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Agaricus gennadii (Chatin & Boud.) P.D. Orton 1960
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Agaricus gennadii (Chatin & Boud.) P.D. Orton 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Chitonioides Sinonimi Agaricus cellaris (Bres.) Contu 1985 Agaricus robynsianus Heinem. 1957 Agaricus gennadii var. microsporus (Bohus) Wasser 1985 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Cappello 5-12(16) cm, prima globoso, poi emisferico ed infine disteso, a volte anche leggermente depresso al centro; superficie spesso dissociata in placche squamulose di colore bianco o bianco-grigiastro, a volte anche ocraceo o marrone chiaro, di forma e dimensioni irregolari, sempre su fondo bianco, così come bianca rimane la zona marginale. Margine involuto negli esemplari giovani, completamente disteso negli esemplari estremamente maturi, eccedente rispetto alle lamelle, talvolta anche leggermente appendicolato per residui di velo. Lamelle Strette, libere, intercalate da lamellule, inizialmente biancastre, poi rosate e infine bruno-violacee, quasi nere, ma sempre con filo biancastro (presenza di cheilocistidi). Gambo 4,5-7(10) cm e spesso 1,5-3 cm, da fusiforme a cilindrico con base appuntita, munito di anello volviforme. Nella parte subito sopra l'anello è coperto da una sorta di guaina bianca di circa 1 cm, striata longitudinalmente oppure liscia, con il margine superiore denticolato; sopra detta guaina è ricoperto da squame più o meno cospicue, a volte isolate, altre volte raggruppate in bande trasversali. La parte sotto l'anello è biancastra, con piccole squame cotonose biancastre od ocracee verso la base. Talora può presentare fini rizoidi Anello I suoi resti formano una volva basale di struttura cotonosa, solo raramente membranosa, con margine superiore frastagliato e talvolta doppio Carne Compatta e dura, bianca, immutabile o leggermente rosata al taglio nella parte più alta ed esterna del gambo. Odore inizialmente debole, fungino, gradevole; ma con la maturazione diventa forte, urinoso, a volte sgradevole. Sapore dolce. Habitat Cresce solitario o gregario in parchi e giardini, nelle zone erbose, sia in prossimità del mare che all'interno; preferisce le zone alberate con conifere o latifoglie, molto meno presente in prati e zone aperte. Nel 1905 Bresadola ha descritto come Clarkeinda cellaris un suo curioso ritrovamento all'interno di una cantina, che nel 1985 è stata ricombinata in Agaricus cellaris da Contu e in seguito si è scoperto essere Agaricus gennadii. Microscopia Spore 6,0-9,5(11) × 5,0-7,0 µm, da subglobose a largamente ellissoidali, a volte anche quasi perfettamente globose; senza poro germinativo evidente, lisce, uni o bi-guttulate, bruno-violacee in massa (Iantinosporeo). Basidi tetrasporici. Cheilocistidi a volte abbondandi e a volte scarsi, cilindrici o claviformi, generalmente semplici, ma a volte anche settati alla base; di piccole dimensioni, spesso difficilmente distinguibili dai basidioli. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Specie simili Agaricus pequinii (Boud.) Konrad & Maubl., ha una pseudovolva basale; ma quest'ultimo manca della guaina striata subito sopra il margine superiore dell'anello, presenta una dimensione maggiore, spore più piccole e, soprattutto, un evidente arrossamento della carne alla sezione. Agaricus pearsonii Bon. & P. Boisselet = Agaricus volvatus (A. Pearson) Heinem. si distingue facilmente da Agaricus gennadii per il forte arrossamento della carne alla sezione. Agaricus pequinii si distingue per la presenza di tinte violacee, rosacee o rossastre sul pileo e per il gambo liscio, non coperto da squame, oltre che per una differente sequenza nrITS. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Puglia, bosco Isola, Lesina Marina; Dicembre 2014; Foto e commento di Raffaele Mininno. Ritrovamento di due esemplari molto vicini ai piedi di una pianta di Quercus ilex e nelle immediate adiacenze di Populus tremula. Nessun odore ne sapore percepibile.- 1 risposta
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- agaricus robynsianus
- agaricus gennadii
- (e 1 in più)
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Agaricus freirei Blanco-Dios 2001
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Agaricus freirei Blanco-Dios; Regione Lazio; Novembre 2012; Foto Felice Di Palma. -
Agaricus freirei Blanco-Dios 2001
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Agaricus freirei Blanco-Dios 2001 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sezione Xanthodermatei Sinonimi Non sono conosciuti sinonimi per questa specie. Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Cappello Inizialmente convesso o tronco conico, poi disteso, con umbone di colore più carico a volte depresso con margine sempre leggermente debordante e biancastro. La cuticola inizialmente marrone quasi uniforme, si dissocia in squame triangolari appressate e fibrille fioccose, disposte radialmente e di colorazione varia, dal marrone scuro, fino ad ocraceo con tinte vinose, che lasciano intravedere la carne bianca sottostante. Imenoforo Le lamelle sono libere, fitte, di colore inizialmente biancastro con sfumature rosa, e si macchiano leggermente di rosso allo sfregamento, particolare non evidente su tutto il resto del carpoforo, successivamente assumono tonalità marroni nerastre con lo sviluppo e per il deposito sporale. Gambo Gambo centrale, biancastro e fistoloso all'interno, cilindrico-clavato o bulboso, a volte anche con base leggermente ritorta. Alla sezione assume lentamente tonalità ocracee nella zona corticale, la parte basale si macchia di ocraceo, in modo più o meno evidente, senza passare dal giallo vivo, spesso evidenzia rizoidi simili a pseudo-radichette. Anello Membranoso e supero, la parte superiore è liscia, mentre quella inferiore presenta, vicino al margine, una banda marrone lungo tutta la circonferenza, che con lo sviluppo si dissocia in squame rettangolari. Carne Soda biancastra, assume tonalità inizialmente ocracee e poi passa lentamente verso tonalita rosso ocracee, odore fungino nel cappello, fenolico ben evidente alla base del gambo. Habitat Rinvenuto in bosco misto di aghifoglia e latifoglia a 400 m. s.l.m., terreno sabbioso, in ripetute fruttificazioni, in colonie numerose. Specie simili Agaricus phaeolepidotus F.H. Møller, appartiene alla stessa sezione degli Xanthodermatei, presenta molte similitudini nell'aspetto morfologico generale, diversamente è netta la differenza dell'anello, doppio in questa specie, e con la presenza di una ruota dentata evidente sulla faccia inferiore. È specie normalmente più grande, ha la microscopia dei cheliocistidi nettamente diversa, e dal punto di vista filogenetico sono due specie molto distanti. Diversamente Agaricus freirei pur appartenendo sempre alla sezione degli Xanthodermatei, ha un anello semplice e una ruota dentata disegnata in prossimità del margine estremo dell'anello. Agaricus impudicus (Rea) Pilát, Agaricus sylvaticus Schaeff. e Agaricus lanipes (F.H. Møller & Jul. Schäff.) Hlaváček, appartengono alla sezione Sanguinolenti, e le tre specie indicate non hanno mai odori fenolici. Agaricus hondensis Murrill, quando questa specie è stata sequenziata, è risultato che entrambe le specie appartenevano alla sezione degli Xanthodermatei. Lo studio della distribuzione di Agaricus freirei, che copre l’intera costa atlantica dell’Europa, ha contribuito ad una migliore comprensione della sua variabilità. Bigliografia BLANCO-DIOS, J.B., 2001. Agaricales des dunes de Galice (Nord-Ouest de l’Espagne) (I): Agaricus freirei, sp. nov. Documents mycologiques 121: 27–34. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti e Pietro Curti, Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Novembre 2019; Foto di Giovanni Galeotti. Pileo dissociato in squame , a partire dalla zona discale più compatta e colorata. Squame triangolari appressate, disposte in senso radiale, che lasciano intravedere la carne biancastra sottostante. Leggero viraggio al rosso delle lamelle dove contuse. Lo stipite è cilindrico-clavato e spesso ingrossato alla base, si notano i rizoidi che formano pseudo-radichette. Al margine dell'anello sono presenti delle bande marroni, che si stanno dissociando in parti più o meno rettangolari. Sezione del gambo fistoloso, si notano un ingiallimento e imbrunimento alla base. -
Agaricus essettei Bon 1983
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Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. Campioni ingiallenti, con profumo di anice. -
Agaricus essettei Bon 1983
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Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Gianni Bonini. Sezione. -
Agaricus essettei Bon 1983
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Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto di Pietro Curti. -
Agaricus essettei Bon 1983
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Agaricus essettei Bon; Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Franco Sotgiu. -
Agaricus essettei Bon 1983
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Agaricus essettei Bon; Regione Emilia Romagna, Valgianna; Anno 2004; Foto di Pietro Curti. -
Agaricus essettei Bon 1983 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Arvenses Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Foto e Descrizioni Un prataiolo che cresce sulle lettiere degli aghi di conifere, ingiallente in ogni settore se sottoposto a sfregamento, provvisto alla base del gambo di un bulbo marginato evidente, odore gradevolissimo di anice e sapore fungino. Un quasi perfetto sosia dell'Agaricus sylvicola (Vittad.) Peck, ma con crescita sulle lettiere di aghi. Regione Trentino; Anno 2004; Foto di Pietro Curti.
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Agaricus heinemannianus Esteve-Rav. 1999
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Agaricus heinemannianus Esteve-Rav.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. -
Agaricus heinemannianus Esteve-Rav. 1999
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Agaricus heinemannianus Esteve-Rav.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Spore 4,8-5,5x3,5-4,2 µm. Filo lamellare. -
Agaricus heinemannianus Esteve-Rav. 1999
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Agaricus heinemannianus Esteve-Rav. 1999 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Minores Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Foto e Descrizioni Ritrovamento effettuato al limite della pineta verso la spiaggia di Arborea (OR), Agaricus di piccola taglia, cappello globoso solo tardivamente appianato, colore pileico bruno rossastro con zona centrale fibrillosa e più scura, margine biancastro e nettamente eccedente. Anello semplice e sottile, biancastro, gambo rettilineo con la base ingrossata. Odore anisato e lieve tendenza all'ingiallimento della carne dopo manipolazione e sfregamento. Microscopia Le specie appartenenti alla Sezione Minores del Genere Agaricus sono spesso di difficile determinazione se non si effettua anche l'analisi molecolare dei campioni. La microscopia può venire in aiuto anche se non riesce a dirimere da sola tutte le specie di questa sezione. In particolare i cheilocistidi sono settati e catenulati, con un elemento terminale cilindrico, anche se in alcune raccolte (Parra 2013) sono stati osservati cheilocistidi non catenulati, ma clavati, o quasi sferopeduncolati. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Sardegna; Novembre 2008; Foto di Mauro Cittadini. Indagine microscopica, foto e commenti di Felice Di Palma. Spore e relativa misura. Cheilocistidi catenulati. -
Agaricus devoniensis P.D. Orton 1960
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Agaricus devoniensis P.D. Orton 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Bivelares Sinonimi Psalliota peronata Richon & Roze 1886 Psalliota arenicola Wakef. & A. Pearson 1946 Agaricus fragilivolvatus Contu 1998 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Cappello 2-7 cm, prima globoso, poi emisferico, ed infine applanato, a volte anche leggermente depresso al centro; margine a lungo involuto, completamente disteso solo negli esemplari estremamente maturi, leggermente eccedente rispetto alle lamelle. Superficie liscia o leggermente fibrillosa, di colore a volte bianca, altre volte grigiastra, quasi sempre ricoperto di sabbia. Lamelle Strette (5,5 mm), libere, inizialmente biancastre, poi rosate e infine bruno-violacee, con filo biancastro sterile (presenza di cheilocistidi), intercalate da lamellule di diversa lunghezza. Gambo 2-5 cm e spesso 0,5-1,5 cm, cilindrico, claviforme o leggermente bulboso, fistuloso, liscio o leggermente fibrilloso nella parte sopra l'anello e liscio, fibrilloso o ricoperto da fioccosità trasversali nella parte sotto l'anello; di colore bianco. Anello Infero, semplice o multiplo, molto stretto e con il margine spesso festonato; spesso posizionato nella parte centrale dello stipite, talvolta alla base quasi a simulare una volva. Carne Inizialmente bianca, poi ocraceo pallida. Odore debole fungino. Sapore dolce. Habitat Quasi esclusivamente sulla duna o nelle immediate vicinanze, spesso interamente sepolto dalla sabbia. Microscopia Spore 5,5-7,0 × 4,5-5,5 µm, da largamente ellissoidali a subglobose, lisce, brune a sfumatura gialla, in massa (Iantinosporeo). Basidi tetrasporici. Cheilocistidi molto abbondanti, con elemento terminale clavato o piriforme. Commestibilità e Tossicità Commestibile. Osservazioni Il suo habitus e l'habitat quasi esclusivo permettono un suo agevole riconoscimento. Specie simili Agaricus menieri Bon, a causa del comune habitat di crescita potrebbe essere confuso, ma l'ingiallimento alla base del gambo di quest'ultimo alla sezione permette di distinguerli con sufficiente facilità. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Puglia, litorale Lesina Marina; Novembre 2014; Foto di Raffaele Mininno.-
- agaricus fragilivolvatus
- psalliota peronata
- (e 2 in più)
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Agaricus cupreobrunneus (Jul. Schäff. & Steer ex F.H. Møller) Pilát 1951
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Agaricus cupreobrunneus (Jul. Schäff. & Steer) Pilát 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Sinonimi Psalliota campestris var. cupreobrunnea Jul. Schäff. & Steer 1939 Psalliota cupreobrunnea (Jul. Schäff. & Steer) F.H. Møller 1950 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Foto e Descrizioni Trovato in prato a sfalcio sicuramente ben concimato, odore grato, sapore dolce, alla sezione nessun viraggio né immediato né tardivo, anello semplice. Regione Piemonte; Ottobre 2008; Foto e commento di Giuseppe Vanoli. Microscopia e foto di Felice Di Palma. La specie in questione appartiene alla Sezione Agaricus del Genere Agaricus. La notevole variabilità, anche nell'ambito della stessa specie, dei caratteri normalmente presi a riferimento per separare le varie specie appartenenti alla citata Sezione (dimensione sporale, colorazione pileica, struttura dell'anello e viraggio della carne al taglio) rende molto difficoltosa questa differenziazione. Si tratta di un gruppo, quindi, nell'ambito del quale studi sul DNA sarebbero veramente necessari per cercare di capire se si tratta di poche (e molto variabili) o di tante specie. In particolare, Agaricus cupreobrunneus è specie molto prossima ad Agaricus campestris (alcuni autori li considerano sinonimi), dal quale differisce quasi unicamente per la particolare ornamentazione pileica (anche la microscopia sostanzialmente coincide). Noi abbiamo preferito mantenere separate le due specie, così come fatto da Luis Alberto Parra nel suo ultimo lavoro monografico (2008) della serie Fungi Europaei, sebbene lo stesso autore abbia manifestato qualche perplessità riguardo alla differenziazione in questione e ritenuto imprescindibile un'indagine molecolare per dirimere definitivamente la problematica. Spore (6,50)6,64-7,386(7,59)x(4,22)4,541-5,299(5,34) µm. Occasionalmente con poro apicale rudimentale (o pseudoporo) tipico della Sezione. Filo lamellare: come per tutte le altre specie della Sezione, è composto da cheilocistidi cosiddetti "basidioliformi", cioè sono talmente simili ai basidi immaturi da confondersi con quest'ultimi; per questo motivo in passato le specie appartenenti alla Sezione Agaricus venivano considerate (da molti autori) come "a filo lamellare fertile". -
Agaricus comtulus Fr. : Fr. 1838
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Agaricus comtulus Fr. : Fr.; Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Pietro Curti. Raduno AMINT Novembre 2007 Stessi esemplari del post precedente. Foto di Franco Sotgiu. Stessi esemplari del post precedente. -
Agaricus comtulus Fr. : Fr. 1838
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Agaricus comtulus Fr. : Fr. 1838 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Minores Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Sinonimi Psalliota comtula (Fr.) Quél. 1872 Agaricus niveolutescens Huijsman 1960 Agaricus huijsmanii Courtec. 2008 Foto e Descrizioni Assenza assoluta di qualsiasi conifera; colore delle lamelle (anche negli esemplari giovani) di un bel rosa tenue/grigio rosaceo. Sfumature rosate che si concentrano per lo più al centro del cappello. Microscopia Spore n=30. (4,00 )4,223-4,79(4,84) × (2,89 )2,96-3,33(3,43). Cheilocisitidi assenza di cheilocistidi sul filo lamellare Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Sardegna, raduno AMINT; Novembre 2007; Foto, microscopia e commenti di Felice Di Palma. Spore n=30. (4,00 )4,223-4,79(4,84) × (2,89 )2,96-3,33(3,43). Basidi. -
Agaricus chionodermus Pilàt 1951
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Agaricus chionodermus Pilàt 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Regione Valle d'Aosta; Giugno 2005; Foto di Gianluigi Boerio. In zona Ginod- Buthier intorno ai 1500-1600 m s.l.m.. Temperatura alle ore 09.00 di 19 °C. Sottobosco non eccessivamente secco grazie, probabilmente a qualche temporale notturno precedente. Bosco quasi esclusivamente di aghifoglie, abeti. -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Friuli Venezia Giulia, Campoformido (UD); Settembre 2013; Foto di Nicolò Parrino. -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Emilia Romagna; Settembre 2013; Foto di Massimo Biraghi. -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Elementi caratterizzanti per questo prataiolo sono: lamelle rosa carico fin dallo stadio di primordio, nessun viraggio alla sezione (al limite solo leggermente rosato all'attaccatura tra gambo e cappello), odore fungino gradevole, gambo rastremato alla base, anello molto evanescente, cuticola asciutta coperta da piccole squame concolori al fondo cha può variare dal biancastro al grigio cenere al grigio-brunastro. Buon commestibile, da giovane può essere consumato crudo in insalata. Allo stadio adulto devono essere cotti e consumati quando le lamelle sono ancora rosee e non bruno-nerastre (inizio della putrefazione). Si tratta del prataiolo spontaneo più diffuso e raccolto. Si riconosce per il cappello bianco e pressoché liscio, per le lamelle di un bel rosa carico già dall’esordio, per l'anello che di solito è abbastanza esile e spesso evanescente. La sua variabilità ha fatto sì che ne fossero descritte alcune forme o varietà. Tra queste ricordiamo l’Agaricus campestrisvar.squamulosus, che si differenzia per la presenza di squame, specialmente al disco, abbastanza rade e brunastre. Può essere confuso con specie vicine: Agaricus bitorquis che cresce nei giardini ed ha due anelli separati; Agaricus arvensis che vira lentamente al giallo e con anello sviluppato; Agaricus cumtulus simile ma più piccolo, con lieve odore di mandorle, cresce nei campi concimati e vira al giallognolo, come Agaricus xanthoderma avente odore d'inchiostro e viraggio giallo cromo alla base del gambo, tossico, col quale potrebbe esser scambiato. Infine le lamelle rosate e l’assenza di volva lo distinguono da Amanita verna e Amanita virosa sempre aventi lamelle bianche anche in età adulta. Come tutti gli Agaricus commestibili non deve mai essere raccolto quando cresce in prossimità o all’interno di ambienti antropizzati, industrializzati e inquinati (strade, discariche, depuratori, parchi cittadini, ecc.). Infatti molti funghi assorbono e sono accumulatori delle sostanze nocive presenti nell’ambiente, in particolare dei metalli pesanti come il piombo. Prati sopra Galliano. -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia, loc. Osio Sotto; Novembre 2011; Foto di Massimo Biraghi. Ritrovamento in un prato stabile. -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia; Novembre 2011; Foto di Sergio Mombrini. Pianura bassa bergamasca, in un prato stabile. Lamelle di un bel rosa carico, anello evanescente, gambo attenuato, odore fungino gradevole, sono alcune caratteristiche che ci aiutano a riconoscerlo sul "campo". -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia, località Filago; Ottobre 2009; Foto di Massimo Biraghi. -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Marche; Ottobre 2009; Foto di Pietro Curti. -
Agaricus campestris L. : Fr. 1753
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Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia; Dicembre 2008; Foto di Emilio Pini.