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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Sempre bellissime da vedere Ale
  2. Ciao Beatrice, non tutte le Regioni italiane hanno disposizioni legislative in materia di protezione riguardo alle Orchidee selvatiche. In Toscana la legislazione esiste e, per esempio, mette diverse Serapias (compresa la Serapias neglecta) tra le specie protette. Ma, a prescindere dalla presenza o meno di leggi a riguardo, la cosa più semplice a livello "personale" per salvaguardarle è quella banalissima di non raccoglierle; magari fotografarle come hai fatto te e aspettare la stagione successiva per avere la soddisfazione di vederle rifiorire nello stesso identico posto o, magari, per vederle espandersi anche un po' nelle vicinanze. Il problema non è tanto quello "a livello personale" (per questo basta essere un minimo responsabili e "amanti della Natura" e non assassinare queste belle piante portandosele a casa, destinandole a morire in breve tempo)... è più un problema di habitat e del suo mantenimento. Habitat che può compromettersi irrimediabilmente o addirittura sparire per un "utilizzo del suolo" improprio. Ma qui si aprirebbe un dibattito senza fine sul concetto di "improprio", concetto che cambia radicalmente a seconda del punto di vista... Tanto per fare un esempio che ho "vicino a casa": nonostante proteste, ricorsi al TAR, lettere, denunce, manifestazioni, pareri negativi di geologi importanti, istituzioni ambientaliste nazionali, ecc. durate diversi anni, alla fine "è stato deciso" che faranno un "bel" parco eolico con 6 o 7 pale eoliche (dicono di altezza sui 150 o più metri) su un bel tratto di crinale appenninico mugellano. In zona che è tipicamente e tradizionalmente franosa, soprattutto negli ultimi anni a seguito di improvvise e intense piogge torrenziali e devastanti. Per molti questo "utilizzo del suolo" non solo non è improprio ma è necessario; per altri no. Per la fauna/flora presente in loco (anche abbastanza rara vista la certa presenza, ad esempio, di Gatto Selvatico e di Martora, oltre ai soliti Cervi, Daini, Lupi, Caprioli, ecc., o molte Orchidee rare a livello mugellano) vorrebbe (vorrà) dire subire un duro colpo visto che verranno aperte strade (enormi), spianate colline e abbattuti migliaia di alberi tra faggi, castagni e altro. Nel tuo caso la cosa è decisamente più semplice, visto che le "tue" Orchidee sono nel giardino di tua mamma. Lascia tutto così, non zappare il terreno, non fargli niente perché se hanno deciso di nascere lì è perché il posto "gli è piaciuto" e potrebbero anche invitare qualche amica Orchidea di altra specie a frequentarlo. Semmai stai attenta (se il giardino si trova in aperta campagna) che non ci si intrufolino cinghiali o tassi, istrici, tartarughe o altri "golosoni" dei vari tuberi delle Orchidee; e se dovesse succedere... niente di male: anche loro hanno bisogno di mangiare; e poi meglio loro che una ruspa che devasta tutto. Ale
  3. Belle, belle La prima, poi... una gigantessa Ale
  4. Che occhio per vedere questa piccola meraviglia Ale
  5. Ibrido bellissimo Mai visto nelle zone mugellane Ale
  6. Bella spilungona E, se non sbaglio, è rifiorita esattamente dove la trovammo l'anno scorso Ale
  7. Una specie deliziosa E le hai trovate anche belle esuberanti e ricche di fiori Ale
  8. Sempre molto carine Quest'anno, ancora le devo incontrare Ale
  9. Belle spilungone Ale
  10. Grazie Giordano Forse hanno anticipato la "uscita"; avvistato solo questo gruppetto in zone dove ce ne dovrebbero essere assai di più Ale
  11. Serapias neglecta De Not. (1848); Regione Toscana (Mugello); 6 Aprile 2024; Foto di Alessandro Francolini.
  12. Bella bella, con la fioritura estesa su quasi tutta l'infiorescenza Ale
  13. Sempre belle da vedere, dal vivo o in foto Ale
  14. Uno spettacolo Ale
  15. Ottime e abbondanti Ale
  16. Belle belle Qui in Mugello sono ancora un po' indietro Ale
  17. Grazie ragazzi Per le future Orchidee (e non solo)... ora si spera solo che piova un pochino, senza fare danni, e senza fare gelate fuori stagione Ale
  18. 11.2_ Caratterizzazione, a grandi linee, dei generi di Odonata presenti in Italia Seguendo l'esempio proposto riguardante il genere Orthetrum, qui di seguito vengono elencate alcune delle caratterizzazioni dei vari generi di Odonati presenti in Italia. In "grassetto blu" gli Anisotteri; in "grassetto verde" gli Zigotteri. Genere Aeshna (famiglia Aeshnidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un lungo tratto. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-grandi a grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Occhi grandi che danno quasi l’impressione che la testa sia composta soltanto da questi due organi. Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati. Femmine munite di ovopositore, ben visibile in fase di ovideposizione. Le ali hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Aeshnidae] Per entrambi i sessi: torace che mostra zone chiare e scure a causa della presenza di varie bande colorate che si stagliano sul colore di fondo. Maschi muniti di triangolo anale, di orecchiette laterali sul 2° segmento addominale e di angolo anale; pertanto la loro ala posteriore mostra un più o meno accentuato angolo nella zona inferiore. Addome disegnato a mosaico, nei maschi con alternanza di colori ben contrastanti, a seconda delle specie: blu, verdi, gialli, marroni (fa eccezione Aeshna isoceles che ha corpo con colore di fondo più o meno uniformemente marrone-bruno-arancio eccetto una evidente macchia triangolare e diagnostica di color giallo vivo sul dorso del 2° anello addominale). Venatura R-i3 biforcata. Campo mediano formato da una sola cella. Celle disposte in numerose file (da 3 a 5) sia tra R-i3 e R-spl che tra Mediana e M-spl. Occhi nella maggioranza delle specie con zone più o meno estese di colore azzurro. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Aeshnidae, al genere Aeshna] Genere Anax (famiglia Aeshnidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un lungo tratto. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Occhi grandi che danno quasi l’impressione che la testa sia composta soltanto da questi due organi. Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati. Femmine munite di ovopositore, ben visibile in fase di ovideposizione. Le ali hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Aeshnidae] Per entrambi i sessi: torace a colore uniforme, verdastro o brunastro, per l’assenza di evidenti bande colorate di colore diverso da quello del fondo. Maschi privi di triangolo anale, di orecchiette laterali sul 2° segmento addominale e di angolo anale, pertanto la loro ala posteriore si mostra arrotondata nella zona inferiore. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Aeshnidae, al genere Anax] Genere Boyeria (famiglia Aeshnidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un lungo tratto. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-grandi a grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Occhi grandi che danno quasi l’impressione che la testa sia composta soltanto da questi due organi. Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati. Femmine munite di ovopositore, ben visibile in fase di ovideposizione. Le ali hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Aeshnidae] Maschi muniti di triangolo anale, di orecchiette laterali sul 2° segmento addominale e di angolo anale; pertanto la loro ala posteriore mostra un più o meno accentuato angolo nella zona inferiore. Colorazione non particolarmente contrastata, con disegni color grigio-verde inframezzati a disegni di color sabbia o marrone scuro. Venatura R-i3 non biforcata. Campo mediano composto da più celle. Celle in doppia fila sia tra R-i3 e R-spl che tra Mediana e M-spl. Occhi del maschio maturo più o meno uniformemente verdi. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Aeshnidae, al genere Boyeria e quindi alla specie Boyeria irene essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Brachythemis (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale, talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco"). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Addome di colore nerastro con presenza di bande trasversali scure sulle ali, posizionate tra il nodo e lo pterostigma. Maschi con colore da molto scuro a nerastro su tutto il corpo. Maschi con evidenti bande trasversali nerastre sulle ali; femmine con colore di fondo chiaro, da beige a color sabbia, talvolta con bande trasversali di colore bruno chiaro sulle ali. In entrambi i sessi lo pterostigma è assai allungato, bicolore: biancastro per un discreto tratto (circa per ¾ nella zona prossimale) e scuro nel restante tratto (circa ¼ in zona prossimale, cioè nella zona più vicina a vertice dell’ala). Dimensioni simili o inferiori a quelle di molti Zigotteri, lunghezza massima che supera di poco i 30 mm e apertura alare che non supera i 55-57 mm. Venature trasverse antenodali di numero variabile tra 6 ½ e 8 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Brachythemis e quindi alla specie Brachythemis impartita essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia; specie originaria dell’Africa Settentrionale ma che ha colonizzato, nel nostro territorio Sicilia, Sardegna e alcune altre zone dell’estremo Sud Italia] Genere Brachytron (famiglia Aeshnidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-grandi a grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Occhi grandi e a contatto tra di loro per un lungo tratto. Occhi grandi che danno quasi l’impressione che la testa sia composta soltanto da questi due organi. Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati. Femmine munite di ovopositore, ben visibile in fase di ovideposizione. Le ali hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Aeshnidae] Maschi con triangolo anale appena accennato e piccolo; privi sia di orecchiette laterali sul 2° segmento addominale che di angolo anale; pertanto la loro ala posteriore si mostra arrotondata nella zona inferiore. Presenza di 2 bande colorate che si stagliano sul colore di fondo del torace; nette e abbastanza spesse. Presenza di una sola fila di celle tra R-i3 e R-spl. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Aeshnidae, al genere Brachytron e quindi alla specie Brachytron pratense essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Calopteryx (famiglia Calopterygidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e posizionate due per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso, talvolta simile a quello delle farfalle. Dimensioni medio-piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali non peduncolate ma gradualmente rastremate in vicinanza all’addome. Ali parzialmente o estesamente colorate anche con riflessi metallici/bronzei. Corpo dai colori con riflessi metallici. Elevato numero di venature trasverse antenodali (oltre le 15-18). [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Calopterygidae e quindi al genere Calopteryx essendo questo l'unico genere di tale famiglia presente in Italia] Genere Ceriagrion (famiglia Coenagrionidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e posizionate due per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con una sola cella sottostante. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa larga circa 2 volte e ½ rispetto alla lunghezza. Tibie mai dilatate né espanse. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Coenagrionidae] Zona retro-superiore della testa uniformemente nera o molto scura. Senza traccia di macchie chiare post-oculari rotondeggianti. Addome con parti estese di colore rosso sempre presenti almeno nei maschi. Alcune forme femminili presentano addome molto scuro e con minima presenza di zone rossastre, eventualmente relegate alla zona terminale dell’addome (o sull’ultimo anello o tra le giunture di collegamento tra gli ultimi anelli). Zampe rosse o rosa in entrambi i sessi. Pterostigma rossastro. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Coenagrionidae, al genere Ceriagrion e quindi alla specie Ceriagrion tenellum essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Chalcolestes (famiglia Lestidae) A riposo: ali tenute leggermente divaricate in diagonale. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni medio-piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con 2 celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo pentagonale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Lestidae] Colore di fondo da verdolino a giallo-verde a verde-blu con possibili riflessi metallici o bronzei. Presenza sul fianco toracico di un disegno scuro, a forma di sperone, con la stessa colorazione della sovrastante banda omerale. Assenza di zone pruinose. Femmina con ovopositore dentellato inferiormente. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Lestidae, al genere Chalcolestes] Genere Coenagrion (famiglia Coenagrionidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e posizionate due per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con una o con poco più di una (ma non con 2 o più) celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa larga circa 2 volte e ½ rispetto alla lunghezza. Tibie mai dilatate né espanse. Zampe mai uniformemente chiare, bensì o colorate o sempre con qualche tratto più o meno scuro o brunastro. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Coenagrionidae] Zona retro-superiore della testa con presenza evidente di macchie post-oculari chiare più o meno rotondeggianti che si stagliano sul colore scuro del fondo. Pterostigma uniformemente colorato (più o meno scuro). I maschi mostrano, sul dorso del 2° segmento addominale, un disegno con una discreta gamma di possibili figure diverse da specie a specie e quasi sempre diagnostici; ma non a forma di fungo o di calice. Stria anteomerale solitamente più stretta (o di pari spessore) rispetto alla sottostante stria nera omerale. Sutura toracica nera interpleurale ben evidente ancorché sottile, sutura metapleurale sottile e nera spesso evidente soltanto nella sua zona posteriore. Femmine di colore generale o più scuro o verdastro; assenza di spina vulvare. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Coenagrionidae, al genere Coenagrion] Genere Cordulegaster (famiglia Cordulegastridae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro solo in un punto. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] L’unico punto di contatto tra gli occhi è posizionato nei pressi del triangolo occipitale. Addome con colore di fondo nerastro o marrone molto scuro inframezzato da più o meno sottili macchie anulari di colore giallognolo. Triangoli delle ali anteriori e posteriori ugualmente orientati. Tra i maschi: presenza di orecchiette laterali (al 2° anello addominale); presenza di triangolo anale e di angolo anale nell’ala posteriore. Femmine con evidente lamina vulvare che sporge ben oltre il 10° anello addominale. Le ali hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Cordulegastridae e quindi al genere Cordulegaster essendo questo l'unico genere di tale famiglia presente in Italia] Genere Cordulia (famiglia Corduliidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi dei maschi di colore verde-blu o verde-smeraldo lucente e brillante. Colore di fondo dell’addome da verde più o meno scuro a nerastro, con più o meno evidenti riflessi metallici/bronzei. Addome maschile clavato. I maschi presentano: orecchiette sui lati del 2° segmento addominale, angolo anale e triangolo anale sull’ala posteriore. Femmine con colori più neutri, anche negli occhi. Addome di colore uniforme, senza macchie dorsali evidenti. Anello anale a forma di “scarpa”. Triangolo delle ali con 2 celle al suo interno. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Corduliidae] Fronte verde in modo uniforme, senza macchie gialle. Addome clavato con evidente aumento di spessore sui segmenti 7° e 8°, con il 7° di spessore solitamente di poco maggiore rispetto all'8°. Due sole celle nello spazio cubitale. Lamina vulvare mai evidente o prominente. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Corduliidae, al genere Cordulia e quindi alla specie Cordulia aenea essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Crocothemis (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni medio-piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale, talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco". [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Colorazione addominale mai con colore di fondo nerastro o marrone molto scuro inframezzato da più o meno sottili macchie anulari di colore giallognolo. Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Maschio con addome di colore scarlatto, rosso o rosso-prugna (ricordare che qui si parla di esemplari maturi! Per esempio, in questa specie, il maschio immaturo ha gli stessi cromatismi delle femmine). Femmina di colore uniforme, da giallo-bruno a ocra. Maschio di colore scarlatto su addome e fronte, con occhi di colore rosso più o meno scuro ma, inferiormente, con toni azzurrini; torace di colore un poco più scuro rispetto all’addome; maschio con ala posteriore con poco estesa ma evidente macchia color zafferano. Ala posteriore della femmina con evidente macchia giallastra alla base; lamina vulvare sporgente al di sotto dell’8° segmento addominale. Venature trasverse antenodali solitamente comprese tra (8 ½) 9 ½ e 11 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Pterostigma abbastanza chiaro e allungato. Il campo discoidale va via via allargandosi verso il bordo dell’ala posteriore, ed è formato inizialmente da 3 file di celle. Tra la R-i3 e la R-spl è presente una sola fila di celle. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Crocothemis e quindi alla specie Crocothemis erythraea essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Diplacodes (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Faccia non bianca. Piccola libellula con maschi tutti neri anche sulla fronte che può avere riflessi violacei. Con femmine di colore scuro ma con addome percorso longitudinalmente e sui fianchi da una banda chiara. Appendici addominali tipicamente bianche in entrambi i sessi. Pterostigma grande rispetto alle complessive dimensioni ridotte, avendo lunghezza del corpo che arriva a 35 mm. Ali con vertici arrotondati e non stretti; venature trasverse antenodali in numero variabile da 6 ½ a 8 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Ali prive di bande colorate trasversali, ma con piccole macchie giallognole-marroncine alla base delle ali posteriori. Specie migratrice. Frequente e comune in Africa Settentrionale, è segnalata in pochi siti della Sardegna meridionale in cui pare si sia stabilizzata, o presso l’isola di Linosa. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Diplacodes e quindi alla specie Diplacodes lefebvrii essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Enallagma (famiglia Coenagrionidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e posizionate due per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con una o con poco più di una (ma non con 2 o più) celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa larga circa 2 volte e ½ rispetto alla lunghezza. Tibie mai dilatate né espanse. Zampe mai uniformemente chiare, bensì o colorate o sempre con qualche tratto più o meno scuro o brunastro. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Coenagrionidae] Zona retro-superiore della testa con presenza evidente di macchie post-oculari chiare più o meno rotondeggianti che si stagliano sul colore scuro del fondo. Pterostigma uniformemente colorato (più o meno scuro). I maschi mostrano sul dorso del 2° anello addominale un disegno che può ricordare un fungo o un calice. Hanno stria anteomerale azzurra larga quanto (o più) la sottostante stria nera omerale. Hanno fianco toracico prevalentemente azzurro in quanto la sutura interpleurale è poco o per niente marcata di nero. Luce di coda azzurra presente su 8° e 9° segmento addominale. Le femmine mostrano una evidente spina vulvare (presente solo in questo genere e nel genere Ischnura) e hanno disegni dorsali addominali (sui segmenti centrali) che ricordano la forma di un siluro stilizzato. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Coenagrionidae, al genere Enallagma e quindi alla specie Enallagma cyathigerum essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Erythromma (famiglia Coenagrionidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e posizionate due per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con una o con poco più di una (ma non con 2 o più) celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa larga circa 2 volte e ½ rispetto alla lunghezza. Tibie mai dilatate né espanse. Zampe mai uniformemente chiare, bensì o colorate o sempre con qualche tratto più o meno scuro o brunastro. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Coenagrionidae] Zona retro-superiore della testa uniformemente nera o molto scura; senza traccia di macchie chiare post-oculari rotondeggianti; eventualmente anche con possibile presenza di una stretta e fine banda chiara, lineare/trasversale, che collega il retro degli occhi. Addome privo di qualsiasi zona di colore rosso. Alcune femmine possono presentare riflessi bronzei sul dorso addominale e/o sui fianchi del torace. Se con maschi dagli occhi di colore rosso brillante, allora nelle femmine gli occhi hanno colore tra brunastro e verdastro, talvolta con sfumature rossicce, femmine con dorso addominale uniformemente nero o comunque molto scuro (il più uniformemente scuro/nero tra tutte le femmine dei Coenagrionidae). Se con occhi dei maschi di colore azzurro brillante (di tonalità più scura superiormente) allora: macchie post-oculari in forma di fine banda lineare/trasversale azzurra che collega il retro degli occhi, talvolta molto ridotte o addirittura assenti, ampia stria azzurra anteomerale azzurra, più spessa della sottostante stria omerale nera, luce di coda azzurra relegata a 9° e 10° segmento addominale, femmine con occhi di colore verdolino, femmine ben individuate per piccole protuberanze rotondeggianti emergenti dai lati del pronoto. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Coenagrionidae, al genere Erythromma] Genere Gomphus (famiglia Gomphidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e separati tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni medio-piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale) [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati, e hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. I maschi presentano un evidente triangolo anale, associato all’angolo anale e alla presenza di due ancor più evidenti orecchiette sporgenti dai lati del 2° segmento addominale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Gomphidae] Maschi privi di “falde laterali" (vedere più sotto, ai Generi Lindenia e Paragomphus). Appendici maschili corte (di pari lunghezza o più corte rispetto alla lunghezza del 10° segmento addominale). Strisce scure su torace, in entrambi i sessi, fini e strette. In entrambi i sessi, torace e addome mostrano la stessa colorazione: colore di fondo verdastro (con disegni a striature nere), oppure giallastro (con disegni a striature nere). Zampe tutte nere. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Gomphidae, al genere Gomphus e quindi alla specie Gomphus vulgatissimus essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia. Altre specie di Gomphus un tempo presenti in Italia, sono da considerarsi ormai estinte sul nostro territorio. Questo genere comprendeva anche Gomphus flavipes = Stylurus flavipes con quest'ultimo considerato attualmente nome prioritario e quindi inserito in altro genere] Genere Ischnura (famiglia Coenagrionidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e posizionate due per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con una o con poco più di una (ma non con 2 o più) celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa larga circa 2 volte e ½ rispetto alla lunghezza. Tibie mai dilatate né espanse. Zampe mai uniformemente chiare, bensì o colorate o sempre con qualche tratto più o meno scuro o brunastro. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Coenagrionidae] Zona retro-superiore della testa con presenza evidente di macchie post-oculari chiare più o meno rotondeggianti che si stagliano sul colore scuro del fondo. Maschi con pterostigma bicolore, più scuro nella parte prossimale, più chiaro nella parte distale (quella più vicina al vertice dell’ala). Le femmine mostrano una piccola spina vulvare (presente solo in questo genere e nel genere Enallagma). Femmine con numerose forme cromatiche sia nelle immature che a maturità. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Coenagrionidae, al genere Ischnura] Genere Lestes (famiglia Lestidae) A riposo: ali tenute tenute leggermente divaricate in diagonale. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso, talvolta simile a quello delle farfalle. Dimensioni da piccole a medio-piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con 2 o più celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo pentagonale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Lestidae] Colore di fondo da verdolino a giallo-verde a verde-blu con possibili riflessi metallici/bronzei. Torace privo di disegni a forma di sperone. Alcune specie mostrano zone addominali pruinose. Femmine con ovopositore privo di dentellature. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Lestidae, al genere Lestes] Genere Leucorrhinia (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con colori dai riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Specie con faccia completamente bianca che contrasta con il colore scuro degli occhi. Pterostigma corto, da molto scuro a nerastro. Piccole macchie nerastre ed evidenti alla base delle ali posteriori. Assenza di bande trasversali e scure sulle ali. 7-8 (9) venature trasverse antenodali, tutte complete. Macchie (rosso scuro o giallastre) che si stagliano sul dorso di alcuni segmenti addominali. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Leucorrhinia] Genere Libellula (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Colorazione addominale mai con colore di fondo nerastro o marrone molto scuro inframezzato da più o meno sottili macchie anulari di colore giallognolo. Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con colori dai riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Ali posteriori, in ambo i sessi, con evidente macchia scura o nerastra più o meno estesa. Numero di venature trasverse antenodali solitamente variabile da 12 a 20, tutte complete. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Libellula] Genere Lindenia (famiglia Gomphidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e separati tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati, e hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. I maschi presentano un evidente triangolo anale, associato all’angolo anale e alla presenza di due ancor più evidenti orecchiette sporgenti dai lati del 2° segmento addominale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Gomphidae] In entrambi i sessi: presenza di rigonfiamenti sia ventrali che laterali nei segmenti addominali 7° e 8° corredati anche da escrescenze o lamine foliacee laterali-ventrali (“falde laterali”); per il resto l’addome si presenta lungo e snello. Grandi dimensioni con lunghezza fino a 80 mm, apertura alare fino a 80 mm (le maggiori all’interno di questa famiglia). Pterostigma assai lungo e di colore marrone chiaro. Colorazione complessiva spesso su toni pallidi di giallo o bianco-avorio; tuttavia variabile verso toni più scuri. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Gomphidae, al genere Lindenia. Questo genere risulta essere, a livello mondiale, monospecifico e rappresentato dalla sola specie Lindenia tetraphilla] Genere Nehalennia (famiglia Coenagrionidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e posizionate 2 per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Pterostigma confinante con una o con poco più di una (ma non con 2 o più) celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa larga circa 2 volte e ½ rispetto alla lunghezza. Tibie mai dilatate né espanse. Zampe mai uniformemente chiare, bensì o colorate o sempre con qualche tratto più o meno scuro o brunastro. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Coenagrionidae] Addome privo di qualsiasi zona di colore rosso. Evidente linea lineare/trasversale di colore azzurrino che collega il retro degli occhi. Maschio con occhi verdastri inferiormente e bruno-rossastri superiormente. Luce di coda azzurra relegata agli ultimi segmenti addominali (completamente sul 10°, solo dorsalmente su 9° e 8°). Entrambi i sessi con colore verde-metallico brillante nella zona dorsale dell’addome. Pterostigma piccolo e chiaro. Donzella tra l’altro facilmente identificabile essendo la più piccola tra tutti gli Zigotteri europei, con dimensioni massime di 26 mm in lunghezza e 30-32 mm di apertura alare. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Coenagrionidae, al genere Nehalennia, presente in Europa con la sola specie Nehalennia speciosa; specie assai rara in Italia, relegata a poche zone in Lombardia e Friuli] Genere Onychogomphus (famiglia Gomphidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi separati tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati, e hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. I maschi presentano un evidente triangolo anale, associato all’angolo anale e alla presenza di due ancor più evidenti orecchiette sporgenti dai lati del 2° segmento addominale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Gomphidae] Maschi privi di “falde laterali” (vedere più sopra, al genere Lindenia o, più sotto, al genere Paragomphus). Appendici del maschio assai lunghe e prominenti (decisamente più lunghe rispetto alla lunghezza del 10° segmento addominale) quasi a forma di pinza. Sul torace di entrambi i sessi, con colore giallo di fondo, presenza di numerose strisce nere assai larghe ed evidenti. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Gomphidae, al genere Onychogomphus] Genere Ophiogomphus (famiglia Gomphidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e separati tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati, e hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. I maschi presentano un evidente triangolo anale, associato all’angolo anale e alla presenza di due ancor più evidenti orecchiette sporgenti dai lati del 2° segmento addominale. Dimensioni da medio-piccole a grandi. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Gomphidae] Maschi privi di “falde laterali” (vedere più sopra, al genere Lindenia; o più sotto, al genere Paragomphus). Appendici maschili corte (di pari lunghezza o più corte rispetto alla lunghezza del 10° segmento addominale). Strisce scure su torace, in entrambi i sessi, fini e strette. In entrambi i sessi, presenza di due colori distinti: colore verde distribuito quasi uniformemente tra faccia e primi segmenti addominali, inframezzato da disegni a tratto nero. Mentre il resto dell’addome risulta giallo con disegni e macchie nere. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Gomphidae, al genere Ophiogomphus e quindi alla specie Ophiogomphus cecilia essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Orthetrum (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale, talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco"). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Colorazione mai con addome di colore di fondo nerastro o marrone molto scuro inframezzato da più o meno sottili macchie anulari di colore giallognolo. Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Maschio di colore mai rosso, ma viceversa con pruinosità azzurrognola su buona parte dell’addome e, talvolta, anche su parte del torace (tanto più evidente quanto più il maschio è maturo; con la sola eccezione di Orthetrum trinacria il cui maschio presenta poche e ridotte zone pruinose su colore di fondo grigio ardesia tanto più scuro quanto più è maturo). Venature trasverse antenodali solitamente in numero variabile tra 10 e 14, tutte complete. Assenza di macchie scure o variamente colorate alla base delle ali. La femmina è di colore più smorto, con lamina vulvare non prominente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi (solo una specie, Orthetrum trinacria, classificabile come di grandi dimensioni, raggiungendo la lunghezza di 65 mm). [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Orthetrum] Genere Oxygastra (famiglia Synthemistidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi dei maschi di colore verde-blu o verde-smeraldo lucente e brillante. Addome maschile clavato (ingrossamento negli anelli tra il 6° e l’8°, l'8° si mostra quindi più grosso degli altri, con successivo restringimento in 9° e 10°). I maschi presentano: orecchiette sui lati del 2° segmento addominale, angolo anale e triangolo anale sull’ala posteriore. Presenza di una piccola protuberanza membranosa e bianchiccia sul dorso del 10° segmento addominale. Femmine con colori più neutri, anche negli occhi. Evidenti macchie gialle (in ambo i sessi) che si stagliano sul dorso dell’addome di colore di fondo verde brillante. Campo anale a forma di “sacchetto”. Triangoli delle ali formati da una sola cella. Femmina con lamina vulvare minuta e poco evidente. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Synthemistidae e quindi al genere Oxygastra essendo questo l'unico genere di tale famiglia presente in Italia; inoltre tale genere è monospecifico e quindi ciò conduce alla specie Oxygastra curtisii] Genere Pantala (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con colori dai riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Ali lunghe, raggiungendo 90 mm di apertura alare, con corpo lungo fino a 55 mm; le ali si mostrano anche abbastanza “appuntite” con quelle anteriori assai strette in tutta l’estensione mentre le inferiori hanno, viceversa, la base molto ampia e dal profilo rettangolare; tutte le ali mostrano piccole zone brunastre relegate sulla loro punta; le venature R-spl e R-i3, contrariamente agli altri Libellulidi, si mostrano ondulate; potente migratrice, il suo avvistamento sul territorio italiano – isole Pelagie del Canale di Sicilia come Pantelleria o Linosa – potrebbe dipendere da migrazioni partite dall’Africa Settentrionale o dalla Turchia; mentre nell’Europa occidentale potrebbero addirittura provenire dal Nord-America). [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Pantala e quindi alla specie Pantala flavescens essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Paragomphus (famiglia Gomphidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e separati tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati, e hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. I maschi presentano un evidente triangolo anale, associato all’angolo anale e alla presenza di due ancor più evidenti orecchiette sporgenti dai lati del 2° segmento addominale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Gomphidae] Solo nei maschi: escrescenze o lamine foliacee o “falde laterali” (una sorta di escrescenze simili a foglie) e rigonfiamenti addominali solo su 8° e 9° segmento addominale. In entrambi i sessi colore verdolino su faccia e torace, mentre il mosaico dei disegni addominali mostra colori beige-rossastri inframezzati a tratti neri. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Gomphidae, al genere Paragomphus e quindi alla specie Paragomphus genei essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Platycnemis (famiglia Platycnemididae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e disposte 2 per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza colori dai riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con una o con poco più di una (ma non con 2 o più) celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa particolarmente piatta e larga (circa 3 volte e ½ più larga che lunga). Tibie delle zampe mediane e posteriori (soprattutto nei maschi) dilatate ed espanse, appiattite e munite di numerose e lunghe setole. Zampe di colore chiaro (beige, celestino, color avorio) percorse da una sottile linea più scura centrale e longitudinale. In volo tengono di solito e caratteristicamente le zampe protese in avanti. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Platycnemididae e quindi al genere Platycnemis essendo questo l'unico genere di tale famiglia presente in Europa e quindi alla specie Platycnemis pennipes, unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Pyrrhosoma (famiglia Coenagrionidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome e disposte 2 per parte. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. Pterostigma confinante con una o con poco più di una (ma non con 2 o più) celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo quadrangolare. Parte superiore della testa larga circa 2 volte e ½ rispetto alla lunghezza. Tibie mai dilatate né espanse. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Coenagrionidae] Zona retro-superiore della testa uniformemente nera o molto scura. Senza traccia di macchie chiare post-oculari rotondeggianti. Addome con parti di colore rosso più o meno estese e sempre presenti almeno nei maschi. Alcune forme femminili presentano addome molto scuro e con minima presenza di zone rossastre, eventualmente relegate alla zona terminale dell’addome (o sull’ultimo anello o tra le giunture di collegamento tra gli ultimi anelli). Zampe nere in entrambi i sessi. Pterostigma nerastro. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Coenagrionidae, al genere Pyrrhosoma e quindi alla specie Pyrrhosoma nymphula essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Selysiothemis (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale; talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco"). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Dimensioni piccole, simili o inferiori a quelle di molti Zigotteri, con lunghezza massima fino a 35-38 mm e apertura alare che non supera i 55 mm. Maschi con colore da molto scuro a nerastro su tutto il corpo, faccia compresa. Maschi e femmine privi di bande scure e trasversali sulle ali. Caratteristiche, in entrambi i sessi, le venature alari che si presentano sempre molto chiare, biancastre, ialine. Addome maschile che da nerastro a maturità si può rivestire in estrema vecchiaia di un sottile strato pruinoso azzurrognolo. Venature trasverse in numero variabile tra 6 e 8, sempre complete. Pterostigma assai corto e chiaro, biancastro, delimitato superiormente (sulla costa) e inferiormente da tratti neri paralleli solitamente evidenti. Femmine di colore di fondo bruno-giallognolo chiaro o color sabbia, con tratti e disegni neri e con striatura nerastra sulla carena dorsale dell’addome. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Selysiothemis e quindi alla specie Selysiothemis nigra essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Somatochlora (famiglia Corduliidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente" la testa. Venature trasverse antenodali di pari spessore, non sempre ben allineate, e in numero solitamente minore a 9 (10). Occhi dei maschi di colore verde-blu o verde-smeraldo lucente e brillante. Addome di colore uniforme, da verde più o meno scuro a nerastro, con più o meno evidenti riflessi metallici/bronzei, senza macchie dorsali evidenti. Addome maschile clavato (ingrossamento negli anelli tra il 6° e l’8°, con successivo restringimento in 9° e 10°). I maschi presentano: orecchiette sui lati del 2° segmento addominale, angolo anale e triangolo anale sull’ala posteriore. Femmine con colori più neutri, anche negli occhi; in qualche genere con lamina vulvare prominente e perpendicolare all’addome. Anello anale a forma di “scarpa”. Triangolo delle ali con 2 celle al suo interno. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Corduliidae] Fronte verde con evidenti zone di colore giallo; addome con graduale aumento di spessore già a partire dal 4° segmento addominale e fino al 7°, per poi, sempre gradualmente, restringersi negli ultimi segmenti. Non 2 ma 3 celle all’interno dello spazio cubitale. Lamina vulvare, a seconda della specie anche particolarmente prominente, perpendicolare all’addome. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Corduliidae, al genere Somatochlora] Genere Stylurus (famiglia Gomphidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e separati tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Le ali anteriori e posteriori mostrano i triangoli ugualmente orientati, e hanno esattamente due venature trasverse antenodali spesse e allineate, quindi ben distinguibili dalle altre numerose venature trasverse antenodali che sono più esili e disallineate. I maschi presentano un evidente triangolo anale, associato all’angolo anale e alla presenza di due ancor più evidenti orecchiette sporgenti dai lati del 2° segmento addominale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Gomphidae] Maschi privi di “falde laterali” (vedere più sopra, al genere Lindenia o al genere Paragomphus). Appendici maschili corte (di pari lunghezza o più corte rispetto alla lunghezza del 10° segmento addominale). In entrambi i sessi: presenza di strisce scure, fini e strette, su torace; torace e addome mostrano la stessa colorazione di fondo: o verdastro (con disegni a striature nere), oppure giallastro (con disegni a striature nere). Evidenti striature gialle su femore e tibia delle zampe. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Gomphidae, al genere Stylurus e quindi alla specie Stylurus flavipes essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia. Specie un tempo indicata con Gomphus flavipes e quindi inserita nel genere Gomphus; ma, attualmente, Stylurus flavipes è considerato nome prioritario] Genere Sympecma (famiglia Lestidae) A riposo: ali tenute chiuse e a contatto le une alle altre, poste longitudinalmente sopra all’addome. Occhi posizionati ai lati della testa e sempre distanti tra di loro (distanza superiore al diametro di un singolo occhio). Ala posteriore più o meno con stessa estensione e forma di quella anteriore. Volo lento e non potente, come indeciso. Dimensioni piccole. I maschi presentano 4 appendici addominali (2 superiori e 2 inferiori), le femmine 2 soltanto. [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Zygoptera] Ali peduncolate. Ali non colorate ma trasparenti, senza riflessi metallici/bronzei. Soltanto 2 venature trasverse antenodali. A riposo: ali tenute chiuse e raccolte tra di loro ma posizionate tutt’e 4 dalla stessa parte dell’addome (e non 2 per parte). Pterostigma confinante con 2 celle sottostanti. Sulle ali una netta prevalenza di celle con bordo pentagonale. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Lestidae] A riposo: ali tenute chiuse e raccolte tra di loro ma posizionate tutt’e 4 dalla stessa parte dell’addome. Colore di fondo marrone più o meno chiaro, con disegni su addome e torace più scuri e talvolta a riflessi bronzei. In entrambi i sessi sono presenti disegni a forma di siluro sul dorso dei segmenti addominali dal 3° al 6°. Pterostigma rettangolari e allungati di colore marrone scuro, tipicamente non sovrapponibili ad ali chiuse in quanto quelli delle ali anteriori sono nettamente più spostati verso l'apice dell'ala rispetto a quelli delle ali posteriori. Dimensioni piccole. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Lestidae, al genere Sympecma] Genere Sympetrum (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da piccole a medio-piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale; talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco”). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Colorazione addominale mai con colore di fondo nerastro o marrone molto scuro inframezzato da più o meno sottili macchie anulari di colore giallognolo. Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Maschi con addome di colore rosso più o meno acceso, associato alla fronte di colore giallo o rosso o marrone. Assenza di pruinosità. Venature trasverse in numero variabile tra 5 ½ e 8 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Tra le molte specie con addome rosso soltanto una (Sympetrum pedemontanum) presenta evidenti bande molto scure e trasversali sulle ali, posizionate tra il nodo e lo pterostigma (più prossime allo pterostigma), e ciò vale anche per la femmina; le altre specie con i maschi dall’addome rosso o rossastro possono presentare macchie color giallognolo più o meno estese ma solo alla base delle ali, soprattutto posteriori. In questo genere vi è anche una specie con addome di colore nerastro uniforme, in tal caso associato a una fronte nerastra e all’assenza di bande colorate sulle ali (Sympetrum danae). Femmine con colori non appariscenti, sui toni del giallognolo, color sabbia o marroncino chiaro; lamina vulvare più o meno prominente o evidente. Nell’ala anteriore il campo discoidale è composto da 3 file di celle e si va restringendo in avvicinamento al margine inferiore dell’ala. Presenza di una solo fila di celle tra R-i3 e R-spl. Triangolo dell’ala anteriore composto da 2 o 3 celle. Pterostigma di colore variabile, a seconda delle specie, su toni del rosso più o meno chiaro, e toni sul marrone più o meno chiaro, ma anche assai scuro o giallo (nella femmina di Sympetrum pedemontanum). [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Sympetrum] Genere Tramea (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni medio-grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Faccia non bianca. Segnalata presso l’isola di Linosa, tipica migratrice frequente nell’Africa Tropicale; inconfondibile per le ampie e caratteristiche macchie alla base delle ali posteriori (definite come a "forma di toppa della serratura"), di colore rosso scuro (nei maschi) o bruno scuro (nelle femmine) e circondate da un'area giallo oro così come giallo oro è la piccola area che le parti scure racchiudono al loro interno; ha ali lunghe, raggiungendo 90 mm di apertura alare, con corpo lungo fino a 55 mm; le ali si mostrano anche abbastanza “appuntite” con quelle anteriori assai strette in tutta l’estensione mentre le inferiori hanno, viceversa, la base molto ampia e dal profilo rettangolare. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Tramea e quindi alla specie Tramea basilaris essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia] Genere Trithemis (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale, talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco") [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Maschio con addome di colore uniformemente rosso o rosso-prugna (in questo caso il color rosso-prugna è dovuto a una estesa copertura pruinosa sull’addome). Ala posteriore con evidente ed estesa macchia color zafferano. Femmina di colore uniformemente bruno-giallastro, ala posteriore con macchia giallastra, con lamina vulvare non evidente. Venature trasverse antenodali solitamente comprese tra 9 ½ e 12 ½, quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Il campo discoidale dell’ala anteriore va via via restringendosi verso il bordo dell’ala posteriore. Tra la R-i3 e la R-spl è presente una doppia fila di celle. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Trithemis] Genere Zygonyx (famiglia Libellulidae) A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni piccole. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). [Una prima parte che indica l'appartenenza al sottordine Anisoptera] Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa”. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali. [Tutto ciò che precede stabilisce l'appartenenza alla famiglia Libellulidae] Faccia non bianca. Con grandi e lunghe ali, raggiungendo 100 mm di apertura alare; con lunghezza del corpo che raggiunge 60 mm; entrambi i sessi presentano addome scuro su cui si stagliano grosse macchie gialle visibili non sul dorso ma sui fianchi; habitat particolare presso acque correnti, a corso veloce, anche su tratti di rapide o presso cascate; provenienza dall’Africa Settentrionale; segnalata in Sicilia con saltuaria frequenza. [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Zygonyx e quindi alla specie Zygonyx torridus essendo questa l'unica specie di tale genere presente in Italia]
  19. Percorsi che, nella precedente chiave, caratterizzano le famiglie di Odonati presenti in Italia Calopterygidae: 1a > 2a Lestidae: 1a > 2b > 3b Platycnemididae: 1a > 2b > 3a > 4a Coenagrionidae: 1a > 2b > 3a > 4b Gomphidae: 1b > 14a Cordulegastridae: 1b > 14b > 15a Aeshnidae: 1b > 14b > 15b > 16a Libellulidae: 1b > 14b > 15b > 16b > 17b Synthemistidae: 1b > 14b > 15b > 16b > 17a > 18a Corduliidae: 1b > 14b > 15b > 16b > 17a > 18b Percorsi che, nella precedente chiave, caratterizzano i generi di Odonati presenti in Italia Aeshna (famiglia Aeshnidae): 1b > 14b > 15b > 16a > 24b > 25b > 26b Anax (famiglia Aeshnidae): 1b > 14b > 15b > 16a > 24a Boyeria (famiglia Aeshnidae): 1b > 14b > 15b > 16a > 24b > 25b > 26a Brachythemis (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31b > 32a > 33a Brachytron (famiglia Aeshnidae): 1b > 14b > 15b > 16a > 24b > 25a Calopteryx (famiglia Calopterygidae): 1a > 2a Ceriagrion (famiglia Coenagrionidae): 1a > 2b > 3a > 4b > 7a > 8a > 9b Chalcolestes (famiglia Lestidae): 1a > 2b > 3b > 5b > 6a Coenagrion (famiglia Coenagrionidae): 1a > 2b > 3a > 4b > 7b > 12b > 13b Cordulegaster (famiglia Cordulegastridae): 1b > 14b > 15a Cordulia (famiglia Corduliidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17a > 18b > 35a Crocothemis (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27a > 28b > 29a > 30a Diplacodes (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31b > 32b > 34b Enallagma (famiglia Coenagrionidae): 1a > 2b > 3a > 4b > 7b > 12b > 13a Erythromma (famiglia Coenagrionidae): 1a > 2b > 3a > 4b > 7a > 8b > 10a + 11a Gomphus (famiglia Gomphidae): 1b > 14a > 19b > 21b > 22b > 23b Ischnura (famiglia Coenagrionidae): 1a > 2b > 3a > 4b > 7b > 12a Lestes (famiglia Lestidae): 1a > 2b > 3b > 5b > 6b Leucorrhinia (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31b > 32b > 34a Libellula (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27a > 28a Lindenia (famiglia Gomphidae): 1b > 14a > 19a > 20a Nehalennia (famiglia Coenagrionidae): 1a > 2b > 3a > 4b > 7a > 8b > 10b > 11b Onychogomphus (famiglia Gomphidae): 1b > 14a > 19b > 21a Ophiogomphus (famiglia Gomphidae): 1b > 14a > 19b > 21b > 22a Orthetrum (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27a > 28b > 29b Oxygastra (famiglia Synthemistidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17a > 18a Pantala (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31b > 32b > 34b Paragomphus (famiglia Gomphidae): 1b > 14a > 19a > 20b Platycnemis (famiglia Platycnemididae): 1a > 2b > 3a > 4a Pyrrhosoma (famiglia Coenagrionidae): 1a > 2b > 3a > 4b > 7a > 8a > 9a Selysiothemis (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31b > 32a > 33b Somatochlora (famiglia Corduliidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17a > 18b > 35b Stylurus (famiglia Gomphidae): 1b > 14a > 19b > 21b > 22b > 23a Sympecma (famiglia Lestidae): 1a > 2b > 3b > 5a Sympetrum (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31a Tramea (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31b > 32b > 34b Trithemis (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27a > 28b > 29a > 30b Zygonix (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27b > 31b > 32b > 34b Le varie informazioni esposte nella precedente chiave di orientamento permettono anche di estrapolare una caratterizzazione sintetica sia delle famiglie che dei generi considerati. Infatti, durante il percorso seguito, le informazioni diventano via via più dettagliate e restrittive, andando talvolta ad escludere alcune delle opzioni multiple riscontrabili nei passi precedenti o perché ridondanti e “doppioni” o perché in contraddizione. Ciò che rimane caratterizza, a grandi linee, il taxon di arrivo. Ad esempio per il genere Orthetrum abbiamo: Orthetrum (famiglia Libellulidae): 1b > 14b > 15b > 16b > 17b > 27a > 28b > 29b 1b_ A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo o solo in un punto, oppure discosti tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole (con pochissime specie con dimensioni piccole) a medio-grandi a grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale, talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco") o come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). >>> 14 (Sottordine Anisoptera) (1b) 14b_ Occhi a contatto tra di loro in vario modo. >>> 15 (14b) 15b_ Occhi confluenti per un tratto più o meno lungo. Colorazione addominale diversa dalla precedente; quindi mai con addome di colore di fondo nerastro o marrone molto scuro inframezzato da più o meno sottili macchie anulari di colore giallognolo. >>> 16 (15b) 16b_ Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Dimensioni da piccole a medio-grandi (solo una specie classificabile come di grandi dimensioni). Occhi confluenti per un tratto più o meno lungo. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa” come nella precedente famiglia Aeshnidae. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Maschi classificabili come volatori sia “attivi” che “riluttanti”. >>> 17 (16b) 17b_ Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. A seconda dei generi, sono classificabili come volatori sia “attivi” (per lo più tra i generi indicati al passo 34b e che annoverano specie tipicamente migratrici) che “riluttanti” (in pratica sono così definibili tutti gli altri generi di Libellulidae ad esclusione di quelli indicati al passo 34b). Non presentano mai orecchiette laterali e hanno sempre il bordo inferiore dell'ala posteriore arrotondato mancando sia di triangolo che di angolo anale. >>> 27 (Famiglia Libellulidae) (17b) 27a (Famiglia Libellulidae) _ Ali anteriori, in ambo i sessi, con venature trasverse antenodali in numero maggiore o uguale a (8) 9, sia complete che incomplete. Definibili come volatori riluttanti. >>> 28 (27a) 28b_ Ali posteriori, in ambo i sessi, prive di macchia totalmente e unicamente scura o nerastra; se presente la macchia è di colore zafferano o rossastro o giallognolo. >>> 29 (28b) 29b_ Maschio di colore mai rosso, ma viceversa con pruinosità azzurrognola su buona parte dell’addome e, talvolta, anche su parte del torace (tanto più evidente quanto più il maschio è maturo; con la sola eccezione di Orthetrum trinacria il cui maschio presenta poche e ridotte zone pruinose). Venature trasverse antenodali solitamente in numero variabile tra 10 e 14, tutte complete. Assenza di macchie scure o variamente colorate alla base delle ali. La femmina è di colore più smorto, con lamina vulvare non prominente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi (solo una specie, Orthetrum trinacria, classificabile come di grandi dimensioni, raggiungendo la lunghezza di 65 mm) >>> Genere Orthetrum Dall’ultimo passo, risalendo indietro e cassando quelle tra le opzioni multiple che vengono a cadere, perché o già contemplate o in contraddizione, si ottiene: 1b_ A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo o solo in un punto, oppure discosti tra di loro ma con distanza che non supera il diametro di un singolo occhio. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole (con pochissime specie con dimensioni piccole) a medio-grandi a grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale, talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco") o come "volatori attivi" (quindi, a seconda delle specie, con più o meno scarsa propensione a fermarsi su qualche posatoio ma, viceversa, a rimanere a lungo in volo; e quando si posano tendono a farlo appendendosi in verticale con la testa in alto, eventualmente con l'addome leggermente rialzato rispetto alla verticale). >>> 14 (Sottordine Anisoptera) (1b) 14b_ Occhi a contatto tra di loro in vario modo. >>> 15 (14b) 15b_ Occhi confluenti per un tratto più o meno lungo. Colorazione addominale diversa dalla precedente; quindi mai con addome di colore di fondo nerastro o marrone molto scuro inframezzato da più o meno sottili macchie anulari di colore giallognolo. >>> 16 (15b) 16b_ Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Dimensioni da piccole a medio-grandi (solo una specie classificabile come di grandi dimensioni). Occhi confluenti per un tratto più o meno lungo. Occhi grandi ma in modo non così “avvolgente la testa” come nella precedente famiglia Aeshnidae. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Maschi classificabili come volatori sia “attivi” che “riluttanti”. >>> 17 (16b) 17b_ Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. A seconda dei generi, sono classificabili come volatori sia “attivi” (per lo più tra i generi indicati al passo 34b e che annoverano specie tipicamente migratrici) che “riluttanti” (in pratica sono così definibili tutti gli altri generi di Libellulidae ad esclusione di quelli indicati al passo 34b). Non presentano mai orecchiette laterali e hanno sempre il bordo inferiore dell'ala posteriore arrotondato mancando sia di triangolo che di angolo anale. >>> 27 (Famiglia Libellulidae) (17b) 27a (Famiglia Libellulidae) _ Ali anteriori, in ambo i sessi, con venature trasverse antenodali in numero maggiore o uguale a (8) 9, sia complete che incomplete. Definibili come volatori riluttanti. >>> 28 (27a) 28b_ Ali posteriori, in ambo i sessi, prive di macchia totalmente e unicamente scura o nerastra; se presente la macchia è di colore zafferano o rossastro o giallognolo. >>> 29 (28b) 29b_ Maschio di colore mai rosso, ma viceversa con pruinosità azzurrognola su buona parte dell’addome e, talvolta, anche su parte del torace (tanto più evidente quanto più il maschio è maturo; con la sola eccezione di Orthetrum trinacria il cui maschio presenta poche e ridotte zone pruinose). Venature trasverse antenodali solitamente in numero variabile tra 10 e 14, tutte complete. Assenza di macchie scure o variamente colorate alla base delle ali. La femmina è di colore più smorto, con lamina vulvare non prominente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi (solo una specie, Orthetrum trinacria, classificabile come di grandi dimensioni, raggiungendo la lunghezza di 65 mm) >>> Genere Orthetrum Ciò che rimane riassume a grandi linee alcune delle caratteristiche morfo-cromatiche (sostanzialmente quelle più semplici da controllare) appannaggio del solo genere Orthetrum. A riposo: ali tenute ben aperte e più o meno perpendicolari all’asse testa-torace-addome. Occhi grandi e a contatto tra di loro per un tratto più o meno lungo. Ala posteriore sensibilmente più grande dell’ala anteriore. Volo veloce e potente. Dimensioni da medio-piccole a grandi. I maschi presentano 3 appendici addominali (2 superiori e una inferiore), le femmine 2 soltanto. Classificabili come “volatori riluttanti” (quindi con discreta propensione a rimanere poco in volo preferendo stare più a lungo posati, solitamente in posizione orizzontale o con l'addome più o meno sollevato rispetto all'orizzontale, talvolta anche molto rialzato e quindi nella caratteristica posa ad "obelisco"). [Una prima parte che indica la sua appartenenza al sottordine Anisoptera] Occhi confluenti per un tratto più o meno lungo. Triangoli delle ali anteriori e posteriori diversamente orientati. Dimensioni da piccole a medio-grandi (solo una specie classificabile come di grandi dimensioni). Occhi confluenti per un tratto più o meno lungo. Occhi grandi ma in modo non “avvolgente la testa”. Venature trasverse antenodali allineate e di pari spessore. Occhi mai di colore verde-blu o verde-smeraldo. Addome mai con riflessi metallici/bronzei, mai evidentemente clavato. I maschi hanno sempre il bordo inferiore dell’ala posteriore arrotondato, mancando sia il triangolo anale che l’angolo anale. Non presentano mai orecchiette laterali e hanno sempre il bordo inferiore dell'ala posteriore arrotondato mancando sia di triangolo che di angolo anale. [Tutto ciò che precede stabilisce la sua appartenenza alla famiglia Libellulidae] Maschio di colore mai rosso, ma viceversa con pruinosità azzurrognola su buona parte dell’addome e, talvolta, anche su parte del torace (tanto più evidente quanto più il maschio è maturo; con la sola eccezione di Orthetrum trinacria il cui maschio presenta poche e ridotte zone pruinose). Venature trasverse antenodali solitamente in numero variabile tra 10 e 14, tutte complete. Assenza di macchie scure o variamente colorate alla base delle ali. La femmina è di colore più smorto, con lamina vulvare non prominente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi (solo una specie, Orthetrum trinacria, classificabile come di grandi dimensioni, raggiungendo la lunghezza di 65 mm). [Ciò che conduce, in seno alla famiglia Libellulidae, al genere Orthetrum].
  20. Himantoglossum robertianum (Loisel.) P.Delforge 1999; Regione Toscana; Mugello (zona collinare a 500 m s.l.m.); 15 Febbraio 2024; Foto di Alessandro Francolini. = Barlia robertiana (Loisel.) Greuter 1967 L'anno scorso, di questi tempi, tante nottate di fila con temperature "artiche" le avevano bruciate tutte... I tuberi però si devono essere salvati tranquillamente, visto che quest'anno, per ora stanno e promettono bene (e meno male perché, almeno io, è l'unica zona del Mugello che conosco in cui vegeta questa bella specie). Nello stesso uliveto, in un fazzoletto di pochi metri quadri, altre 3 piantine con i fiori ancora chiusi. Questa era la più "cicciona": Ale
  21. (16a) 24a (Famiglia Aeshnidae)_ Per entrambi i sessi: torace a colore uniforme, verdastro o brunastro, per l’assenza di evidenti bande colorate di colore diverso da quello del fondo. Maschi privi di triangolo anale, di orecchiette laterali sul 2° segmento addominale e di angolo anale, pertanto la loro ala posteriore si mostra arrotondata nella zona inferiore. Dimensioni grandi. >>> Genere Anax (16a) 24b (Famiglia Aeshnidae)_ Per entrambi i sessi: torace che mostra zone chiare e scure a causa della presenza di varie bande colorate che si stagliano sul colore di fondo. >>> 25 # (24b) 25a_ Maschi con triangolo anale appena accennato e piccolo; privi sia di orecchiette laterali sul 2° segmento addominale che di angolo anale; pertanto la loro ala posteriore si mostra arrotondata nella zona inferiore. Presenza di 2 bande colorate che si stagliano sul colore di fondo del torace; nette e abbastanza spesse. Presenza di una sola fila di celle tra R-i3 e R-spl >>> Genere Brachytron >>> Brachytron pratense (unica specie di tale genere presente in Italia) (24b) 25b_ Maschi muniti di triangolo anale, di orecchiette laterali sul 2° segmento addominale e di angolo anale; pertanto la loro ala posteriore mostra un più o meno accentuato angolo nella zona inferiore. >>> 26 (25b) 26a_ Colorazione non particolarmente contrastata, con disegni color grigio-verde inframezzati a disegni di color sabbia o marrone scuro. Venatura R-i3 non biforcata. Campo mediano composto da più celle. Celle in doppia fila sia tra R-i3 e R-spl che tra Mediana e M-spl. Occhi del maschio maturo più o meno uniformemente verdi. >>> Genere Boyeria >>> Boyeria irene (unica specie di tale genere presente in Italia) (25b) 26b_ Colorazione contrastata, con evidenti bande sui fianchi del torace e con addome disegnato a mosaico, nei maschi con alternanza di colori ben contrastanti, a seconda delle specie: blu, verdi, gialli, marroni (fa eccezione Aeshna isoceles che ha corpo con colore di fondo più o meno uniformemente marrone-bruno-arancio eccetto una evidente macchia triangolare e diagnostica di color giallo vivo sul dorso del 2° anello addominale). Venatura R-i3 biforcata. Campo mediano formato da una sola cella. Celle disposte in numerose file (da 3 a 5) sia tra R-i3 e R-spl che tra Mediana e M-spl. Occhi nella maggioranza delle specie con zone più o meno estese di colore azzurro. >>> Genere Aeshna (17b) 27a (Famiglia Libellulidae) _ Ali anteriori, in ambo i sessi, con venature trasverse antenodali in numero maggiore o uguale a (8) 9, sia complete che incomplete. Definibili come "volatori riluttanti". >>> 28 (17b) 27b (Famiglia Libellulidae) _ Ali anteriori, in ambo i sessi, con venature trasverse antenodali in numero minore o uguale a 8 (9), sia complete che incomplete. >>> 31 (N.B. nei casi di indecisione riguardo al numero delle venature trasverse antenodali, provare a seguire uno dei due precedenti “percorsi”, 28 o 31, controllando le successive caratteristiche suggerite finché o si riscontra una contraddizione oppure si può proseguire con regolarità) # (27a) 28a_ In ambo i sessi le basi delle ali posteriori mostrano una evidente macchia scura o nerastra più o meno estesa. Numero di venature trasverse antenodali solitamente variabile da 12 a 20, tutte complete. >>> Genere Libellula (27a) 28b_ In ambo i sessi le basi delle ali posteriori sono prive di macchia totalmente e unicamente scura o nerastra; se presente la macchia è di colore zafferano o rossastro o giallognolo. >>> 29 # (28b) 29a_ Maschio con addome di colore scarlatto, rosso o rosso-prugna. Tra 8 ½ e 12 ½ il numero delle venature trasversa antenodali, quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Femmina di colore da giallo-bruno a ocra. Ambo i sessi con macchia color zafferano o color ambra-arancione alla base dell’ala posteriore. >>> 30 (28b) 29b_ Maschio di colore mai rosso, ma viceversa con pruinosità azzurrognola su buona parte dell’addome e, talvolta, anche su parte del torace (tanto più evidente quanto più il maschio è maturo; con la sola eccezione di Orthetrum trinacria il cui maschio presenta poche e ridotte zone pruinose). Venature trasverse antenodali solitamente in numero variabile tra 10 e 14, tutte complete. Assenza di macchie scure o variamente colorate alla base delle ali. La femmina è di colore più smorto, con lamina vulvare non prominente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi (solo una specie, Orthetrum trinacria, classificabile come di grandi dimensioni, raggiungendo la lunghezza di 65 mm) >>> Genere Orthetrum # (29a) 30a_ Maschio di colore scarlatto su addome e fronte, con occhi di colore rosso più o meno scuro ma, inferiormente, con toni azzurrini; torace di colore un poco più scuro rispetto all’addome. Ala posteriore con poco estesa ma evidente macchia color zafferano. Femmina di colore uniformemente bruno-giallastro, ala posteriore con macchia giallastra, lamina vulvare sporgente al di sotto dell’8° segmento addominale. Venature trasverse antenodali solitamente comprese tra (8 ½) 9 ½ e 11 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Pterostigma abbastanza chiaro e allungato. Il campo discoidale va via via allargandosi verso il bordo dell’ala posteriore, ed è formato inizialmente da 3 file di celle. Tra la R-i3 e la R-spl è presente una sola fila di celle. >>> Genere Crocothemis >>> Crocothemis erythraea (unica specie di tale genere presente in Italia) (29a) 30b_ Maschio con addome di colore uniformemente rosso o rosso-prugna (in questo caso il color rosso-prugna è dovuto a una estesa copertura pruinosa sull’addome). Ala posteriore con evidente ed estesa macchia color zafferano. Femmina di colore uniformemente bruno-giallastro, ala posteriore con macchia giallastra, con lamina vulvare non evidente. Venature trasverse antenodali solitamente comprese tra 9 ½ e 12 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Il campo discoidale dell’ala anteriore va via via restringendosi verso il bordo dell’ala posteriore. Tra la R-i3 e la R-spl è presente una doppia fila di celle. >>> Genere Trithemis # (27b) 31a_ Maschi con addome di colore rosso più o meno acceso, associato alla fronte di colore giallo o rosso o marrone. Assenza di pruinosità. Venature trasverse in numero variabile tra 5 ½ e 8 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Tra le molte specie con addome rosso soltanto una (Sympetrum pedemontanum) presenta evidenti bande molto scure e trasversali sulle ali, posizionate tra il nodo e lo pterostigma (più prossime allo pterostigma), e ciò vale anche per la femmina; le altre specie con i maschi dall’addome rosso o rossastro possono presentare macchie color giallognolo più o meno estese ma solo alla base delle ali, soprattutto posteriori. In questo genere vi è anche una specie con addome di colore nerastro uniforme, in tal caso associato a una fronte nerastra e all’assenza di bande colorate sulle ali (Sympetrum danae). Classificabili come “volatori riluttanti”. Femmine con colori non appariscenti, sui toni del giallognolo, color sabbia o marroncino chiaro; lamina vulvare più o meno prominente o evidente. Nell’ala anteriore il campo discoidale è composto da 3 file di celle e si va restringendo in avvicinamento al margine inferiore dell’ala. Presenza di una sola fila di celle tra R-i3 e R-spl. Triangolo dell’ala anteriore composto da 2 o 3 celle. Pterostigma di colore variabile, a seconda delle specie, su toni del rosso più o meno chiaro, e toni sul marrone più o meno chiaro, ma anche assai scuro o giallo (nella femmina di Sympetrum pedemontanum). >>> Genere Sympetrum (27b) 31b_ Colore di fondo dell'addome maschile mai rosso acceso, ma di altra colorazione che può essere anche molto scura o nerastra. Possibile presenza di macchie rotondeggianti di colore rosso scuro che si stagliano sul dorso di alcuni segmenti addominali ma, in tal caso, associate a presenza di faccia totalmente o parzialmente bianca. >>> 32 (31b) 32a_ Dimensioni piccole, simili o inferiori a quelle di molti Zigotteri, con lunghezza massima che supera di poco i 35 mm e apertura alare che non supera i 53-57 mm. Maschi con colore da molto scuro a nerastro su tutto il corpo, faccia compresa. >>> 33 (31b) 32b_ Dimensioni da piccole a grandi. Specie con faccia completamente bianca. Oppure con faccia non bianca: in questo caso si tratta di specie più rare, migratrici, e presenti più o meno saltuariamente sul nostro territorio (tuttavia con qualcuna risultando stanziale seppure in pochi siti); mai con venatura chiara-ialina e diradata; e in ogni caso mai con bande trasversali sulle ali (anche per le specie di colore complessivo nerastro). >>> 34 (32a) 33a_ Maschi con evidenti bande trasversali nerastre sulle ali. Femmine con colore di fondo chiaro, da beige a color sabbia (anche sulla faccia), talvolta con bande trasversali di colore bruno chiaro sulle ali; ali che possono mostrare venature chiare e ialine. In entrambi i sessi lo pterostigma è assai allungato, bicolore: biancastro per un discreto tratto (circa per ¾ nella zona prossimale) e scuro nel restante tratto (circa ¼ in zona prossimale, cioè nella zona più vicina a vertice dell’ala). Lunghezza massima che supera di poco i 30 mm e apertura alare che non supera i 55-57 mm. Venature trasverse antenodali di numero variabile tra 6 ½ e 8 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Classificabili come "volatori riluttanti". >>> Genere Brachythemis >>> Brachythemis impartita (unica specie di tale genere presente in Italia; specie originaria dell’Africa Settentrionale ma che ha colonizzato, nel nostro territorio Sicilia, Sardegna e alcune altre zone dell’estremo Sud Italia) (32a) 33b_ Maschi e femmine privi di bande scure e trasversali sulle ali. Caratteristiche, in entrambi i sessi, le venature alari che si presentano sempre molto chiare, biancastre, ialine. Addome maschile che da nerastro a maturità si può rivestire in estrema vecchiaia di un sottile strato pruinoso azzurrognolo. Dimensioni poco più grandi rispetto alla precedente Brachythemis impartita (con lunghezza fino a 35-38 mm e apertura alare fino a 55 mm). Venature trasverse in numero variabile tra 6 e 8, sempre complete. Pterostigma assai corto e chiaro, biancastro, delimitato superiormente (sulla costa) e inferiormente da tratti neri paralleli solitamente evidenti. Femmine di colore di fondo bruno-giallognolo chiaro o color sabbia, con tratti e disegni neri e con striatura nerastra sulla carena dorsale dell’addome. Classificabili come "volatori riluttanti". >>> Genere Selysiothemis >>> Selysiothemis nigra (unica specie di tale genere presente in Italia) [ entrambe le foto sono di Enzo Orgera ] (32b) 34a_ Faccia bianca che contrasta con il colore scuro degli occhi. Dimensioni piccole. Pterostigma corto, da molto scuro a nerastro. Piccole macchie nerastre ed evidenti alla base delle ali posteriori. Assenza di bande trasversali e scure sulle ali. 7-8 (9) venature trasverse antenodali, tutte complete. Una o più macchie (rosso scuro o giallastre) che si stagliano sul dorso di alcuni segmenti addominali. Classificabili come "volatori riluttanti". >>> Genere Leucorrhinia (32b) 34b_ Faccia non bianca. Specie più rare da incontrare sul territorio italiano in quanto migratrici, con provenienza dall’Africa Settentrionale o dall’Oriente; solitamente avvistate in Sicilia o Sardegna, o nel Canale di Sicilia (isole Pelagie come Lampedusa o Linosa); ma, in quanto migratrici, probabilmente rinvenibili anche in altre zone del nostro territorio. Qualche specie riesce comunque a riprodursi sul nostro territorio tendendo quindi a divenire stanziale. Generi rappresentati in Italia da una singola specie per ciascuno. Classificabili come "volatori attivi". Zygonix torridus (con grandi e lunghe ali, raggiungendo 100 mm di apertura alare; con lunghezza del corpo che raggiunge 60 mm; entrambi i sessi presentano addome scuro su cui si stagliano grosse macchie gialle visibili non sul dorso ma sui fianchi; habitat particolare presso acque correnti, a corso veloce, anche su tratti di rapide o presso cascate; provenienza dall’Africa Settentrionale; segnalata in Sicilia con saltuaria frequenza). Pantala flavescens (con ali lunghe, raggiungendo 90 mm di apertura alare, con corpo lungo fino a 55 mm; le ali si mostrano anche abbastanza “appuntite” con quelle anteriori assai strette in tutta l’estensione mentre le inferiori hanno, viceversa, la base molto ampia e dal profilo rettangolare; tutte le ali mostrano piccole zone brunastre relegate sulla loro punta; le venature R-spl e R-i3, contrariamente agli altri Libellulidi, si mostrano ondulate; potente migratrice, il suo avvistamento sul territorio italiano – isole Pelagie del Canale di Sicilia come Pantelleria o Linosa – potrebbe dipendere da migrazioni partite dall’Africa Settentrionale o dalla Turchia; mentre nell’Europa occidentale potrebbero addirittura provenire dal Nord-America). Tramea basilaris (segnalata presso l’isola di Linosa, tipica migratrice frequente nell’Africa Tropicale; inconfondibile per le ampie e caratteristiche macchie alla base delle ali posteriori (definite come a "forma di toppa della serratura"), di colore rosso scuro (nei maschi) o bruno scuro (nelle femmine) e circondate da un'area giallo oro così come giallo oro è la piccola area che le parti scure racchiudono al loro interno. Ha dimensioni simili alla specie precedente e anch’essa ha ala anteriore lunga e stretta mentre quella posteriore è assai più ampia alla base). Diplacodes lefebvrii (piccola libellula con maschi tutti neri anche sulla fronte che può avere riflessi violacei. Con femmine di colore scuro ma con addome percorso longitudinalmente e sui fianchi da una banda chiara. Appendici addominali tipicamente bianche in entrambi i sessi. Pterostigma grande rispetto alle complessive dimensioni ridotte, avendo lunghezza del corpo che arriva a 35 mm. Ali con vertici arrotondati e non stretti; venature trasverse antenodali in numero variabile da 6 ½ a 8 ½ , quindi con l’ultima venatura “incompleta”. Ali prive di bande colorate trasversali, ma con piccole macchie giallognole-marroncine alla base delle ali posteriori. Frequente e comune in Africa Settentrionale, è segnalata in pochi siti della Sardegna meridionale in cui pare si sia stabilizzata, o presso l’isola di Linosa). (18b) 35a (famiglia Corduliidae)_ Fronte verde in modo uniforme, senza macchie gialle. Addome clavato con evidente aumento di spessore sui segmenti 7° e 8°, con il 7° di spessore solitamente di poco maggiore rispetto all'8°. Due sole celle nello spazio cubitale. Lamina vulvare mai evidente o prominente. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi. >>> Genere Cordulia >>> Cordulia aenea (unica specie di tale genere presente in Italia) (18b) 35b (famiglia Corduliidae)_ Fronte verde con evidenti zone di colore giallo; addome con graduale aumento di spessore già a partire dal 4° segmento addominale e fino al 7°, per poi, sempre gradualmente, restringersi negli ultimi segmenti. Non 2 ma 3 celle all’interno dello spazio cubitale. Lamina vulvare, a seconda della specie anche particolarmente prominente, perpendicolare all’addome. Dimensioni da medio-piccole a medio-grandi. >>> Genere Somatochlora [ foto di Massimo Squarcini ] # [ entrambe le foto sono di Massimo Squarcini ]
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