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Archivio Micologico

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  1. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Lombardia; Ottobre 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  2. Agaricus campestris L. : Fr.; Raduno Sardegna; Novembre 2007; Foto di Giovanni Satta.
  3. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  4. Agaricus campestris L. : Fr.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Un bellissimo prataiolo che vive praticamente ovunque, alle basse e alle alte quote, ad ogni latitudine, anche presso gli insediamenti umani e cioè nei giardini pubblici e privati, nei parchi, in tutte le aree erbose delle zone urbane. Trattandosi di un fungo che ha proprietà ipercaptanti riguardo ai metalli pesanti, in nessun caso deve essere raccolto in città, poiché può accumulare quantità di piombo veramente alte. In montagna, nei prati d'altura, diversamente è sano, sicuramente uno dei migliori commestibili , dolce, profumato e delicato. Facile e agevole distinguerlo dagli altri del Genere, con odore gradevolissimo, possiamo operare una prima netta distinzione con i tossici del gruppo, tutti diversamente con odore sgradevole fenolico (inchiostro) o in alcuni casi nullo e con carne fortemente ingiallente, in particolare alla base del gambo. Tra i profumati e buoni Agaricus è quello che presenta le lamelle più colorate, di un bel rosa già nel primordio e ben presto salmone scuro, per poi divenire marroni cioccolata, violastre, a maturità. Altra tipica caratteristica morfologica è data dal gambo fortemente rastremato alla base e dall'anello fragile e supero, la carne si presenta appena rosata alla sezione, la colorazione generale del cappello e del gambo è bianca.
  5. Agaricus campestris L. : Fr. 1753 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Agaricus Nome italiano Prataiolo Sinonimi Psalliota campestris (L. : Fr.) Quél. 1872 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto campestris deriva dal latino campester = campestre, per il suo habitat. Cappello 6-12 cm, emisferico, poi piano convesso ed infine disteso, spesso con modesto umbone centrale; margine involuto poi disteso e qualche volta rialzato negli esemplari vecchi, spesso debordante e fioccoso per i residui del velo parziale. Superficie asciutta, piana, coperta da piccole squame. Colore da biancastro a grigio cenere o brunastro. Lamelle Fitte, chiuse, libere, rosa pallido che scuriscono con l’età diventando rosa, poi rosa carnicino ed infine bruno-nerastre. Gambo 3-6 cm e spesso 1-2 cm, cilindrico assottigliato verso la base appuntita, pieno poi farcito e midolloso. Bianco con qualche riflesso rosato diventa giallognolo se ammaccato. Anello Il velo sottile, fragile e membranoso lascia traccia nei giovani esemplari sul margine del cappello e forma un anello bianco, evanescente, mediano o superiore. Carne Soda, bianca, alla frattura vira lentamente al rosa. Odore e sapore grati. Habitat In primavera e autunno, pochi giorni dopo la pioggia cui è preceduto un lungo periodo di siccità, in cerchi o a gruppi, tra l’erba delle radure di terreni compatti e incolti, in parchi, vigneti, sempre fuori dai boschi. Microscopia Spore 5,5-8,0 × 3,5-5 µm, ellittiche, lisce, bruno nerastre in massa. Commestibilità e Tossicità Ottimo. Da giovane può essere consumato crudo in insalata. Allo stadio adulto devono essere cotti e consumati quando le lamelle sono ancora rosee e non bruno-nerastre (inizio della putrefazione). Specie simili Si riconosce facilmente per il cappello bianco e pressoché liscio, per le lamelle di un bel rosa carico già nel fungo giovane, per l'anello che di solito è abbastanza esile e spesso evanescente. La sua variabilità ha fatto si che ne fossero descritte alcune forme o varietà che ormai sono state tutte ricondotte alla specie tipo. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach, cresce in campi coltivati, ha cappello bruno, fibrilloso, ricoperto di scagliette più scure ed il gambo ingrossato alla base. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc., cresce nei giardini ed ha due anelli separati. Agaricus arvensis Schaeff. : Fr., che vira lentamente al giallo. Ha un gradevole odore di anice, un velo ben sviluppato con toppe nocciola sulla parte bassa, e si allarga normalmente alla base del gambo. Leucoagaricus leucothites (Vitt.) Wassers, col quale fruttifica spesso, può assomigliargli a prima vista, ma si distingue facilmente per le sue lamelle e spore bianche. Agaricus comtulus Fr., simile ma in formato ridotto, lieve odore di mandorle, cresce nei campi concimati, ma vira al giallognolo, come Agaricus xanthodermus (odore d'inchiostro e viraggio giallo inchiostro alla base del gambo), col quale potrebbe esser scambiato. Amanita verna (Bull. : Fr.) Lam. e Amanita virosa Bertill., si distinguono per le lamelle bianche anche a maturità invece che rosa e per la presenza della volva. Sembra impossibile poter scambiare gli Agaricus con delle Amanita mortali, ma la maggior parte degli avvelenamenti (appunto a volte mortali) con Amanita verna e Amanita virosa avvengono proprio per errori grossolani di raccoglitori che li scambiano per Prataioli. Osservazioni È il prataiolo spontaneo più diffuso e raccolto. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Felice Di Palma. Regione Sardegna; Foto di Felice di Palma. Spore. n=30.(7,44 )7,523-8,659(8,90) × (4,59 )4,82-5,378(5,62).
  6. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Lombardia, Parco di Monza (MB); Agosto 2014; Foto di Marco Barbanera. Particolare dei rizoidi alla base del gambo, caratteristici della specie.
  7. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Marche; Novembre 2009; Foto di Pietro Curti. Giardino privato, in presenza di Quercus ilex, con siepe di Ligustrum ovalifolium, e Laurus nobilis Cordone rizoide alla base dello stipite, anello. Cordone rizoide e imenoforo. Decorazioni sul cappello. Campioni il 24 Ottobre. Il 1 Novembre, dopo sette giorni, solo il soggetto in basso a destra ha continuato il suo sviluppo.
  8. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Lazio; Maggio 2011; Foto Felice Di Palma.
  9. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Umbria; Novembre 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento in un'aiuola con un Platano su una strada di Perugia. Agaricus appartenente alla sez. Xanthodermatei con leggero ingiallimento alla base, odore di fenolo appena percettibile, a differenza di Agaricus xanthodermus e Agaricus praeclaresquamosus in cui l'odore di fenolo è forte è l'ingiallimento alla base del gambo è intenso e immediato. Un particolare dell'anello sottile.
  10. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Lombardia, Parco pubblico di Crema; Foto di Emilio Pini.
  11. Agaricus bresadolanus Bohus; Regione Marche; Novembre 2009; Foto di Pietro Curti. Giardino privato, in presenza di Quercus ilex, con siepe di Ligustrum ovalifolium, e Laurus nobilis. Pileo Emisferico, con margine involuto, sottile e biancastro, eccedente e decorato con minute tracce di velo residuale; pileo decorato con sottili fibrille innate radiali o fini squamule fibrillose molto adese, maggiormente serrate nel disco e quasi assenti al margine, con tonalità bruno grigiastre. Lamelle in gioventù rosa tenue, fitte, ricche di lamellule di ogni dimensione, con filo disomogeneo e finemente irregolare, moderatamente più chiaro, nell'insieme denotano una grandissima variabilità strutturale e morfologica. Stipite sodo e poi farcito, con sottile cavità nel tratto superiore; anello supero, discendente ed evanescente. Stipite ingrossato alla base che presenta pronunciati rizoidi, fioccoso nel tratto sotto l'anello e moderatamente ingiallente all'abrasione, minutamente fioccoso e rosato nel tratto sopra l'anello. Dettaglio del tratto sovranulare. Dettaglio dell'appendice rizoide. Carne bianca, con leggerissima sfumatura rosata nel cappello e linea giallastra arancio sotto la zona corticale alla base del gambo. Caratteri organolettici. Si tratta di odore complesso, debolmente anisato e fungino nella carne del cappello, lievemente fenolico il pileo e la carne alla base dello stipite, si tratta di odori molto leggeri ma nettamente riscontrabili se percepiti con scrupolo e attenzione, sapore dolce. Foto di microscopia di Felice Di Palma. Spore 6,1-7,0 × 3,9-4,7 µm. Spore frequentemente con il polo distale attenuato a differenza di quelle di Agaricus litoralis che sono simmetriche e iscrivibili in un rettangolo. I cheilocistidi possono essere claviformi, cilindrici o fusiformi; possono essere assenti, isolati, scarsi, numerosi, molto abbondanti. Parra nella sua monografia (2008, 2013) riferisce anche di raccolte che presentano cheilocistidi abbondanti su campioni freschi e scarsi sugli stessi campioni dopo che questi erano stati essiccati. Nel caso specifico erano scarsi e si trattava di esame fatto su reperto essiccato. Basidi tetrasporici e con apice troncato.
  12. Agaricus bresadolanus Bohus 1969 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Spissicaules Nome italiano Prataiolo radicato Sinonimi Psalliota campestris var. radicata (Vittad.) Bres. 1931 Agaricus campestris var. radicatus Vittad. 1835 Agaricus radicatus (Vittad.) Romagn. 1938 Psalliota radicata (Vittad.) R. Sandor 1958 Psalliota infida Alessio 1975 Agaricus romagnesii Wasser 1977 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto bresadolanus deriva dal nome di Giacomo Bresadola, micologo italiano (1847-1929). Cappello 3-10 cm, emisferico, con margine involuto, sottile e biancastro, eccedente e decorato con minute tracce di velo residuale; pileo percorso da sottili fibrille innate radiali o fini squamule fibrillose adese, maggiormente serrate nel disco e quasi completamente assenti al margine, con tonalità bruno grigiastre. Lamelle All'esordio rosa tenue, poi rosa salmone ed infine brunastre, con filo moderatamente più chiaro, fitte, ricche di lamellule di ogni dimensione, con filo disomogeneo e finemente irregolare, presentanti rare interconnessioni, nell'insieme denotano una grandissima variabilità strutturale e morfologica. Gambo Alto 3-8 cm e spesso 1-2 cm, sodo e poi farcito, con sottile cavità nel tratto superiore, infine cavo. Ingrossato alla base, che presenta pronunciati rizoidi, fioccoso nel tratto sotto l'anello e moderatamente ingiallente all'abrasione, minutamente fioccoso e rosato nel tratto sopra l'anello. Anello Anello supero, sottile e leggero, presto evanescente e quindi caduco. Carne Bianca, con leggerissima sfumatura rosata nella carne del cappello e linea giallastra-arancio sotto la zona corticale alla base del gambo. Presenta un odore complesso, debolmente anisato e fungino nella carne del cappello, lievemente fenolico nel pileo e nella carne della base dello stipite, si tratta di odori molto leggeri ma nettamente riscontrabili se percepiti con scrupolo e attenzione, sapore dolce. Habitat Cresce prevalentemente nei giardini. Microscopia Spore 6,1-7,0 × 3,9-4,7 µm, si presentano ovoidali con il polo distale attenuato, spesso è presente una grossa guttula; sporata in massa bruno scuro; Basidi tetrasporici clavati subcapitulati; Cheilocistidi claviformi, cilindrici, fusiformi, assenti, isolati, scarsi, numerosi oppure molto abbondanti. Luis Alberto Parra (2008, 2013) nella sua monografia riferisce anche di raccolte che presentano cheilocistidi abbondanti su campioni freschi e scarsi sugli stessi campioni dopo che questi erano stati essiccati. Nel caso specifico erano scarsi e si trattava di esame fatto su reperto essiccato. Commestibilità e Tossicità Tossico, responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Osservazioni Abbiamo avuto l'opportunità di seguire direttamente un avvelenamento provocato dal consumo di Agaricus bresadolanus e possiamo testimoniare che i sintomi sono stati decisamente importanti e particolari. Una coppia di coniugi intossicati lamentavano forti dolori addominali, assenza di vomito ed altre complicazioni gastrointestinali, diversamente pativano fenomeni continui di vertigine e senso di svenimento. Quest'ultima sensazione di malessere dell'equilibrio si è presentata in cicli ripetuti ed è diminuito l'intervallo di tempo tra una comparsa e l'altra ed in intensità solo con il passare delle ore, fino a scemare completamente dopo circa due giorni. Specie simili Agaricus litoralis (Wakef. & A. Pearson) Pilát, appartiene alla stessa sezione, e si differenzia per presentare uno stipite di misura inferiore o equivalente al diametro del cappello, sempre più o meno fusiforme alla base, per avere le spore simmetriche, con un profilo inscrivibile in un rettangolo ed infine per presentare viraggi con tonalità aranciate o salmone in tutto il gambo, in particolare nei soggetti maturi o a distanza di alcune ore dalla raccolta. Agaricus lanipes (F.H. Møller & Jul. Schäff.) Hlavácek presenta un pileo interamente rivestito da fibrille e squamule che gli conferiscono un aspetto bruno rossastro, presenta decorazioni fibrillose nella faccia inferiore dell'anello e mostra una grande abbondanza di cheliocistidi monosettati o plurisettati alla base. Considerazioni tassonomiche Sposiamo totalmente la sinonimia finalmente proposta da Parra tra Agaricus bresadolanus e Agaricus romagnesii, che sgombra il campo da tante contraddizioni e descrizioni confuse che avrebbero caratterizzato la differenziazione tra le due specie, i confini che descrivevano in letteratura le due entità erano assolutamente labili ed imprecise e non a caso le caratteristiche peculiari dell'uno spesso venivano scambiate con quelle dell'altro e viceversa. La presenza di una sola appendice rizoide o di fasci di cordoni più complessi alla base del gambo è spesso presente nella stessa raccolta; il filo delle lamelle più o meno decolorato è sempre presente in particolare nei soggetti giovani; la presenza o meno di cheilocistidi è diversamente un carattere di grande variabilità intraspecifica e in molti casi è collegabile alla condizione che il reperto esaminato sia fresco (abbondanti) o secco (scarsi); l'odore è sempre moderatamente fenolico alla base dello stipite e sul pileo mentre è grato e fungino nella carne; il colore del pileo che varia tra le tonalità del grigio e del rossastro al centro del disco per poi sfumare al biancastro sul margine, rientra nella variabilità della specie e non può certo essere motivo di differenziazione speciografica. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Novembre 2009; Foto di Pietro Curti. Giardino privato, sotto siepe di Ligustrum ovalifolium Hassk, sormontata da Laurus nobilis L., con presenza a distanza di circa 5 m di una pianta secolare di Quercus ilex L.
  13. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lazio; Novembre 2014; Foto di Felice Di Palma. Esemplare isolato, dimensioni abbastanza contenute. Giardino di una Amministrazione pubblica realizzato sotto pineta marittima, su terreno sabbioso. Spore: (4,67)4,68-6,26(6,58) × (3,72)3,73-4,60(4,63). Cheilocistidi.
  14. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Ottobre 2013; Foto di Massimo Biraghi.
  15. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2012; Foto di Massimo Biraghi.
  16. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Umbria; Maggio 2010; Foto di Mario Iannotti. Fungo con cappello emisferico, ma con centro appiattito, bianco puro, con il margine del pileo arrotolato su se stesso per molto tempo. Il Gambo è corto, munito di doppio anello. Carne soda e spessa, virante al taglio leggermente al rosa-rosso.
  17. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  18. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Marche; Ottobre 2006; Foto di Pietro Curti. In evidenza il suo inconfondibile doppio anello infero.
  19. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Marche; Ottobre 2005; Foto di Pietro Curti.
  20. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2005; Foto di Emilio Pini. Dettagli.
  21. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.; Regione Marche; Maggio 2005; Foto di Pietro Curti. Particolari: doppio anello, imenoforo, carne. Gruppo con fungo in sezione.
  22. Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc. 1887 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Bivelares Nome italiano Prataiolo. Sinonimi Agaricus bitorquis var. validus (F.H. Møller) Bon & Cappelli 1983 Psalliota bitorquis Quél. 1884 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto bitorquis deriva dal latino e significa con due collane. Cappello 5-12 cm, prima emisferico, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, poi disteso a maturazione. Superficie liscia o leggermente fibrillosa, di colore da bianco puro a biancastro sporco, a volte ocraceo pallido, spesso ricoperto di terra. Lamelle Strette (4-6 mm), da libere a leggermente adnate, dapprima rosa pallido, poi color carne ed infine bruno-violaceo, con filo biancastro sterile per la presenza di cheilocistidi. Gambo 4-8 cm e spesso 2-4 cm, cilindrico, attenuato alla base, pieno, liscio all'apice o leggermente fioccoso, da biancastro a rosa sporco. Carne Nocciola pallido quasi immutabile, arrossa leggermente; spessa, dura al taglio. Odore pronunciato e gradevole, sapore dolce. Habitat Spesso gregario su terreno nudo, sabbioso e compatto; reperibile nelle zone golenali dei fiumi, nei parchi, giardini, viali alberati, anche nelle grandi metropoli dove sovente fruttifica ai bordi delle strade "bucando" lo strato bituminoso del manto stradale; dalla primavera all'autunno inoltrato. Sinonimi Spore 4,5-6,0 × 4,0-5,5 µm, largamente ellissoidali, quasi rotondeggianti, lisce, brune a sfumatura gialla, in massa (Iantinosporeo); Basidi tetrasporici; Cellule marginali clavate. Commestibilità e Tossicità Buon commestibile. Osservazioni L'anello doppio ben evidente, l'odore gradevole e il gambo corto rispetto al diametro del cappello aiutano nella determinazione. Specie simili Agaricus bitorquis var. validus (F.H. Møller) Bon & Cappelli, in passato considerato distinto da Agaricus bitorquis per la crescita più cespitosa e la carne più compatta e più arrossante, è da considerare a tutti gli effetti sinonimo della specie in questione in quanto la distinzione si basava su caratteri in realtà molto variabili. Agaricus campestris L. : Fr., ha un anello più fugace e lamelle più vivamente colorate di rosa in età giovanile. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach, ha un anello semplice e basidi bisporici. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Esemplari connati, abbastanza corpulenti, ad una decina di metri dal ritrovamento precedente. Giardino di una Amministrazione pubblica realizzato sotto pineta marittima, su terreno sabbioso. Spore: (5,78)5,87-6,75(7,04) × (4,13)4,17-4,85(4,90). Cheilocistidi.
  23. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach; Regione Umbria; Novembre 2012; Foto di Stefano Rocchi. Rinvenimento effettuato sotto cipressi; cappello caffè-latte, leggermente squamuloso, con bordo frangiato; gambo ingrossato alla base ove vi sono piccole radichette, biancastro con striature brunastre longitudinali; lo stesso è cavo; carne bianca ma tende ad essere rosata nella parte del cappello verso le lamelle e nel gambo; odore fungino (con lieve accenno farinoso nelle lamelle) e sapore buono di nocciole. Agaricus bisporus in natura spesso si presenta in modo piuttosto differente rispetto agli esemplari cresciuti in coltivazione, gli esemplari sono però caratteristici per la forma dell'anello,il margine eccedente e la crescita sotto Cupressus. L'esame microscopico di Felice Di Palma ha confermato la specie per i basidi prevalentemente monosporici, solo qualcuno bisporico, le spore osservate sono di conseguenza di misure piuttosto grandi.
  24. Agaricus bisporus (J.E. Lange) Imbach 1946 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Bivelares Sinonimi Psalliota hortensis (Cooke) J.E. Lange 1926 Agaricus hortensis (Cooke) S. Imai 1938 Psalliota bispora (J.E. Lange) F.H. Møller & Jul. Schäff. 1938 Nome italiano Prataiolo coltivato, Champignon. Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto bisporus deriva dal latino bisporus = che genera due spore. Cappello 4-10 cm, a lungo emisferico con centro appianato che si deprime col tempo, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, lobato, poi disteso a maturazione, appendicolato. Superficie sub-liscia, che tende a lacerarsi in larghe squame negli esemplari adulti, soprattutto al margine, di colore bianco, grigio-biancastro, brunastro, imbrunente al tocco. Lamelle Molto fitte, libere, dapprima di un bel color rosa, più tardi bruno-cioccolato, con filo biancastro sterile. Gambo 2-5 cm e spesso 1,5-2,5 cm, cilindrico con base leggermente ingrossata, superficie liscia, bianco-grigiastra, presto bruna alle manipolazioni ed alle contusioni. Anello Infero, sottile ed aperto, leggermente ispessito al margine, bianco, situato nella zona mediana del gambo, striato sulla faccia superiore. Carne Bianca e soda, quasi immutabile, arrossa leggermente soprattutto alla base del gambo. Odore debole ma gradevole, sapore gradevole. Habitat Terreni concimati, letamai, prati, giardini; è una specie coltivata intensamente, ma poco frequente in ambiente naturale, sul versante atlantico è piuttosto frequente nelle siepi di giovani Cipressi (Cipresso di Monterey), in quanto pare che queste piante vengano coltivate utilizzando letame proveniente dalle coltivazioni di Agaricus bisporus. Cresce tutto l’anno, ad eccezione dell’inverno inoltrato. Microscopia Spore 5,0-7,0 × 4,5 5,5 µm, ellissoidali, lisce, bruno-porpora in massa (Iantinosporeo); Basidi bisporici; Cheilocistidi claviformi. Commestibilità e Tossicità Ottimo commestibile, anche se negli ultimi anni è stato confermato che questa specie, come tutto il genere tendono a concentrare metalli pesanti. Osservazioni Non presenta una qualche caratteristica tipica che valga, da sola, a distinguerlo dalle altre specie di Agaricus; il riconoscimento, quindi, deve essere effettuato sulla base dell’insieme dei caratteri che lo contraddistinguono. In particolare, la statura relativamente piccola, l'anello posizionato nella zona mediana del gambo e con il margine più spesso, l'odore gradevole e la crescita su terreni fortemente concimati possono aiutare nel suo riconoscimento. Specie simili Agaricus campestris L. : Fr., ha un anello più fugace, il gambo assottigliato, appuntito alla base, e non bulboso. Agaricus cumtulus Fr., anch’esso con crescita in habitat di campi coltivati, ma con carne che vira al giallognolo ed odore lieve di mandorle amare. Agaricus xanthodermus Genev., ha un cappello che va dal bianco candido al nocciola-marrone, odore di fenolo, e si tinge velocemente di giallo specialmente lungo il margine del cappello e alla base del gambo. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Felice Di Palma - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Da notare il leggero arrossamento alla sezione ed il colore del cappello che il più delle volte non è bianco candido. Spore 5,5-7 × 4,5-5,5 largamente ellissoidali, quasi rotondeggianti (a parete spessa anche più di un µm). Basidi bisporici. Cheilocistidi clavati, molto numerosi.
  25. Agaricus bernardiiformis Bohus; Regione Sardegna; Novembre 2009; foto di Massimo Biraghi. Foto di Mauro Cittadini.
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