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Spergularia rubra (L.) J. & C. Presl. 1818
Gruppo Botanico AMINT ha postato un topic nell'area Schede di Alberi e Arbusti
Spergularia rubra (L.) J. & C. Presl. (1818) Sinonimi Spergularia radicans Presl. (1822) Spergularia campestris (L.) Asch. (1860) Arenaria rubra L. (1753) Alsine radicans (C.Presl) Guss. (1843) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nomi italiani Spergularia rossa; Spergularia comune Etimologia Il nome del genere deriva dal verbo latino spargere = spargere, cospargere, diffondere; in riferimento alla caratteristica di queste piante di produrre numerosissimi e piccoli semi di facile dispersione e diffusione. L'epiteto specifico deriva dal latino ruber = rosso, rosseggiante; in riferimento alla colorazione. Descrizione Pianta di piccole dimensioni, suffruticosa, annua o bienne raramente perenne, alta fino a 20 cm; radice sottile, leggermente legnosa, disposta verticalmente; fusti ramificati, legnosetti alla base, prostrati, glabri; internodi della parte inferiore dei fusti radicanti, parte superiore dei fusti pubescente-glandulosa ed ascentente; foglie non carnose, opposte, corte, lineari, mucronate, frequentemente disposte in fascetti simili a verticilli, stipole di forma triangolare-lanceolata, più lunghe che larghe, argentee, acuminate, scariose, a volte bifide; infiorescenza densa, pubescente-glandulosa posta all’ascella di brattee lunghe circa quanto il pedicello e simili alle foglie, pedicello lungo 6-10 mm eretto-patente; fiori attinomorfi, pentameri, ermafroditi, sepali densamente pubescenti, ovali, ottusi e scariosi al margine, petali ovali, di colore rosa, lunghi pressappoco quanto i sepali; 5-10 stami, 3 stili, ovario supero; il frutto è una capsula ovoidale con 3 valve, contenente numerosi semi piriformi di colore castano-scuro. Cresce su terreni sabbiosi, ghiaioni, pascoli, margini di sentieri e strade. Presente su tutto il territorio italiano. Fiorisce da marzo a luglio da 0 a 2700 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Spergularia rubra (L.) J. & C. Presl. (1818); Alpi del Meribel (Francia), 2700 m s.l.m.; Luglio 2013; Foto di Donato Palermo.- 10 risposte
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- spergularia comune
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Silene dioica (L.) Clairv. 1811
Gruppo Botanico AMINT ha postato un topic nell'area Schede delle erbe, piante e fiori spontanei
Silene dioica (L.) Clairv. (1811) Sinonimi Melandrium sylvestre (Schkuhr) Röhl. (1812) Saponaria dioica (L.) Moench (1794) Lychnis rubra Patze, E.Mey. & Elkan (1849) Melandrium dioicum (L.) Coss. & Germ. (1845) Lychnis sylvestris Schkuhr (1791) Lychnis dioica L. (1753) Agrostemma sylvestris (Schkuhr) G.Don (1831) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nome italiano Silene dioica Etimologia L'epiteto generico, Silene, è di etimo incerto. Potrebbe derivare greco Σειληνός (Seilenós) = Sileno (in latino Silenus), che la mitologia greco-antica ricorda come padre adottivo e compagno di Bacco. Sileno viene spesso raffigurato sotto sembianze umane ma anche con attributi animaleschi come orecchie, coda e zoccoli equini, e coperto di schiuma dovuta alla vinificazione. Forse quest'ultima caratteristica può giustificare la scelta dell'epiteto generico: infatti molte specie di Silene sono cosparse da una tipica secrezione vischiosa che può ricordare una sorta di schiuma. Oppure può derivare sempre da Sileno che viene raffigurato anche con una gran pancia rotonda: in tal caso ricordando la tipica forma a palloncino dei fiori di molte specie di Silene. Altra origine può riscontrarsi nella parola greca σίαλον (sialon) = saliva, sputo; in riferimento alla tipica secrezione vischiosa e attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie di Silene. L'epiteto specifico, dioica, è parola composta e deriva dal greco δις (dis) = due volte; e dal greco οἰκία (oikía) = abitazione. In Botanica è detta "dioica" quella specie che presenta fiori unisessuali; cioè la specie in cui i fori maschili e femminili non si trovano sulla stessa pianta (come nelle specie "monoiche") ma su piante diverse. Descrizione Pianta erbacea, perenne, rizomatosa col fusto eretto ricoperto da villosità e da peli glanduliferi nella parte superiore. Le foglie di colore verde sono tomentose e di consistenza erbacea; le inferiori sono di forma spatulata e picciolate, mentre le superiori sono oblanceolate. L'infiorescenza è un dicasio paucifloro, le brattee assomigliano alle foglie superiori, il calice è di forma ovoide e villoso, con i denti triangolari e acuti nei fiori femminili e ovato-ottusi in quelli maschili; i fiori sono generalmente di colore rosa scuro, a volte bianchi, con 5 petali bilobati che hanno alla base della fauce piccole ligule bifide dello stesso colore. Gli stami sono 10 e gli stili 3, il frutto è una capsula ovoide con denti ricurvi a maturità, contenete numerosi semi tubercolati. Fiorisce da aprile a novembre, da 300 a 2200 m s.l.m., nei sottoboschi, negli orli boschivi e prati umidi. Presente in tutta Italia ad esclusione di Calabria e Isole maggiori. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Silene dioica (L.) Clairv. (1811); Regione Emilia Romagna, 1500 m s.l.m.; Luglio 2006; Foto di Gianni Bonini.- 14 risposte
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- silene dioica
- lychnis sylvestris
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Heliosperma alpestre (Jacq.) Griseb.
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Heliosperma alpestre (Jacq.) Griseb. = Silene alpestris Jacq. Tassonomia Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nome italiano Silene alpestre. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, cespitosa, alta fino a 30 cm; radice fittonante, fusto sottile, ascendente o eretto, ramoso e vischioso nella parte superiore; foglie basali in rosetta, spatolate, ottuse, foglie del caule opposte, lineari, acute all’apice e ciliate alla base; infiorescenza vischiosa, formata da cime bipare, lasse, sorrette da lunghi pedicelli; fiori pentameri, ermafroditi; calice tronco alla base, munito di corti peli ghiandolosi, campanulato, sinsepalo, denti calicini rossastri all’apice; corolla con corona di scaglie alla fauce, ciliate e bidentate, petali lunghi 3-6 mm, bianchi o più raramente rosei, lembo con 4 denti, i due denti centrali più grandi dei laterali; 10 stami, 3 stili, ovario supero; il frutto è una capsula ovoidale lunga circa il doppio del calice, con 6 denti apicali ricurvi a maturazione, contenente numerosi semi lenticolari. Cresce in ambienti umidi detritici e sassosi, presso sorgenti e margini di ruscelli, preferibilmente con substrato calcareo. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Fiorisce da giugno ad agosto, da 900 a 2200 m s.l.m.. Regione Piemonte, 900 m s.l.m., giugno 2011, foto di Giovanni Baruffa.- 5 risposte
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- Heliosperma alpestre
- Silene alpestris
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Cerastium latifolium L.
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Cerastium latifolium L. Tassonomia Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nome italiano Peverina a foglia larga. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, ricoperta da peli semplici e ghiandolosi, alta fino a 15 cm; radice fascicolata; fusti fioriferi striscianti, gracili, ascendenti, leggermente legnosi alla base, senza residui di foglie secche dell’anno precedente, le foglie poste sugli steli basali formano lassi cuscinetti; foglie largamente lanceolate, di colore verde-grigiastro, opposte, sessili e vellutate; infiorescenza formata da 2-4 fiori sorretti da pedicelli più lunghi del calice; fiori di notevoli dimensioni rispetto alla pianta, attinomorfi, ermafroditi; calice con 5 sepali liberi, lanceolati, ottusi e con il bordo scarioso; corolla campanulata dialipetala, formata da 5 petali bianchi, ovali, bifidi a lobi larghi, lunghi il doppio dei sepali; 5 stili, ovario supero lisicarpico; il frutto è una capsula leggermente ricurva, contenente numerosi semi. Cresce su terreni ghiaiosi, rupi e sfasciumi di montagna, preferibilmente con substrato calcareo. In Italia è presente in Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia, dubbio in Trentino Alto Adige; fiorisce in luglio-agosto, da 1500 a 3000 m s.l.m.. Regione Valle d'Aosta, 2500 m s.l.m., luglio 2011, foto di Giomalvi.- 4 risposte
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- Cerastium latifolium
- Peverina a foglia larga
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Silene viscaria (L.) Jess. 1879
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Silene viscaria (L.) Jess. (1879) Sinonimi Viscaria vulgaris Bernh. (1800) Viscaria viscosa (Scop.) Asch. (1859) Steris viscaria (L.) Raf. (1840) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nomi italiani Crotonella viscaria Etimologia L'epiteto generico, Silene, è di etimo incerto. Potrebbe derivare greco Σειληνός (Seilenós) = Sileno (in latino Silenus), che la mitologia greco-antica ricorda come padre adottivo e compagno di Bacco. Sileno viene spesso raffigurato sotto sembianze umane ma anche con attributi animaleschi come orecchie, coda e zoccoli equini, e coperto di schiuma dovuta alla vinificazione. Forse quest'ultima caratteristica può giustificare la scelta dell'epiteto generico: infatti molte specie di Silene sono cosparse da una tipica secrezione vischiosa che può ricordare una sorta di schiuma. Oppure può derivare sempre da Sileno che viene raffigurato anche con una gran pancia rotonda: in tal caso ricordando la tipica forma a palloncino dei fiori di molte specie di Silene. Altra origine può riscontrarsi nella parola greca σίαλον (sialon) = saliva, sputo; in riferimento alla tipica secrezione vischiosa e attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie di Silene. L'epiteto specifico, viscaria, deriva dal latino viscum = vischio, pania per l'uccellagione; in riferimento alla secrezione di sostanza appiccicosa che tale pianta può produrre. Descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 60 cm, radice a fittone con radici secondarie; fusto eretto, glabro, rossastro, semplice, ramoso e molto viscoso nella parte superiore; foglie basali disposte in rosetta, oblungo-lanceolate, glabre, ciliate alla base, 1-3 paia di foglie cauline, lineari, acute, opposte e congiunte alla base (connate); infiorescenza formata da cime spiciformi, serrate, apicali o laterali sorrette da un corto peduncolo; calice claviforme, rossastro, gamosepalo, striato da 10 evidenti nervature, 5 denti calicini triangolari tondeggianti all’apice; fiori ermafroditi, pentameri e dialipetali; corolla rosa o purpurea, petali leggermente bilobati con scaglie bifide sull’unghia; 10 stami con antere reniformi, 5 stili, ovario supero, il frutto è una capsula ovoidale con 5 denti posti all’apice, contenente semi canalicolati sul dorso. Cresce ai margini dei boschi, nei prati e nei pascoli assolati. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria. Fiorisce in giugno-luglio, da 900 a 1600 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Silene viscaria (L.) Jess. (1879); Regione Valle d'Aosta, 1000 m s.l.m.; Giugno 2012; Foto di Giovanni Malvicino.- 6 risposte
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- pianta fiore
- lychnis viscaria
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