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Archivio Micologico

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Messaggi pubblicati da Archivio Micologico

  1. Discina grandis (A. Cumino) M. Carbone & Van Vooren; Val Nure; Maggio 2010; Foto e commenti di Massimo Biraghi.

    Microscopia
    Spore 27-32 × 12-15 µm, largamente ellissoidali, triguttulate, apicoli grossolanamente appuntiti o leggermente conici.

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    Spore nizialmente lisce, leggermente verrucose e subreticolate in maturazione, caratteri che sono meglio osservabili in Blu Lattico.

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    Blu Lattico, osservazione 600×. Foto di Luigi Boerio.

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  2. Discina grandis (A. Cumino) M. Carbone & Van Vooren 2023

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Ordine Pezizales
    Famiglia Discinaceae
    Genere Gyromitra

    Nome italiano
    Non risultano nomi volgari per questa specie.

    Sinonimi
    Psysomitra infula var. fastigiata ( Krombh.) Boud.
    Neogyromitra fastigiata (Krombh.) Mc Knigght
    Maublancomyces fastigiatus (Kr.) Herter
    Gyromitra Krombholzii Bezdĕk
    Gyromitra fastigiata (Krombh.) Rehm

    Ascoma
    Ascoma di colore bruno-rossastro di diversa intensità in relazione alle condizioni meteorologiche, provvisto di uno stipite molto pronunciato.
    Imenio formato generalmente da tre lobi inizialmente accartocciati verso l’interno, profondamente corrugato, helvelliforme, con distinte protuberanze tanto da simulare delle “corna”, parte esterna bianca-crema pallido.
    Stipite di medie-grosse dimensioni (5-7 × 3-4 cm) generalmente allargato alla base, solcato e con grossolane costolature che salendo verso la parte apicale abbracciano l’apotecio fino alla sua metà, come ad esempio avviene in Helvella acetabulum e Helvella costifera, internamente cavo.

    Carne
    Non molto spessa nell’apotecio se confrontata con Gyromitra gigas, più spessa nello stipite, bianca in gioventù, poi su toni leggermente paglierini, reagisce al rosso vinoso con Fenolo al 2%.

    Microscopia
    Aschi ottosporici 350-400 × 18-20 µm, cilndrici.
    Parafisi cilindriche, con apice ingrossato.
    Spore uniseriate nell’asco, 27-32 × 12-15 µm, largamente ellissoidali, triguttulate, apicoli grossolanamente appuntiti o leggermente conici, inizialmente lisce, in maturazione finemente verrucose e con presenza di un reticolo incompleto (sub-reticolate), riscontrabile con Blu-Lattico a freddo.

    Habitat
    Cresce in primavera (aprile-maggio) ai margini o nelle zone aperte dei boschi di latifoglia, in particolare in quelli di Fagus sylvatica, in esemplari singoli o di pochi individui, specie relegata all’appennino settentrionale, almeno per quanto riguarda i ritrovamenti conosciuti sul territorio Italiano.

    Osservazioni
    Discina grandis per le ornamentazioni sporali e gli apicoli tronchi è inserita nel Sottogenere Caroliniana Abbot, in questo Sottogenere viene collocata nella sezione Caroliniae per la presenza di uno stipite nettamente pronunciato e per l’imenio lobato ed helvelliforme.

    Commestibilità e tossicità
    Specie velenosa, responsabile di sindrome giromitrica.

    Bibliografia
    AA.VV., 2000. Nordic Macromycetes. Ascomycetes. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 1. Ed. Nordsvamp.
    BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1984. Champignons de Suisse. Ascomycetes. Vol. 1. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia.
    MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB.

    Fonti Internet
    ASCOMYCETE.ORG, 2009. Revue internationale pour la taxinomie des Ascomycota. Vol. 1 (Fasc. 1-4). [Data di accesso: 09/06/2010].


    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico AMINT

    Discina grandis (A. Cumino) M. Carbone & Van Vooren; Regione Emilia Romagna, Val Nure, Località Cassimoreno; Maggio 2010; Foto di Federico Calledda.

    Ai bordi di un bosco di Faggio-Nocciolo e Carpino.

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    Foto di Gianluigi Boerio.

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    Stessa località, in bosco puro di Faggio. Foto di Massimo Biraghi.

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    Particolare dello stipite solcato da evidenti costolature.

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    Le costolature che abbracciano l'apotecio oltre la sua metà.

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    Reazione rosso vinosa con Fenolo 2%, foto di Gianluigi Boerio.

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  3. Gyromitra esculenta (Pers. :Fr.) Fr.; Regione Campania; Aprile 2013; Foto di Giulio Martino.

    Bosco misto di latifoglie, totale assenza di conifere, provincia di Beneveneto. 400 m s.l.m.

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    Parafisi cilindracee, settate e leggermente clavate.

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    Aschi in rosso Congo, ottosporici con misura all'incirca di 300 µm di lunghezza.

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    Spore ellissoidali, ialine con guttule agli estremi della spora.

    Misure:

    Long. : N =17 ; dMd ; (16,48)17,79 - 20,39 - 23,42(23,62)
    Larg. : N =17 ; dMd ; (10,41)10,50 - 11,53 - 12,42(12,80)
    Q : N =17 ; dMd ; (1,43)1,54 - 1,75 - 2,04(2,06)
    V : N =17 ; dMd ; (1144,3)1149,82 - 1358,05 - 1738,38(1789,9)

    N° Long. Larg. Q V index
    Moy 20,48 11,42 1,80 1403,6
    Min 16,48 10,41 1,43 1144,3 4 / 11 / 4 / 13 /
    Max 23,62 12,80 2,06 1789,9 7 / 15 / 11 / 5 /
    Sigma 1,71 0,61 0,17 204,0
    Diss -0,22 0,32 -0,26 0,5
    Kurt 3,27 2,71 2,44 2,0
    m/s 11,94 18,66 10,60 6,9
    médiane 20,53 11,50 1,78 1389,90

    Lxl: N= 17 ; dMd; (16,48)17,79-20,3933333333333-23,42(23,62) x (10,41)10,51-11,525-12,42(12,80)
    Qm= 1,80 SigmaQ = 0,17

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  4. Gyromitra esculenta (Pers. : Fr.) Fr. 1849

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Discinaceae

    Foto e Descrizioni
    Ascoma primaverile, generalmente associato a boschi di conifere, ma si hanno segnalazioni anche sotto latifoglie, in ambiente mediterraneo. La caratteristica mitria è cerebriforme, le dimensioni generalmente ridotte. Le foto proposte sono state realizzate in un parco nella provincia di Roma sotto Metasequoia.

    Gyromitra esculenta (Pers.:Fr.) Fr.; Regione Lazio; Foto di Mauro Cittadini.

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    Microscopia
    Spore da largamente ellittiche ad ellitiche, lisce, senza nessuna traccia di calotte polari, sono presenti piccole guttule appressate in corrispondenza dei poli, le dimensioni sono (13)17-22 × (7)8-11 µm.

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  5. Gyrodon lividus (Bull. : Fr.) Sacc.; Regione Umbria; Settembre 2009; Foto di Tomaso Lezzi, ritrovamento Mario Iannotti.

    La sezione che mostra il viraggio, che scompare in tempi abbastanza veloci, dell'ordine di pochi minuti.

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    Una vista dell'imenio.

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    Un particolare dei pori di un giovane esemplare, al centro il viraggio al blu dovuto alla pressione sui pori.

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    Un ingrandimento dei pori di un esemplare maturo.

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  6. Gyrodon lividus (Bull. : Fr.) Sacc. 1888

    Tassonomia 
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Boletales
    Famiglia Paxillaceae

    Cappello
    Da 6 a 15 cm di diametro, emisferico nei giovani soggetti, poi appianato ed infine depresso, il margine sottile rivolto verso il basso ache negli esemplari adulti. La cuticola si presenta finemente vellutata, feltrata, viscosa con tempo umido e di colore giallastra con sfumature bruno-rossicce.

    Tubuli
    Cortissimi (pochi mm) e decorrenti sul gambo giallastri, subito di un bel giallo dorato e infine olivastri a maturazione, viranti al blu alla pressione.

    Pori
    Concolori, ampi, allungati, disposti a labirinto, verde bluastri alla pressione.

    Gambo
    Slanciato, spesso eccentrico, tipicamente ingrossato verso il cappello e affusolato alla base, sinuoso, curvo, concolore al cappello ma scurente alla manipolazione e di aspetto pruinoso.

    Carne
    Giallastra, soda nei primordi, presto molliccia nel cappello, ma fibrosa-legnosa nel gambo, vira all'azzurro tenue alla sezione e di odore e sapore non caratteristici.

    Habitat
    Specie esclusiva degli Ontani.

    Osservazioni
    specie inconfondibile sia per l'habitat, che per i tubuli cortissimi che si separano con difficoltà dal cappello.

    Commestibilità
    Non commestibile, da proteggere per la sua rarità.

    Regione Emilia Romagna; Agosto 2006; Foto di Massimo Biraghi.
    (Exsiccatum MB20041016-01)

    L'habitat è un boschetto planiziale in località Spirano, terreno ghiaioso, argilloso, essenze arboree principali Rovere, Carpino, Olmo campestre, Ontano, Pioppo bianco, Nocciolo.

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  7. Gymnosporangium clavariiforme (Wulfen) DC. 1805

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Pucciniomycetes
    Ordine Pucciniales
    Famiglia Pucciniaceae

    Sinonimi
    Gymnosporangium juniperinum (L.) Mart. 1817
    Tremella juniperina L. 1753
    Gyraria juniperina Gray 1821
    Roestelia lacerata Mérat 1821

    Etimologia
    Gymnosporangium = con gli sporangi lisci (gumnós = spogliato) e clavariiforme = a forma di Clavaria.

    Basidioma
    Sulla pianta ospite, il Ginepro, questo fungo produce in primavera delle protuberanze arancioni a forma di corno, fuso, appressate, raggruppate intorno al ramo, lo avvolgono completamente formando una sorta di grappolo. Ogni singolo corno o fuso ha una lunghezza fino a 3 cm ed una larghezza di 0,5 cm, di consistenza gelatinosa, al tatto vischiosa. Visibile nei giorni umidi di pioggia quando il fungo è idratato, si riducono notevolmente, asciugandosi, appena la temperatura sale e torna il clima asciutto.

    Carne
    La carne è di consistenza gelatinosa, vischiosa, senza sapore e odore particolari.

    Habitat
    In primavera parassita, come altre ruggini, i rami di Ginepro (Juniperus communis L., Juniperus oxycedrus L. e Juniperus sabina L.) pianta ospite primaria e dopo la fruttificazione disperde in tarda estate-autunno le sue spore e per continuare il ciclo vitale ha bisogno di Rosaceae, quali il Biancospino, pianta ospite secondaria, dove sarà visibile sulla pagina inferiore delle foglie con l’aspetto di macchie gialle e sulle bacche sotto forma di tubicini bianchi che produrranno infine le spore. Le spore prodotte avranno bisogno di un Ginepro per continuare il ciclo riproduttivo.

    Microscopia
    Basidiospore ellissoidali, reniformi, misurate 32 spore: 11,7-17 × 7,7-11,2 µm; media 14,1 × 9,7 µm; Q = 1,3-1,9; Qm = 1,5.
    Teleutospore di colore giallo-brunastro viste in acqua, costituite da due cellule di forma tronco-conica, dal setto di giunzione germogliano i basidi, 98-123 × 14-30 µm. (Misure: 110 × 14 / 98 × 16 / 121 × 30 / 111 × 25 / 109 × 27 / 123 × 27 / 109 × 23 / 105 × 27 µm).
    Fragmobasidi germogliano dalle teleutospore che generano a loro volta 4 basidiospore.

    Commestibilità e tossicità
    Specie non commestibile.

    Ciclo di vita
    I carpofori gelatinosi arancioni a forma di fuso presenti sul ramo del Ginepro non sono altro che uno degli stati di riproduzione di una ruggine, Roestelia lacerata (Sow.) Mèrat, parassita di alcuneRosaceae, quali il Biancospino, il Melo il Pero e il Sorbo. Questa ruggine per potersi riprodurre e completare il proprio ciclo vitale ha bisogno di due diverse piante ospiti. Sinteticamente possiamo dire che il fungo inizia l’attività con il suo micelio che attacca in profondità le cellule della pianta ospite (Ginepro), questa reagisce formando delle galle sulla cui superfice si formano poi le fruttificazioni gelatinose arancioni (il Gymnosporangium), che sostanzialmente sono ammassi di teleutosori o teleiosori, ricchi di spore bicellulari peduncolate dette teleutospore o teleiospore. Le teleutospore germinano nel fungo e producono attraverso i fragmobasidi le basidiospore. A maturazione il vento o altri eventi faranno disperdere le stesse e se nelle vicinanze si trova un Biancospino (pianta ospite secondaria) il ciclo vitale continuerà producendo macchie gialle-arancio nella pagina inferiore delle foglie della pianta ospite ed il successivo sviluppo del fungo con produzione di ammassi di eccidi e cioè delle galle nelle quali si producono le eccidiospore in grado, a loro volta, di riprodursi e di germinare, infettando nuovamente i Ginepri che si trovano nelle vicinanze, continuando così il ciclo vitale.

    Specie simili
    Il colore dei carpofori e le piante ospiti che infetta costituiscono un valido aiuto per la determinazione.
    Il coloro arancio vivo di Gymnosporangium clavariiforme lo rende praticamente inconfondibile rispetto alle altre specie simili.
    Gymnosporangium cornutum Arthur ex F. Kern, anch’esso sceglie quale pianta ospite il Ginepro (Juniperus communis L.), ma il suo corpo fruttifero assomiglia a quello delle Tremella, lobato, gelatinoso e simile a macchie gialle gelatinose che invecchiando assumono toni bruno-violacei, nella tarda estate-autunno parassita le Rosaceae, in particolare lo troviamo sulla pagina inferiore delle foglie di Sorbo, con la forma di una corona appuntita.
    Gymnosporangium confusum Plowr. e Gymnosporangium sabinae (Dicks.) G. Winter, si distinguono in quanto scelgono quale pianta ospite Juniperus sabina L. (Ginepro sabino).

    Fonti Internet
    FIRST NATURE, 2015. Gymnosporangium clavariiforme www.first-nature.com. [Data di accesso: 14/09/2015].
    SCOTTISH FUNGI, 2013. Gymnosporangium cornutum e Gymnosporangium clavariiforme. www.sites.google.com/site/scottishfungi. [Data di accesso: 14/09/2015].
    GRUPPO MICOLOGICO ALTA VALTELLINA, 2015. Gymnosporangium clavariiforme. www.funghi-bormio.it. [Data diaccesso: 14/09/2015].
    NUOVA MICOLOGIA, 2015. Gymnosporangium clavariiforme. www.nuovamicologia.eu. [Data di accesso: 14/09/2015].
    WIKI BUGWOOD, 2010. Gymnosporangium Rusts. wiki.bugwood.org. [Data di accesso: 14/09/2015].

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi.

    Regione Umbria; Aprile 2015; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Ritrovamento su Juniperus communis L..
    (Exsiccatum MI20150430-01)

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    Microscopia
    Teleutospore di colore giallo-brunastro viste in acqua, costituite da due cellule di forma tronco-conica, dal setto di giunzione germogliano i basidi, 98-123 × 14-30 µm. (Misure: 110 × 14 / 98 × 16 / 121 × 30 / 111 × 25 / 109 × 27 / 123 × 27 / 109 × 23 / 105 × 27 µm). Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 100×.

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    Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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    Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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    Fragmobasidi germogliano dalle teleutospore che generano a loro volta 4 basidiospore. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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    Basidiospore ellissoidali, reniformi, misurate 32 spore: 11,7-17 × 7,7-11,2 µm; media 14,1 × 9,7 µm; Q = 1,3-1,9; Qm = 1,5. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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  8. Collybiopsis luxurians (Peck) R.H. Petersen 2021

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Omphalotaceae

    Sinonimi
    Collybia luxurians Peck 1897
    Gymnopus luxurians (Peck) Murrill 1916

    Foto e Descrizioni
    Specie caratterizzata da cappello non igrofano, con superficie liscia ma finemente fibrillosa radialmente, spesso screpolata, di colore bruno-castagna-vinoso e con pruina bianca negli esemplari giovani; lamelle fitte; gambo pruinoso, subconcolore al cappello, talora compresso; odore gradevole ma senza caratteristiche particolari. La sporata è bianco puro. Microscopicamente mostra spore indestrinoidi, 7-9 × 4-4,5 µm. Assenza di pleurocistidi. Cheilocistidi decisamente polimorfi. La pileipellis ha terminali semplici e non di tipo dryophila.

    Note nomenclaturali
    Specie descritta per la prima volta nel 1897 dal micologo americano Charles Horton Peck, che gli diede l'epiteto di Collybia luxurians. Nel 1916 il botanico e micologo statunitense William Alphonso Murrill trasferì la specie nel genere Gymnopus, sempre con il nome luxurians; il binomio Collybiopsis luxurians  è attualmente considerato quello da utilizzare.

    Bibliografia
    PETERSEN, R., & HUGHES, K.W., 2014. New North American species of Gymnopus. North American Fungi  9(1). DOI: 10.2509/naf2014.009.003. [Data di accesso: 23/03/2019].

    Regione Lombardia; Giugno 2008; Foto e commento di Federico Calledda.

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