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Pietro Curti

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Tutti i contenuti di Pietro Curti

  1. Serie di Morchella esculenta.
  2. Primordio di Tremella mesenterica.
  3. Probabilissimo Panaeolus sphinctrinus.
  4. Orchis pauciflora Ten. Pietro
  5. Orchis pauciflora Ten.
  6. Orchis pauciflora Ten.
  7. Orchis morio L. Pietro
  8. Orchis morio L.
  9. Orchis purpurea Hudson Pietro
  10. Orchis purpurea Hudson
  11. Marco direi che non c'è proprio un bel nulla da contrastare, Il genere Helvella è stato dimostrato che contiene giromitrina, probabilmente tale sostanza è presente in tutti i funghi appartenenti a questo gruppo, la giromitrina è una sostanza che provoca avvelenamenti anche letali, se ci sono persone che voglio chiudere gli occhi all'evidenza o che hanno conoscenze vecchie di qualche decennio, forse è meglio che provvedano in fretta ad aggiornarsi, ciao, Pietro Sindrome giromitrica
  12. Che roba!!! Anche se il soggetto aiuta molto, sono praticamente perfette. Piero
  13. Gentiana lutea L.- foto di Giovanni Baruffa
  14. Gentiana lutea L.- foto di Giovanni Baruffa
  15. Gentiana lutea L. - Foto di Emilio Pini
  16. Gentiana lutea L. - Foto di Emilio Pini
  17. Gentiana lutea L.- foto di Gianni Baruffa
  18. Gentiana lutea L., Regione Liguria, Giugno 2006, foto di Marika
  19. Gentiana lutea L.- foto di Marika
  20. Gentiana lutea L., Regione Liguria, Giugno 2006, foto di Marika
  21. Gentiana lutea L.- foto di Marika
  22. Gentiana lutea L. Sinonimi Non esistono sinonimi Tassonomia Regno:Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Magnoliopsida Ordine:Gentianales Famiglia: Gentianaceae Nomi italiano Genziana maggiore. Etimologia Il nome deriva da Gentius, ultimo re illirico che regnò tra il 180 e il 167 A.C., che per primo scoprì le virtù medicinali della pianta, in realtà il nome preesisteva già, come si può desumere dal più antico termine latino della pianta, Kikenda, che significa luce, candela, lucciola, lutea per il colore dei fiori. Descrizione Pianta erbacea perenne a crescita molto lenta, fornita di un fusto sottorraneo verticale, detto rizoma, che di solito è orrizontale, all'inizio è formata solo da foglie in rosetta basale, ma col passare degli anni si sviluppa in altezza,fino a raggiungere 150cm, con un fusto unico e cavo all'interno, foglie verdi, fiori gialli. Foglie Le foglie basali sono riunite in rosetta che alla base si restringono in un robusto picciolo, lungo il fusto sono opposte in coppia, senza picciolo(sessili), ma che con la base lo abbracciano(amplessicauli), di colore verde. Fiori I fiori gialli, a volte punteggiati di scuro, sono a forma di stella, riuniti in fascetti all 'ascella delle foglie superiori. Il calice è diviso in cinque piccoli denti, la corolla saldata in basso a tubo, è divisa in alto in cinque lobi gialli lineari e lanceolati. Frutti Il frutto è una capsula ovale oblunga, che si apre a maturità in due parti, contenente semi ovali e di colore bruno. Periodo di fioritura Fiorisce tra giugno e luglio e ci impiega da 10 a 15 anni per fiorire, ma può raggiungere anche i 50 anni di vita. Territorio di crescita In Italia è presente in quasi tutto l'arco alpino, nell'Apennino centro/meridionale, ad un'altitudine che varia fra i 1000 ed i 2200 mt. Habitat Pianta amante dei suoli calcarei, prati e pascoli montani e appenninici ricchi di sostanze organiche e in pieno sole. Somiglianze e varietà Gentiana symphyandra Gentiana punctata Specie protetta Pianta a protezione totale in tutte le regioni italiane. Costituenti chimici Sostanze amare, alcaloidi, zuccheri enzimi, tre glucosidi: genziopicrina, genziomarina, genziina; un’essenza gentisina, tracce di acido genziotannico. Uso Alimentare Ottimo il rizoma per la produzione di liquori e vini aromatici. Uso Cosmetologico Come cosmetico un decotto concentrato di Genziana può servire per normalizzare le pelli grasse. Uso Farmacologico Tonico-stomachiche:particolarmente indicata per le gastriti croniche dovute a una scarsa secrezione di succhi gastrici (ipocloridria), per la ptosi (abbassamento) o atonia gastrica, per le indigestioni e per il vomito, in caso di inappetenza e durante la convalescenza a seguito di malattie febbrili. Questa pianta "tonifica senza irritare". Svolge funzioni coleretiche e colagoghe: stimola la secrezione della bile da parte del fegato e il suo svuotamento nel duodeno. E' utile nei casi di congestione epatica e nelle discinesie biliari (cistifellea pigra). Presenta proprietà febbrifughe: grazie al suo principio attivo, il genziopicroside. Studi sperimentali hanno dimostrato la sua azione leucocitogena, e cioè in grado di stimolare sensibilmente la produzione di globuli bianchi. Esistono specifiche controindicazioni nell'uso di questa essenza per le persone portatrici di ulcera, gastrite acuta, esofagite e ernia iatale. Importantissimo non confondere questa pianta con Veratrum album (il velenoso veratro), che cresce nelle stesse stazioni, e che in assenza dei fiori è molto simile. Tale confusione può avere effetti letali sull'incauto raccoglitore in quanto si tratta di una pianta molto tossica (esistono documenti storici che descrivono l'uso di questa pianta come veleno per l'esecuzione di condannati a morte). Le foglie del veratro sono alterne e tomentose nella pagina inferiore, quelle di genziana diversamente opposte e lisce. Le nervature della foglia del veratro sono nettamente e perfettamente parallele, quelle della genziana lo sono solo parzialmente e per brevi tratti, in modo del tutto vago e disordinato. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nella medicina popolare viene indicata come stimolatore dei processi immunitari, anche se nessun studio clinico ha mai dimostrato tale proprietà. In passato trovava impiego nel trattamento della malaria in sostituzione del chinino. Oltre alle proprietà leucocitogene già descritte c'è chi indica capacità di rigenerazione dei globuli rossi nel trattamento delle anemie, anche se al momento di tratta di opinioni non condivise da tutti e non ben dimostrate dalla sperimentazione. Note La genziana maggiore, ma in genere tutte le specie del genere, erano considerate dai nostri montanari come una sorta di panacea, tanto che, in ogni abitazione c'era una bottiglia di aceto fatto con la macerazione della pianta, che veniva usato come disinfettante universale. I vecchi montanari avevano inoltre l 'abitudine di masticare ogni giorno un pezzetto di radice, perchè la tradizione voleva che servisse per allungare la vita, mantenendoli in salute. La pianta di Gentiana lutea, tende a diffondersi da vera infestante nelle praterie montane, anche perchè rifiutata dal bestiame. Quasi tutte le Genziane vengono utilizzate da tempi memorabili in erboristeria come aperitive e digestive. L'amarescenza di queste piante è incredibilmente elevata, basta pensare che il gusto amaro risulta ben percepibile anche se diluito in acqua in ragione di 1:20.000, il costituente chimico estratto in purezza si chiama amarogentina e presenta un valore assoluto di amaro corrispondente ad un fattore elevatissimo che ben poche altre piante riescono a raggiungere. La parte più utilizzata della pianta è la radice, che viene raccolta negli esemplari di almeno due anni, tagliata a pezzi e messa ad essiccare al sole, durante questo processo perde il suo colore tipicamente giallastro ed assume tonalità cupe bruno rossastre. L'uso di questa pianta è millenario, Plinio e Dioscoride enunciavano le virtù benefiche di questa pianta per l'apparato gastrointestinale e per il fegato, aggiungevano anche capacità prodigiose per il trattamento del morso dei serpenti. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Gentiana lutea L.- foto di Marika
  23. Salix cinerea L. - foto di Giovanni Baruffa
  24. Salix cinerea L. - foto di Giovanni Baruffa
  25. Salix cinerea L. - foto di Giovanni Baruffa
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