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Archivio Micologico

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  1. Hebeloma gigaspermum Gröger & Zschiesch. 1981

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Cortinariaceae

    Foto e Descrizioni
    Capita spesso a fine stagione di soffermarsi su "gioiellini" altrimenti tralasciati in altri periodi; è il caso di questa (rara?) specie dal penetrante odore floreale (ma non è l'unico). Il nome specifico allude alle misure non proprio banali delle spore!
    Due esemplari sotto C. betulus.

    Cappello 15 -35 mm, poco carnoso, conico campanulato, asciutto, un po' igrofano, bruno leggermente striato a umido, ocraceo e finemente micaceo quando asciutto. Lamelle molto alte e notevolmete spaziate, bruno ocracee, non lacrimanti. Gambo 30-60 mm, cilindrico, liscio, concolore al cappello, bruno scuro verso la base. Carne molto esigua, con odore floreale (identico a sacchariolens) forte e persistente.

     

    Microscopia
    Spore fortemente verrucose, amdigdaliformi (in prevalenza) - citriformi con vistosa papilla, 14,4-16,4(18,5) × 6,18,4 micron.
    Cheilocistidi fusiformi, a parete sottile.

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  2. Hebeloma fragilipes Romagn. 1965

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Cortinariaceae

    Foto e Descrizioni
    Cappello biancastro con sfumature rosate o ocra chiaro specialmente all'umbone, igrofano. Lamelle inizialmente biancastre, ocra-brunastre a maturazione e presenza di essudazioni. Gambo biancastro, fragile, pruinoso nel terzo superiore. Odore appena rafanoide. Spore indistintamente o leggermente destrinoidi. Cheilocistidi sinuosi, allargati all'apice, per lo più clavati o anche subcapitulati. Reperito in prossimità di Pioppo bianco e Salice sp.

    Regione Lombardia; Novembre 2012; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Microscopia

    Spore

    N°45 Long. Larg. Q
    Moy 12,33 6,56 1,88
    Min 10,13 5,48 1,64
    Max 13,87 7,81 2,11
    Media 12,46 6,60 1,88
    Lxl: N= 45 ; dMd; (10,13)11,22-11,755-13,41(13,87) x (5,48)5,75-6,3-7,17(7,81) Qm= 1,88

    Osservazione in rosso Congo.

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    Osservazione in acqua.

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    Osservazione in Melzer.

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    Osservazione 100× Melzer.

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    Cheilocistidi 40× rosso Congo.

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    Cheilocistidi 100× rosso Congo.

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  3. Hebeloma edurum Métrod 1946

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Cortinariaceae

    Foto e Descrizioni
    Bosco misto Pino-Leccio. Odore dolciastro-aromatico, gli esemplari erano di piccola e media taglia ma abbastanza tozzi e carnosi. Da notare il margine del cappello involuto e striato scanalato. Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni.

    Regione Lazio, Castelfusano; Aprile 2008; Foto e commento di Mauro Cittadini.

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    Microscopia
    Sporata in massa color bruno-cannella carico, bruno molto chiaro-ocraceo al micro in H2O. Spore finemente verrucose da ovoidi a tipicamente amigdaliformi o come giustamente suggerisce Cinzia a forma di seme di agrume, alcune presentano una grossa guttula centrale, dimensioni 8-10(11) x 5-6 micron. Reazione destrinoide positiva tra D2 e D3 della scala (Legit. Vesterholt). Basidi tetrasporici. Cheilocistidi cilindrico-flessuosi, alcuni (rari!) lobati 25-40 x 3,5-5 micron.

    In foto confronto di spore in acqua (SX) e spore trattate con Lugol poi rilavate in acqua e idrato di cloralio (DX).

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    Cheilocistidi

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  4. Hebeloma crustuliniforme (Bull.) Quélet; Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

    Hebeloma relativamente comune nei boschi di latifoglia planiziali, parchi e giardini. Macroscopicamente si riconosce per le colorazioni pileiche "crosta di pane", il portamento robusto, le lamelle con evidenti essudazioni, il gambo decorato da pruinosità su quasi tutta la superficie. Microscopicamente per i cheilocistidi clavati con apice allargato e per la morfologia delle spore. La specie più simile è Hebeloma leucosarx = H. velutipes, si differenzia sopratutto per il gambo non così pruinoso e per le decorazioni sporale poco marcate.
     

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    Microscopia

    Spore

    Long. : N =30 ; dMd ; (9,42)10,305 - 10,78 - 11,468(12,08)

    Larg. : N =30 ; dMd ; (4,98)5,044 - 5,245 - 5,939(6,09)

    Q : N =30 ; dMd ; (1,82)1,882 - 1,93 - 2,16(2,20)

    N° Long. Larg. Q

    Moy 10,88 5,45 2,00

    Min 9,42 4,98 1,82

    Max 12,08 6,09 2,20

    Media 10,89 5,39 1,98

    Lxl: N= 30 ; dMd; (9,42)10,31-10,78-11,47(12,08) × (4,98)5,04-5,245-5,94(6,09) Qm = 2,00

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    Basidi tetrasporici.

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    Cheilocistidi claviformi con apice dilatato.

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  5. Hebeloma crustuliniforme (Bulliard) Quélet 1882

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Cortinariaceae

    Nome italiano
    Non si conoscono nomi italiani per questa specie.

    Etimologia
    Dal latino crustuliniformis = dalla forma di una crosta di pane.

    Cappello
    3-10 cm, inizialmente convesso, assume, successivamente, forma appianata, spesso con grosso umbone al centro; cuticola leggermente vischiosa con l’umidità, color crema, giallo paglierino o ocra-rossiccio, più carico al centro; margine che resta a lungo involuto.

    Lamelle
    Imenoforo a lamelle, concolori al cappello negli esemplari giovani, brune a maturazione delle spore, con filo leggermente denticolato, trasudano goccioline che, seccandosi, lasciano macchie brune più scure.

    Gambo
    3-7 × 0,8-1,8 cm, pieno, corto e tozzo, cilindrico ma con evidente bulbo basale; biancastro, finemente fioccoso o squamuloso, soprattutto all’apice.

    Carne
    Spessa e biancastra, con marcato odore rafanoide, sapore amaro.

    Habitat
    Gregario, nelle zone umide dei boschi di latifoglie, soprattutto sotto Nocciolo, ma anche sotto conifera; dall’estate all’autunno; molto comune.

    Commestibilità e Tossicità
    Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni.

    Specie simili
    Hebeloma sinapizans (Paulet) Gillet è molto simile, presenta delle colorazioni pileiche molto più marcate, tendenti al bruno-rossastro, carnicino, con il margine più chiaro e leggermente scanalato; le lamelle non secernono alcun essudato. Condividono spesso lo stesso ambiente: Hebeloma edurumMétrod si caratterizza per un marcato odore di cacao ed Hebeloma quercetorum Quadr. con odore rafanoide, cuticola viscosa leggermente rugoso-crespata verso il centro, margine del cappello più chiaro, base del gambo leggermente bulbosa. Le altre specie che, come quella in esame, secernono goccioline opalescenti dalle lamelle, sono generalmente caratterizzate dal gambo solitamente non bulboso e colorazioni pileiche molto chiare, quasi biancastre, tra le quali abbiamo: Hebeloma eburneum Malençon, con odore rafanoide, sapore dolciastro e crescita sotto Cedro. Hebeloma ingratumBruchet con odore pepato, sapore amaro e crescita sotto Pioppo e Salice. Hebeloma populinum Romagn. con odore come di cioccolato, sapore amaro, crescita sotto Pioppo. Hebeloma ochroalbidum Bohus, parimenti rinvenibile sotto Pioppo, si caratterizza invece per odore leggero rafanoide e sapore dolce. Hebeloma leucosarx P.D. Orton ha carne molto più bianca, odore leggero rafanoide, sapore dolce e crescita sotto Salice. Hebeloma crustuliniforme var. longicaudum (Pers.: Fr.) Quadr. si caratterizza per il gambo non bulboso e la crescita negli sfagni.

    Osservazioni
    Il Genere Hebeloma raggruppa circa un centinaio di specie, nell’ambito delle quali, il riconoscimento delle singole entità, a parte qualche rara eccezione, è impresa possibile solamente tramite un’approfondita analisi dei caratteri microscopici a causa della monotonia dei caratteri macroscopici, in particolare delle colorazioni pileiche che sono generalmente costanti. Si tratta altresì di un Genere in cui troviamo odori bizzarri che variano, a seconda della specie, dal rafanoide al fruttato, al pepato, allo zuccherino, al cacao.

    Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi

    Regione Marche; Anno 2005; Foto di Pietro Curti.

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  6. Hapalopilus rutilans (Pers. : Fr.) Murrill; Regione Toscana; Settembre 2010; Foto e commento di Alessandro Francolini.

    Lignicolo annuale, stipitato o sessile con la caratteristica di avere la carne soffice: prendendolo fra le dita sembra infatti di schiacciare uno strato compatto di gommapiuma. È una caratteristica insolita per le Poliporacee ma comune al Genere Hapalopilus (che, infatti, deriva dal greco hapalós = molle, soffice e pílos = cappello).
    Si distingue per la colorazione complessiva di colore uniforme (ocra o cannella-brunastro), per la superficie sterile un poco tomentosa e ruvida, non zonata. Tutto lo sporoforo diventa poi leggerissimo una volta essiccato. I pori si presentano da rotondi ad angolosi. Cresce preferibilmente su legno di latifoglie (in particolare Quercia), più raro presso conifere.
    Altri congeneri sono Hapalopilus croceus dal color rosso-arancio (rarissimo in Italia) e Hapalopilus salmonicolor di color arancio vivo anche con sfumature rosate, raro anch'esso e reperito limitatamente all'arco alpino presso Pino.

    In questi esemplari e in altri reperiti lo scorso anno fa ho riscontrato un "viraggio" particolare dell'odore: una volta tolto dal supporto legnoso l'odore è buono, di anice; dopo un paio di minuti a tale odore di anice si sovrappone l'odore di mandorle amare (di amaretto) tale da ricordare alcuni Agaricus, anche se l'insieme non è così gradevole come per i Prataioli; dopo un quarto d'ora, però, l'odore diventa sgradevolissimo, come di carne andata a male o marcia, quasi nauseante; nel frattempo anche il colore complessivo (sia nelle superfici esterne che nella carne) diventa bruno-rossastro come un pezzo di fegato o di carne non freschissima.

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    Imenoforo.

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    In sezione.

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    Primo piano.

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  7. Hapalopilus rutilans (Pers. : Fr.) Murrill 1904

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Polyporales
    Famiglia Polyporaceae

    Sinonimi
    Hapalopilus nidulans (Fr. : Fr.) P. Karst. 1881

    Foto e Descrizioni
    Lignicolo a pori trovato su rami al suolo di caducifoglie.

    Regione Lazio, Faggeta di Soriano al Cimino; Luglio 2009; Foto e commento di Mauro Cittadini.

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    Reazione violetta al contatto con l'Ammoniaca.

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    Particolare sull'imenoforo della reazione all'Ammoniaca, con viraggio al violetto.

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