-grigiastra, grigio-brunastra, nerastra; superficie esterna liscia o leggermente forforosa, quasi concolore più sfumata verso il gambo.
    Stipite corto, tozzo, allargato verso l’alto, costolato, solcato, bianco.
    Carne elastica, fragile; odore leggero non determinato e sapore dolce.
    Microscopia: Spore 21,70-24,85 × 12,80-13,80 µm, lisce, ellissoidali, ialine, con grossa guttula centrale, spesso con piccole guttule alle estremità.
    Aschi 280-345 × 12-15 µm, cilidrici, ottasporici non amiloidi.
    Parafisi cilindriche, settate, allargate all’apice fino a 6 µm, pigmento bruno-giallo pallido.
    Excipulum medullare a textura intricata, excipulum ectale formato da cellule allungate con terminali leggermente clavati, pigmento bruno pallido.

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    Sezione dell' ascoma.

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    Spore. Osservazione a 400×.

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    Spore. Osservazione a 1000×.

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    Imenio. Osservazione a 200×.

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    Asco. Osservazione a 400×.

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    Parafisi. Osservazione a 400×.

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    Excipulum medullare.

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    Excipulum ectale.

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