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Pietro Curti

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Tutti i contenuti di Pietro Curti

  1. Lamium maculatum L. - Foto di Giovanni Baruffa
  2. Lamium maculatum L. - Foto di Mauro Cittadini
  3. Lamium maculatum L. - Foto di Mauro Cittadini
  4. Lamium maculatum L. - Foto di Mauro Cittadini
  5. Lamium maculatum L. - Foto di Pietro Curti
  6. Lamium maculatum L. Sinonimi Lamium affine Guss. & Ten. in Ten. [1835-1838, Fl. Nap., App. 4 : 10] Lamium album L. var. maculatum L. [1753, Sp. Pl. : 579] Lamium cupreum Schott & al. [1855, Ísterr. Bot. Wochenbl., 1855 : 357] Lamium foliosum Crantz [1769, Stirp. Austr., ed. 2, 4 : 258] Lamium laevigatum L. [1763, Sp. Pl., ed. 2 : 808] Lamium melissifolium Mill. [1768, Gard. Dict., ed. 8 : n_ 5] Lamium mutabile Dumort. [1829, Flor. Belg. : 45] Lamium niveum Schrad. [1841, Linnaea, 15, Litt. : 94] Lamium pallidiflorum Beck [1887, Ann. Naturhist. Hofmus. Wien, 2 : 144] Lamium rugosum Aiton [1789, Hort. Kew., ed. 1, 2 : 296] Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Lamiales Famiglia: Lamiaceae Nomi italiano Falsa ortica (per la somiglianza con l'Ortica) - Dolcimele (per il gusto dolce del fiore). Etimologia Dal greco lamios = fauci, bocca; maculatum per le macchie chiare che caratterizzano le sue foglie. Descrizione E' una pianta erbacea perenne alta mediamente cm 20-40 (80); il fusto, verde, quasi glabro, presenta una sezione quadrangolare e, quando si adagia sul terreno, emette delle radici in corrispondenza dei nodi; L. maculatum è una piantina che, se l'ambiente lo consente, tende a diventare tappezzante ed infestante. Foglie Nei climi meridionali è una pianta sempreverde, mentre, altrove, perde le foglie in autunno per germogliare nuovamente ai primissimi torpori pre-primaverili; le foglie sono crenate, opposte, di forma ovale e pubescenti; il colore è verde, spesso con macchia biancastra lungo la nervatura centrale, mentre le dimensioni non superano i 5-6 cm di lunghezza. Fiori Di colore rosa, lavanda con macchie porpora e sfumature biancastre, sono posti a piccoli grappoli in corrispondenza dell'apice del fusto e alle ascelle dei nodi della parte alta. Frutti Piccolissimi acheni brunastri, esteticamente insignificanti. Periodo di fioritura La fioritura avviene da Marzo a Giugno ma, in particolari condizioni climatiche, si protrae fino all'autunno inoltrato. Territorio di crescita E' presente in tutte le regioni italiane con minore frequenza al Sud, praticamente assente in Sicilia; da 0 a 1300 metri slm e, nelle regioni meridionali, arriva a 1800. Periodo di fioritura Fiorisce da Marzo a Giugno ma, in particolari condizioni climatiche, continua fino all'autunno inoltrato. Habitat Gradisce posizioni semiombreggiate ma luminose e fresche: prati, margine dei boschi e degli orti, terreni abbandonati ed incolti; non sopporta il gelo ed i caldi esasperati. Somiglianze e varietà L. album, assente nelle isole e dai fiori spiccatamente bianchi; L. purpureum nel quale le foglie ed il fusto, soprattutto nella zona apicale, possiedono colorazioni rosso-porpora; L. hybridum, con brattee florali di forma ovata, colori più giallo-verdastri. Specie protetta Non si conoscono azioni di protezione nei riguardi di questa pianta. Costituenti chimici I costituenti principali utilizzati in erboristeria si trovano in particolare nelle infiorescenze, ma anche nelle foglie e sono: sostanze tanniche, saponine tritriterpeniche, glucosidi flavonici, mucillagine, acido gallico, olio essenziale, sali potassici e un alcaloide, la lamiina. Uso Alimentare Le foglie di L. purpureum ed altri Lamium, vengono raccolte prima della fioritura e consumate crude in insalata, oppure cotte da sole o insieme ad altre erbe selvatiche. Uso Cosmetologico Infusi di tutte le parti della pianta per compresse, lavande e frizioni; con l'acqua distillata dei fiori e delle foglie si preparano colliri. Uso Farmacologico Questa pianta è utilizzata per le sue proprietà depurative, astringenti, antiemorragiche. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità In passato veniva usata per combattere la scrofolosi, eruzione cutanea causata da una forma di tubercolosi. Note Si narrava che la regina libica Lamia fosse una mangiatrice di bambini: la fauce aperta di questo fiore somiglia ad una bocca spalancata e ricorda questa leggenda che veniva raccontata ai bambini per tenerli tranquilli. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Lamium maculatum L. - Foto di Giovanni Baruffa
  7. Morchella esculenta oltre a legarsi alle essenze da te ricordate, è spesso saprotrofo in siti ricchi di nutrimento organico in genere, non è assolutamente vero che si tratta di un fungo esclusivamente simbionte, se guardi in archivio ho pubblicato ritrovamenti in pieno prato/pascolo sommitale, ciao, Pietro
  8. Malva sylvestris L.- Foto di Marika
  9. Malva sylvestris L.- Foto di Pietro Curti
  10. Malva sylvestris L.- Foto di Gianni Bonini
  11. Malva sylvestris L.- Foto di Pietro Curti
  12. Malva sylvestris L.- Foto di Marika.
  13. Malva sylvestris L.- Foto di Marika
  14. Malva sylvestris L.- Foto di Marika
  15. Malva sylvestris L.- Foto di Gianni Bonini
  16. Malva sylvestris L. Sinonimi Malva ruderalis Salisb. Malva sinensis Cav. Malva vulgaris Ten. Malva racemosa C. Presl in J. & C. Presl. Malva mauritiana L. Malva recta Opiz Malva ambigua Guss. Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Malvales Famiglia:Malvaceae Nomi italiano Malva selvatica. Etimologia Il nome Malva deriva dal latino mollire alvum ed ha il significato rendere molle, cioè capace di ammorbidire. Dal termine greco Malachè (lumaca), riferita alle proprietà emollienti dei succhi vischiosi come la bava delle chiocciole. Descrizione La malva è una pianta erbacea perenne, cespugliosa, con fusti eretti, a volte striscianti, può raggiungere e oltrepassare il metro di altezza, la radice è un fittone verticale. La pianta è eliotropica cioè segue il sole. Foglie Le foglie, di colore verde, sono disposte a ventaglio, con 5 o 7 lobi, con forma rotondeggiante o dentata, portate da un lungo picciolo. Fiori I fiori sbocciano in primavera e sono di colore rosa-violetto, la corolla è formata da 5 petali con striature più scure e si trovano all'ascella delle foglie, in coppia o a mazzetti. Frutti I frutti sono piccoli e tondi e reticolati, di forma schiacciata e contengono un unico seme. Periodo di fioritura Da Marzo a Luglio. Territorio di crescita Cresce su tutto il territorio italiano fino a 1600 mt. Habitat Vive e cresce fra le rovine, ai margini delle strade, nei prati. Somiglianze e varietà Malva alcea, Malva hirsuta, Malva rotundifolia L., Malva vulgaris e Malva nicaeensis All., Malva neglecta. Specie protetta Non si riscontrano notizie di protezione della specie. Costituenti chimici Sostanze tanniche, flavonidi, mucillagini, pectiche, antociani, resinose, vitamine A, B, C e saliminerali. Uso Alimentare Decisamente conosciuto e diffuso l'uso alimentare delle foglie di questa pianta, crude in insalata o cotte nei misti di verdure, nelle minestre e nelle zuppe. Trovano anche impiego nella preparazione del ripieno dei ravioli, spesso vengono aggiunte ed utilizzate nell'impasto delle polpette. Uso Cosmetologico Contiene importanti principi emollienti e lenitivi, grazie a tali proprietà entra nella composizione di una miriade di prodotti cosmetologici. Le radici presentano proprietà risolventi e utilizzate con impacchi caldi sul viso, sono efficaci per il trattamento delle foruncolosi. Masticare le radici o frizionarci i denti, favorisce lo splendore e la salute degli stessi. Infusi di malva aggiunti nell'acqua del bagno, possono trovare un ottimo impiego per realizzare immersioni emollienti e rilassanti. Uso Farmacologico I prodotti contenenti la malva vengono usati contro le infiammazioni del cavo orofaringeo, acidità gastrica, gengiviti e coliti. Queste indicazioni terapeutiche sono dovute al fatto che la pianta svolge una forte azione antiinfiammatoria su tutte le mucose sulle quali viene applicata. Inoltre svolgendo una decisa azione che desensibilizza le terminazioni nervose, riduce e controlla il bruciore che accompagna sempre gli stati infiammatori in genere. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nel linguaggio dei fiori la malva è il simbolo dell'Amore materno, della dolcezza e della tranquillità. Non esistono conferme scientifiche che supportano le indicazioni terapeutiche della malva, rivolte alla cura delle malattie dell'apparato urinario e respiratorio, spesso indicate nella medicina popolare. I bambini delle campagne liguri mangiavano i semi che chiamavano"panini", erano morbidi e dolci e le mamme dicevano che levavano loro le infiammazioni alle gengive. La cultura spagirica ritiene che questa pianta subisca l'influenza di Venere, amplificando e migliorando tutti gli aspetti collegati alla sfera sessuale direttamente o indirettamente: in sequenza, il desiderio, la fertilità, il parto e l'allattamento, ne sarebbero beneficamente influenzati. In passato la malva era considerata una dei più potenti afrodisiaci, un piccolo contenitore di stoffa con i semi della pianta, preparato in concomitanza di una complicatissima situazione astrale, veniva collocato in prossimità dei organi genitali e si era convinti che questo accendesse momenti di libido incontenibili. Salvo poi trasformarsi dopo qualche secolo in un vegetale da considerarsi eccellente, quale calmante ad uso anafrodisiaco. Infine nel medioevo, era considerata una pianta test per la fertilità o per segnalare la verginità, bagnando con l'urina di una fanciulla una piantina di malva ed attendendo gli esiti di tale applicazione per qualche giorno, a seconda che la pianta morisse o meno, si stabiliva la fertilità o la verginità della fanciulla sottoposta al test. Note Non esiste una cultura del passato che non attribuisse virtù miracolose e ad ampio spettro a questo vegetale. Orazio scrive che gli antichi romani consumavano ampiamente la Malva, già in quell'epoca lontana le sue proprietà e virtù erano diffusamente conosciute. Plineo e Cicerone raccontano che oltre che come alimento veniva usata insieme alla parietaria, al verbasco e all'altea, nella miscela che serviva alla preparazione di una notissima tisana dell'epoca, chiamata "bechica". Galeno la descriveva come un farmaco forte e dal gusto piacevole. I filosofi, allievi di Pitagora, consideravano addirittura sacra la malva, per essi era la rappresentazione simbolica e divina della saggezza e della pacatezza, per tali nobili motivi si rifiutavano di utilizzarla ai meri fini alimentari. Un frammento di radice secca, avvolto con un pezzo di stoffa scura era considerato uno dei più potenti talismani da indossare. Gli steli delle piante adulte, sotterati in prossimità delle stalle, proteggevano gli animali dai poteri del male. Le foglie vanno raccolte quando integre e non ancora attaccate da un fungo parassita della pianta, Puccinia malvacearum. I fiori contengono sostanze sensibili alla chimica del suolo e reaggiscono secondo la diversa composizione al rosso in terreno acido, verso il verde bluastro in terreno alcalino. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Malva sylvestris L.-foto di Pietro Curti
  17. Morchella esculenta.
  18. Morchella esculenta.
  19. Morchella esculenta.
  20. Morchella esculenta.
  21. Morchella esculenta.
  22. Morchella esculenta.
  23. Morchella esculenta.
  24. Morchella esculenta.
  25. Morchella esculenta.
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