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Pietro Curti

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Tutti i contenuti di Pietro Curti

  1. Fibrille innate sul cappello, cuticola molto sottile, Lyophyllum decastes.
  2. Un gruppetto di Lyophyllum decastes, by Federico and Emilio to Lombardia.
  3. Ancora, Pluteus romellii.
  4. Presente anche l'elegante Pluteus romellii, Emiliano by bonni.
  5. Ultima, Hygrophorus marzuolus.
  6. Ancora, Hygrophorus marzuolus.
  7. Hygrophorus marzuolus.
  8. Hygrophorus marzuolus
  9. Fotografati nelle Marche tanti funghi!!!! Tutti provenienti dall'Assemblea di Castell'arquato in Emilia. Hygrophorus marzuolus, rigorosamente by Pablo to Vallombrosa.
  10. Guaina internodale. Equisetum telmateja Ehrh. - Foto di Marika
  11. Quella era neve delle Cesane, versante Fossombrone a non più di 600 mt, ciao, Pietro
  12. Anemonoides trifolia (L.) Holub.-foto di Marika
  13. Anemonoides trifolia (L.) Holub.-foto di Marika
  14. Anemonoides trifolia (L.) Holub.-foto di Marika
  15. Anemonoides trifolia (L.) Holub.-foto di Marika
  16. Anemonoides trifolia (L.) Holub. Sinonimi Anemone trifolia (L.) Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Ranunculales Famiglia: Ranunculaceae Nomi italiano Anemone trifogliato Etimologia Dal greco Anemòs=vento (secondo Plinio aveva il potere di far sbocciare i fiori), Trifolia=per il numero delle foglie. Descrizione Pianta erbacea perenne, con rizoma molto superficiale di grande capacità riproduttiva ed estensiva che in poco tempo crea densi tappeti che rivestono interamente il sottobosco, fusto eretto portante un solo fiore, raggiunge i 30 cm di altezza. Foglie Con 3 segmenti lanceolati, picciolate le basali. Fiori Bianchi, solitari, con 6 sepali ovali e antere bianche, privi di profumo. Frutti Acheni (frutti secchi, con un solo seme che non si apre a maturazione) provvisti di stilo piumoso. Periodo di fioritura Da Marzo a Giugno. Territorio di crescita Fra le alpi e l'appennino centrale. Habitat Boschi freschi collinari e montani, oltre ad essere assente nel centro sud della penisola, manca anche in buona parte delle pianure alluvionali del nord. Somiglianze e varietà Anemone nemorosa L. che è leggermente di taglia inferiore e foglie a margine inciso dentato e antere gialle. Specie protetta Flora spontanea protetta nella Regione Lombardia, tutelata dalla Legge Regionale del 27 luglio 1977 n. 33: tra gli altri fiori anche Anemone trifolia L. Costituenti chimici Acido anemonico e anemonina. Uso Alimentare Vietato l'uso alimentare in quanto pianta tossica, che però perde la tossicità seccandosi e decomponendosi nei prati o dopo lo sfalcio nei foraggi. Uso Cosmetologico Sconsigliato per le proprietà irritanti della pianta. Uso Farmacologico Veniva usata in passato per le sue qualità narcotiche e sedative, oltre che diuretiche ed espettoranti. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità L'uso erboristico di questa specie non è più praticato in quanto pianta tossica. Note Si racconta che Venere si innamorò di Adone che fu ucciso durante la caccia da un cinghiale aizzatogli contro dal gelosissimo Marte e le lacrime della Dea frammiste al sangue dell'amante, furono trasformate dal paterno Giove nei primi anemoni della storia. Secondo gli antichi Egizi simboleggiavano il dolore e la malattia. Per gli Etruschi il lutto. Per le ragazze del medioevo, costrette da una rigida morale ad esprimersi coi fiori, evitavano di adornarsi con gli anemoni perchè significava dare l'addio all'amato. Nel mondo antico troviamo una bellissima ninfa che porta il nome di questi fiori, "Anemone" appunto, la bellezza di tale ninfa era tale che fece breccia nel cuore di due venti: Borea e Zeffiro. I due innamorati, al fine di garantirsi in esclusiva la bella ninfa, se le suonarono di santa ragione a colpi di bufere, fulmini e saette, fecero tanto di quel caos che dovette intervenire addirittura Flora in persona, la regina del regno vegetale, la quale per riportare serenità e pace, trasformo Anemone in un fiore. Tale prodigio riporto la quiete e fu una dolce pena per entrambi i contendenti, da quel giorno i due venti furono di fatto condannati a carezzare con dolcezza Anemone per l'eternità. Nel linguaggio dei fiori rappresenta fragilità e abbandono, per tale motivo, si sconsiglia caldamente di regalalare mazzi di soli anemoni alla propria donna, non è di buon auspicio. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Anemonoides trifolia (L.) Holub.-foto di Marika
  17. Gruppo di fusti fertili primaverili. Equisetum telmateja Ehrh. - Foto di Massimo Biraghi
  18. Guaina internodale e spiga. Equisetum telmateja Ehrh. - Foto di Pietro Curti
  19. Guaina internodale e spiga. Equisetum telmateja Ehrh. - Foto di Pietro Curti
  20. Equisetum telmateja Ehrh. Sinonimi Equisetum braunii Milde Equisetum eberneum Schreber in Roth Equisetum majus Schinz & Thell. Equisetum maximum Duval-Jouve non Lam. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Equisetophyta Classe: Equisetopsida Ordine: Equisetales Famiglia: Equisetaceae Nomi italiano Equiseto massimo - Coda di cavallo Etimologia Il nome di specie deriva dalla radice greca "telma" che indica palude alludendo all'habitat semi palustre dove cresce questa pianta, Equisetum come s'intuisce è strettamente collegato all'aspetto generale che ricorda la coda di cavallo, "equus" = cavallo, metre "saetula" = setola. Descrizione Questa essenza è strutturata in fusti rettilinei, cilindrici, vuoti, provvisti di nodi, provvisti all'altezza dei nodi di guaine che si spingono fino a metà dell'internodo e che presentano vertici acuminati nerastri. I fusti possono essere fertili o sterili, i primi si sviluppano in primavera i secondi in estate, i primi presentano una spiga apicale decorata con dischetti nei quali maturano le spore (sporangi), i secondi presentano all'altezza dei nodi delle fitte ramificazioni. Priva di frutti e fiori si riproduce per spore che maturano in sporofilli a scudetto collocati sulla superficie della spiga dei fusti fertili primaverili. Le foglie sono rappresentate alla guaina squamosa strutturata in punte acuminate, collocata all'altezza dei nodi. Le piante sono alte 50/100 cm e oltre, presentano rizomi striscianti. Periodo fertile In primavera, dall'inizio di Marzo a tutto Maggio. Territorio di crescita Presente in modo diffuso in tutte le regioni italiane, dalle pianure alla media/alta collina, fino a 1400 mt. Habitat Si tratta di una pianta erbacea perenne, che ama i siti dove l'acqua scorre o stagna in abbondanza, margine delle strade, margine delle rive fluviali, ambienti umidi in genere sono le stazioni di crescita predilette. Somiglianze e varietà Le specie più vicine sono: Equisetum arvense L. e Equisetum ramosissimus Desf. che presentano le medesime proprietà e la stessa composizione chimica; diversamente Equisetum palustre L. costituisce eccezione ed è sospettato di tossicità, si differenzia dai precedenti per la spiga molto arrotondata e per la crescita contemporanea dei fusti sterili e dei fusti fertili. Specie protetta Non esistono riscontri relativi alla tutela di questa pianta. Costituenti chimici Contiene: quantità rilevanti di acido silicico, vari glucosidi, acidi fenolici, flavonoidi, tannino, vitamina C, sali di potassio, calcio e alluminio, piccolissime tracce di alcaloidi. Uso Alimentare In cucina si usano i germogli teneri dei fusti fertili, dopo averli liberati degli sporangi presenti nella spiga e delle dure guaine internodali, sono consumati sia freschi che sott'olio. Dopo averli bolliti possono essere infarinati e fritti, inseriti nelle minestre, negli impasti di carne, gratinati al forno o passati in padella con burro e formaggio. Uso Cosmetologico L'infuso viene utilizzato nell'acqua del bagno o per pediluvi, svolge un ruolo regolante la traspirazione eccessiva, è rigenerativo rinfrescante. Rinforza le unghie e aiuta il riassorbimento delle macchie bianche sulle stesse, da forza e tono ai cappelli, sul derma e astringente e tonico. Uso Farmacologico Le proprietà medicamentose attribuite a questa essenza sono innumerevoli: emostatiche, rimineralizzanti, diuretiche, antisettiche, cicatrizzanti e antireumatiche. La grandissima quantità di sicilio presente in questa pianta conferisce alla stessa un ruolo importante nel trattamento dei procesi di calcificazione delle ossa. Concorrendo alla produzione di collagene si reputa abbia grande efficacia nel garantire stabilità all'elasticità dei tendini, delle cartilagini e delle pareti arteriose. Il succo fresco della pianta aspirato o il decotto inalato risulta efficacie nel trattamento delle emorragie nasali. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Nella floriterapia l'Equisetum si ritiene determinante per stabilire connessioni tra i vari livelli di coscienza, dal conscio all'inconscio, questa capacità veniva confermata dall'astrologia antica che in passato suggeriva una forte influenza di Saturno su questa essenza. Pianeta denominato guardiano della soglia, in funzione della suo controllo al transito in altri stati e livelli di coscienza. Altre tradizioni e pensieri di medicina alternativa parlano in modo esplicito di "principio saturnino", quale fatto regolante l'interconnessione tra Saturno e le ossa/scheletro e da qui il suo uso per il trattamento delle fratture e delle patologie delle ossa. Secondo il pensiero antroposofico di Rudolf Steiner questa essenza contiene proprietà del tutto simili a quelle che sovraintendono al funzionamento renale e quindi in buona sostanza vengono confermate le azioni diuretiche descritte dalla fitoterapia classica. Note Si tratta di un vero reperto preistorico vivente, una pianta incredibile che mantiene più o meno inalterati i caratteri ancestrali che risalgono a qualcosa come circa 250 milioni di anni fa, periodo del Carbonifero e Devoniano in cui fece la sua comparsa sulla terra. Un tempo il decotto degli Equisetum veniva utilizzato in agricoltura come anticrittogamico e antiparassitario. Grazie alla presenza del duro silicio, in passato la pianta essiccata veniva utilizzata da numerosi artigiani per levigare superfici e materiali di vario genere, dal legno al vetro, passando per l'avorio e l'argento. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Equisetum telmateja Ehrh. - Foto di Pietro Curti
  21. La stessa con un grumo di gelida neve, ciao a tutti, Pietro
  22. E Antrodia ramentacea.
  23. Cose di poco conto, ma sempre i primi due funghi di questa gelata primavera dell'appennino pesarese sono, Strobilurus tenacellus sl.
  24. Solo un paio di ore di sole e poi ancora neve ed acqua.
  25. Giornata un pò freddina , ecco come si presentava a 500 mt sotto pino nero.
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