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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Clitocybe nebularis (Batsch: Fr.) Kummer Dall’odore forte, aromatico e “tipicamente da... Clitocybe nebularis” Dal TUTTO FUNGHI pag. 216: “E’ stato per anni il fungo più raccolto e commercializzato in Italia, ma la sua tossicità è stata ormai dimostrata con certezza ed è stato cancellato dalle liste dei funghi commerciabilizzabili. Purtroppo viene ancora raccolto e spetta solo ai fungaioli rendersi consapevoli del rischio ed evitare di raccoglierlo e consumarlo. Può essere confuso con Entoloma lividum, velenoso, che può crescere nel medesimo habitat. La principale differenza va ricercata nel colore delle lamelle dei soggetti maturi: queste sono giallastre in C. nebularis e rosa carico in E. lividum, oltre all’odore forte e caratteristico in C. nebularis, deciso di farina fresca in E. lividum.”
  2. Xerula radicata in cui si nota la lunghezza del gambo nella sua totalità Imenoforo
  3. Xerula radicata (Relhan) Dörfelt Tipica soprattutto del faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. Qui un esemplare non tolto dal terreno. Dal TUTTO FUNGHI pag. 290: “Oudemansiella pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro.”
  4. Hypholoma sublateritium (Fr.) Quélet Carne amara; velenoso (a tossicità costante). Nella foto sono evidenti i residui del velo parziale depositati come placchette biancastre al margine del cappello; sono residui effimeri: infatti gli esemplari più maturi non li presentano più. Confondibile con l’altrettanto velenoso H. fasciculare (anch'esso con carne amara) che ha però lamelle giallo-verdastre e non gialline-grigiastre e poi grigio-olivastre come in H. sublateritium; inoltre H. sublateritium ha colorazioni del cappello e della base del gambo quasi rosso-mattone o rosso-arancio (con centro pileico più brunastro), mentre H. fasciculare ha colori da giallo-arancio a giallo-zolfo (con centro pileico arancio-bruno). Da giovane H. fasciculare si può presentare con colorazioni pileiche arancio-rossastre più o meno intense: in tal caso può aumentare la possibilità di confondere le due specie, che comunque non sono utilizzabili a fini culinari. Possibile anche la confusione con H. capnoides (tipico di conifera e commestibile con riserva) che però ha carne dolce, lamelle grigio-violette (mai giallo-verdine) e colorazioni generali su toni più caldi (giallo-aranciati, giallo-ocracei). In definitiva gli Hypholoma è meglio fotografarli ma lasciarli sul posto! Dal TUTTO FUNGHI pag. 426: “Hypholoma sublateritium è l’Hypholoma che raggiunge la taglia maggiore e con i colori più accesi. In modo particolare i giovani esemplari, dal colore rosso acceso del cappello, si fanno notare in tutta la loro bellezza; è facile poi che le piogge o la vecchiaia portino a una decolorazione che può lasciare spazio a dubbi di determinazione. Lo scambio con Armillaria mellea può essere sempre evitato esaminando con cura tutte le parti del fungo.”
  5. Ancora loro in altarino
  6. Amanita muscaria (L.: Fr.) Hooker Dal TUTTO FUNGHI pag. 350: “E’ il fungo più spettacolare e bello alla vista, cresce in numerosi esemplari che danno al bosco un aspetto fiabesco. ... E’ fungo velenoso, tanto che un tempo, cosparso di latte, veniva usato per uccidere le mosche (da cui il nome).”
  7. Ancora dal raduno di Valle Dame, versante Toscana Cortinarius cfr. cedretorum Maire
  8. Ancora; con in primo piano le evidenti granulazioni bruno-rossastre sul fondo giallino del gambo
  9. Ancora dal raduno di Valle Dame, versante Toscana Suillus bellinii (Inzenga) O. Kuntze Trovati presso l'unico pino visto in zona.
  10. Ancora dal raduno di Valle Dame, versante Toscana Xylaria hypoxylon (Linné) Greville Qui nella forma imperfetta, con i caratteristici colori... “yuventini”: parte basale nera e decisamente peloso-vellutata; parte apicale bianca (a volte con toni aranciati), pruinosa, ramificata oppure cilindrico-fusiforme (come nella foto); la forma perfetta, che diventa tutta nera e con superficie bitorzoluta, si sviluppa in primavera
  11. Un altro esemplere conosciuto “personalmente” da Tom (Angizio) e trovato altre volte nello stesso boschetto di Pseudotsuga: Cystolepiota seminuda (Lasch:Fr.) Bon (= Cystolepiota sistrata (Fr.:Fr.) Sing ex Bon & Bellù) La specie è stata determinata grazie a ritrovamenti precedenti nello stesso luogo (fatti a giugno da Mauro, Piero, Tom e Luigi; seguiti ad approfondite analisi microscopiche che avevano portato, tra l’altro, ad appurare la sinonimia tra C. seminuda e C. sistrata) Il Genere Cystolepiota comprende specie piccole o medio-piccole a sporata bianca, anche confondibili con piccole Lepiota; per distinguerle (a livello macroscopico) può essere di aiuto la superficie pileica: granulosa, farinosa o polverulenta in Cystolepiota; squamettata (tranne la zona del disco), con squame labili, fibrillosa in Lepiota. Alcuni Autori suggeriscono di strofinare con un dito la cuticola del cappello delle Cystolepiota: si dovrebbe sentire (avvicinando l’orecchio) un particolare fruscio.
  12. Ancora lei, con particolare dell'attacco delle lamelle e della pruinosità all'apice del gambo
  13. Dal Raduno di Valle Dame; versante Umbria Rhodocybe gemina (Fr.) Kuyper & Noordeloos Una distinzione rigorosa tra i principali Generi rodosporei (Entoloma, Clitopilus e Rhodocybe) non può prescindere dall’osservazione al microscopio delle spore o da una conoscenza “diretta” di alcune specie. Le specie del Genere Rhodocybe hanno generalmente le seguenti caratteristiche: cappello tipicamente glabro, da convesso a depresso; lamelle adnato-decorrenti, spesso concolori al cappello; portamento collybioide o clitocyboide o tricholomatoide. R. gemina è caratterizzata da una taglia superiore (cappello fino a 12 cm) alla media del Genere, dall’odore farinaceo variabile (rancido-aromatico) e dai colori più o meno ocraceo-rosati diffusi ovunque (più decisi sul cappello) e dal gambo sempre pruinoso-biancastro all'apice. Può somigliargli R. nitellina che è però più slanciata ma più piccola (cappello fino a 5 cm), con toni di colore più aranciati e odore di farina fresca. Nel caso della foto la R. gemina era conosciuta “personalmente” da Tom (Angizio)
  14. Dal Raduno di Valle Dame; versante Umbria Mycena pura (Pers.:Fr.) Kummer, raccolta in bosco di Pseudotsuga Dal TUTTO FUNGHI pag. 283: “E’ una delle più belle specie di Mycena, per i suoi colori violetti e la carne esigua, sottile, di colore biancastro. Si tratta in assoluto di una delle specie a maggiore diffusione ecologica: può essere rinvenuta in prossimità del mare, nei boschi litoranei mediterranei, sino ai boschi di Abete montani; oltre alla diffusione, grande è la sua variabilità cromatica che ha spinto vari autori a crearne molte forme e varietà. Possibile la confusione con Mycena rosea dalla taglia più grande, con cappello a lungo campanulato-parabolico e dal colore rosa-pallido, rosa-lilla, con il gambo fragile e non fibroso.”
  15. Dal Raduno di Valle Dame; versante Umbria Lycogala epidendron (J.C. Buxb. ex L.) Fries Fotografato su tronco di Pseudotsuga
  16. Raduno di Valle Dame, versante toscano: Megacollybia platyphylla (Pers.: Fr.) Kotlaba & Pouzar Specie abbastanza grande, dal portamento collybio-tricholomatoide; cappello bruno-grigiastro, fibrilloso e precocemente lacerato-rimoso radialmente; dal TUTTO FUNGHI pag. 289: "Presenta alla base delle caratteristiche rizomorfe bianche, molto lunghe e resistenti, simili a radici, che formano delle matasse intrecciate di dimensioni considerevoli rispetto al fungo. Fungo apparentemente terricolo, cresce sempre in realtà collegato, dalle robuste rizomorfe, ai residui legnosi o nei dintorni di grosse ceppaie quasi completamente decomposte" Nella foto le rizomorfe non si notano
  17. Due belle Amanita della Sottosezione Amanitopsis (gruppo dell'A. vaginata) in fase di studio [A. cfr. lividopallescens (Gillet) Gilbert & Kuner]; la grandezza della foglia di castagno può falsare la percezione delle dimensioni; in particolare il gambo era lungo quasi 20 cm.
  18. Raduno di Valle Dame, versante toscano: Mycena rosea (Bulliard) Gramberg Nella foto con il caratteristico colore del cappello “rosa antico”, appena sfumato di vinoso. M. pura (con cui si può confondere) è più esile, ha colori variabilissimi sul cappello (bianco, grigio, rosato, violaceo, bluastro, ecc. ma non così “rosa antico”), ha gambo più corto, meno fragile. I caratteri microscopici sono (quasi) sovrapponibili e, dal Robich: "non sempre consentono una netta distinzione fra M. pura e M. rosea. Tuttavia, il più delle volte, M. rosea ha un cappello più grande e il gambo più largo e più lungo di M. pura." Dal TUTTO FUNGHI pag. 284: "La taglia, i cromatismi e il modo di crescere con cappello a lungo campanulato, la rendono in assoluto uno dei funghi più belli ed eleganti che si possono incontrare nel bosco"
  19. Particolare della sporata rosa-brillante depositata su uno dei funghi posti più in basso: si vede nettamente il "negativo" delle lamelle di due dei funghi sovrastanti Entoloma rhodopolium (Fr.: Fr.) Kummer
  20. Raduno di Valle Dame, versante toscano: Bellissimo gruppo di Entoloma: Entoloma rhodopolium (Fr.: Fr.) Kummer in attesa di analisi più approfondita (...che confermerà la determinazione)
  21. Le stesse con vista "da sotto" per apprezzare la curvatura che i gambi hanno compiuto
  22. Effetto del geotropismo su queste due Mycena haematopus : nate su questo piccolo tronco caduto e all'inizio cresciute probabilmente in modo tradizionale (cioè con il gambo che cresce in verticale); poi per qualche motivo (un animale, un sasso caduto, il vento,...) il tronco si deve essere rovesciato e le due Mycena hanno dovuto contorcersi per ritrovare un assetto il più adatto possibile per la dispersione delle spore
  23. Raduno di Valle Dame, versante toscano: Mycena haematopus (Pers.: Fr.) Kummer Al taglio del gambo essuda latice colorato (rosso-vinoso-bruno) come la simile M. sanguinolenta; una differenza macroscopica è il filo delle lamelle: lamelle prima biancastre poi rosate e con sfumature bruno-vinose ma con filo concolore in M. haematopus; lamelle rosate ma con il filo discolore: rosso-vinoso-bruno in M. sanguinolenta. Un’altra Mycena che essuda latice colorato è M. crocata che ha però gambo interamente liscio con base coperta di peluria bianco-giallastra (mentre M. haematopus ha gambo interamente ricoperto da pruina biancastra, oltre alla peluria basale) ed essuda copiosamente latice giallo-arancio da qualsiasi parte (cappello, lamelle, gambo). Dal TUTTO FUNGHI pag. 281: "Basta ferire leggermente il gambo con la punta di un coltellino o di una pinzetta per vedere questo fungo emettere una goccia di liquido rassomigliante, sia per densità che per colore , al sangue."
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