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Archivio Micologico

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  1. Crinipellis scabella (Alb. & Schwein. : Fr.) Murrill; Regione Sardegna; Dicembre 2007; Foto di Franco Sotgiu.

    Un piccolo fungo molto vicino ad alcuni Marasmius e ovviamente simile ad altri Crinipellis, la differenziazione certa si ottiene attraverso l'esame microscopico o con un semplice test con KOH, i peli del gambo e del cappello non hanno nessuna reazione apprezzabile e percepibile, situazione univoca nel Genere CrinipellisPiccolo cappello con depressione centrale e talvolta papillata, scuro al disco sempre più diluito e biancastro nella periferia, margine nettamente ondulato e provvisto di evidenti dentellature. Cresce fino al tardo autunno su residui vegetali.

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  2. Crinipellis scabella (Alb. & Schwein. : Fr.) Murrill 1915

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Basidiomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Marasmiaceae

    Nome italiano
    Non si conoscono nomi volgari.

    Sinonimi
    Collybia stipitaria (Fr.) Gillet. 1876
    Crinipellis stipitaria (Fr.: Fr.) Pat. 1889
    Marasmius scabellus (Alb. & Schwein.) Morgan. 1905
    Marasmius stipitarius (Fr.) P. Kumm. 1871

    Etimologia
    Da scabellus, a, um = alquanto scabroso, per l'aspetto della cuticola.

    Cappello
    Di piccole dimensioni (3-15 mm), inizialmente emisferico e completamente coperto da peluria lanuginosa, poi convesso, infine appianato, appena involuto a maturità con presenza di papilla e percorso da ciuffetti di peli disposti a raggiera, più evidenti nei giovani esemplari. Superficie pileica un poco glutinosa specie con tempo umido, di color ocra, ocra-brunastro, bruno-rossatro nella zona discale, leggermente squamulosa e ricoperta da peluria, margine un poco crenulato e leggermente eroso o fessurato a maturità, in vecchiaia può presentarsi anche quasi glabra.

    Lamelle
    Mediamente distanti, da adnate a libere al gambo, intramezzate da lamellule, biancastre nei giovani esemplari, crema pallido a maturazione, filo intero, sporata bianca.

    Gambo
    Cilindrico, esile, spesso filiforme, a volte anche compresso, di color rosso-brunastro, più chiaro all’apice a ridosso delle lamelle e ricoperto da peluria bruno-grigiastra.

    Carne
    Esigua, concolore alla superficie, odore e sapore non caratteristici.

    Habitat
    Cresce solitario o a piccoli gruppi su residui di graminacee secche in parchi e giardini, spesso anche alla base di arbusti.

    Microscopia
    Spore 7,5-9,5 × 5-6 µm, media 8,5 × 5,5 µm, Q medio = 1,60 µm, largamente ellissoidali o citriformi, non destrinoidi.
    Basidi tetrasporici.
    Cheilocistidi da lageniformi a fusiformi, spesso anche difformi.
    Peli cuticolari cilindrici, affusolati, appuntiti all’apice.

    Commestibilità e Tossicità
    Non commestibile.

    Osservazioni
    Al Genere Crinipellis appartengono funghi di piccole dimensioni d'aspetto Marasmioide o Collybioide, generalmente saprofiti si possono comportare anche da parassiti. Crescono abitualmente su residui secchi di erbe o di ramoscelli in decomposizione di latifoglie arbustive, ma anche sulle radici superficiali di erbacee. Inizialmente inseriti nel Genere Marasmius sono stati ultimamente collocati in un proprio Genere, principalmente per le reazioni giallo-verdastre, macro o microchimiche alle basi forti.

    Specie simili
    Certamente la specie più simile è Crinipellis sardoa Candusso, si distingue macroscopicamente per avere i peli cuticolari solo verso il margine del cappello e lo stipite più massiccio, anch'esso provvisto di peluria e terminante con uno pseudobulbo, microscopicamente si caraterizza per le spore destrinoidi. Crinipellis tomentosa (Quél.) Singer ha un portamento più robusto, per questo genere, presenta colorazioni pileiche con sfumature ocra-grigiastre, biancastre verso il margine, inoltre emana un odore che ricorda quello di Marasmius oreades. Crinipellis pedemontana A. Vizzini, Antonín & Noordel. evidenzia colorazioni pileiche ocracee con sfumature rosa o malva ed è caratterizzato da una reazione verdastra, più o meno scura, alle basi forti sulla cuticola.

    Bibliografia
    AA.VV., 1995. Tricholomataceae II. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 3. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C.
    AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp.
    ANTONIN, V., & NOORDELOOS, M. E., 2010. A monograph of marasmioid and collybioid fungi in Europe. IHW-Verlag, Eching.
    BON, M., 1999. Les Collybio-Marasmïoïdes et ressemblants. Flore Mycologique d’Europe. Vol. 5. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie.

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

    Regione Lombardia, Ottobre 2011, Località Filago, in parco pubblico tra residui secchi di graminacee, sotto Crataegus sp. Foto e microscopia di Massimo Biraghi.

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    Spore 7,5-9,5 × 5-6 µm, media 8,5 × 5,5 µm, Q medio = 1,60 µm, largamente ellissoidali o citriformi, non destrinoidi. Osservazione in melzer 1000×.

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    Osservazione in rosso Congo.

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    Cheilocistidi da lageniformi a fusiformi, spesso difformi.

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    Peli cuticolari cilindrici, affusolati all’apice.

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  3. Crinipellis sardoa Candusso 1986

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Marasmiaceae

    Foto e Descrizioni
    Piccoli basidiomiceti a crescita gregaria, il pileo degli esemplari misura 0,5 mm fino a 2/3 cm. Colore bruno rossiccio, ricoperto da peluria fitta brunastra che esce dal margine. Gambo bruno rossiccio come vellutato, ricoperto da peluria sottile, cavo alla sezione. Alla manipolazione perde immediatamente le tinte rossicce e diveniva bruno scuro. Lamelle chiare, larghe e disuguali, bianche nei giovanissimi e color crema poi. Lamellule presenti. Odore impercettibile.

    Regione Lombardia; Maggio 2008; Foto di Massimo Mantovani.

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    Sezione che evidenza il gambo cavo e scanalato.

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    Gambo brunorossiccio ricoperto da peluria.

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    Reazione al KOH verde oliva, che esclude l'ipotesi C. scabella, Foto di Massimo Biraghi.

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  4. Crepidotus variabilis (Pers. : Fr.) P. Kumm.; Regione Sardegna; Gennaio 2008; Foto di Giovanni Satta.

    Crescita su rametti di Cisto, esemplari verificati microscopicamente da Mauro Cittadini. GAF presenti ma non facilisssimi da individuare nella trama lamellare, molto più visibili e facili da individuare nella epicute. Spore distintamente verrucose di forma ellittico sub-faseoliforme in alcune proiezioni sub-amigdaliformi. (5,5)6-7,5(8) × (3)3,5-4 µm; Q = 1,37-2; Qm = 1,5. Cheilocistidi banali, cilindrico-clavati alcuni con apice ingrossato altri flessuosi.

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  5. Crepidotus mollis (Schaeff. : Fr.) Staude; Regione Toscana, Valle Dame, Raduno AMINT; Ottobre 2009; Foto di Pietro Curti.

    Imenoforo.

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    Superficie del cappello glutinosa gelatinosa, pileo e sporata ocra-brunastra, filo lamellare biancastro e finemente irregolare.

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    Foto di Felice Di Palma.

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    Microscopia e foto di Mauro Cittadini.

    Spore (6,2)7-8,5 × 4-5,3 µm ellissoidi, un po' asimmetriche a seconda della proiezione, lisce, con parete relativamente spessa; opache o con piccole guttuline, giallo chiaro, quasi ialine al m.o., bruno tabacco in massa.
    Basidi banali, clavati, con contenuti granuloso misurati sino a 30 µm, in maggioranza tetrasporici ma, anche bisporici, GAF assenti alla base, come in tutti i tessuti del basidioma. Numerosi i basidioli.
    Cheilocistidi polimorfi, cilindrici, cilindrico flessuosi, lageniformi, ramificati, con finale espanso, coralliformi. Pleurocistidi non osservati.
    Pileipellis formata da un sottile strato di cellule cilidriche, cilindrico rigonfie, a volte un po' flessuose e ricurve. Pigmento disciolto che le rende brunastre, misto ad un sottile pigmento incrostante conferisce un tipico aspetto zebrato. Ipocute costituita da ife cilindriche, ialine immerse in uno spesso strato gelatinoso.

    Spore.

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    Basidi e basidioli.

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    Cheilocistidi.

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    Epicute.

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  6. Crepidotus mollis (Schaeff. : Fr.) Staude 1857

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Crepidotaceae

    Cappello
    Crepidotus di alcuni centimetri di lunghezza con parte superiore bianca o aranciata, presenza di feltro bianco sul lato su cui è attaccato al substrato legnoso. 

    Lamelle
    Biancastre presto ocra-cannella per il colore della sporata.

    Habitat
    Su tronchi, rami a terra, anche rametti secchi di rovo.

    Microscopia
    Questa specie è caratterizzata dall'assenza di GAF e da spore lisce ed ellissoidali (7,1) 7,3-9,3 (10,0) × (4,8) 5,2-6,2 (6,5) µm; Q = (1,3) 1,4-1,6 (1,7); N = 31; Media = 8,4 × 5,7 µm; Qm = 1,5.

    Specie simili
    Le specie simili, che hanno spore lisce sono:
    Crepidotus autocthonus, che non ha lo strato gelatinoso sulla cuticola del cappello, e presenta GAF.
    Crepidotus calolepis, che ha cappello decorato da squamette.
    Crepidotus epibryus, che non ha lo strato gelatinoso sulla cuticola del cappello, e ha spore cilindriche.
    Tutti gli altri Crepidotus hanno spore più o meno decorate, ma mai lisce.

    Regione Lazio; Gennaio 2022; Foto di Tomaso Lezzi.

    Esemplari rinvenuti su ramo a terra di Quercia. Il colore giallo-aranciato è regredito nel giro di una giornata, fino quasi a scomparire.

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    Imenio.

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    Spore lisce ed ellissoidali (7,1) 7,3-9,3 (10,0) × (4,8) 5,2-6,2 (6,5) µm; Q = (1,3) 1,4-1,6 (1,7); N = 31; Media = 8,4 × 5,7 µm; Qm = 1,5. Osservazione in rosso Congo, a 1000×.

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    Assenza di GAF nelle ife dei tessuti. Osservazione in rosso Congo, a 400×.

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  7. Crepidotus lundellii Pilát 1936

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Crepidotaceae

    Foto e Descrizioni
    Reperiti su un tronco marcescente di latifoglia.

    Regione Lazio, Roma, Villa Pamphili; Foto descrizione e microscopia di Mauro Cittadini.

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    Microscopia
    Sporata bruna in massa, spore ocracee, finemente rugolose, con verruche appiattite, (osservazione con micro ottico 1000× in immersione) da largamente ellittiche ad ovoidi a seconda della proiezione (6)7-8,5 × 4-5 micron. Basidi clavati tetrasporici. Cheilocistidi abbondanti, cilindrico clavati, acluni flessuosi ed irregolari, alcuni (rari!) subcapitulati. Pleurocistidi non osservati. GAF presenti in tutti i tessuti (epicute+).

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  8. Crepidotus epibryus (Fr. : Fr.) Quél. 1872

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Crepidotaceae

    Foto e Descrizioni
    In luogo umido su foglia di Alloro a terra. Di piccole dimensioni (< 1 cm), resupinati o leggermente distaccati con corto stipite, superfice del pileo bianca feltrata, pelosetta, villosa nei giovanissimi esemplari, imenoforo a lamelle inizialmente bianche poi rosato-ocracee.
     
    MIcroscopia
    Spore (6,5)7-8(9) × (2,8)3-3,5 µm, lisce, cilindriche, cilindrico-fusiformi, bruno chiaro in massa, ialine al microscopio.
    Basidi tetrasporici e (rari) bisporici, calvati privi di GAF alla base.
    Chelocistidi, lunghi, stetti, flessuosi, plurisettati con base allargata.
    GAF assenti in tutti i tessuti del Basidioma.

    Note
    Le piccole dimensioni, il particolare substrato, la crescita sostanzialmente resupinata, le spore lisce e strette i particolari cheilo e la totale assenza dei GAF sono i particolari salienti per il riconoscimento di questa specie. Segnalata anche su tappeti muschiosi (inde nomen) e piccoli rametti a terra.

    Regione Lazio, Roma, Villa Pamphili; Gennaio 2013; Foto, descrizione e microscopia di Mauro Cittadini.

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    Basidi e basidiospore

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  9. Crepidotus cesatii (Rabenh.) Sacc.; Regione Sardegna; Novembre 2008; Foto di Mauro Cittadini.

    Basidiomi di piccole dimensioni (max 18 mm), bianchi con superfice pileca villoso-feltrata.

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    GAF presenti in abbondanza in tutti i tessuti esaminati. Cheilocistidi polimorfi, da banali, clavati a lobati sino a digitati o lungamente digitati.

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    Spore da globose a subglobose, largamente ellittiche (5)5,5-6,5 × 5,5-8,5, Q varabile da 1,1 a 1,38, finemente, ma distinatamente echinulate.

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  10. Crepidotus cesatii (Rabenh.) Sacc.; Germania; Dicembre 2007; Foto e commenti di Mauro Cittadini.

    Gli esemplari ritrovati crescevano su alcuni rametti secchi di una pianta cespugliosa, priva di foglie, che non sono stato in grado di identificare. La loro dimensione massima era all'incirca 1,5 cm o poco più, la parte superiore appariva bianca pura, feltrata, si è mantenuta perfettamente bianca anche dopo l'essicazione. Il colore delle lamelle partiva dal biancastro nei giovani esemplari per passare verso un rosa-bruno sino al bruno-tabacco.

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    Spore da globose a largamente ellittiche distintamente verrucose, verruche basse molto sottili e fitte (echinulate) (5,5)6-7 × 7-10 (10,5) con Q variabile tra 1,16 e 1,66. La maggioranza delle spore misurate aveva Q inferiore a 1,4. Cheilocistidi cilindrico-clavati a volte flessuosi, basidi sia bi che tetrasporici. GAF presenti in tutte le parti esaminate, pileipellis composta da ife essenzialmente cilindriche con apice arrotondato, che tendono nell'osservazione ad elevarsi in lunghi e stretti ciuffi.
    Impossibile non notare la discrepanza tra le misure e le opinioni delle molteplici chiavi consultate (Moser, British Fungus Flora ecc.) nella nostra analisi abbiamo creduto opportuno far prevalere l'opinione di "Nordic Macromycetes" in particolare per la misura sporale rilevata.

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  11. Crepidotus cesatii (Rabenh.) Sacc. 1877

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Crepidotaceae

    Cappello
    Crepidotus di circa mezzo centimetro di lunghezza con parte superiore bianca, feltro bianco più lungo e arricciato dal lato a cui è attaccato al substrato legnoso. 

    Lamelle
    Biancastre presto ocra-cannella per il colore della sporata.

    Habitat
    Su rami a terra, anche rametti secchi di rovo. 

    Microscopia
    Spore (4,5) 5,6-7,1 (7,4) × (3,8) 5,0-5,8 (6,2) µm; Q = (1,0) 1,1-1,3 (1,4); N = 40; Media = 6,4 × 5,4 µm; Qm = 1,2; subglobose, cortamente ellissoidali, spinulose.
    Basidi Tetrasporici, e in minoranza anche bisporici.
    Cheilocistidi (24,0) 28,0-35,2 (36,9) × (6,1) 6,4-8,7 (8,9) µm; Q = 3,7-5,2 (5,4); N = 9; Media = 31,5 × 7,3 µm; Qm = 4,4; di profilo irregolare, cilindrico-clavati, a volte flessuosi, angolosi, anche ramificati e con protuberanze.
    GAF presenti in tutti i tessuti.
    Pileipellis composta da un trichoderma di ife cilindriche con apice arrotondato, riunite anche in lunghi e stretti ciuffi.

    Specie simili
    Si differenzia dal quasi sosia Crepidotus variabilis per le lamelle che a maturità prendono colorazione decisamente rugginosa e soprattutto per le spore più grandi, di forma diversa (largamente ellittiche e non strettamente ellittiche, cilindriche).

    Regione Lazio; Ottobre 2020; Foto di Tomaso Lezzi.

    Ritrovamento su rami secchi di rovo. 
    Parte superiore bianca, feltro bianco più lungo e arricciato dal lato a cui è attaccato al substrato legnoso.

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    Lamelle biancastre presto ocra-cannella per il colore della sporata.

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    Spore (4,5) 5,6-7,1 (7,4) × (3,8) 5,0-5,8 (6,2) µm; Q = (1,0) 1,1-1,3 (1,4); N = 40; Media = 6,4 × 5,4 µm; Qm = 1,2; subglobose, cortamente ellissoidali, spinulose.

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    Cheilocistidi (24,0) 28,0-35,2 (36,9) × (6,1) 6,4-8,7 (8,9) µm; Q = 3,7-5,2 (5,4); N = 9; Media = 31,5 × 7,3 µm; Qm = 4,4; di profilo irregolare, angolosi, anche ramificati e con protuberanze.

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    GAF presenti.

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  12. Crepidotus calolepis var. squamulosus (Cout.) Senn-Irlet; Regione Sardegna; Ottobre 2010; Foto e commento di Franco Sotgiu.

    Laconi, Parco Aymerich, un parco della regione dove c'è la tutela integrale dei funghi e di tutte le essenze botaniche.
    Un ritrovamento ad un anno circa di distanza dalla mostra di Laconi, in quell'occasione la determinazione e la microscopia furono postate da Mauro Cittadini.


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  13. Crepidotus calolepis var. squamulosus (Cout.) Senn-Irlet 1995

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Crepidotaceae

    Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto e microscopia di Mauro Cittadini.

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    Microscopia
    Spore 7,8-10,2 × 5,2-6,5 µm, lisce, bruno tabacco in massa, ocracee al microscopio ottico in acqua, cheilocistidi cilindrico-fusiformi anche sub-lageniformi, GAF presenti in tutti i tessuti. Ife terminali dell'epicute fortemente pigmentate di bruno (viste in acqua) con la classica ornamentazione zebrata.

    Note
    Crepidotus calolepis var. squamulosus (Cout.) Senn-Irlet, differisce dalla varietà tipo Crepidotus calolepis var. calolepis (Fr.) P. Karst., Per la crescita in ambienti più decisamente mediterranei xerofili, per le dimensioni in media più grandi, (uno degli esemplari presi in consideraione sfiorava i 5 cm), per la crescita anche su alberi vivi e per le spore mediamente più grandi. Tutti elementi rilevati nelle nostre raccolte di Laconi e come riportato dalla recente monografia "Il Genere Crepidotus in Europa" di G. Consiglio e L. Setti.

    Spore.

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    Ife terminali dell'epicute.

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