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Archivio Micologico

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  1. Dumontinia tuberosa (Bull. : Fr.) L.M. Kohn; Regione Lombardia, Località Filago; Febbraio 2013; Microscopia di Massimo Biraghi.

    Aschi (130)140-150(160) × 8-10(11) µm, ottosporici, cilindrici, si può notare la reazione positiva (bluastra) al lugol localizzata nella parte apicale degli aschi.

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    Parafisi filiformi, cilindriche, raramente allargate all’apice, con uno o due setti localizzati nella metà inferiore, forcate alla base.

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    Spore 13,5-16,5 × 6,5-8 µm, strettamente ellissoidali, lisce, generalmente munite di due piccole guttule localizzate vicino ai poli, osservazione in acqua 400×.

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    Osservazione in lugol.

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    Osservazione in fucsina 1000×.

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    Sezione dell'excipulum.

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    Excipulum medullare.

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    Excipulum ectale.

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    Peli terminali excipulum ectale.

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  2. Dumontinia tuberosa (Bull. : Fr.) L.M. Kohn 1979

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Leotiomycetes
    Sottoclasse Leotiomycetidae
    Ordine Helotiales
    Famiglia Sclerotiniaceae

    Etimologia
    Da Dumontinia = in onore al micologo Dumont e tuberosa = collegata a un tubero, per la caratteristica presenza di uno sclerozio alla base del gambo.

    Sinonimi
    Peziza tuberosa (Hedw.) Dicks. 1790
    Octospora tuberosa Hedw. 1789
    Sclerotinia tuberosa (Hedw.) Fuckel 1870
    Whetzelinia tuberosa (Hedw.) Korf & Dumont 1972

    Ascoma
    Apotecio da 0,5 a 3 cm circa di diametro, a forma di coppa in gioventù tende a distendersi a maturazione, orlo finemente eroso (lente). La superficie interna (imenio) è liscia, color dattero-bruno chiaro; la parete esterna è concolore o leggermente più chiara per la presenza di una lieve pruina biancastra.
    Gambo generalmente cilindrico, lungo anche fino a 10 cm e che ricorda un peduncolo profondamente inserito nel substrato di crescita, di colore bruno scuro, bruno nerastro, termina con uno sclerozio nerastro, biancastro alla sezione.

    Carne
    Di consistenza ceracea, leggermente elastica, abbastanza tenace con odore appena spermatico e sapore non caratteristico, concolore all'apotecio.

    Microscopia
    Spore 13,5-16,5 × 6,5-8 µm, uniseriate nell’asco, strettamente ellissoidali, lisce, generalmente munite di due piccole guttule localizzate vicino ai poli.
    Aschi (130)140-150(160) × 8-10(11) µm, ottasporici, cilindrici, reagenti al Lugol (amiloidi).
    Parafisi filiformi, cilindriche, raramente allargate all’apice, con uno o due setti localizzati nella metà inferiore, forcate alla base.
    Excipulum medullare a textura intricata.
    Excipulum ectale a textura globulosa-prismastica con peli ifoidi terminali.

    Commestibilità e tossicità
    Non commestibile.

    Habitat
    Specie gregaria, cresce in piccoli gruppi nei luoghi umidi di latifoglie in primavera, è parassita di Anemonoides nemorosa (L.) Holub = Anemone nemorosa L. e Anemonoides ranuncoloides L. di cui attacca i rizomi.

    Specie simili
    Molti sono i generi che annoverano specie a forma di coppa e con colori simili, ma nessuna presenta un gambo peduncolato e profondamente infisso nel terreno, la presenza dello sclerozio alla sua estremità inferiore toglie ogni possibile dubbio determinativo. Tuttavia esistono altre specie simili, riconoscibili però dalle diverse essenze vegetali che parassitano; Sclerotinia trifoliorumErikss., parassita piante del genere Trifolium e Ficaria, è più piccola di dimensioni ed ha colorazioni più rosso-brunastro. Sclerotinia sclerotium (Lib.) De Bary presenta colorazioni imeniali con toni giallognoli e parassita essenze erbacee dei generi Solanum, Helianthus, Phaseolus, si distingue sopratutto microscopicamente per le spore che non superano i 13 µm di lunghezza.

    Osservazioni
    Dumontinia tuberosa è specie abbastanza comune nel Nord Italia dove parassita Anemonoides nemorosa e Anemonoides ranuncoloides, nell'Italia centrale è possibile rinvenirla anche in presenza di Anemone apennina L. subspecie apennina.
    In Europa vengono annoverate circa un dozzina di specie similari. Curiosa è Cyboria Batschiana (Zopf) N.F. Buchw. = Sclerotinia batschiana Zopf che fruttifica generalmente su ghianda o più raramente su castagna, le sue dimensioni sono molto ridotte e raramente superano i 5 mm di diametro, microscopicamente ha spore che non superano i 10 µm. Lo sclerozio è composto dalle ife appressate e serve al fungo come “serbatoio” alimentare.

    Bibliografia
    AA.VV., 2000. Nordic Macromycetes. Ascomycetes. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 1. Ed. Nordsvamp.
    BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1984. Champignons de Suisse. Ascomycetes. Vol. 1. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia.
    DENNIS, R.W.G., 1981. British Ascomycetes. Vaduz, Liechtenstein: J. Cramer.
    FUCHEL. K.W.G.L., 1870. Symbolae mycologicae. Beiträge zum Kentniss der Rheinischen Pilze. Jahrbücher des Nassauischen Vereins für Naturkunde
    MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB.
    SEAVER. F.J., 1928. The North American Cup-Fungi (Operculates). New York.

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

    Regione Lombardia, Febbraio 2013; Località Filago; Fotografia e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Regione Lombardia, Marzo 2008; Località Crespi d'Adda; Foto di Massimo Biraghi.

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    Regione Lombardia, Marzo 2006; Località Crespi d'Adda; Fotografia di Massimo Biraghi.

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    Regione Lombardia, Marzo 2007; Località Filago; Fotografia di Massimo Biraghi.

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  3. Disciotis venosa (Pers. : Fr.) Arnould 1893

    Tassonomia
    Divisione Ascomycota
    Classe Pezizomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Morchellaceae

    Regione Lazio; Gennaio 2022; Foto di Antonio Albanese.

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    Parafisi. Osservazione in floxina.

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    Aschi. Osservazione in rosso Congo.

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    Excipulum medullare. Osservazione in floxina.

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    Excipulum ectale. Osservazione in rosso Congo.

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    Spore con granulazioni oleose sulla parete esterna. Osservazione in acqua.

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  4. Discina parma J. Breitenb. & Maas Geest. 1973

    Tassonomia
    Dicisione Ascomycota
    Classe Ascomycetes
    Ordine Pezizales
    Famiglia Helvellaceae

    Foto e Descrizioni
    Bosco planiziale alla confluenza del Fiume Brembo con l'Adda, su una ceppaia in decomposizione probabilmente appartenente al Genere Populus, in due stazioni abituali, a gruppi in decine di esemplari. Macroscopicamente si può confondere con la vicina Discina perlata crescente anch'essa in primavera ma con habitat prettamente montano nelle foreste di conifere, Discina leucoxantha presenta spore finemente reticolate con una vistosa guttola centrale e con protuberanze alle estremità che ricordano delle corna abbozzate. Discina Melaleuca possiede colorazioni bruno-nerastre e ha spore biguttulate e finemente verrucose in maturazione.

    Regione Lombardia; Marzo 2007; Foto e descrizione di Massimo Biraghi.

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  5. Discina ancilis (Pers. : Fr.) Sacc.; Regione Campania; Marzo 2010; Foto di Felice Di Palma.

    Trovata verso la fine del mese sul Vesuvio, bosco misto Pino-Leccio, in una zona muschiosa, terricola (o apparentemente tale), l'habitat mediterraneo ha suscitato alcuni dubbi circa la sua corretta determinazione; i dubbi sono, poi, rientrati nel momento in cui si è preso atto che la specie viene segnalata fino in Marocco.

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    Aschi non amiloidi, spore 28-33x11-13 micrometri (escluse le appendici sporali/calotte polari), con la parete percorsa da striature labirintiformi visibile con trattamento in blu cotone lattico a caldo. Le appendici sporali si presentano talora più appuntite, talora piu distese.

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    Per la determinazione della specie è stato tenuto conto anche del taxon Discina warnei (Peck) Sacc., da alcuni sinonimizzata con Discina ancilis, da altri distinta per le spore più piccole e le appendici sporali più allungate.

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