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Pietro Curti

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  1. Molto simile al L.lividum è il Lycoperdon pyriforme, ma la crescita lignicola in particolare ne tradisce subito la differenza, gruppo.
  2. Dettaglio, superficie verrucosa granulosa e rari aculei.
  3. A proposito di Lycoperdon, io ero a Varena e questi li ho classificati come L.lividum per la crescita terricola e la conformazione dell'esoperidio, bonni i tuoi erano nella stessa fruttificazione?
  4. In quantità smisurate, ci sono angoli di bosco talmente rivestiti di Amanita muscaria che diventa difficile persino camminare senza danneggiarle, ciao a tutti., al prossimo contributo. Piero
  5. In lunghe file.
  6. Giovanissime Amanita muscaria, quasi irriconoscibili, dalle fratture del velo sul cappello si nota già il rosso fuoco che sarà dominante nell'età adulta.
  7. Esemplari imponenti.
  8. Frequentando lo stesso habitat sono considerate valide spie del porcino, Amanita muscaria e piccoli gnomi in cerca di porcini.
  9. Gruppo di famiglia in esterno.
  10. Due tipici esemplari.
  11. Tre soggetti con pilei molto dilavati e quasi privi di residui velari (assenza di puntini bianchi sul cappello).
  12. Concludo stasera con una serie di foto di Amanita muscaria, fungo tipico del Trentino che non richiede presentazioni e descrizioni, praticamente universalmente conosciuto, forse il fungo più noto esistente sul pianeta. Giovani esemplari.
  13. Piccolo funghetto, con crescita densamente gregaria, nelle lettiere delle conifere, con intenso odore di aglio, l'inconfondibile Marasmius scorodonius.
  14. Sui prati e pascoli montani, grossa vescia con la superficie esterna areolata in minute placche, provvista di un netto pseudogambo, Calvatia utriformis.
  15. Bellissimi scatti bonni, mi unisco con nuovi contributi, Tricholoma virgatum. Altro fungo abbastanza agevole da determinare, lucentezza grigio argentea del cappello liscio e sericeo, presenza di un umbone acuto nettamente pronunciato, il gambo bianco non decorato e il sapore prima amaro e subito dopo acre bruciante persistente. Habitat privilegiato, boschi di conifere.
  16. Gomphidius glutinosus, facile da determinare per il colore violaceo vinaccia del pileo, per la superficie fortemente glutinosa, per la base del gambo giallo cromo intenso sia esternamente che internamente.
  17. Bianchissimo Agaricus delle lettiere sotto conifere, superfici ingiallenti alla corrusione e tocco, odore gradevolissimo, intenso, anisato. Gambo ritorto verso la base e con piede fortemente bulboso marginato, Agaricus essettei. Lo propongo in una serie di tre scatti.
  18. Buon Natale a tutti con i funghi trentini e con i funghi di tutto il mondo. Ultima di Leccinum scabrum. Piero
  19. Sempre lui.
  20. Concludo per oggi con un fungo anche lui associato a betula, Leccinum scabrum. Per delimitarlo oltre ll'habitat risulta determinante il non viraggio della carne al taglio. Tutti i Leccinum hanno un portamento slanciato, un gambo riccamente rivestito di decorazioni ad aculei e in particolare, carne ingrigente/imbrunente al taglio o sezione............tutti tranne Leccinum scabrum, carne bianca immutabile.
  21. Soggetti più giovani con cromatismi tipici più forti.
  22. Un Lactarius decisamente semplice da delimitare, Lactarius torminosus. Normalmente il colore nei funghi non ha grande significato, in questo fa eccezione, il bel rosa rosato del pileo di questo fungo fa veramente la differenza con le specie vicine. Anche l'habitat aiuta molto, sempre in presenza di betula.
  23. Proprio un bel fungo, trovato quest'anno in quantità industriali, finalmente fotografarlo è stato fin troppo semplice.
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