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Archivio Micologico

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  1. Agaricus sylvicola (Vittad.) Peck; Regione Umbria; Agosto 2005; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Agaricus con cappello che si colora di giallo al graffio, cappello liscio, odore di anice, sapore dolce. In bosco di Castagno, anzi cresciuto "all'interno" di un vecchio ceppo di castagno che aveva ributtato tronchi tutto intorno. Il gambo è cilindrico bulboso sulla base piegata. Macro anello a ruota dentata, discendente. Sezione.
  2. Agaricus sylvicola (Vittad.) Lév. 1855 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Arvenses Nome italiano Prataiolo dei boschi. Sinonimi Psalliota silvicola (Vitt.) Ricken Agaricus vaporarius (Vitt.) Capelli Etimologia Da "selva" che predilige per fruttificare. Cappello 4-12 cm di diametro, da principio globoso, emisferico con l’età piano convesso, margine poco sporgente, superficie bianca, brillante, liscia ma con fibrille biancastre. Margine sottile. Qualche macchia giallastra che si accentua allo sfregamento e col tempo. Imenoforo Lamelle spesse, fitte, libere al gambo ed acute verso l’orlo del cappello. Bianche poi di color rosa-pallido, grigio terroso ed infine nerastro. Gambo Inferiore a 12 cm con diametro di 2-3 cm, slanciato, rigido, cilindrico, bulboso. Bianco ma con sfumature giallognole o cinerognole vicino al piede. Anello membranoso persistente, a gonna, bianco poi giallastro o brunastro, ornato sul bordo della pagina inferiore da scaglie formanti una ruota dentata. Carne Tenera, bianca o con sfumature rossigne specialmente al gambo, odore di anice, sapore dolce. Habitat Solitamente cresce in suoli molto ricchi di materie organiche, sia in boschi di conifere che di latifoglie. In autunno ed in primavera, normalmente in pochi esemplari, con frequenza a ridosso dei sentieri interni del bosco o nelle sue aperture. Microscopia Spore 5-6 × 3-4 µm, ovoidi, color cioccolato. Commestibilità e Tossicità Commestibile eccellente anche crudo, è tra i funghi più delicati ed aromatici. Specie simili È uno dei pochi prataioli a crescere all'interno dei boschi. Viene collocato tra i prataioli detti ingiallenti; appartiene alla sezione Arvenses, comprendente specie tutte commestibili, non sempre facilmente separabili fra loro se non dietro un'attenta osservazione dei caratteri macroscopici, microscopici e avolte con l'ausilio degli esami molecolari. Può essere pericolosamente confuso con le Amanita bianche che però hanno la volva, le lamelle bianche e odore insignificante e con l’Agaricus xanthodermus che però vira intensamente al giallo nel piede e nel cappello, ed ha un odore molto forte e sgradevole di inchiostro (fenolo). Mentre è innocua la sua somiglianza con l’Agaricus arvensis. Seguono alcune specie simili ad Agaricus silvicola: Agaricus essettei simile, ma con gambo e piede generalmente più nettamente bulboso, più massiccio e meno slanciato, con spore più grandi, generalmente sotto conifere Agaricuys tenuivolvatus, generalmente meno slanciato e con una sorta di volva al piede. Agaricus macrocarpus, generalmente nei prati e di taglia massiccia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Ottobre 2015; Foto di Pietro Curti.
  3. Agaricus sylvaticus Schaeff.; Regione Lombardia, Sanico (LC); Agosto 2014; Foto di Marco Barbanera, microscopia di Angelo Mariani. Sotto Picea abies. Spore, 5-6,5 × 3,5-4 µm. Cistidi imeniali.
  4. Agaricus silvaticus Schaeff.: Fr.; Regione Umbria; Settembre 2013; Foto di Mario Iannotti.
  5. Agaricus sylvaticus Schaeff.; Regione Trentino; Settembre 2007; Foto e microscopia di Felice Di Palma. Spore.
  6. Agaricus sylvaticus Schaeff.; Regione Marche; Ottobre 2003; Foto di Pietro Curti.
  7. Agaricus sylvaticus Schaeff. 1774 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Sanguinolenti Subsezione Sylvatici Sinonimi Psalliota sylvatica (Schaeff.) P. Kumm. 1871 Agaricus haemorrhoidarius Schulzer in Schulzer & Kalchbr. 1874 Agaricus sanguinarius P. Karst. 1882 Nome italiano Prataiolo dei boschi. Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto sylvaticus deriva dal latino silva = selva; per la sua predisposizione a fruttificare nei boschi. Cappello 7-15 cm di diametro, emisferico poi piano convesso, carnoso con margine sottile e frangia appena evidente, colore di fondo crema-ocraceo, rivestito da squamette triangolari, fibrillose e appressate bruno-giallastre o bruno rossastre, generalmente più fitte al centro. Lamelle Fitte, basse, non aderenti al gambo, dapprima rosee, poi scuriscono in grigio rosee ed infine bruno violacee o bruno porpora. Gambo Cilindrico, con piede bulboso, presto vuoto, bianco candido in alto, biancastro e squamoso-flocculoso al di sotto dell’anello, ma presto grigiastro e brunastro. Slanciato negli esemplari sotto latifoglie, più tozzo sotto le conifere. Anello Ampio e sottile, spesso dilacerato, cascante a gonnella, caduco, bianco poi brunastro, con la superficie superiore liscia e l’inferiore con squamette brune. Carne Compatta, tenera, bianca con sfumature rosate, all’aria e al taglio vira a chiazze, al salmone rossastro, col tempo diventa brunastra. Odore fungino, aromatico, grato. Habitat In estate e autunno nei boschi di conifere, sotto abeti rossi, ma anche in boschi di latifoglie. Microscopia Spore 5-6 × 3-3,5 µm, ellittiche tondeggianti, color cacao in massa. Commestibilità e Tossicità Ottimo commestibile, sia da crudo che da cotto, purché giovane. Osservazioni È uno dei prataioli che cresce all'interno dei boschi, presenta carne arrossante, non a caso viene collocato tra i prataioli detti sanguinolenti. Specie simili Agaricus langei var. silvaticoides (Pilat) Bon, come suggerisce il nome dato alla varietà, è molto simile ad Agaricus silvaticus dal quale si distingue con sicurezza solo attraverso l'analisi microscopica per avere spore più grandi. L’Agaricus subrutilescens (Kauffman) Hotson & D.E. Stuntz, commestibile ma non digeribile per alcuni, col centro del cappello più scuro, bruno-porpora o bruno-vinoso, fruttifica in autunno, sotto le conifere in America del nord e in Estremo Oriente, stesse regioni dove cresce anche fuori del bosco. Genericamente con molti degli Agaricus dall'aspetto grossolanamente simile (alcuni anche tossici!) si dovrà prestare la massima attenzione, tenendo conto di tutti gli elementi, sia morfocromatici che organolettici, per giungere all'esatta determinazione. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, Parco Regionale del Monte Cucco; Novembre 2013; Foto di Tomaso Lezzi. Arrossamento vistoso della sezione, anello supero discendente, cappello ornato da fitte squamette marroni, odore grato, fungino. Esemplare maturo. Sezione con vistoso arrossamento. Particolare dell'anello in un giovane esemplare.
  8. Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser in Wasser; Regione Puglia, litorale Lesina Marina; Novembre 2014; Foto di Raffaele Mininno Agaricus riconoscibile dal caratteristico doppio viraggio della carne e dal lieve odore fenolico alla base del gambo. All'atto del sezionamento si verifica il lieve viraggio al giallo in alcune zone ben definite del fungo. Dopo qualche minuto il viraggio delle predette zone, che da giallo virano al rosso vinoso.
  9. Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser in Wasser; Regione Lazio, Castel Fusano, Roma; Maggio 2009; Foto di Mauro Cittadini. Particolare della rizomorfa. Particolare dell'anello. Particolare delle lamelle.
  10. Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser in Wasser 1976 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Xanthodermatei Foto e descrizione Bosco misto Pino-Leccio, una zona a forte presenza umana, odore che ricordava quasi quello di alcuni medicinali; ingiallimento alla sezione, soprattutto all'attaccatura del cappello ed alla base del gambo che dopo qualche minuto virava al rossastro. Proprio questa ultima caratteristica è una delle principali differenze tra A. pseudopratensis e A. parvitigrinus. Regione Lazio, Roma, Castel Fusano; Maggio 2009; Foto e commento Felice Di Palma. Microscopia Spore e relativa misura, Esame del filo lamellare: cheilocistidi molto piccoli che sembrano quasi dei basidioli, catenulati e con l'elemento terminale claviforme, molto abbondanti, frammisti a basidi prevalentemente tetrasporici.
  11. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia, Porco di Monza; Novembre 2014; Foto di Massimo Biraghi.
  12. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  13. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Sergio Mombrini.
  14. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto di Marco Barbanera.
  15. Agaricus moelleri Wasser; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Bosco collinare misto; presso Arliano, Mugello. Profilo troncoconico in un giovane esemplare.
  16. Agaricus moelleri Wasser; Regione Toscana; Ottobre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Agaricus tossico; sue caratteristiche sono: viraggio (per taglio o sfregamento) al giallo intenso, giallo cromo nel cappello e alla base del gambo; odore di fenolo o di inchiostro soprattutto allo sfregamento e alla base del gambo; anello supero, doppio, spesso giallo vivo al bordo; cuticola asciutta, grigio-fuligginosa, dissociata in fini squamette scure che da molto addensate al centro tendono a diradarsi verso il bordo, lasciando intravedere il fondo biancastro. Dal TUTTO FUNGHI pag. 326: “Le squamette nerastre del cappello, in contrasto con il colore chiaro del fondo, sembrano quasi i puntini del piumaggio di una faraona. Il tipico odore di fenolo, e cioè di inchiostro, con temperature basse può risultare poco percepibile. In questo caso si suggerisce di tenere tra le mani, e quindi scaldare, il pezzetto di fungo che si desidera odorare.” Zona collinare attorno a Borgo San Lorenzo, parco di Villa Corte, 250 m s.l.m. Il cappello. Gambo e imenoforo.
  17. Agaricus moelleri Wasser; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Microscopia Spore 5,3-6 × 3-3,5 µm. Tra i basidi sono presenti moltissime cellule sterili basidioliformi. Ma i cheilocistidi sul filo lamellare sono questi.
  18. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lazio; Novembre 2008; Foto di Tomaso Lezzi.
  19. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lazio; Giugno 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  20. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia, Crema; Foto di Emilio Pini.
  21. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Federico Calledda.
  22. Agaricus moelleri Wasser; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto Massimo Biraghi.
  23. Agaricus moelleri Wasser 1976 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Xanthodermatei Etimologia Dal latino agaricus = campestre. Sinonimi Agaricus praeclaresquamosus A.E. Freeman 1979 Cappello 8-10(12) cm, non molto carnoso, inizialmente emisferico o campanulato, a volte trapezoidale, infine disteso-appianato; cuticola fuligginosa che, con l’espandersi del cappello, si dissocia in piccole squamette su fondo biancastro, tranne che al centro dove rimane praticamente compatta fornendo al fungo un aspetto molto più scuro che nel resto del cappello. Imenoforo Lamelle fitte, inizialmente biancastre, presto rosa, infine nerastre, con il tagliente finemente denticolato e pallido, in quanto sterile. Gambo 6-12(15) × 1-2 cm, slanciato, curvo, cilindrico, con base bulbosa, inizialmente midolloso all’interno, poi cavo, esternamente liscio, bianco, si macchia di giallo limone al tocco, specie nella zona basale. Anello supero, bianco, ingiallente e poi imbrunente al tocco, sottile verso il gambo, ma altrove più ingrossato per la presenza di un “collare” biancastro imbrunente che, lacerandosi, assume l'aspetto di una “ruota dentata”. Carne Bianca, subito virante al giallo intenso alla sezione, in particolare alla base del gambo; odore di fenolo o inchiostro, sapore dolciastro. Reazione di Shaeffer negativa. Habitat Cresce sia sotto conifere che sotto latifoglie con una certa predilezione per quest’ultime, in parchi e boschetti umidi, dall’estate all’autunno. Commestibilità e Tossicità Si tratta di uno degli Agaricus con base ingiallente e odore di fenolo, pertanto è velenoso, la sua ingestione provoca, infatti, sindrome gastroenterica più o meno accentuata. Specie simili Agaricus praeclaresquamosus Freeman var. terricolor (Möller) Bon et Cappelli differirebbe dalla specie tipo per la colorazione della cuticola, più scura, quasi nerastra, che pur dissociandosi lascia intravedere con più difficoltà il bianco sottostante tra le squamette; uno studio del 2005 (Kerrigan, R.W. & al.) condotto tenendo conto anche delle evidenze del DNA ha dimostrato che la suddetta varietà non ha valore tassonomico. Agaricus placomyces Peck, segnalato in America, presenta caratteristiche macroscopiche e microscopiche molto simili tanto che alcuni autori li considerano sinonimi. Si potrebbe confondere con Agaricus phaeolepidotus (Möller) Möller, velenoso, dalla colorazione pileica più tendente al bruno, squame sulla faccia inferiore dell’anello decisamente brune e molto più grossolane, ingiallimento basale e odore di fenolo molto meno evidenti. Osservazioni Si può riconoscere questo fungo agevolmente per la combinazione dei suoi caratteri peculiari: superficie pileica squamettata, base del gambo bulbosa e ingiallente alla sezione, odore sgradevole di fenolo o inchiostro. Le squamette nerastre del cappello, in contrasto con il colore chiaro del fondo, sembrano quasi i puntini del piumaggio di una faraona. Curiosità Il tipico odore di fenolo, e cioè inchiostro, con temperature basse può risultare poco percepibile. In questo caso si suggerisce di tenere tra le mani, e quindi scaldare, il pezzetto di fungo per esaltarne l'odore. Bibliografia KERRIGAN, R.W., CALLAC, P., CHALLEN, M.P., PARRA, L.A., 2005. "Agaricus section Xanthodermatei: a phylogenetic reconstruction with commentary on taxa". Mycologia. 97(6). Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Regione Umbria; Ottobre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Un Agaricus della Sezione Xanthodermatei, con carne ingiallente, soprattutto alla base del gambo e odore di inchiostro. Il cappello di forma trapezoidale, è squamettato soprattutto al centro del cappello. Esemplari in vari stadi di maturazione. Le lamelle rosa brillante. Un particolare delle squamettature del cappello. Un particolare delle lamelle. L'anello fortemente ingiallente. Il gambo anch'esso con un vistoso viraggio al giallo cromo, soprattutto vicino alla base.
  24. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Umbria; Novembre 2012; Foto e commento di Mario Iannotti. Ritrovamento in bosco di latifoglia, in prevalenza Quercia sp e Carpino, cappello piano-convesso di 9 cm, cuticola fibrillosa, dissociata in piccole squame su fondo bianco, le tonalità sono bruno-porpora, rosa-porpora più cariche al centro. Tutto il carpoforo ingiallisce al tocco e nelle parti contuse, carne dall'odore gradevole di mandorle amare.
  25. Agaricus brunneolus (J.E. Lange) Pilát; Regione Friuli Venezia Giulia; Novembre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
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