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Archivio Micologico

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Messaggi pubblicati da Archivio Micologico

  1. Galerina stylifera (Akt.) Smith & Sing; Regione Lombardia; Dicembre 2012; Foto e microscopia di Massimo Biraghi.

    Parco pubblico con Pino silvestre.

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    Microscopia

    Spore

    N° Long. Larg. Q
    Moy 7,24 4,25 1,70
    Min 6,35 3,71 1,54
    Max 8,41 4,62 1,94
    média 7,25 4,26 1,68

    Lxl: N= 40 ; dMd; (6,35)6,69-6,9-7,82(8,41) × (3,71)4,01-4,09-4,52(4,62)
    Qm= 1,70

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    Cheilocistidi capitolati.

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    Trama lamellare.

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    Caulocistidi simili ai cheilocistidi.

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  2. Galerina stylifera (Akt.) Smith & Sing; Regione Lombardia; Gennaio 2009; Foto di Angelo Mariani.

    Cappello convesso, con orlo involuto, viscoso, leggermente striato con resti di velo bianco, da ocra a bruno cannella tendente a sbiadire. Lamelle tendenti all'ocra chiaro. Gambo +- concolore con tendenza a imbrunire dalla base con resti abbondanti di velo bianco. Odore di farina. Habitat, conifere su resti marcescenti o interrati.

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    Microscopia
    Spore lisce 6.5-8.5 x 4-5 um.

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    Basidi tetrasporici 20-28 x 5-8 um.

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    Cheilocistidi capitulati 25-40 x 4.5-7 um.

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    Caulocistidi simili ai cheilo.

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    Cuticola in strato gelatinoso con ife incrostate e gaf.

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  3. Galerina stylifera (Akt.) Smith & Sing 1958

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Hymenogastraceae

    Foto e Descrizioni
    Una Galerina piuttosto comune nelle pinete vicino al mare nel tardo autunno inizio inverno. In particolare la crescita avviene dove si riscontra una forte concentrazione di piccoli residui legnosi, anche interrati. L'odore è lieve di farina rancida. Anche se il periodo di crescita, la fedeltà a ritornare in determinate stazioni ed i morfocromatismi possono far azzardare un riconoscimento ad "occhio" la derminazione di G. stylifera va confermata con i dati micro.

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  4. Galerina marginata (Batsch) Kühner; Regione Lazio, Gennaio 2013; Roma, Villa Pamphili; Foto di Mauro Cittadini.

    Su un vecchio ciocco marcescente di latifoglia, in ambiente umido
    Spore (7,5)8-9,5 × 5,5-6,5(7) µm, ovoidi, amigdaliformi, verrucose, brune in massa. Basidi clavati essenzialmente tetrasporici, GAF presenti, Cheilocistidi e Pleurocistidi presenti.

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    Spore

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    Cheilocistidi

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    Basidi

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  5. Galerina marginata (Batsch) Kühner; Regione Toscana, Valle Dame, Raduno AMINT; Ottobre 2009; Foto di Felice Di Palma.

    Dalla stessa escursione della precedente, su resti di legno seminterrati ... anche qui nessun odore particolare.

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    Spore e relativa misura.

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    Spore destrinoidi.

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    Cheilocistidi.

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    Basidi. Alcuni bisporici, la maggioranza tetrasporici.

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    Pleurocistidi presenti.

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    GAF presenti.

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  6. Galerina marginata (Batsch) Kühner; Regione Toscana, Valle Dame, Raduno AMINT; Ottobre 2009; Foto di Felice Di Palma.

    Su un ceppo in disfacimento ai margini di un ruscelletto ... nessun odore particolare ...

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    Microscopia
    Spore e relativa misura ... plaga soprailare non evidentissima ma presente.

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    Spore destrinoidi.

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    Cheilocistidi.

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    Basidi.

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    Pleurocistidi presenti.

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    GAF presenti.

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  7. Galerina marginata (Batsch) Kühner; Regione Lazio; Gennaio 2010; Foto di Felice Di Palma.

    Roma città, Villa Pamphilii. Su tronco marcescente, probabilmente di Laurus nobilis. Alcuni esemplari già secchi, insieme ad altri esemplari non ancora del tutto sviluppati (quelli fotografati).

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    Microscopia
    Spore verrucose, con plaga soprailare evidente, alcune caliptrate, 8,8-10 × 5,8-6,9 µm.

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    Plaga soprailare.

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    In questa raccolta, a differenza di altre raccolte da me effettuate, le spore le ho dovute prelevare dai campioni secchi, e quindi le ho trattate con ammoniaca (di solito ricavo le spore da sporata e le osservo in acqua) ciò ha (probabilmente) fatto si che la caliptratura risultasse molto evidente.

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    Pileipellis. Presenza di GAF e di ife con pigmento incrostante.

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    Filo lamellare e cheilocistidi, visione a 400×

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    Cheilocistidi a 1000×.

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    Presenza di Pleurocistidi. A differenza di altre raccolte studiate, qui si presentavano molto numerosi e facili da osservare, la ricerca è stata comunque effettuata a ridosso del filo lamellare.

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    Una visuale a 400×, con la freccetta ho indicato i pleurocistidi.

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    Altra visuale a 400×, con la freccetta, questa volta, ho indicato i basidi.

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  8. Galerina marginata (Batsch) Kühner; Regione Lazio; Maggio 2008; Foto di Gianni Pilato.

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    Stessi esemplari, foto e commento di Mauro Cittadini.

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    Spore bruno-ruggine in massa, di forma ellittico-ovoide-amigdaliforme, verrucose (7)8-11(12) × (5)5,5-7 µm, basidi clavati, tetrasporici, cheilocistidi abbondanti a forma di bottiglia con collo allungato, apice curvo ed in alcuni sub-capitulato.

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  9. Galerina marginata (Batsch) Kühner; Regione Lombardia; Dicembre 2007; Foto e commento di Massimo Biraghi.

    In un parco pubblico con Pino a cinque aghi, esemplari lussureggianti e cespitosi.

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    Margine del cappello più pallido e striato negli esemplari adulti.

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    Anello ben evidente.

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    Microscopia
    Spore verrucose, con polo germinativo e misuranti in media 9-10 × 5-6 µm.

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    Basidi 16-20(24) × 5-6 µm, bi-tetraspoci con sterigmi alti 6 µm.
    Cheilocistidi 50-60 µm, subcilindracei e subcapitulati.

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    Caulocistidi.

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  10. Galerina marginata (Batsch) Kühner 1935

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Hymenogastraceae

    Sinonimi
    Galerina unicolor (Vahl.) Singer 1936
    Galerina autumnalis (Peck) A.H. Sm. & Singer 1964
    Galerina pseudomycenopsis Pilat 1954

    Etimologia
    L'epiteto Galerina è il diminutivo di Galera, dal latino Galerus, copricapo a forma di cupola di cuoio usato come elmo. per la forma del cappello.
    L'epiteto marginata deriva dal latino marginatus = marginato, con riferimento alle striature sul margine del cappello.

    Cappello
    Il Cappello misura fino a 3 cm di diametro, ma in casi particolari può essere anche più grande, da conico-ottuso a piano-convesso, fino ad espanso, talora con basso umbone ottuso, liscio, non molto carnoso, igrofano e per questo motivo molto variabile nei cromatismi a seconda del grado di umidità assorbita. Bruno aranciato con margine striato per trasparenza a tempo umido, ocra giallastro chiaro senza striature a tempo secco.

    Imenoforo
    Lamelle fitte, munite di lamellule, adnate o un po’ decorrenti, da bruno-giallastre a bruno-rossastre, con tagliente biancastro e finemente fioccoso. Sporata in massa di colore ocra-ruggine.

    Gambo
    Gambo 3-7 × 0.5-1 cm, sottile ed allungato, crema giallastro, crema chiaro in alto, fino a bruno chiaro in basso, munito di anello membranoso, appressato, facilmente fugace, da biancastro a brunastro.

    Carne
    Tenera e fragile nel cappello, esigua, giallastra, fibrosa nel gambo. Odore lieve, farinaceo, sapore di farina.

    Habitat
    Nasce tipicamente su legno, sia di latifoglie che di conifera, con una preferenza per quest’ultima. Specie cosmopolita distribuita più o meno uniformemente in tutto l’emisfero boreale; nei nostri boschi è possibile rinvenirla da fine estate fino alla fine dell’autunno, dalla collina alla montagna.

    Microscopia
    Spore ellissoidali-amigdaliformi, verrucose, con plaga soprailare liscia e ben evidente, destrinoidi, frequentemente caliptrate, di dimensioni molto variabili 7,0-10,0 × 4,5-7 µm.
    Basidi prevalentemente tetrasporici, spesso frammisti ad alcuni bisporici.
    Cheilocistidi numerosissimi, formano una vera e propria palizzata sul filo lamellare, lageniformi (a forma di bottiglia), presentano un breve penducolo alla base ed un collo molto allungato; le dimensioni sono molto variabili 45-70 × 9-15 × 3-4 µm (altezza × larghezza base × larghezza del collo).
    I Pleurocistidi sono simili, per forma e dimensione, a volte abbondanti, altre volte molto scarsi e presenti solo in prossimità del filo lamellare. La pileipellis è formata da ife con pigmento incrostante, più o meno gelificate.
    GAF numerosi e presenti in tutti i tessuti.
    Pileocistidi completamente assenti.
    Caulocistidi assenti o molto scarsi, quando presenti sono anch'essi lageniformi.

    Commestibilità e Tossicità
    Velenoso mortale, causa la Sindrome Falloidea, che prende il nome della più conosciuta Amanita phalloides, con pericolose complicazioni, spesso infauste, a carico del sistema epatico. Tuttavia, è stato osservato che negli ultimi trent'anni, sebbene si siano verificati tra Europa e Nord America migliaia di casi di intossicazione da amatossine, sono pochissimi quelli ascrivibili al consumo di Galerina marginata, e questo è dovuto soprattutto alla sua scarsa appariscenza e al suo aspetto poco invitante e non, come potrebbe erroneamente pensarsi, al ridotto contenuto di carica tossica dovuto alla piccola taglia. In alcuni casi, infatti, il contenuto di amatossine in percentuale, rispetto al peso del fungo secco, è risultato essere superiore addirittura a quello di Amanita phalloides.

    Specie simili
    Khueneromyces mutabilis rappresenta sicuramente la specie  con cui si può creare la confusione più pericolosa, in quanto si tratta di un fungo commestibile, abbondantemente raccolto e consumato, anch'esso lignicolo e con sporata rugginosa, che però si presenta più grosso e carnoso, munito di una armilla al di sotto della quale il gambo presenta piccole squamette rialzate, non presenta odore farinoso ed ha una crescita solitamente cespitosa.
    Gymnopilus penetrans e relativo gruppo, crescenti su legno di Conifera, anch'essi a sporata bruna e tossici, non hanno un anello sul gambo ma eventualmente resti di cortina, più carnosi ed all'assaggio un caratteristico sapore amaro.
    Armillaria mellea e Armillaria ostoyae potrebbero creare una grossolana confusione, tuttavia si tratta di specie mediamente molto più grosse e a sporata bianca.
    Flammulina velutipes, commestibile, con un caratteristico gambo coriaceo, molto scuro e tipicamente vellutato, anch'essa a sporata bianca, potrebbe indurre un'ulteriore, sebbene improbabile, confusione.

    Note Tassonomiche
    Come è possibile intuire dall'elevato numero di sinonimi sia omotipici che eterotipici, si tratta di una specie che ha subito notevoli vicissitudini tassonomiche. Per fortuna, studi filogenetici condotti da Gulden (2001) hanno dimostrato che tutte le entità che gravitavano intorno a questa specie non sono differenziate in misura tale da giustificare la loro considerazione come specie separate.

    Bibliografia
    GULDEN, G., STENSRUD, Ø., SHALCHIAN-TABRIZI, K. & KAUSERUD, H., 2005. Galerina Earle: A polyphyletic genus in the consortium of dark-spored agarics. Mycologia 97(4).
    GULDEN, G., DUNHAM, S. & STOCKMAN, J., 2001. DNA studies in the Galerina marginata complex.  Mycological Research 105(4).

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

    Regione Campania; Novembre 2009; Foto e microscopia di Felice Di Palma.

    Su tronco marcescente in bosco misto Pino-Leccio, nessun odore particolare rilevato.

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    Spore: 7,4-9,1 × 4,5-5,5 µm.

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    Spore destrinoidi in Melzer.

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    Cheilocistidi.

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    Basidi prevalentemente tetrasporici.

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    GAF presenti.

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    Pleurocistidi presenti.

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    Altra fruttificazione, stesso luogo, i rilievi microscopici sono, sostanzialmente, coincidenti con quanto riportato sopra.

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  11. Galerina laevis (Pers.) Singer; Regione Lazio, Roma, Castel Porziano; dicembre 2011; Foto e microscopia di Mauro Cittadini.

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    Microscopia
    Spore 7-9(10) × 4-5(5,5) µm, ellissoidi ovoidi, subamigdaliformi alcune caliptrate, finemente verrucose, bruno ruggine in massa, ocracee al microscopio in acqua.
    Basidi clavati, banali, essenzialmente tetrasporici.
    Cheilocistidi numerosi cilindrico-flessuosi con base allargata e subcapitulati.
    Pileocistidi presenti simili ai cheilo. Caulocistidi numerosi simili ai cheilo ma alcuni decisamete capitulati.
    Pleurocistidi non osservati.
    GAF non osservati.

    Basidiospore.

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    Cheilocistidi.

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    Basidi e cheilocistidi.

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    Caulocistidi.

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  12. Galerina laevis (Pers.) Singer; Regione Lombardia; Dicembre 2011; Foto e microscopia di Sergio Mombrini.

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    Microscopia
    Spore: amigdaliformi-ovoidali 7,1-8,3 × 4-4,6 µm.
    Basidi: strettamente clavati, tetrasporici, alcuni bisporici.
    Cheilocistidi: lecitiformi-sublageniformi, ventricosi nella parte inferiore.
    Caulocistidi: cilindrici con o senza apice dilatato.
    GAF e Pleurocistidi assenti.

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  13. Galerina laevis (Pers.) Singer; Regione Lazio; Febbraio 2008; Foto e microscopia di Felice Di Palma.

    Località Castel Fusano, su muschio.

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    Microscopia
    Spore n=30 (7,55 )7,629-9,087(9,97) × (4,36 )4,61-5,17(5,33) µm. Non sono stati osservati Pleurocistidi; non sono stati osservati GAF.

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    Commento di Tomaso Lezzi.

    Aggiungo un'informazione che può essere interessante, ho ritrovato un articolo di Lonati che tratta 4 Galerina, e una di queste, Galerina heterocystis è data come quasi sosia di Galerina laevis (Persoon) Singer = Galerina graminea (Velenovsky) Kühner.

    Cito: "Questa specie può dar adito a confusione, essendo morfologicamente quasi sosia di G. heterocystis. G. laevis è probabilmente la più comune delle Galerina in ambiente mediterraneo. La discriminazione al microscopio è banale avendo G. laevis spore che non superano i 10 µm di lunghezza - molto collassabili per via della membrana sottilissima - e i cheilocistidi, sebbene anch'essi capitolati, che arrivano a malapena ai 10 µm di larghezza nella parte venticosa. Macroscopicamente la differenza più eclatante è data dal bel colore giallo giunchiglia o giallo ocra vivace delle lamelle. Appartengono allo stesso sottogenere Tubariopsis (Kühn.) Sm. & Sing. Essendo entrambe prive di GAF.
    Altre entità fanno parte di questo subgenere, ma sono legate a bassi arbusteti alpini o a torbiere a sfagno; quindi, il solo habitat riesce a discriminarle".

    Per cui direi che si può dare una ulteriore conferma per Galerina laevis visto che la "più sosia" ha spore di dimensione diverse 11-16(17) × 6-8,5 µm da quelle osservate da Felice.

    Basidi.

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    Cheilocistidi con apice capitulato.

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    Pileocistidi anch'essi con apice leggermente capitulato.

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    Caulocistidi.

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  14. Galerina laevis (Pers.) Singer 1961

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Hymenogastraceae

    Sinonimi
    Galerina graminea (Velenovsky) Kühner 1935

    Foto e Descrizioni
    Galerina con crescita graminicola o nel muschio che ricopre le dune sabbiose dei litorali o gli argini dei fiumi planiziali, cresce solitamente in colonie numerose. Presenta un cappello campanulato o convesso di colore bruno-ocraceo con margine striato, lamelle adnate o arrotondate al gambo, rade, da giallastre in gioventù fino a brunastre a maturazione. Gambo esile, cilindriforme, concolore alle lamelle, ma più scuro verso la parte terminale. Carne esigua, giallastra con odore pressochè nullo e sapore leggermente amaro.

    Regione Lombardia, pianura Padana, fiume Oglio; Dicembre 2005; Foto di Emilio Pini.

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