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Archivio Micologico

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  1. Craterellus cornucopioides (L.) Pers; Regione Toscana; Giugno 2010; Foto e commento di Alessandro Francolini.

    Fungo gregario che cresce a gruppi anche numerosissimi durantei periodi particolarmente freschi e umidi in estate e, soprattutto, in autunno. Buon commestibile: si presta benissimo anche all'essiccazione e a successiva riduzione in polvere per essere impiegato come aromatizzante.

    Dal TUTTO FUNGHI pag. 170:
    "Il nome volgare "Trombette dei morti" non è dovuto al colore nero ma al fatto che si sviluppa attorno al 2 novembre, ricorrenza dei defunti.
    Comunissimo nelle faggete e nei boschi di altre latifoglie; poco frequente sotto aghifoglia.
    Piuttosto simile per struttura e colorazione è Cantharellus cinereus, buon commestibile, che presenta un cappello grigio più o meno scuro, ma con tonalità brunastre; la superficie è un po' fibrillosa, soprattutto verso il margine, che appare ben revoluto e marcatamente ondulato; l'imenio di questo fungo è caratterizzato da pliche venose molto ramificate, dette anastomosi, e scambiate da molti per lamelle; il colore è grigio cenere e schiarisce a maturazione, a causa della sporata bianca. Il gambo è ben distinto e pieno ma, crescendo, si forma al centro di esso un sottile condotto che talvolta arriva fino al centro del cappello. La carne è nerastra, sottile ed elastica, con un evidente odore fruttato e sapore gradevole. Cresce numeroso soprattutto nei castagneti umidi e viene raccolto e consumato spesso scambiandolo per le più famose "Trombette". Altro esemplare somigliante a questo fungo è Færberia carbonaria, commestibile, somigliante ad un Cantharellus e infatti, in un passato lontano, veniva chiamato Cantharellus carbonarius: cresce su residui carboniosi, talvolta nel muschio e presenta un cappello più piccolo, convesso, imbutiforme, con orlo ondulato di colore grigio-brunastro ed imenio costituito da vere lamelle."

    Decisamente in anticipo rispetto al tradizionale periodo di crescita: indice dell'umidità accumulata nel bosco dopo le abbondanti piogge del mese di giugno. Colline mugellane; bosco misto di latifoglia; 550 metri s.l.m.

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  2. Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Cantharellales
    Famiglia Hydnaceae

    Etimologia
    Derivazione mista dal latino e dal greco, Craterellus = piccola coppa e cornucopioides = a forma di cornucopia.

    Cappello
    È la parte superiore ed interna che si prolunga per tutto il gambo, misura 3-10(12) cm e ricorda una cornucopia o una trombetta, molto svasata in alto e con il margine arrotolato; la colorazione è inizialmente scura, nero-bluastra con presenza di piccole squamette che si evidenziano maggiormente da adulto quando la pigmentazione schiarisce apparendo grigio-brunastra. La zona fertile o imenio si presenta nella parte inferiore ed esterna ed è liscia con rugosità verticali; il colore è da grigio-cenere a grigio-bluastro, tendente a schiarire maggiormente anche per le spore che sono bianche.

    Gambo
    2-5(6) cm, risulta quasi inesistente, inglobato nel cappello ed è fibroso.

    Carne
    La consistenza è sottile ed elastica, color grigio-nerastro, da giovane con delicato odore di frutta ma, con l'invecchiamento, ricorda la cantina o il tartufo; il sapore è gradevole, un po' dolciastro.

    Habitat
    Comunissimo nelle faggete e nei boschi di altre latifoglie, poco frequente sotto aghifoglia.

    Commestibilità e tossicità
    Craterellus cornucopioides è un ottimo commestibile, molto ricercato, anche se non tutti gradiscono un piatto ingrigito o addirittura annerito da questi funghi; essiccato ha una ottima resa.

    Osservazioni
    Talvolta si incontrano zone del bosco dove è praticamente impossibile procedere senza calpestare questi funghetti che quasi sempre crescono in gruppi molto numerosi. La famiglia Cantharellaceae non esiste più in quanto filogeneticamente è affine alla famiglia Hydnaceae, che è un nome prioritario, più antico. La famiglia Hydnaceae contiene Cantharellus e Craterellus

    Somiglianze e varietà
    Piuttosto simile per struttura e colorazione è Cantharellus cinereus, buon commestibile, che presenta un cappello grigio più o meno scuro, ma con tonalità brunastre; la superficie è un po' fibrillosa, soprattutto verso il margine, che appare ben revoluto e marcatamente ondulato; l'imenio di questo fungo è caratterizzato da pliche venose molto ramificate, dette anastomosi, e scambiate da molti per lamelle; il colore è grigio cenere e schiarisce a maturazione, a causa della sporata bianca. Il gambo è ben distinto e pieno ma, crescendo, si forma al centro di esso un sottile condotto che talvolta arriva fino al centro del cappello. La carne è nerasta, sottile ed elastica, con un evidente odore fruttato e sapore gradevole. Cresce numeroso soprattutto nei castagneti umidi e viene raccolto e consumato spesso scambiandolo per le più famose "Trombette". Altro fungo somigliante aCraterellus cornucopioides è Faerberia carbonaria, commestibile, somigliante ad un Cantharellus ed infatti, in un passato lontano, veniva chiamatoCantharellus carbonarius; cresce su residui carboniosi, talvolta nel muschio e presenta un cappello più piccolo, convesso, imbutiforme, con orlo odulato di colore grigio-brunastro ed imenio costituito da vere lamelle.

    Curiosità
    Il nome "Trombette dei morti" non è dovuto al colore nero, ma al fatto che si sviluppa attorno al 2 novembre, ricorrenza dei defunti. Fungo molto caratteristco per l'aspetto morfologico a tromba, per i suoi cromatismi nerastri, per il suo crescere densamente aggregato e subcespitoso, per il suo odore e sapore aromatico fungino.

    Scheda AMINT tratta da "Tutto Funghi"

    Regione Abruzzo; Ottobre 2008; Foto di Mauro Cittadini.

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  3. Cortinarius xanthophyllus (Cooke) Rob. Henry 1943

    Tassonomia
    Divisione Basidiomycota
    Classe Agaricomycetes
    Ordine Agaricales
    Famiglia Cortinariaceae

    Foto e Descrizioni
    Phlegmacium piuttosto comune nei boschi caldi di Castagno e di Quercia. E' facilmente riconoscibile per le tinte rossastre del cappello (con colorazioni violacee più o meno presenti), le lamelle gialle, il bulbo fittonante e il pigmento viola costantemente presente sotto la cuticola del cappello. In bosco misto di Castagno e Quercia.

    Regione Piemonte, Val Sesia (VC); Foto di Federico Calledda.

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