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Archivio Micologico

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  1. Gloeophyllum odoratum (Wulfen : Fr.) Imazeki 1943

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Gloeophyllales
    Famiglia Gloeophyllaceae

    Foto e Descrizioni
    Lignicolo che cresce e si sviluppa sulle ceppaie di Picea, superficie pileica irregolare, tomentosa, di colore giallo-brunastro; pori prima gialli e poi bruno-rossastri, irregolari; tubuli di altezza variabile; odore netto e tipico di anice.

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  2. Gliophorus psittacinus (Schaeff. : Fr.) Herink; Regione Umbria; Novembre 2013; Foto di Tomaso Lezzi.

    Gliophorus dai colori spettacolari, prima verde brillante e poi giallo aranciato a maturità, coperta da abbondante glutine sia sul cappello che sul gambo.

    Questa specie con l'epiteto psittacina apparteneva al genere Hygrocybe che recentemente, in base a dati molecolari e a caratteri macroscopici/microscopici, è stato separato in diversi generi. In questo caso Hygrocybe psittacina ha cambiato nome in Gliophorus psittacinus. Il genere Gliophorus è caratterizzato da gambo e cappello molto viscidi, come si può ben vedere dalle foto dei campioni raccolti.

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    Il fondo delle lamelle è anastomosato vicino al cappello.

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  3. Gliophorus psittacinus (Schaeff. : Fr.) Herink 1958
     
    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe  Agaricomycetes
    Sottoclasse Holobasidiomycetidae
    Ordine Agaricales
    Sottordine Agaricineae
    Famiglia Hygrophoraceae

    Sinonimi
    Hygrocybe psittacina (Schaeff. : Fr.) P. Kumm. 1871
    Gliophorus perplexus (A.H. Sm. & Hesler) Kovalenko 1989 = Hygrocybe psittacina var. perplexa (A.H. Sm. & Hesler) Boertm. 1995

    Etimologia 
    L'epiteto Hygrocybe deriva dal greco hygros [κυβε] = umido e kybe [κυβε] = testa, cioè testa umida.
    L'epiteto psittacinus deriva dal latino psittacinus = variopinto come un pappagallo, per i colori verdi, gialli, rossicci.

    Cappello
    Di 1-4 cm, all'inizio campanulato, poi convesso, infine appianato, con largo umbone ottuso. Nella forma tipica è di un bel colore verde intenso, esteso parzialmente alle lamelle ed al gambo; la superficie è liscia, brillante, per effetto dell’abbondante glutine che la ricopre, striata per trasparenza al margine, sericea con il tempo secco. Molto spesso è facile rinvenire esemplari dalle colorazioni variegate, insieme al verde troviamo tonalità gialle, rosa-violaceo, bluastre, con molte possibili sfumature.
     
    Lamelle
    Larghe, spaziate, adnate-smarginate, arcuate, di colore giallo, giallo-verdastro, fino ad arancione pallido, intervallate da lamellule.
     
    Gambo
    Misura 5-7 × 0,3-0,6 cm, subcilindrico, spesso flessuoso, liscio e glutinoso, verde-giallastro o con colorazioni variabili come per il cappello, fistoloso, presto cavo, con base leggermente ingrossata.
     
    Carne
    Esile nel cappello, fragile, ceracea all’esterno, senza odore e sapore particolari.
     
    Commestibilità e tossicità
    Senza valore alimentare.
     
    Habitat
    Si trova fino all’autunno inoltrato, tra i fili d’erba dei prati, nei pascoli, e nelle radure boschive, abbastanza comune sia in montagna che a basse quote.
     
    Specie simili
    Gliophorus laetus (Pers. : Fr.) Herink, che si separa per il cappello arancio o bruno-arancio, per le lamelle decorrenti e per il filo ricoperto da uno strato di glutine trasparente.
    Gloioxanthomyces vitellinus (Fr.) Lodge, Vizzini, Ercole & Boertm., si distingue per i colori giallo, giallo-arancio e per alcuni caratteri microscopici.
    Gliophorus perplexus (A.H. Sm. & Hesler) Kovalenko = Hygrocybe psittacina var. perplexa (A.H. Sm. & Hesler) Boertm., era considerato da alcuni autori specie autonoma, ma è stato sinonimizzato con la specie tipo. Ha infatti le stesse caratteristiche morfologiche di Gliophorus psittacinus e se ne differenzia solo per le colorazioni rosso mattone, presenti su tutto il carpoforo e, per l’assenza del pigmento verde in ogni parte del fungo.
     
    Note nomenclaturali
    Il nome di questa specie nel tempo è cambiato diverse volte, infatti il micologo Josef Herink nel 1958 ha creato il genere Gliophorus, per alcune specie che avevano in comune il carattere della glutinosità e dei pigmenti colorati, genere in seguito chiamato Hygrocybe.
    In base a studi molecolari, caratteri macroscopici e microscopici, dal genere Hygrocybe sono stati segregati alcuni generi. In particolare il genere Gliophorus è caratterizzato da supporto molecolare, cappello e gambo glutinosi, pigmenti DOPA assenti, lamelle sinuate o decorrenti strettamente o largamente annesse, a volte con filo glutinoso, odore assente o di gomma bruciata; spore ellissoidi, ovoidi o obovidi, raramente strozzate, ialine, a perete sottile, inamiloidi, non metacromatiche, basidi per lo più tetrasporici, con GAF toruloidi, di dimensione circa 5 volte le basidiospore, trama lamellare subregolare, di elementi corti <140 µm di lunghezza, subimenio a volte gelatinizzato, GAF presenti ma a volte rari a livello della trama; cuticola ad ixotricoderma, con GAF toruloidi. 
    Anche su base molecolare il genere Gliophorus risulta monofiletico e forma un gruppo distinto da Hygrocybe.
     
    Bibliografia
    BABOS, M., Preliminary notes on dual relevance of ITS sequences and pigments in Hygrocybe taxonomy. Persoonia. 26: 99-107.
    HERINK, J., 1958. Stavnatkovité houby parhorku "Velká Horka" u Mnichova Hradiste. Sborník Severoceského Musea. 1: 53-86.
    KIRK, P.M., 2013. Index Fungorum No. 23. Index Fungorum 23: 1.
    LODGE, D.J., 2013. Molecular phylogeny, morphology, pigment chemistry and ecology in Hygrophoraceae (Agaricales). Fungal Diversity. DOI 10.1007/s13225-013-0259-0.
    MONCALVO J.M. et al., 2002. One hundred and seventeen clades of euagarics. Molecular Phylogenetics and Evolution. 23: 357-400.
    REA, C., 1910. New and rare British fungi. Transactions of the British Mycological Society. 3: 226-230.
     
    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.
     

    Foto e Descrizioni
    Regione Lombardia, bosco delle Querce di Seveso; Ottobre 2007; Foto di Federico Calledda.

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  4. Gerronema incarnatum Clémençon 1982

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe  Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Tricholomataceae

    Foto e Descrizioni
    Su tronco degradato di Populus, presenta cappello abbastanza igrofano e ricoperto da villosità biancastre, asciugandosi il pileo forma delle striature non visibili negli esemplari umidi; lamelle da adnate a adnate-decorrenti, crema gigiastre con sfumature lilacine almeno nei giovani esemplari, in maturazione prendono toni più scuri ma impallidiscono fino al biancastro specie sulle facce, tanto da conferigli un aspetto "marmorizzato"; gambo molto fragile e un poco più chiaro del cappello e ricoperto da piccole squamette biancastre (pubescenza).

    Regione Lombardia; Aprile 2009; Foto e descrizioni di Massimo Biraghi.

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    Microscopia
    Spore 6-7,5 × 3,2-4 µm, ellittiche-cilindriche con apicolo pronunciato di colore giallo chiaro in Rosso Congo, abbastanza rare nonostante la maturazione del fungo. Basidi tetrasporici 20-25 µm. Cistidi imeniali polimorfi, da clavati, cilindrici, a moniliformi e rostrati.

    Spore.

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    Basidi.

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    Cistidi.

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    Pileipellis.

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  5. Geopyxis carbonaria (Alb. & Schwein : Fr.) Saccardo 1889

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Ascomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Pyronemataceae

    Foto e descrizioni
    Ascomicete, cresce gregario in numerosi gruppetti su terreni bruciati tra piccoli residui legnosi carbonizzati. L'ascocarpo è costituito da un apotecio cupolato, con imenoforo liscio, di colore marrone-nocciola-ocra con riflessi fulvi, superficie pruinosa con orlo crenulato e biancastro, gambo molto corto, liscio e biancastro. Carne di consistenza ceracea, molto fragile e di colore ocracea.

    Regione Lombardia, Spiazzi di Gromo; Aprile 2006; Foto e descrizione di Massimo Biraghi.
    (Exsiccatum MB20060516-06)

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