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Archivio Micologico

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  1. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Su tronco di Pioppo, crescita abbondante, lignicolo, sporata ocra, anello sul gambo.
  2. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Comitato Scientifico A.M.I. Umbria, I.la Polvese (PG); Giugno 2011; Foto di Tomaso Lezzi.
  3. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Marche; Aprile 2009; Foto di Pietro Curti. Cresciuti sopra una vecchia ceppaia interrata di Pioppo situata ai confini del mio giardino, i soggetti giovani presentano colori più scuri che con la crescita si diluiscono passando dal marrone al sabbia per poi arrivare quasi al bianco. Il pileo si presenta corrugato, il gambo ha una superficie fibrillosa, l'anello è spesso e consistente. Le lamelle si macchiano presto di bruno tabacco, manifestando in tal modo l'appartenenza al gruppo friesiano degli Ocrosporei (funghi con spore ocracee). Ottimo commestibile dall'intenso aroma e sapore fungino.
  4. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Lombardia; Giugno 2008; Foto di Federico Calledda.
  5. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Lombardia, Parco fiume Adda; Foto di Emilio Pini.
  6. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Sardegna, Raduno AMINT; Novembre 2007; Foto di Pietro Curti.
  7. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Lazio; Novembre 2006; Foto di Felice Di Palma.
  8. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Foto di Pietro Curti. Giovani esemplari.
  9. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Foto di Pietro Curti. Crescita cespitosa, il gambo deve essere scartato perchè duro, coriaceo ed indigesto. Biologicamente si comporta in modo "misto", attacca le piante debilitate e presto le conduce a morte, quindi con comportamento da tipico parassita, successivamente, continua a fruttificare per anni sul legno della pianta morta e quindi da saprotrofo.
  10. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Foto di Pietro Curti. Colorazione del cappello bruno scuro nei soggetti giovani e poi crescendo sempre più chiaro, fino al biancastro, solo il disco rimane più scuro.
  11. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Foto di Pietro Curti. Carne molto sottile al margine del cappello, questa foto realizzata dal basso mette bene in luce questa caratteristica, diversamente alta soda e compatta verso il disco centrale.
  12. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Foto di Pietro Curti. Lamelle biancastre, ma che presto, con la maturazione delle spore diventano brunastre, notate il colore del deposito sporale sulla faccia superiore dell'anello nel fungo della foto. Carne bianca, odore aromatico e forte, evocante il mosto, sapore gradevolissimo, sicuramente uno dei migliori funghi commestibili.
  13. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini 2014 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Nome italiano Piopparello, Pioppino. Sinonimi Pholiota aegerita (V.Brig.) Quél. 1872 Agrocybe cylindracea (DC.) Maire 1937 Agrocybe aegerita (V. Brig.) Singer 1951 Cyclocybe aegerita (V. Brig.) Vizzini 2014 Etimologia Dal latino cўlindrus = cilindro e suffisso acea, per l'aspetto del gambo somigliante ad un cilindro. Cappello 2-14(20) cm, da emisferico a convesso-piano, color bruno fulvo da giovane per schiarire alla maturazione con tonalità che vanno dal beige al marroncino fino al biancastro, spesso con zona discale più scura. Superficie corrugata, a volte screpolata. Margine irregolare, festonato, lobato, spesso radialmente fessurato. Imenoforo Lamelle fitte, annesse al gambo tramite un dentino, da biancastre a bruno tabacco a maturità. Gambo 3-15 cm × 0,5-2 cm, cilindrico leggermente affusolato alla base colore bianco poi ocraceo, fibrilloso e duro. Anello Ampio, membranoso, bianco poi bruno per le spore, persistente. Carne Bianca, tenera quella del cappello, piuttosto tenace nel gambo. Odore gradevole di vinaccia, sapore buono e gustoso. Habitat Dalla primavera all'autunno inoltrato specialmente sui tronchi di pioppo vecchi, ma anche su altri alberi (olmi, salici, querce, fichi ecc.). Microscopia Spore 8-10 × 4,5-6 µm, ellittiche, color tabacco in massa. Commestibilità e Tossicità Molto buono, si consiglia di scartare i gambi spesso troppo duri e coriacei, specie negli esemplari maturi, apprezzato anche nell'antichità. Osservazioni Fungo saprofita o parassita, in quest'ultimo caso porta rapidamente alla morte la pianta su cui nasce. Si presta alla coltivazione sia familiare che industriale con buoni risultati, tipica è la sua coltivazione domestica su dischi o ceppaie di pioppo. Specie simili Fungo molto conosciuto difficilmente confondibile con altre specie. In particolare è poco probabile la confusione con le specie del genere Agrocybe in cui era inquadrato nel passato, essendo Cyclocybe cylindracea un fungo lignicolo. Può al massimo assomigliare ad Armillaria mellea che però presenta squame nel cappello e spore bianche. Difficilmente potrebbe essere confusa con alcune Pholiota ed alcuni Hypholoma non commestibili o tossici. Note nomenclaturali Recenti studi microscopici e filogenetici hanno evidenziato che le Agrocybe di grandi dimensioni, con anello membranoso e spore con poro germinativo assente o rudimentale (sez. Velata e Aporus) presentano caratteri diversi dalle altre specie dello stesso genere. Il genere Cyclocybe è stato istituito per raccogliere queste specie. Agrocybe aegerita è "tornato" nel genere Cyclocybe, non nuovo perché è del 1939, con gli autori Vizzini e Angelini ed è diventata Cyclocybe cylindracea. La specie è stata pubblicata su Index Fungorum (vedi bibliografia) come Cyclocybe aegerita, il nome provvisorio previsto per la pubblicazione in un primo tempo, nome che poi era stato cambiato in Cyclocybe cylindracea. Come purtroppo può succedere, su IF c'è stato un errore di pubblicazione, gli autori hanno segnalato ad Index Fungorum la rettifica da effettuare, ma la momento questa rettifica non è stata ancora trascritta sulle pagine on line. La situazione è stata poi rettificata dagli autori su RMR, 92 (2): 21-38. In conclusione Agrocybe aegerita = Cyclocybe aegerita = Cyclocybe cylindracea, con quest'ultimo prioritario. Bibliografia INDEX FUNGORUM, 2014. Index Fungorum no.154. [Data di accesso: 16/10/2016]. VIZZINI, A., ANGELINI, C. & ERCOLE, E., 2014. Le sezioni Velatae e Aporus di Agrocybe sottogenere Aporus. Rivalutazione del genere Cyclocybe Velen. ed una nuova specie. RMR, 92 (2): 21-38. Anno XXX. Scheda di proprietà AMINT - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT Regione Lazio; Giugno 2008; Foto e microscopia di Felice Di Palma. Spore e relativa misura. Cheilocistidi. Basidi.
  14. Agaricus xanthodermus Genev.; Regione Lombardia; Dicembre 2014; Foto di Massimo Biraghi.
  15. Agaricus xanthodermus Genev.; Regione Lombardia, Parco di Monza (MB); Agosto 2014; Foto di Marco Barbanera. Esemplari più maturi.
  16. Agaricus xanthodermus Genev., Regione Lazio; Dicembre 2014; Foto di Felice Di Palma. Foto macro purtroppo realizzate non habitat. Spore: (5,05)5,12-5,27-5,93(5,93) × (3,57)3,67-3,7-4,07(4,48). Filo lamellare e cheilocistidi.
  17. Agaricus xanthodermus Genevier; Regione Umbria; Novembre 2012; Foto e descrizione di Mario Iannotti. Tutti gli Agaricus del gruppo degli xanthodermatei sono facilmente riconoscibili anche a vista, all’occhio di un attento ed esperto osservatore, per il tipico habitus in cui si presentano: cappello dalla particolare forma trapeziodale-smussata, il gambo bianco, sovente ritorto che termina alla base con un bel bulbo, ingiallimento repentino al tocco su tutto il carpoforo. Queste caratterisitiche sono abbastanza costanti, salvo poi procedere alla conferma, attraverso la verifica di altre due peculiarità: l’odore tipico di fenolo (inchiostro) ed l’immediato viraggio al giallo citrino intenso alla base del gambo, meglio apprezzabile se si procede alla sua sezione. Il ritrovamento in questione è avvenuto in una radura erbosa, muschiosa, nei pressi di un bosco misto con prevalente presenza di Pinus sylvestris e Fraxinus ornus.
  18. Agaricus xanthodermus Genev.; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
  19. Agaricus xanthodermus Genev.; Regione Lombardia, Gera D'Adda; Ottobre 2012; Foto di Massimo Biraghi. Ritrovamento in un boschetto planiziale con Farnia e Carpino.
  20. Agaricus xanthodermus Genev.; Regione Lombardia; Novembre 2011; Foto e commento di Sergio Mombrini. Pianura Bassa Bergamasca, in ambiente ruderale questi Agaricus xanthoderma riconducibili alla varietà grisea ormai invalidata da più autori. Caratteristico ingiallimento della base del gambo e odore di inchiostro.
  21. Agaricus xanthodermus Genev., Regione Lombardia; Dicembre 2009; Foto di Emilio Pini.
  22. Agaricus xanthodermus Genev., Regione Umbria; Ottobre 2009; Foto di Pietro Curti.
  23. Agaricus xanthodermus Genev.; Foto di Emilio Pini. Le caratteristiche di questo fungo che lo distinguono dagli altri Agaricus commestibili e lo fanno riconoscere immediatamente sono: - l'evidente ingiallimento della carne in seguito a manipolazione; - l'odore sgradevole di inchiostro. Nel caso che ci sia un fungaiolo così sprovveduto da raccoglierlo, un cuoco così distratto da non accorgersi della puzza che emana durante la cottura e dei commensali che praticamente mangerebbero tutto, Agaricus xanthoderma = Agaricus xanthodermus, provoca disturbi gastrointestinali.
  24. Agaricus xanthodermus Genev., Regione Sardegna; Dicembre 2007; Foto Franco Sotgiu.
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